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Autore: HeySebastian    30/04/2016    2 recensioni
"Magnus ancora non si capacitava di come avesse potuto anche solo accettare un simile incarico, o tortura, se la si voleva vedere da un'altro punto di vista, senza aver pensato prima alle conseguenze di quel gesto tanto innocuo all'apparenza"
- Il sommo stregone di Brookyn si troverà con un'inaspettata facenda da risolvere -
[Malec]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Isabelle Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che questa è la prima storia che scrivo su di loro in generale e in questo fandom.
Non è nulla di che in realtà, mi è soltanto venuta l'ispirazione - guardando una foto di Harry con suo nipote tra l'altro - e l'ho buttata giù.
Spero comunque che sia di vostro gradimento.
Non mi dilungo troppo
Baci^^
HeySeb

LO STRANO EFFETTO DI MAGNUS BANE SU I LIGHTWOOD

Magnus ancora non si capacitava di come avesse potuto anche solo accettare un simile incarico, o tortura, se la si voleva vedere da un'altro punto di vista, senza aver pensato prima alle conseguenze di quel gesto tanto innoquo all'apparenza. E diamine, non era da lui non pensare alle conseguenze.
Poi si ricordò dello sguardo speranzioso che Alec gli aveva rivolto quando glielo aveva chiesto e capì dove aveva sbagliato, o meglio, dove la sua mente brillante aveva deciso di non collaborare più, a tradimento.

Quel ragazzo faceva effetti strani su di lui - si ritrovò a constatare mentre con il mignolo mescolava il suo drink dall'aroma decisamente troppo forte - e non sapeva se considerarlo un bene o un male.

Bevve un sorso di quel liquido ambrato, continuando a tenere lo sguardo fisso sulla finestra che gli dava una vista mozzafiato sul ponte di Brooklyn. Non c'era dubbio, in quando a scelta e stile, lui era il migliore.
- Non a caso si era interessato ad Alexander - gli venne da pensare ma, questo pensiero, fu subito spazzato via dalla sua mente mentre mandava giu tutto il resto del bicchiere di cristallo in una sola volta.

- Ad Alexander non sarebbe mai piaciuto, troppo forte per i suoi gusti raffinati - si ritrovò comunque a pensare rigirandosi il bicchiere fra le mani.
E no, basta la doveva smettere, lui e i sentimenti avevano smesso di andare d'accordo un centennio fa. Non credeva di averceli manco più, i sentimenti.
Poi era arrivato quel ragazzo dai capelli ribelli e lo sguardo magnetico e stava ricadendo nella stessa trappola – o per meglio dire, ci era già caduto.
Non sapeva cosa fare con lui, un giorno sembrava avvicinarsi, quell’altro sembrava che fossero due persone che si erano appena conosciute – due estrenei insomma – e questo stava facendo impazzire lo stregone, che di tutto aveva fatto per fargli capire quello che provava e sotto sotto sapeva che valeva lo stesso anche per il giovane nephilim.
 
Sbuffò - più per la frustazione che per altro - poggiando il piccolo bicchiere sul tavolino li vicino. Solo allora si accorse che c'era troppo silenzio nell'appartamento. Dove si era cacciata quella piccola peste?
Girandosi lentamente, sgranò gli occhi sia per lo stupore - perchè come diavolo aveva fatto ad arrivarci fin la in alto? - sia per la rabbia.

《 Max Lightwood metti subito giu quell'ampolla è preziosissima e antica! 》
《 la stavo solo osservando, quando sei noioso Magnus! 》protestó il bambino mantanendo lo sguardo sull'appolla che si era sollevata dalle sue mani e ora stava fluttuando in direzione dello stregone ricoperta da brillantini tutti azzurri.
《 osservare non significa toccare 》

- ottimo insiegnamento ai tuoi figli, Maryse - pensò scuotendo la testa mentre poggiava l'ampolla in un ripiano più in alto del primo.

《 mi ricordi mio fratello e ora ho capito perchè mi ha portato qui e non ha lasciato che stessi a casa da solo. Siete antipatici e noiosi tutti e due 》
《 tuo fratello non è antipatico! 》lo disse con una vena di cattiveria, che gli fece luccicare gli occhi e fece spaventare Max, seduto sul divano in pelle nera.

Ora teneva le mani in grembo e non si azzardava neanche a rimettere lo sguardo negli occhi - tornati normali dopo la momentania trasformazione - di Magnus.

 《 ti vuole bene e vuole proteggerti, ora l'istituto non è un posto sicuro per te, se non c'è lui al tuo fianco ovviamente 》aggiunse cercando di rimediare all'errore - che poi non era colpa sua se quando insultavano Alec reagiva cosi - mentre gesticolava con la mano anellata che produceva un leggero tintinnio.
《 perchè invece lo é stare a casa di uno stregone con gli occhi da gatto davvero troppo inquietanti che potrebbe farmi una maledizione e che ha le cianfrusaglie più antiche di quelle che possedeva mia nonna 》 sbuffò

Guardava i suoi piedi, che muoveva ritmicamente e Magnus - passandosi una mano tra i capelli perfettamente messi insieme da una dose sproporzionata di gel - gli si sedette di fianco, mettendogli una mano sulla spalla. A quel contatto Max trasalì e forse, in quel momento, lo stregone capì in cosa quel bambino somigliasse cosi tanto ad Alec: nella sicurezza che ostentava ad avere, ma nella fragilitá che in realtá possedeva.

《 ho centinaia di anni Max, per me queste non sono cose antiche e ognuna ha il suo valore. Guarda questo 》 fece una contorsione assai strana con la mano e sulle sue gambe apparve un libro molto antico e impolverato. Lo aprì e - con grande stupore di Max - al suo interno le figure si muovevano, raffigurando diverse scene.
《 non bisogna guardare le cose per come sono all'apparenza. Magari contengono al loro interno cose speciali e uniche 》
《 non sempre è cosi 》 sbuffò il bambino, distogliendo lo sguardo dal libro e abbassandolo nuovamente sulle sue scarpe.
《 che intendi dire? 》
 
Con il movimento inverso a quello di prima il libro scomparve e Magnus si girò con il busto verso Max, che ora aveva sollevato le gambe e se le teneva strette al petto.
 
《 Se è per prima, io non sono davvero cosi – cioè si, lo sono》 intanto con uno schiocco di dita si fece apparire tra le mani un nuovo bicchiere però questa volta al suo interno aveva un liquido trasparente 《 ma non volevo farti vedere – beh – vedere i miei occhi. Neanche a me piacciono, ma sono nato così, non posso farci nulla. Non volevo spaventarti. 》
 
Non sapeva perché ma aveva bisogno di diglielo, aveva già spaventato tantissime persone con i suoi occhi felini – motivo principale per cui tendeva a nasconderli – ma Max era pur sempre il fratello di Alec e allontarli era l’unica cosa che non voleva.
 Poi alzò un sopracciglio vedendo che Max prima fissava lui, poi il bicchiere che aveva ancora tra le mani, intatto.
 
《 non credo che questo vada bene per te, piccoletto 》 pronunciò facendo un lieve sorriso per poi far apparire tra le mani del bambino un altro bicchiere con dentro un liquido scuro, probabilmente coca cola.《 questo credo che sia più adatto per te. Se tua madre scopre che ti ho dato alcolici finirei nella città silente e non è uno dei miei più grandi desideri sai? 》
 Max sorrise forse per la prima volta in quella giornata e Magnus un pò si sollevò.

Da quando il minore dei Lightwood era approdato nel suo appartamento, aveva sempre tenuto su quell’espressione triste in viso. All’ inizio aveva creduto fosse per colpa sua – alla fine Max non era mai stato con lui – ma la sua vecchiaia gli faceva pensare che ci fosse sotto qualcosa di serio.
 
《 mio fratello aveva detto che tu eri un tipo un po’ strano ma non credevo che lo fossi tanto da non alzarti neanche per prendere da bere 》
 Lo stregone fu risvegliato dai suoi pensieri dalla voce di Max, che ora si era girato completamente verso di lui, con le bambe incrociate sul divano e il bicchiere vuoto tra le mani.
《 questa non è stranezza è pigrizia. Come scusa ho il fatto che sono più che centenario quindi merito il mio dovuto riposo. Voi giovani di oggi non capite》
Il bambino sorrise, scuotendo la testa e in quel momento a Magnus sembrava la fotocopia del fratello in quanto a sorriso e modo di fare.
Poi tornò improvvisamente serio e si rannicchiò nuovamente in se stesso.
 
《 Hogde sembrava una persona cosi brava. Ha sempre aiutato mio fratello nei momenti di difficoltà non lasciandolo mai da solo, neanche con nostra madre. Ora Alec è da solo, non ha più neanche Jace. 》
 
Ora lo stregone capiva l’improvvisa tristezza sul volto del bambino.
Lui non ci aveva mai fatto caso all’importanza di Hodge nell’ istituto in fondo, ma Max era a contatto con quel mondo tutti i giorni.
 
《 perché mi stai dicendo questo? 》si ritrovò a chiedere 
 
Si aspettava di tutto ma non che Max venisse a parlargli a cuore aperto – vedendo anche il debole rapporto che c’era tra loro due. Alla fine si conoscevano da quanto? Poco più di sette ore.
 
《 Alec parla sempre bene di te e io mi fido di mio fratello 》
 Nonostante tutto Magnus si trovò a sorridere mentre scoccavano le undici di sera
《 Alexander non è da solo. Ha te, ha Izzy, ritroverà sicuramente Jace. Ora però dormi che è tardi 》 ma prima che si potesse alzare Max gli aveva preso un braccio, facendolo bloccare sul posto e gli si era avvicinato, appoggiando la testa sulla sua spalla
《 posso chiederti una cosa? 》
Magnus alzò un sopracciglio in risposta e Max, non sentendolo contraddire riprese a parlare.《 Alec si lega difficilmente alle persone, è riservato e timido. Sarò anche un bambino ma non sono stupido e una cosa la so: Alec tiene davvero tanto a te. Non lo abbandonerai vero? 》
《 non lo farò. Mai. 》

 
 °°°°°°°
 
 Alec estrasse dalla tasca una piccola chiave d’argento luccicante e la inserì nella serratura.
《 fratellone non mi avevi detto che avevi anche le chiavi del suo appartamento 》
《 smettila Izzy le ho solo perché gli abbiamo lasciato Max》
《 come vuoi 》
 
Il ragazzo non contraddisse, non ne aveva la forza e neanche la voglia. Il braccio e la guancia – dove si stavano ricucendo le ferite – gli bruciavano ancora e aveva solo una tremenda voglia di andare a dormire.
Aprì la porta e quello che si ritrovò davanti gli fece mancare il respiro.
Suo fratello e Magnus. Il suo Magnus – perché ora non poteva negarlo neanche più a se stesso – stavano dormendo abbracciati, o almeno Max aveva la testa appoggata alla sua spalla. E Max, quella peste, era tutto tranne che affettuoso.
《 Alec ma quanto ci met- 》anche Izzy, con i capelli che avevano ancora qualche foglia incastrata al loro interno, rimase sorpresa entrando alle spalle del fratello.
In quell’istante Magnus apri gli occhi tutti glitterati e nel giro di un secondo era in piedi ad esaminare la ferita del ragazzo
《 Magnus sto bene, non c’è bisogno, davvero 》
 《 taci e lasciami fare 》una lieve polvere azzurra usci dalla sua mano e andò a medicare la ferita facendo sussultare Alec – non si sa se per il dolore o per il fatto che Magnus avesse appoggiato l’altra mano sul suo fianco.

《 come hai fatto? Gli hai fatto qualche incantesimo per caso? 》
Alec subito dopo essere stato medicato si staccò non allontanandosi però dallo stregone mentre guardava la sorella svegliare il fratello, ancora profondamente addormentato sul divano.
 
《 no, sarà colpa della mia profonda influenza sui Lightwood 》si vantò Magnus mentre un sorriso spuntò sulle sue labbra prima di unirle a quelle del ragazzo davanti a lui.
Non aveva pensato a quello che stava facendo, lo voleva fare e lo aveva fatto e basta ma rimase comunque stupito dal fatto che Alec ricambiava, che la sua lingua stesse chiedendo il permesso di entrare. Lo stregone non se lo fece ripetere e socchiudendo la bocca, lasciò che le sue braccia si muovessero da sole andandosi ad allacciare dietro al collo del moro, per avvicinarlo di più a lui in un bacio che stava diventando tutto tranne che casto.
 
《 Io lo sapevo 》 esultò Max
《 oh non guardare! 》protestò Isabelle mettendo una mano sugli occhi del fratello che rideva.
Ormai era troppo tardi e lo sapeva pure lei ma si ritrovò comunque a sorridere.
 
 
   
 
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