Aiutami a scandire il tempo di una goccia nell' universo
per poi affogare come cenere nell' immortale trasparenza
o a lottare come un lenzuolo, contro il vento avverso,
dal sublime tormentato in corpo, senza degna giacenza.
Perché piangi mia principessa incompresa
sulla melodia più adagiata?
Cosa cerchi sotto la mia spalla indifesa
con la tua, pronta a cadere, lacrima salata?
Dimenticavo l' aroma del pianto
che t'affoga il petto,
la gola singhiozza un canto
non di parole, ma di un morto affetto.
A vederti mi torna un tumulto in gola
e il mio diventa pianto di nidi abbandonati,
di chi ha bisogno di volgersi al cielo, ma ancora non vola,
isteria di lacrime su volti squarciati.