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Autore: _heartbeat_    28/04/2016    1 recensioni
-Domani Swan!I pensieri negativi rimandali a domani, come delle scuse quantomeno dovute a tutta Storybrooke e le più sincere e vere a tuo figlio- riprese fiato, poi si ricordò di non aver finito il suo discorso.-Ah, un’ultima cosa, dimenticavo questo...-
Emma non ebbe il tempo di chiedere o mostrarsi stupita che si vide arrivare la mano di Regina dritta in una guancia.
Il dolore le annebbiò la vista per un attimo prima che si risvegliasse.
-E questo?-
-E’ per avermi fatto tanto male, se prima ti punivo mi avresti uccisa quindi meglio ora che mai-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Buongiorno Sindaco scorbutico!- salutò allegramente Emma entrando da Granny’s per la sua solita colazione estiva a base di brioches e spremuta di arancia, Regina Mills, dall’alto del suo sgabello, non potè fare altro che sospirare portandosi una mano alla tempia.
Era mattina, non poteva dire che fosse presto però era lo stesso mattina e le sue sinapsi avevano bisogno di un rillassante risveglio di bellezza; il risveglio alla Emma Swan non era previsto eppure non riusciva a smettere di sorridere vedendo la gioia contagiosa della ragazza.
-A cosa dobbiamo questa allegria?- domandò scrutandola attentamente: indossava una canotta larga nera che le lasciava sccoperta una parte del costato e una salopette di jeans con i pantaloncini corti, Regina non potè fare a meno di rimanere a fissarla.
-L’allegria all’estate che sta arrivando e questo...- le diede un abbraccio -...Questo alla tua bellissima faccia incantata, direi che apprezzi parecchio il mio look-
Regina scosse la testa alzando il sopracciglio.
-Nah...è l’estate, mi sono fermata ad estate, giuro che non stavo guardando la figlia della mia nemica numero uno, sarebbe troppo strano-
-Come no- bevve la sua spremuta tutta d’un fiato e tornò a guardare la mora –Dovresti essere un po’ più estiva anche tu, sei troppo vestita- sorrise guardandola e Regina alzò gli occhi al cielo.
-Lo charme è proprio una dote di famiglia, peccato che quando lo distribuivano te eri a mangiare- la prese in giro.Ammirava i tentativi della bionda di sedurla, ma erano davvero pessimi, infatti aveva trovato tutto un altro metodo.
-Ma non intendevo quello, è estate, lasciati trasportare e il nero non è decisamente adatto, ti fa sembrare lugubre-
-Ehi, la tua canotta è nera!-
-Sì, ma è appunto una canotta, facile Gina, e poi esalta le forme-
-Che non hai.E’ inutile Emma, non sei migliorata dall’ultima volta-
Lei sbuffò sonoramente alzandosi per pagare.Era già in ritardo per il suo solito giro di controllo per la città.
-Ci vediamo dopo?- chiese Regina speranzosa.
-Va bene, chiamami quando hai finito- rispose Emma stringendola in un abbraccio, odiava sentirsi così dipendente da Regina, ne era attratta non solo fisicamente, anche emotivamente e psicologicamente.
Salutò Granny e si buttò in strada.
Il bello di Storybrooke d’estate era l’armonia che si creava, sembrava che per quei miseri tre mesi anche i cattivi prendessero ferie dai loro oscuri piani e li lasciassero in pace, tutti potevano davvero vivere senza la paura di essere trascinati nell’aldilà su mandato di un uomo in completo e capelli di fiamma blu o rischiare di essere congelati, grigliati e arrostiti da perfide streghe un po’ matte.
Tutti, nessuno escluso, anche la Salvatrice che tornava ad essere lo sceriffo senza troppi problemi.
Incontrò Leroy, Robin con Roland e Biancaneve che le rivolse un enorme sorriso cercando di rimanere in equilibrio sotto il peso delle borse della spesa.
-Aspetta, ti aiuto io!Lo sai che non devi caricarti troppo, non fa bene alla schienam, poi non lamentarti che hai i dolori-
-Ma sentila, sta poprio diventando come sua madre!- rispose Biancaneve, Emma rabbrividì a quell’idea, le voleva un bene immenso, ma neanche nei suoi incubi peggiori diventava come lei.La vita pacifica e tranquilla di Mary Margaret non l’attirava molto, non le piaceva e non era fatta per lei; lei aveva bisogno di avventure, nemici da sconfiggere e Regina come principessa azzurra, non poteva fare uno strappo così grande alla regola.
-Se è così avvertimi che cerco immediatamente Tremotino e gli firmo tutti i contratti che vuole- la prese in giro Emma.
-Devo dire che l’ironia non l’hai presa da me, da tuo padre in parte con una spruzzata di quella sottile e cattiva di Regina-
-Devo iniziare a dubitare delle mie origini mamma?No perchè, anche in questo caso, sarebbe meglio avvertirmi prima che faccia qualcosa di terribilmente sbagliato-
Biancaneve rise con gusto, sapeva del debole della figlia per la Regina Cattiva, non ne aveva mai fatto un grande problema, la vita era di Emma e poteva giocarsela come voleva, ea rimasta stupita perchè non se lo aspettava ma nulla di più.Avevano parlato a lungo su come agire e lei aveva sentito solo il forte impulso di abbracciarla, era Emma, la sua Emma, la loro Emma e niente avrebbe cambiato questa condizione.
-Puoi stare tranquilla che nelle tue vene non c’è il sangue di Regina, agisci in pace e prenditi un po’ di sole che sei ancora bianca-
-Non hai diritto di parola su questo, Biancaneve-
-Devo tornare al lavoro, saluta papà e Henry, lo so che sono in gita insieme, me lo ha detto Regina sta mattina-
Mary Margaret la salutò e le due presero strade differenti.Erano quasi le due quando Emma si sedette alla sua scrivania, nel suo ufficio da sceriffo; sul tavolo un bicchiere di limonata fresca e un sandwich integrale con pomodori e pollo mezzo mangiucchiato.
Le piaceva il suo lavoro anche se, a Luglio, con quel caldo, era insopportabile stare al chiuso.
-Swan, com’è che non sei al mare?- chiese una voce che arrivò ovattata alle orecchie di Emma.
-Uhm?Non c’è nessuno che mi ci porti e andarci da sola è piuttosto triste- rispose distratta la ragazza.
-Se prendessi il tuo coso giallo e ti sbrigassi forse saresti ancora in tempo per andarci con una “nessuna”, sempre se ne hai voglia!-
-Regina mi uccide se lascio il mio lavoro senza un permesso presentato almeno prima che io nascessi con tanto di data e ora precisissime-
-Che esagerata!Sono sicura che Regina ti ucciderà se non accetterai l’invito, qui hai le chiavi, ti aspetto in macchina-
Emma non fece in tempo a sollevare il capo che l’altra persona era sparita, era talmente concentrata a decifrare un documento di Hook che non aveva distinto la voce.Prese malvolentieri le chiavi, scrisse velocemente un biglietto di scuse a Regina e passò da casa per mettersi il costume e prepararsi uno zainetto con il minimo indispensabile per il mare, dopodichè si precipitò alla macchina un po’ perchè era in ritardo, un po’ perchè spinta dalla curiosità.
-Ci hai messo poco!-
-Gina-
-Volevo farti una sorpresa, e poi ho caldo e voglia di vederti in costume-
-Dritta al punto, Sali e muoviti!-
Si misero in viaggio accompagnate dalla radio e dopo poco più di un’ora erano sulla costa intente a cercare una spiaggetta tranquilla e non troppo affollata, ne trovarono una incastonata in una baia.
Una volta scese dall’auto Regina per poco non inciampò scivolando sulla sabbia fina e chiara, Emma non potè trattenere una risata che fu ripagata da un pizzicotto.C’erano solo loro e il mare calmo a pochi metri.Sistemarono gli asciugamani e si spogliarono, Regina arrossì notevolmente alla vista del fisico di Emma.
-Ehi, non è la prima volta che mi vedi, è come se fossi in mutande e reggiseno se così preferisci, comunque è bella la tua faccia imbarazzata e affascinata- le prese la mano e la strinse con la sua.
-Lo so ma è bello lo stesso-
-Andiamo a fare il bagno daii!- la trascinò Emma tirandola per un braccio.
L’acqua era gelida e appena Regina la toccò corse lontana come scottata, era l’Oceano, dovevano tenerlo in considerazione che l’acqua sarebbe stata fredda.
-Io non ce la faccio, è gelata!- si lamentò.
-Ci sono io, ti scaldo io!- detto questo le schizzò notando subito il cambio di espressione della bocca di Regina –Vedi, sei arrabbiata, arriva più sangue e ti senti più calda-
-EMMA STPIDA SWAN! Vuoi che Regina mantenga la sua promessa e ti uccida perchè hai saltato il lavoro?-
-Teoricamente non puoi essere arrabbiata con me per queste perchè sei tu la causa e...- disse velocemente Emma con le spalle a lato mare guardando la figura imponente di Regina davanti a lei.
-Stai zitta e baciami!- le ordinò il sindaco avvicinandosi a lei e portando le mani dietro al suo collo.Emma obbedì in fretta senza farselo ripetere facendo toccare le sue labbra con quelle della mora in un bacio dolce e poi sempre più appassionato fino a quando Regina non la spinse all’indietro facendole perdere l’equilibrio, Emma cercò di aggrapparsi a Regina, ma l’unica cosa che ottene fu di fire sott’acqua con l’altra sopra di sè.
Quando riemerse prese fiato e scoppiò a ridere schizzando con le mani.
-Questo è un colpo a tradimento!- esclamò.
-Il bacio o il tuffo?- Regina si strinse a lei.
-Entrambi- rispose muovendo qualche bracciata –Vedi che alla fine non è male, non è così fredda in due!-
-In due!- sottolineò regina seguendola.
Nel nuotare notò che sul costato destro di Emma c’era qualcosa, una scritta, non riusciva a capirlo, la fece voltare dove toccavano il fondo e lesse il tatuaggio.
-In me mago agere, che significa?- chiese curiosa.
-Immaginare: lascio agire il mago che è in me!Mi piaceva-
-E quando lo avresti fatto?-
-Non tanto tempo fa-
-E chi è questo mago dentro di te?-
Emma sbuffò divertita, era bello vedere Regina gelosa, la faceva sentire amata.
-Sei gelosa- disse pizzicandole i fianchi.
-Sì, può essere, tengo alle cose mie- le rispose Regina.
-Quindi sono tua?-
-Mi sembra avvio, chi altro tratto come te?Chi bacio?Di chi mi sto innamorando?-
-Ma allora puoi essere dolce anche tu, pensavo che nelle istruzioni la parola con la D non rientrasse-
-Simpatica e come sempre abile rovinatrice di momenti- le diede una carezza affettuosa e un bacio sulla guancia.
-Comunque tu sei la migliore regina che è in me-

Angolo autrice:
Ecco un altro capitolo frutto della mia malattia, spero vi piaccia, ho già pronte nuove storie, aspetto solo il momento migliore per rileggerle e poi le metto.
Se vi va recensite e commentate.Grazie a chi segue, ricorda, recensisce e preferisce la mia storia.
Grazie tante:)
Ce:)
  
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