Fino all'ultima goccia di sangue
Je n'ai pas grand-chose à te dire
Et pas grand-chose pour te faire rire
Car j'imagine toujours le pire
Et le meilleur me fait souffrir
(Indochine, J'ai demandé à la lune, 2002)
Et pas grand-chose pour te faire rire
Car j'imagine toujours le pire
Et le meilleur me fait souffrir
(Indochine, J'ai demandé à la lune, 2002)
Non abbiamo un piano B, rimugini, fissando la schiena di Saga.
«Non ne abbiamo bisogno, no?», ti ha risposto Gemini – stanco – prima d’incamminarvi come tre brave formichine – già andate, già passate, già morte. E che, proprio per questo, non hanno nulla da perdere.
La luna chiazza di sangue il cielo, come le macchie sul mantello che Saga stringe tra le braccia.
Tu che ne pensi?, vorresti chiederle.
Ma la luna tace, pudica, ché non s’immischia nelle faccende umane, lei.
E tu ti chiedi, un piede leva e l’altro metti, quanto Athena avrà bisogno di te.
Fino all’ultima goccia di sangue?
Note: spotlight su Aquarius Camus in quella notte disgraziata. Perché sì.