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Autore: Xephil    30/04/2016    6 recensioni
La brutalità e l'orrore di una notte cambiano completamente la vita di un bambino di 8 anni. Ciò che, però, perfino gli dei ignorano è che quel cambiamento porterà un'incredibile e inaspettata svolta degli eventi del mondo intero.
Un nuovo Sekiryutei sta per sorgere. Più determinato, tenace e ostinato di chiunque altro...
Un vero guerriero. Un vero drago.
Dalla storia:
[Così è lui il mio nuovo possessore... Sono sorpreso che un moccioso sia già riuscito ad invocare ed usare il mio potere con tanta facilità ed efficacia…"]
...
"Non m’importa cosa comporterà la mia scelta. Voglio imparare ad usare il tuo potere, Ddraig. Farò qualsiasi cosa, ma lo voglio...."
[Allora così sia. Da oggi siamo compagni. Ti addestrerò per diventare forte e usare il mio potere, ma ti avverto: non sarà affatto facile! Perciò, preparati, ragazzino!]
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD: A Dragon's Fate'
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Life 3: Notte di dolore

 

No, Asia! No, ti prego! Non morire! No, non di nuovo! NO, BASTA! ASIAAAA

Spalancai gli occhi di colpo ritrovandomi a fissare il bianco soffitto della mia camera.

Avevo visto la morte di Asia.. arrivavo troppo tardi per salvarla e non potevo fare altro che stringere a me il suo corpo ormai freddo, mentre davanti ai miei occhi scorrevano una dopo l’altra le immagini di tutte le persone che non ero stato capace di salvare in vita... Per fortuna era stato solo un sogno...
Oppure no?
Mi ricordai all’improvviso di tutto quello che era successo la notte precedente: l’attacco di Freed, l’arrivo di Asia e poi di Raynare, l’intervento del gruppo di Rias Gremory e il suo tentativo di reincarnarmi... Non era successo niente un cazzo! Era accaduto di tutto e di più stanotte! E se Asia era ancora nelle grinfie di Raynare, il mio incubo avrebbe potuto divenire realtà in qualsiasi momento! Dovevo andare subito a cercarla e salvarla!

Provai ad alzarmi, ma uno strano peso su spalla e fianco sinistro mi impedì di muovermi come avrei voluto. Voltai lo sguardo e ciò che vidi mi lasciò letteralmente a bocca aperta: distesa sotto le coperte accanto a me e immersa in un sonno profondo.. stava..!

Rias Gremory! Ma che ci fa nel mio letto?! E.. aspetta.. cos’è questa sensazione soffice sul mio braccio? Non dirmi che..!

Scostai le coperte e i miei sospetti ebbero conferma: era completamente NUDA! Dormiva tranquillamente appoggiata a me, coi suoi seni che spingevano sul mio braccio! Uao.. certo avevo notato che era formosa, ma non credevo che fossero così grandi e morbide.. ma che vado a pensare adesso? Perché è qui piuttosto? E perché io sto fermo a fissarla come un coglione pervertito? Beh, sono pur sempre un maschio in fondo, ma.. non è il momento per certi pensieri! Devo muovermi subito e.. aspetta.. ora che guardo meglio.. PURE IO SONO NUDO!

“MA CHE CAZZO..?!?!”

Che ho combinato stanotte? Anzi, che mi hanno fatto mentre ero incosciente?!
Preso dalla sorpresa, mi allontanai da lei con uno scatto, ma, così facendo, finii per cascare dal letto sbattendo la schiena per terra e la nuca sul comodino accanto al letto. Porca miseria, che male!

“Hmm... Perché urli? Cosa c’è da agitarsi tanto?”

Mi misi seduto tenendomi la nuca dolorante e vidi Rias Gremory che si strofinava gli occhi, mentre mi guardava assonnata.
“Come perché urli?” ribattei. “Perché sei nel mio letto? Nuda, per giunta! E perché sono nudo anch’io? Che mi hai fatto?!”

Lei mi guardò prima un po’ perplessa, poi la sua espressione divenne maliziosa. “Sei davvero sicuro di volerlo sapere?”

Oddio, ma che mi ha fatto? Spero non quello che penso! Non avremo fatto sesso mentre ero incosciente! Equivale a uno stupro! Stuprato da una diavola nel sonno... No, eh! Non ci sto, no!

Stavo per replicare quando si mise seduta anche lei, mostrandosi senza pudore a me in tutto il suo splendore. Il suo sorrisetto si allargò, mentre si metteva in ginocchio e tirava indietro i lunghi capelli cremisi mettendo così ancora più in vista le sue nudità. “Cosa pensi che possiamo avere fatto, viste le nostre condizioni? Non è difficile da capire, no?”

Allora abbiamo davvero..?! E me lo dice pure senza riserve! Ah, ma ovvio: da quando i diavoli si vergognano di qualcosa del genere?
Prima che potessi sputarle addosso tutto quello che pensavo di lei, Rias Gremory si mise a quattro zampe e gattonò sensuale verso di me. “Che ti prende? Adesso fai il ritroso? Stanotte non lo eri affatto.. ah, giusto, eri incosciente dopotutto...” mormorò più provocatoria che mai. “Cielo, se sei così da svenuto o addormentato, non oso immaginare di che cosa saresti capace da sveglio... Che ne dici di farmelo scoprire?”

Quelle parole così provocatorie accompagnate dalla visione di quelle due colline rosee dondolanti davanti ai miei occhi scatenarono una reazione istantanea nei miei 'Paesi Bassi' e, per un istante, il mio istinto di maschio rischiò di prendere il sopravvento... Istinto che, se lasciato libero, avrebbe mandato all’istante a fanculo la mia rabbia per il rapporto forzato e inconsapevole della notte precedente e la mia diffidenza verso i diavoli e mi avrebbe portato a prendere e sbattere quella creatura così bella e seducente sul mio letto ed esaudire la sua richiesta, facendo sesso come se non ci fosse stato un domani... Per un istante lo pensai e fui sul punto di realizzare quel pensiero quando uno sprazzo di coscienza mi trattenne, dicendomi che non dovevo lasciarmi andare ai miei istinti più bassi dal momento che una questione ben più seria e importante richiedeva la mia attenzione!

In quel momento, la voce di Ddraig risuonò nella stanza: [Ok, basta così. Il gioco è bello quando dura poco. Puoi calmarti e raffreddare i bollenti spiriti, partner: non avete fatto niente stanotte, avete solo dormito insieme. Tutto qui.]

Sul serio? Non era successo niente tra noi?
Guardai Rias Gremory per conferma e lei sbuffò rimettendosi a sedere, chiaramente scocciata. “Per essere un Drago Celeste, sei un vero guastafeste. Potevi lasciarmi divertire ancora un po’.. è così buffo e facile da giocare quando è imbarazzato o agitato!”

Ecco la conferma definitiva. Stronza.. altro che notte di fuoco! Si è solo divertita a prendermi per i fondelli quando ho equivocato la nostra situazione! E, ci scommetto, l’ha fatto per vendicarsi del modo in cui l’ho liquidata il giorno prima!
E purtroppo, anche se lo scherzo era finito, aveva avuto fin troppo effetto su di me, soprattutto in un certo punto...
“Giuro che questa me la paghi cara!” ringhiai mentre mi portavo le mani al cavallo per coprire l’evidente alzabandiera che mi era rimasto, per poi alzarmi di scatto e correre fuori dalla stanza esclamando: “Non provare a muoverti di lì!”

Arrivai in bagno, chiusi la porta a chiave e m’infilai sotto la doccia, aprendo al massimo l’acqua fredda. Dovevo assolutamente sbollire!

Il getto gelido fu un trauma e un sollievo al tempo stesso: in breve le mie agitazione ed eccitazione diminuirono fino a scomparire, mentre il mio 'amichetto' si calmava a sua volta e passava da ore dodici a ore sei.
“Ehi, Ddraig.. perché non me l’hai detto subito?” mormorai a denti stretti quando fui di nuovo in grado di parlare.

[Beh, non puoi negare che fosse una cosa divertente, partner] rispose Ddraig con una bassa risatina. [Inoltre, così ti sei svegliato e ripreso subito, no?]

“Non sei divertente! Perché le hai permesso di stare in casa mia? Anche se ero incosciente, potevi benissimo prendere il controllo del mio corpo e scacciarla, ma non l’hai fatto! Perché? Mi ha forse fatto qualcosa?”

Il tono del mio compagno divenne più serio: [No, non temere. Come ti ho detto, non ha fatto niente se non dormire accanto a te.. e usare i suoi poteri demoniaci per aiutarti a guarire più velocemente dalle ferite che avevi subito e a recuperare tutte le energie perdute. Ti sei quasi dissanguato stanotte, partner, e se non è successo, è stato solo per i tuoi riflessi pronti e la tua volontà a non arrenderti. Tuttavia, è stato grazie a Rias Gremory se sei riuscito a recuperare così bene in una sola notte. Voleva aiutarti, per questo non l’ho fermata.]

Quella rivelazione mi lasciò parecchio stranito. Per quale motivo una diavola, con cui non avevo buoni rapporti per giunta, avrebbe dovuto aiutarmi senza ricevere nulla in cambio... Aspetta.. che sia questo ciò che vuole davvero? Usare questa scusa per ricattarmi o far leva sul mio senso dell’onore per sentirmi in debito?
Mi sembrava un’assurdità per un diavolo, ma purtroppo ora mi sentivo davvero in debito... Ad ogni modo sarà meglio parlarle al più presto e mettere in chiaro un paio di cosette.

[Partner.] La voce di Ddraig era più seria che mai. [Ti sei indebolito, lo sai?]

Abbassai lo sguardo. “Sì.. me ne sono accorto. Sono in, diciamo, 'pausa' da troppo tempo. I miei riflessi sono calati e anche la mia resistenza.”

[Due mesi di allenamenti basilari e niente scontri veri fino all'altro giorno. È normale arrugginirsi un po', ma non credevo che lo saresti stato fino a questo punto. Passi il proiettile nella gamba viste le condizioni in cui eri, ma quella lancia avresti dovuto fermarla ad occhi chiusi. La tua 'pausa' era motivata, ma, finita questa storia, sarà meglio tornare ad allenarsi come mai prima.]

“Tranquillo, compagno. Era proprio quella la mia intenzione.”

Uscii dalla doccia avvolto in un accappatoio e ritornai in camera, mentre mi sfregavo i capelli con un asciugamano. Rias Gremory stava ancora seduta placidamente sul mio letto.. ed era ancora nuda.

“Perché non ti sei vestita nel frattempo?” sbottai cercando di guardarla solo negli occhi per non essere di nuovo tentato.

“Mi hai detto tu di non provare a muovermi” replicò lei serafica.

“Molto divertente. Forza, muoviti e rivestiti! Non ho molto tempo...”

Lei si sollevò un poco mettendosi più in mostra. “E se non volessi?”

La stavo guardando dritta negli occhi e lo vedevo bene: non c’era vera malizia nelle sue azioni, ma solo sfida. Come prima, anche ora non aveva alcuna reale intenzione perversa, ma mi stava solo provocando per sfidarmi e farmi abbassare i toni, oltre che per vendicarsi del trattamento di ieri. La cosa mi fece stringere i denti dal nervoso. Come se avessi il tempo di assecondare i capricci di una ragazza viziata! Sì, perché non vedevo altro che questo: una ragazza che si comportava come una mocciosa per puro orgoglio! E questo mi dava davvero fastidio!

La vidi sgranare gli occhi quando le afferrai un braccio e la costrinsi rudemente ad alzarsi dal mio letto, senza mai interrompere il nostro contatto visivo. “Ascoltami bene” le dissi con voce bassa e gelida. “Non so se hai capito, ma non ho tempo per assecondare i tuoi stupidi capricci adesso. Le ultime ore sono state davvero pessime per me. Ho avuto una discussione non voluta con voi diavoli, un prete folle e rinnegato mi ha aggredito cercando di ammazzarmi per conto di quella stronza di angelo caduto della mia ex, mi ha bucato una gamba e ha minacciato di stuprare una mia amica davanti a me e, infine, la suddetta caduta è arrivata e si è portata via quella mia amica senza che io potessi fare nulla per fermarla. Ho un’idea su cosa voglia farle e non è niente di bello, anzi! Devo assolutamente andare a cercarla senza perdere altro tempo! Per cui adesso sono fin troppo incazzato per tollerare le provocazioni infantili dettate dall’orgoglio di una ragazza diavolo viziata e capricciosa!”

Lei strattonò il braccio liberandosi e mi fissò con un’espressione più offesa che mai. “Ma come ti permetti di parlarmi così?! Chi ti credi di essere?!” mi gridò in faccia. “Ricordati che sei in debito con me per averti aiutato! E, soprattutto, ricordati che l’ho fatto malgrado il modo con cui ieri hai trattato me e i miei servitori! Io non permetto a nessuno di trattarmi..!”

Non la lasciai finire che la riafferrai per le braccia e la spinsi di nuovo sul letto, sovrastandola e immobilizzandola col mio corpo. Ora mi ero davvero stufato.
“Stammi bene a sentire. Non m’interessa se ti sto offendendo o no perché la sola cosa che stai facendo è farmi sprecare tempo inutilmente con una discussione del tutto superflua al momento e più tempo passa più la mia amica rischia. Quindi, o metti subito da parte l’orgoglio e ti comporti maturamente rispondendo a un paio di domande e rimandando a un qualunque altro momento questa conversazione, o ti farò provare sulla tua pelle qual è il vero terrore. Non m’interessa se sei la sorella del Satana o Maou Lucifer, non sto scherzando.”

La fissai con un’occhiata più penetrante che mai rilasciando nel contempo un po’ del mio istinto omicida e la sua espressione s’irrigidì per un istante prima di rilassarsi e annuire, anche se chiaramente a malincuore. Mi spostai per lasciarla libera e lei si alzò e andò a recuperare i suoi vestiti adagiati vicino al letto, mentre io mi dirigevo all’armadio posto nell’angolo della stanza e frugavo al suo interno alla ricerca di qualche abito da indossare a mia volta.
“Perché mi hai voluto aiutare?” le chiesi infilandomi boxer e jeans.

“Di preciso, non lo so nemmeno io” rispose lei senza guardarmi, mentre si infilava la biancheria intima. Dio, perfino mentre si riveste è terribilmente sensuale.. calma la tua lussuria da troppo repressa, idiota! “Forse.. siccome non ero riuscita a reincarnarti, volevo comunque legarti in qualche modo a me per semplice orgoglio. O forse perché vederti lì a terra mi è in qualche modo dispiaciuto e volevo aiutarti. O per entrambi questi motivi. O per nessuno dei due.”

Quella risposta mi lasciò alquanto perplesso: davvero aveva agito più d’impulso che per un motivo preciso? Molto strano, non era il comportamento che mi sarei aspettato da un diavolo. “Non ti facevo così enigmatica. Comunque, credo che il primo motivo sia il più probabile, considerando che hai provato a reincarnarmi contro la mia volontà” dissi infine con un lieve tono sarcastico, mentre m’infilavo una polo nera dalle maniche corte.

“Puoi pensarla come vuoi e ti chiedo venia per quello che ho fatto, ma non parlare come se mi conoscessi. Non sai nulla di me” ribatté chiaramente infastidita, ma con una risolutezza che finora non avevo mai sentito nel suo tono.

“Va bene, stavolta ti chiedo scusa io. Però, non biasimarmi se fatico a crederti.”

“Non ho altre risposte da darti. E non ho detto che devi credermi per forza.”

Meglio cambiare discorso o finiremo per litigare di nuovo. “Tu sapevi della presenza degli angeli caduti in questa città?”

“L’avevo percepita, certo, ma non sapevo perché fossero qui, né cosa avessero in mente. Ho deciso di non intervenire subito per vedere come si sarebbero mossi e se le loro intenzioni avessero potuto crearmi qualche disturbo. A quanto pare, però, quelli a cui erano interessati eravate tu e quella tua amica che hai detto che hanno rapito. O sbaglio?”

“No, è esatto. Avevano preso di mira me perché, in qualche modo, sapevano che io possedevo una Sacred Gear pericolosa e, forse, temevano potessi crear loro dei problemi... Tuttavia solo ieri ho capito che il loro vero obiettivo non ero io, ma Asia.”

“Come mai sono interessati a lei?”

“Sono sicuro che sia per il fatto che anche lei possiede una Sacred Gear molto rara, capace di guarire qualunque ferita in poco tempo. Temo che vogliano impadronirsene.”

Terminammo di vestirci e lei mi rivolse un’espressione pensierosa. “Se non sbaglio, quando un possessore viene privato della sua Sacred Gear...”

“Muore” conclusi io sentendo un’improvvisa stretta al cuore.

Purtroppo una Sacred Gear è parte integrante del suo possessore. Solo gli umani possono possederle e, per loro come per me, non è semplicemente uno strumento di potere ma funziona come un vero e proprio organo. Con tempo e allenamento, si può sviluppare i suoi poteri e farla evolvere a livelli sempre più alti, ma, nonostante tutto, rimane nel suo profondo un oggetto tremendamente delicato e sensibile agli sconvolgimenti del nostro corpo e del nostro animo. Le Sacred Gear si nutrono di emozioni e più queste sono forti, più lo diventano anche le prime, tuttavia questa loro caratteristica le lega irrimediabilmente al nostro stesso essere. Di conseguenza, quando una Sacred Gear viene estratta con la forza, la stessa anima del possessore viene come spezzata e il suo intero corpo subisce così uno sconvolgimento tale che i sistemi vitali vengono danneggiati in modo irreparabile e la morte è così inevitabile.
Non l’avrei mai permesso! Mai!

“Tu hai idea di quale possa essere la loro base?” le chiesi poi in tono più gentile possibile. Avevo un assoluto bisogno di informazioni.

Lei mi guardò un po’ sorpresa dal mio tono, ma poi rispose: “Molto probabilmente è la vecchia chiesa abbandonata. Prima, quando eri in bagno, ho ricevuto una comunicazione da Akeno che mi diceva di aver rilevato la presenza di una barriera intorno a quell’edificio. A occhio e croce è una barriera di rilevazione, che informa l’utilizzatore quando qualcuno la attraversa. Tuttavia non c’era fino a ieri, perciò è molto probabile che stiano facendo qualcosa durante la quale non vogliono essere disturbati.”

Solo in quel momento mi accorsi dell’ora segnata sulla sveglia: le sette di sera. Ero rimasto incosciente per più di mezza giornata! Maledizione! Dovevano star già per iniziare il rituale di estrazione! Non c’era tempo da perdere!
Avanzai verso la scrivania e, aperto uno dei cassetti, ne estrassi i miei anelli magici e me li infilai tutti, poi scorsi la mia katana appoggiata alla parete e recuperai anche quella. Ero pronto all’azione!

Prima di dirigermi all’uscita, mi voltai verso Rias Gremory e le feci un piccolo inchino. “Mentirei se ti dicessi che ora mi stai simpatica. Non ti chiederò scusa per ieri, ma sappi che ti sono grato per il tuo aiuto.” Raddrizzai la schiena e la fissai dritta negli occhi. “Quando questa storia sarà finita, riprenderemo la nostra conversazione e salderò il mio debito con te, Rias Gremory. Hai la mia parola.”

Lei mi guardò per qualche secondo per poi piegare le belle labbra in un sogghigno. “Aspetterò quel momento con ansia. Buona fortuna, Zayden Ward.”
 

*
 

Quando raggiunsi la chiesa, il tramonto era ormai sceso e la sera stava avvolgendo l’intera città nel suo oscuro abbraccio, mentre la luce argentea della luna crescente illuminava il profilo della costruzione rendendola quasi spettrale.
Rias Gremory aveva ragione: intorno alla chiesa era stata chiaramente eretta una barriera. La sua aura era appena percettibile, ma c’era e questo non mi aiutava: appena avessi messo un piede al suo interno, mi avrebbero percepito subito. Ah, pazienza! Non ho certo il tempo di neutralizzarla!

Prima che potessi varcarla, però, sentii dei movimenti dietro di me e mi voltai di scatto immaginando un nemico. Con mia somma sorpresa, invece, mi trovai davanti Yuuto Kiba e Koneko Toujo. “E voi che ci fate qui?” chiesi.

“Ordini della Buchou” rispose Yuuto Kiba. “Dal momento che rischiano di creare non pochi scompigli nella nostra città, ha dichiarato gli angeli caduti come nostri nemici. Siamo qui per liberarci di loro.”

“Non ho alcun bisogno del vostro aiuto.”

“Infatti gli ordini non sono di aiutarti, Ward-senpai, ma di eliminare gli angeli caduti. Se quella è anche la tua intenzione, allora sei tu piuttosto ad aiutare noi.”

Ma che bravo oratore.. quella Gremory.. se li sceglie bene i servi...

“Noi abbiamo i nostri ordini. Tu non badarci e segui i tuoi” disse Koneko Toujo con voce piatta.

In quel momento percepii all’interno della barriera diverse aure poco distanti e, a giudicare dalla loro intensità e dall’improvvisa comparsa di fasci luminosi di energia da dietro l’edificio, era già in atto uno scontro. Riconobbi due aure come quelle di Rias Gremory e Akeno Himejima, mentre le altre mi erano sconosciute, ma probabilmente appartenevano ad altri angeli caduti alleati di Raynare.
Dunque anche loro intendevano davvero scendere in campo. Lamentarmi era inutile, ormai non potevo più farci niente.

Sbuffai infastidito. “Fate come vi pare. Basta che non m’intralciate.”

Approfittai del fatto che l’attenzione degli angeli caduti fosse momentaneamente rivolta alle due ragazze per attraversare la barriera e arrivare rapido al portone della chiesa, che aprii con una spallata. Mi ritrovai in un ampio spazio gremito di vecchie panche disposte in file ordinate e illuminato debolmente dalla luce lunare che penetrava dalle vetrate impolverate. In fondo alla chiesa vi era un altare sormontato da un grande crocifisso e circondato da statue di santi; a questi ultimi e al crocifisso stesso, però, era stata distrutta la parte superiore lasciandoli decapitati e rovinati. Un vero scenario da miscredenti che hanno rinnegato e abbandonato il loro dio.
Che obbrobrio.

Non avevo fatto che pochi passi all’interno che un applauso seguito da una risata folle risuonò nell’aria. “Complimenti! E così sei riuscito ad arrivare fin qui!”

Riconosco questa voce! Voltai la testa verso la sinistra dell’altare e vidi il prete rinnegato, Freed Seelzen, emergere da dietro di esso. Sembrava essere tornato in perfetta salute, ma con le ferite che gli avevo inferto era impossibile che avesse recuperato così in fretta.. a meno che non avessero costretto Asia a curarlo, chiaro!
Quel pensiero mi diede la nausea e mi sentii ancor più furioso.

“Non credevo che saresti riuscito ad arrivare qui così presto. La sorellona Raynare aveva detto che ti aveva conciato piuttosto male... Devi possederne parecchi di assi nella manica! E ti sei pure portato dietro un circolo di merdosi diavoli! Sei proprio un umano deviato!” disse Freed col suo solito tono beffardo.

Ignorai l’ultima affermazione e replicai: “Potrei dire la stessa cosa di te. Avresti dovuto essere in fin di vita adesso.. e scommetto che se non lo sei è solo per merito di Asia! Dimmi subito dov’è!”

“Oh, ti riferisci a quella puttanella di suora fallita? È nei sotterranei sotto l’altare, dove tra poco avverrà il rituale!” Detto questo, infilò le mani sotto il cappotto e ne estrasse due impugnature da cui si generarono due lame di luce. “Ma se vuoi arrivare a lei, prima dovrai superare me!”

Prima che potessi muovermi, Yuuto Kiba mi poggiò una mano sulla spalla facendomi voltare verso di lui. “Ward-senpai, lascialo a noi. Se hai davvero qualcuno da salvare, non puoi perdere tempo qui” mi disse prima che la sua espressione diventasse di colpo più cupa. “Inoltre, io odio i preti e sarei ben contento di dargli una lezione.”

Lo fissai sorpreso: non credevo che quel viso innocente da principino potesse assumere un simile cipiglio... Di sicuro gli è successo qualcosa di brutto in passato e la causa deve essere legata ai preti, o meglio alla chiesa. Interessante.
Comunque mi limitai a scrollare le spalle e rispondere: “Non disturbatevi. Mi basteranno quindici secondi a metterlo fuori gioco.”

Avanzai verso Freed estraendo la katana e impugnandola con la sinistra, mentre lui ricominciava a ridere. “Hahahaha! Quindici secondi? Mi sottovaluti, Zayden-kun! Prima ti ho sottovalutato io e mi hai sorpreso col potere della tua Sacred Gear, ma stavolta non commetterò lo stesso errore! Non riuscirai a sconfiggermi ancora!”

“Invece non hai capito niente di me. Sei solo un coglione.”

Ci scagliammo entrambi all’attacco incontrandoci tra le panche e incrociando diverse volte le lame. Malgrado il suo vantaggio dell’usare due spade, io avevo capito piuttosto bene quale fosse il suo stile di combattimento e riuscivo a leggere ed anticipare tutti i suoi colpi senza troppe difficoltà.
Dovevo però sbrigarmela in fretta e riutilizzai la tattica usata con Raynare: iniziai a cedere terreno di proposito per indurlo a incalzarmi e, nel frattempo, preparare a sua insaputa il colpo decisivo. Come mi aspettavo, Freed mi assalì con più veemenza che mai nella convinzione che fossi in difficoltà e abbassò la guardia. Ora era il momento di contrattaccare.
Respinsi la sua prima spada e, quando sferrò un fendente con la seconda alla mia testa, lo schivai abbassandomi e ruotando verso destra, mentre, nel contempo, cambiavo rapidamente mano passando la katana dalla sinistra alla destra. La rotazione gli impedì di vedere il passaggio, in quanto coperto dal mio corpo, e potei sfruttarne il movimento per sferrare un immediato e rapidissimo fendente che colpì il dorso della mano destra di Freed aprendovi un profondo squarcio e costringendolo a mollare l’arma. Il prete folle gemette di dolore e indietreggiò stordito, ma stavolta fui io a incalzare e, con una velocità di polso ben più elevata rispetto a prima, colpii due volte la sua seconda spada rompendo l’equilibrio e aprendo la sua guardia, per sferrare subito dopo un colpo diagonale.
L’urlo di dolore che fuggì dalle labbra di Freed fu un vero e sadico piacere per le mie orecchie e lo fu ancora di più per i miei occhi quando lo vidi indietreggiare stringendosi al petto la mano sinistra, dalla quale mancavano ora le ultime quattro dita e i moncherini rimasti stillavano sangue.

“La mia mano! LA MIA MANO!” urlava l’albino. “Cosa mi hai fatto.. BASTARDO! FOTTUTO PEZZO DI MERDA! MI HAI FREGATO!”

“Come ti avevo detto, tu non hai capito niente di me” lo schernii con un ghigno. “Non ho mai avuto bisogno della Sacred Gear per ucciderti e.. non ho mai detto di essere mancino. Sono ambidestro, ma la mia mano principale è la destra, non la sinistra. Tu non potevi saperlo e mi è stato facile sorprenderti.” A quel punto mi voltai verso i due diavoli rimasti in disparte. “Quanto c’ho messo?”

“Sedici secondi” rispose incolore Koneko Toujo senza esitare. “C’hai messo troppo.”

Sbuffai. Avevo sbagliato di nuovo a calcolare i tempi.. mai stato il migliore coi numeri, del resto.
Spostai lo sguardo su Yuuto Kiba. “Avevi detto che tu odi quelli come lui, giusto? Allora vuoi dargli tu il colpo di grazia, o lo finisco io?”

Prima che il biondo potesse rispondermi, però, Freed indietreggiò e saltò sull’altare alle sue spalle. “Nessun merdoso diavolo mi ucciderà! Ricordatevi le mie parole: io tornerò per farvi tutti a pezzi!” urlò con un’espressione più folle che mai in volto, mentre gettava a terra qualcosa estratto dal cappotto con la mano non mutilata. “ADDIO!”

Una luce abbagliante si sprigionò dal punto in cui l’oggetto misterioso aveva toccato il terreno, accecandoci tutti e tre per alcuni secondi. Quando riaprimmo gli occhi, quel bastardo d’un prete era sparito.

“Tsk! Una flashbang... Quello stronzo aveva ancora un asso nella manica!” sbottai avvicinandomi a mia volta all’altare.
Non potevo perdere altro tempo, così lo afferrai e rovesciai di lato senza troppe cerimonie, scoprendo sotto di esso una botola con una lunga serie di scale che conducevano verso il basso. “Bingo!”

Scesi le scale di gran carriera e sentii Yuuto Kiba e Koneko Toujo che mi seguivano da dietro, ma non vi badai; dovevo assolutamente arrivare prima che fosse troppo tardi!
Nessun altro di quelli che amavo doveva morire! Non l’avrei più permesso! Ad ogni costo!
Continuai a correre più veloce che potevo e, alla fine, le scale terminarono in un’ampia sala illuminata da file di candele disposte sulle mura ai lati, al termine della quale vi era una folta folla di persone vestite con mantelli e cappucci neri che stavano ai piedi di un’altra scalinata diretta stavolta verso l’alto. Sopra di essa, incatenata a una grossa croce nera attraversata da venature verdastre che la rendevano simile a un enorme circuito elettrico.. vi era Asia! La poverina indossava solo una vestaglia bianca e, accanto a lei, scorsi anche l’odiata figura di Raynare.

“Sei arrivato fin qui, Zayden Ward. I miei complimenti” disse l’angelo caduto con un ghigno beffardo. “Peccato che sia già troppo tardi. Il rituale è ormai completo!”

In quel momento le venature della croce presero a pulsare e a risplendere più forte che mai e Asia iniziò a urlare di dolore, mentre la stessa luce verde sprigionata avvolgeva il suo corpo.

Inorridii. Non poteva essere vero! “ASIA! NOOO!!!”

Corsi verso di lei, ma i tizi incappucciati, probabilmente umani fuorviati da Raynare, si frapposero bloccandomi. Ora ne avevo davvero abbastanza.

“TOGLIETEVI SUBITO DI MEZZO!!!”

Agitai la katana furiosamente facendomi largo tra i corpi, parando o schivando i colpi delle loro armi, mentre il sangue schizzava sul mio volto e sulle mie braccia. Continuai ad avanzare abbattendo un nemico dopo l’altro, ma quando giunsi finalmente ai piedi della scalinata, vidi la luce sprigionata dalla croce divenire abbagliante per pochi istanti.
Quando si esaurì, una sfera verde lasciò il petto di Asia e si posò tra le mani di Raynare.. nel contempo, vidi gli occhi di Asia divenire vitrei e chiudersi...

“No.. no.. NOOO!!!”

Urlai a squarciagola, incapace di sopportare quella vista.

La risatina beffarda di Raynare mi riscosse. “Che gran peccato, Zayden-kun. Non hai fatto in tempo alla fine! Ma voglio essere generosa: visto che ho preso quello che volevo da lei, puoi tenerti il resto!”

Schioccò le dita e le catene che tenevano il corpo della mia amica svanirono, dopodiché la afferrò prima che toccasse terra e me la lanciò come se fosse stata uno straccio strappato.
Lasciai cadere la katana, mentre afferravo al volo quel corpo così leggero per le braccia eppure così pesante per l’anima e il dolore nel momento in cui la presi fu tale che, per un istante, fui sul punto di crollare in ginocchio. Con uno sforzo disperato rimasi in piedi e la fissai attentamente in volto; con mio enorme sollievo, sentii ancora un lieve respirare provenire dalle sue labbra. Era ancora viva! Potevo farcela a salvarla!
Dovevo però prima portarla al sicuro, così mi voltai per correre via da quel luogo maledetto, ma i sudditi superstiti di Raynare mi circondarono e fecero per attaccarmi ancora. Prima che potessi reagire, però, furono Koneko Toujo e Yuuto Kiba a fermarli.

“Ward-senpai, vattene e portala via di qui! Li tratteniamo noi!” mi gridò quest’ultimo.

Non me lo feci ripetere due volte e corsi più forte che potevo, risalendo le scale e ritornando nella sala principale della vecchia chiesa abbandonata; una volta lì, adagiai il corpo di Asia su una delle panche e le accarezzai delicatamente il viso. Era rosso e bollente.
“Asia.. Asia, rispondimi. Sei ancora con me, vero? Ti prego.. rispondimi...”

Le palpebre tremarono e si schiusero lentamente, rivelandomi due occhi smeraldini che luccicavano di lacrime, ma che mi fissavano ancora con immensa dolcezza e affetto.

“Zayden-san.. il tuo viso...” Una delle sue piccole mani si levò debolmente e mi accarezzò il volto insanguinato. “Sei.. ferito?”

Perfino ora che è in fin di vita si preoccupa per qualcun altro che non sia lei...
Le presi la mano tra le mie. “No, non preoccuparti. Non è sangue mio. Piuttosto resisti, ti prego. Voglio che tu resti con me, Asia. Ho promesso che ti avrei fatto vedere tante altre cose, ricordi? Non puoi andartene così.”

Lei mi guardò con una dolcezza ancora maggiore. “Sei venuto a salvarmi.. sei venuto.. davvero...”

“Certo che sono venuto! Ti ricordi che te l’avevo promesso? Io mantengo sempre le promesse che faccio, soprattutto verso i miei amici!”

Il suo sorriso si allargò ancora di più. “Sono felice.. di averti conosciuto.. di aver avuto un amico.. anche se per così.. poco tempo...”

“No, Asia, non dire così! Ti prego, resisti!” Ormai anch’io faticavo a trattenere le lacrime. “Puoi ancora farcela, cerca solo di resistere ancora un po’. Io posso...”

Il lieve scuotere della sua testolina mi bloccò. “Non importa, Zayden-san” mi disse continuando a sorridere, malgrado le lacrime che le colavano sulle guance e la voce sempre più debole. “Va bene così... Anche se per poco.. tu.. mi hai fatta.. sentire accettata e apprezzata.. non per il mio potere.. ma come.. persona.. come una vera persona... Ed era la cosa.. che più desideravo.. al mondo... Perciò.. grazie.. grazie per essere stato.. mio amico.. Zayden-san.. grazie.. di tutto...”

Poi i suoi occhi si richiusero e, attraverso la mano che stringevo, sentii distintamente il battito cardiaco rallentare inesorabile fino a fermarsi.

No! Non l’avrei mai permesso! MAI! Non stavolta!
Materializzai il Boosted Gear sulla mia mano destra. “Ddraig! Sei pronto?”

[Sono sempre pronto, partner, ma tu sei davvero sicuro di..?]

“Non è il momento di discutere! Facciamolo e basta! Subito!”

Il mio compagno sospirò, lievemente esasperato. [Sei sempre il solito... Ah, lasciamo stare! Procediamo!]

Mi portai la mano all’altezza del cuore e mi concentrai al massimo per manipolare l’energia vitale che scorreva nell’organo in modo che fluisse nel Gear, poi, quando fui sicuro che fosse stata ben assorbita, posai il guanto pulsante di luce rossa sul petto di Asia. Urlai: “Ora!”

[TRANSFER!]

L’energia fluì dal Gear direttamente nel corpo di Asia, la quale sussultò per un istante, mentre io venivo scosso da tremendi brividi e una sgradevole sensazione di nausea mi pervadeva. Mi sforzai di ignorarla e mi concentrai invece sul petto della mia amica, da cui ora sentivo provenire un battito appena percettibile ma presente.

Ce l’avevo fatta! Ero riuscito a prelevare e collegare l’energia vitale nel mio cuore a quello di Asia tramite il Boosted Gear e così avevo creato un collegamento tra di essi, permettendo al suo cuore di continuare a battere finchè batteva anche il mio. Tirai un sospiro di sollievo, ma non potevo ancora dire di aver finito. Ero riuscito a creare quel collegamento solo grazie all’aiuto di Ddraig e al fatto che anche Asia era stata una posseditrice di Sacred Gear, perciò la sua energia vitale, seppur ormai quasi esaurita, aveva potuto adattarsi all’aura del Boosted Gear e collegarsi attraverso di esso alla mia, ma la situazione rimaneva molto delicata. L’equilibrio creatosi tra le nostre energie era precario e un minimo turbamento nell’uno o nell’altra avrebbe interrotto il legame, condannando così Asia. Inoltre, proprio perché era così labile, la sua durata era limitata: avrei potuto mantenerlo al massimo solo per pochi minuti, poi si sarebbe interrotto a meno che non avessi intensificato subito il flusso di energia.. tuttavia in quel caso avrei rischiato di accorciare la mia durata vitale per mantenere in vita la mia amica. Ero pronto anche a quell’eventualità, ma...

[Scordatelo. Non resterò a guardare mentre prosciughi la tua vita per una ragazza più morta che viva. Non te lo permetterò, partner, qualunque cosa tu dica!]

Malgrado quella risposta, non riuscii ad arrabbiarmi con Ddraig. Dopotutto sapevo che, come io volevo proteggere Asia, lui voleva proteggere me e di questo gliene ero grato.
Presi un bel respiro e mi rialzai carico di nuova determinazione. Dovevo sbrigarmi a recuperare la Sacred Gear di Asia: se fossi riuscito a rimetterla nel suo corpo prima che il collegamento s’interrompesse, avrei potuto stabilizzarla del tutto e salvarla. E per recuperarla dovevo...

“Questo è incredibile. Non credevo che ci fosse un modo per salvare qualcuno una volta che la sua Sacred Gear è stata estratta... Sei pieno di sorprese, umano.”

Mi voltai trattenendo a fatica un ghigno. Eccola qui: la mia cara Raynare.. proprio colei che stavo per venire a cercare. Era seduta su una panca vicina circondata da sei dei suoi scagnozzi incappucciati, sfuggiti probabilmente a Yuuto Kiba e Koneko Toujo, e mi fissava con un sorrisetto beffardo, mentre mi mostrava le dita delle mani. Tra queste, sui medi, vi erano due anelli avvolti da un’aura verde, la stessa che sviluppava la Sacred Gear di Asia quando si attivava. Dunque era quella...

“Guarda, che potere meraviglioso!” disse Raynare estasiata, mentre portava una mano su un taglio sul braccio; la luce dell’anello s’intensificò e la ferita svanì. “Twilight Healing. Una Sacred Gear tanto rara quanto potente. Non importa quanto venga ferita gravemente, grazie ad essa guarisco sempre. Per noi angeli caduti che abbiamo perso la benedizione di Dio, questo è un dono stupendo. Grazie ad esso, inoltre, il mio rango di angelo caduto salirà ai vertici.” Unì le mani come se fosse stata in preghiera e la sua voce divenne carica di adorazione. “Oh, sommi Azazel-sama e Shemhaza-sama! Vi offrirò umilmente il mio potere quando tornerò!”

Azazel e Shemhaza? Hmm.. se non ricordo male sono i due leader principali della fazione degli angeli caduti, pensai. Dunque ha preso la Sacred Gear di Asia per loro. Per compiacerli!
Quel pensiero trasfigurò il mio ghigno in una smorfia rabbiosa, poi non riuscii a trattenere una risata amara.

Raynare e i suoi sgherri sembrarono sorprendersi. “Che cos’hai da ridere?” chiese la prima, visibilmente confusa e irritata.

“Mi chiedevo perché volessi così tanto appropriarti di quella Sacred Gear. Certo, il suo potere è eccezionale e, da quanto posso percepire, è anche in piena evoluzione, ma sentivo che non era solo per quello che la volevi. Ora invece credo di capire tutto... Dimmi, ti hanno per caso ordinato di impossessartene o hai deciso e fatto tutto da sola?”

La donna angelo caduto sghignazzò. “Questo piano è stato tutto una mia idea fin dall’inizio, nessuno me l’ha ordinato. Quando ho saputo che il Twilight Healing era nelle mani di una povera quanto ingenua ragazza, non ho saputo resistere. Come potevo lasciare che un simile potere andasse sprecato con lei? Per questo ho deciso di impadronirmene!” Il suo tono ridivenne sognante. “Non vedo l’ora che i miei superiori lo vedano! Oh, saranno così fieri di me!”

A quel punto non seppi più trattenermi. “Tutto chiaro come il sole. Tipico delle donne angelo caduto di basso rango: se non sanno succhiarlo ai loro capi abbastanza bene, cercano sempre un altro modo per poterli compiacere. Davvero patetico.”

Ghignai quando l’espressione di Raynare divenne furente: “Ma come.. osi.. tu… Miserabile essere umano..! Come osi?!”

“Io oso perché non m’interessa se siete creature sovrannaturali. Vi ho conosciuti tutti e ho capito una cosa molto importante. Diavoli, angeli o dei, in fondo siete tutti uguali: siete pieni di vizi e capricci che volete soddisfare anche a scapito delle vite di noi mortali.” Iniziai ad avanzare verso di lei facendo schioccare le nocche. “Ecco perché non vi do alcun rispetto per principio, perché il rispetto va guadagnato e esseri come te non lo meritano affatto! E ora, brutta troia, ti do un’unica possibilità di uscirne viva: ridammi la Sacred Gear di Asia e sparisci per sempre dalla mia vista.. o giuro che me la riprendo da me e ti strappo prima quelle sudice ali e poi quel cuore marcio.”

Raynare mi guardò ghignando a sua volta. “Fai la voce grossa quanto vuoi, ma tanto so che non puoi esagerare. L’ho notato, sai? Ciò che tiene in vita quella ragazza è un lieve collegamento creato tra la tua energia vitale e la sua, ma è così flebile che espandere a dismisura la tua aura finirà sicuramente per romperlo e condannarla a morte! Non puoi usare il tuo potere e, dunque, non puoi più fermarmi!”

Io rimasi impassibile. “È la tua risposta?”

Lei schioccò le dita. “Prendetelo.”

I suoi sei scagnozzi scattarono verso di me brandendo pistole e spade di luce identiche a quelle di Freed.

Voleva il gioco duro, eh? Perfetto! In fondo era quello che volevo anch’io! Lasciarla vivere mi avrebbe dato parecchio fastidio...

Quando il primo arrivò a portata cercando di colpirmi con una spada, schivai facilmente il colpo e sferrai una ginocchiata al suo basso ventre che lo fece piegare in due; allora gli avvolsi il collo con un braccio e glielo ruppi con una forte torsione. Subito sollevai il corpo in modo da usarlo come scudo contro i proiettili sparati da altri due che mi avevano raggiunto. Con un calcio spedii il cadavere contro uno dei due per poi scattare verso l’altro, muovendomi più veloce di lui, arrivandogli sul lato sinistro e tagliandogli la gola con una rapida artigliata –non potevo usare il potere del Boosted Gear, ma potevo comunque usarlo come un guanto da combattimento, impenetrabile alle loro armi e dotato di artigli affilati come sciabole-. Senza fermarmi, colpii con un pestone la testa del primo tizio, che stava ancora cercando di togliersi il cadavere del compagno di dosso, frantumandogli il cranio e spargendo sangue e cervella ovunque.
Nel momento in cui vidi i tre ancora in piedi che stavano per farsi sotto, li anticipai ed evitai il primo con uno spostamento laterale e il secondo con un balzo sopra la sua testa. Arrivai così davanti all’ultimo dei tre e bloccai il suo fendente sul nascere afferrandogli il polso, per poi colpirlo al mento con un potente gancio e rompergli il braccio armato con una ginocchiata al gomito. Alzai il Gear per bloccare alcuni proiettili sparati da un altro incappucciato e, calciando a terra quello che avevo ferito, mi scagliai sui suoi due ultimi compagni mirando per primo quello armato di pistola, il quale sparò altre due volte, ma era così vicino che mi fu facile capire la traiettoria dei colpi e così li evitai entrambi. Afferrai l’arma con la sinistra e gli piegai il braccio all’indietro mentre ruotavo verso destra per mettermi in mezzo a lui e al suo compagno e parare il fendente della spada di quest’ultimo con il guanto. Lo spinsi indietro facendo forza sul braccio e continuai la rotazione portandomi alle spalle del primo; come prima, cinsi il suo collo con un braccio e glielo torsi bruscamente udendolo fratturarsi. L’altro urlò cercando di colpirmi ancora, ma io lasciai cadere il corpo, evitai il fendente e affondai gli artigli nel suo petto con un gesto fulmineo, trapassandolo da parte a parte.
Riportai allora la mia attenzione sull’ultimo incappucciato vivo, che rantolava a terra tenendosi il braccio piegato in una direzione innaturale; vedendomi arrivare mormorò supplicante: “No.. no.. ti prego...”, ma io lo ignorai e gli afferrai la testa con la mano avvolta dal Gear. Sollevandolo, guardai Raynare e strinsi gli artigli di colpo, schiacciando il cranio del malcapitato e lavando così il sangue rappreso sul mio viso con nuovo sangue fresco. Riaprii la mano e, mentre dalle mie dita colava una disgustosa poltiglia scarlatta, mormorai con un ghigno: “Ora tocca a te.”

La donna angelo caduto mi fissò sorpresa. “Quanta brutalità... Quelli erano esseri umani, lo sapevi?”

“Certo che lo sapevo. Erano esseri umani proprio come me.. e allora?”

“Non provi niente per averli uccisi? Nessun senso di colpa o orrore? Hai spezzato crudelmente le loro vite e non batti nemmeno ciglio?” ridacchiò divertita. “Mi guardi come se fossi un mostro, ma ho l’impressione che tra noi due sia tu il vero mostro!”

Ricambiai il suo sguardo provocatorio con uno beffardo. “Non ci provare, stronza. Con me non attacca il trucchetto dei sensi di colpa o dei rimorsi di coscienza. Ho ucciso dei miei simili, è vero, ma sappi che non sono stati i primi. Non ti ricordi cosa ti avevo detto? Da quando ho scoperto di essere un possessore di Sacred Gear, ho sempre subito attacchi da esseri di qualunque natura, tutti volti a uccidermi o peggio, e dunque ho dovuto imparare la regola fondamentale della guerra: uccidi o vieni ucciso. Quegli uomini erano stati plagiati e corrotti da te, lo sentivo dalla loro aura carica di oscurità, e volevano uccidermi senza pietà, dunque non vedo perché avrei dovuto avere pietà io di loro. Ho ucciso esseri di quasi ogni razza così tante volte in vita mia che ormai ho imparato a sopprimere le mie emozioni e a non provare compassione quando spezzo una vita. Ti consiglio invece di preoccuparti di quello che sto per fare a te.”

Avanzai lentamente per un paio di passi, poi scattai di colpo in avanti, pronto a colpirla, ma lei si allontanò alzandosi in volo con un battito d’ali e mi si rivolse rimanendo sospesa a mezz’aria: “Devo ammetterlo, sei un umano davvero insolito e terrificante! Non ho mai incontrato qualcuno come te, nemmeno tra i miei simili, e devo dire che, in altre circostanze e spoglie, mi sarebbe piaciuto davvero diventare la tua ragazza... Ah bé, ormai è irrilevante! Devo portare questa Sacred Gear ad Azazel-sama e, visto che vuoi ostacolarmi ad ogni costo e sei troppo pericoloso per i miei gusti, non ho altra scelta se non ammazzarti io stessa!”

E si gettò in picchiata brandendo due lance di luce. Io, dal canto mio, mi misi in posizione e bloccai entrambe le lance con il guanto, poi mi spostai di lato e saltai cercando di colpirla con un calcio a mezz’aria, ma Raynare schivò prendendo quota con un altro battito d’ali. Allora scagliò su di me le due lance di luce seguite subito dopo da altre, che io respinsi col Gear o scansai con un piccolo movimento laterale.
Aveva chiaramente cambiato approccio rispetto ai nostri precedenti incontri: continuava a svolazzarmi intorno attaccandomi con attacchi a distanza o colpi 'mordi e fuggi', probabilmente con l’intenzione di sfiancarmi prima di finirmi. Era problematico: in altre circostanze non avrei avuto problemi ad ingaggiare una lotta di resistenza, ma in questo caso non potevo: più tempo passava, più il collegamento tra me e Asia s’indeboliva. Dovevo finirla in fretta.
Per un attimo pensai di ingaggiare un combattimento aereo, ma poi ebbi un’idea migliore. Avvicinai la mano sinistra al volto per coprirmi la bocca e iniziai a concentrarvi energia mormorando: “Aura.” Le rune dell’anello argenteo sul pollice sinistro presero a brillare e un piccolo strato d’aria si formò intorno alla mano.
Non potevo attivare il Boosted Gear, ma usare la magia con la mia aura di base non avrebbe interferito col legame tra le energie vitali.

Raynare dovette accorgersi della mia manovra perché si gettò contro di me scagliando lance a ripetizione. “So già come funzionano quegli anelli e stavolta non ti permetterò di usare la loro magia!”

Illusa. Non aveva capito che l’avevo già attivato. Gli anelli servono a richiamare e facilitare la manipolazione dell’elemento voluto, ma tutto il resto sta all’utilizzatore. E io sapevo bene cosa fare.
Manipolai e concentrai al massimo la corrente d’aria in modo che formasse un sottilissimo ma concentrato strato intorno alle dita della mia mano, mentre nel contempo respingevo ogni colpo col guanto, e, quando Raynare fu praticamente sopra di me brandendo un’altra lancia, mi scagliai in avanti in modo da scivolarle sotto e agitai la mano aperta a taglio verso la sua ala sinistra.

Wind Break!”

Dalla mia mano si generò una potente e rapidissima lama incolore di vento che colpì in pieno l'ala di Raynare, tagliandola di netto. La donna angelo caduto fu così sorpresa da non poter fare nulla quando si sbilanciò e precipitò, schiantandosi su alcune panche e urlando di dolore. Visto che non volevi abbassarti al mio livello, ti ho tirata giù io ad esso!, pensai con un ghigno.
Non avevo intenzione di aspettare che si riprendesse, così la caricai con tutte le mie forze. Nel momento in cui si stava rialzando, io le ero già davanti e l'avevo afferrata per la gola con la sinistra; sfruttando lo slancio della corsa, balzai in aria tirandomela dietro per poi sbatterla di nuovo a terra quando riatterrai, usando tutta la mia forza combinata al mio peso. L’impatto fu abbastanza violento da incrinare il suolo e lei sputò una boccata di sangue.

Ghignai prima di chinarmi su di lei e afferrarle l’altra ala. “Ricordi cos’avevo detto?”

E gliela strappai via con violenza causandole un ulteriore grido straziato.
Approfittando del dolore che le annebbiava la mente, mi sedetti sopra di lei per immobilizzarla e le afferrai entrambe le mani tenendole bloccate con la sinistra, mentre con il Boosted Gear afferravo uno dei due anelli. Il gioiello del guanto luccicò di verde smeraldo.
“Questi li prendo io.”
Con un gesto secco sfilai l’anello dal suo dito, il quale brillò a sua volta di luce verde, mentre Raynare urlava ancora e si dimenava; per tutta risposta le sfilai l’altro e anche questo brillò, accompagnato da un ennesimo urlo di dolore.
Fissai il suo volto sofferente e, mentre i suoi occhi ametista si aprivano, vidi delle lacrime colare da essi, tuttavia non ne fui minimamente impietosito. Aveva causato troppo dolore perché potessi anche solo provare compassione. Mi limitai a guardarla sprezzante, mentre mi mettevo i due anelli in tasca e dicevo: “Ora sai anche tu qual è il dolore che si prova a sentirsi strappare via la propria Sacred Gear. Ritieniti fortunata: visto che non sei una vera posseditrice e li avevi da poco, toglierteli era facile, ma, anche se sentirai parecchio dolore, non morirai. Non per questo motivo, almeno...”

Il suo sguardo divenne terrorizzato e ancor più disperato, mentre le sollevavo le mani sopra la testa, stringendole sempre con la sinistra, e portavo gli artigli insanguinati del Boosted Gear sopra il suo petto. “No.. ti prego, non farlo... Zayden-kun.. ti supplico.. non farlo.. no!” implorò versando ancora più lacrime, mentre il suo volto sembrava ridiventare all’improvviso quello di Yuuma Amano.

Ormai era sconfitta, lo vedevo chiaramente, ma non battei ciglio né alle sue suppliche né al suo tentativo d’impietosirmi con l’immagine della dolce ragazza con cui ero uscito, anzi le risposi con un altro ghigno. “Spiacente, ma non ricordi che ti avevo detto anche un’altra cosa prima? Io non ho nessuna pietà in battaglia e di certo non per una come te.” Avvicinai gli artigli fino a toccarle la pelle con le punte. “Le ali le ho strappate, ora tocca a quest’organo marcio... Guardami bene e imprimi nella tua mente cosa significa scatenare le ire del detentore del Boosted Gear!”

“B-Boosted Gear?” L’espressione di Raynare divenne incredula, poi ancor più sconvolta e terrorizzata di quanto già non fosse. “Il potere del Drago Celeste che si dice possa uccidere anche Dio.. è tuo?!?!”

Invece di rispondere mi limitai ad espandere il mio istinto omicida e la mia aura insieme a quella di Ddraig all'esterno, in modo che fossero entrambi percepibili. La guardai sbattendo le palpebre e, riflessi nei suoi occhi, potei vedere i miei, che erano divenuti di un colore verde luminoso e con le pupille verticali, proprio come nei rettili, e un alone di pura energia rosso scuro che mi circondava. Il suo volto, già pallido, sbiancò ancora di più e sentii il suo corpo sotto di me irrigidirsi e paralizzarsi completamente.

“Che potere.. spaventoso...” mormorò con un filo di voce.

Scoprii i denti in una smorfia soddisfatta. Ora avevo spezzato del tutto la sua volontà e non avrebbe più nemmeno provato a reagire, sapendo che sarebbe stato inutile. Così mi preparai a concludere quella storia una volta per tutte. Addio per sempre, angelo caduto Raynare!

“Non te lo permetterò!”

Quella voce sconosciuta mi fece alzare la testa di scatto e vidi un luminoso cerchio di teletrasporto viola scuro apparire a mezz’aria. Da esso si materializzò una figura umana alata avvolta da una potente aura del medesimo colore del cerchio.
Era un giovane uomo dai corti capelli nero pece e vestito con dei jeans neri aderenti e una giacca da motociclista di pelle sempre nera e aperta sul davanti, rivelando così un torso tonico e muscoloso. Mi fissava con uno sguardo a dir poco ostile, ma ciò che mi preoccupò di più furono le sei ali piumate che spiccavano sulla sua schiena, nere come il resto del suo abbigliamento. Sei ali! Cazzo, questo è un angelo caduto di alto livello! Proprio ora doveva arrivare? Non ci voleva!

Sotto di me, Raynare sembrò riscuotersi all’arrivo di quell’uomo. “O-Oniisama!”

Cosa? Oniisama? Fratellone?! Quello è suo fratello?!

Ero talmente sorpreso che quasi non mi accorsi della grossa quantità di aura che si stava concentrando nella mano del nuovo arrivato, il quale mi scagliò contro senza preavviso una lancia di luce viola scuro quattro volte più grande di quella di Raynare. Non potevo schivarla in quelle condizioni, così alzai il Boosted Gear e generai uno scudo di energia che parò il colpo, ma l’impatto fu tanto violento da farmi tremare e le scintille che si sprigionarono mi accecarono per un istante.
Quando riaprì gli occhi, inorridii: in quel breve lasso di tempo, l’angelo caduto aveva già creato quattro nuove lance di luce che partirono tutte insieme contro di me. Per mia sorpresa, le lance non colpirono punti a caso dello scudo, ma tutte e quattro centrarono simultaneamente il centro di esso, rafforzando così il loro potere e mandandolo in frantumi. La sua distruzione generò inoltre un’onda d’urto talmente forte da farmi volare indietro di diversi metri, finché non mi schiantai su un vecchio confessionale posto a ridosso della parete, che cedette all’impatto col mio corpo crollandomi addosso.

Merda! Quello stronzo ci sa fare!, pensai, mentre gettavo da parte i pezzi di legno e mi rialzavo barcollante. Lo schianto mi aveva fatto male: la schiena era dolorante e mi accorsi che alcune schegge mi si erano conficcate nelle scapole e una nel bicipite sinistro, oltre ad essermi procurato un taglio sulla tempia dello stesso lato. Tuttavia non mi sarei certo arreso per così poco e riportai la mia attenzione sul nuovo avversario, mentre mi strappavo le schegge di dosso.

Questi non aveva provato ad attaccarmi ancora, ma si era avvicinato a Raynare e l’aveva raccolta in braccio; quest’ultima gli si strinse addosso come una bambina continuando a piangere. “B-Bernael-oniisama.. lui.. lui.. è...” balbettò con voce rotta.

L’espressione dell’appena sopraggiunto angelo caduto cambiò completamente nel guardarla, assumendo una dolcezza e una tristezza che non avrei mai immaginato. “Lo so, lo so” parlò a voce bassa, proprio come se si stesse rivolgendo a una bambina. “Guarda cosa ha fatto quello schifoso umano alla mia povera sorellina... Perdonami, sarei dovuto arrivare prima, ma la presenza di quei diavoli là fuori mi ha costretto a perdere del tempo per evitarli o non sarei nemmeno riuscito ad arrivare. Mi dispiace, Raynare.” Il suo sguardo ritornò su di me indurendosi all’istante. “Sekiryutei Zayden Ward. Sappi che pagherai molto caro il dolore che hai inferto alla mia sorellina stanotte. Rimpiangerai amaramente il momento in cui hai deciso di metterti contro di noi. Ascolta le mie parole: ti giuro che la pagherai.”

Tsk! Se crede che bastino due minacce a spaventarmi, non ha capito con chi ha a che fare. “Bernael, eh?” replicai riacquistando la mia spavalderia. “Ho sentito parlare di te: ti definiscono l’Angelo Caduto del Male e della Malvagità per la tua crudeltà e mancanza di compassione e si dice che il tuo potere sia pari e forse superiore a quello di un diavolo di Alta Classe. Tuttavia, non illuderti che questo basti a intimorirmi! Ho affrontato potenti avversari per undici anni, molti dei quali erano ben più forti di te, perciò ti consiglio io di cominciare a preoccuparti!”

“Continua a fare la voce grossa, umano, ma sappi che la nostra vendetta ti colpirà molto presto e non potrai fare nulla per sfuggirle. Anzi..” il suo volto assunse un ghigno malvagio che non mi piacque per nulla “..hai già iniziato a pagare in fondo... Non te ne sei accorto?”

Quelle parole mi confusero. “Ma che stai..?”

Poi i miei occhi si posarono sul corpo di Asia, ancora adagiato su quella panca, e mi accorsi che non riuscivo più a percepire la sua aura vitale.
No.. non è possibile, NO!, pensai inorridito guardando il mio petto. Come avevo temuto, il legame che univa la mia energia vitale a quella di Asia era stato spezzato! Doveva essere stato sicuramente il colpo precedente, quando aveva infranto il mio scudo! Quel bastardo non mirava a colpire me, ma a distruggere la mia concentrazione e disturbare la mia aura quel tanto che bastava a rompere quel collegamento così fragile!

Riportai gli occhi su Bernael, sentendo l’ira montare incontrollata dentro di me e lasciando esplodere l’aura che avevo represso fino a quel momento. Quel maledetto figlio di puttana.. lo ammazzo! Lo ammazzo! Sarà lui a pagarmela molto cara!

L’energia scarlatta che circondava il mio corpo era tanto intensa da incrinare il terreno sotto i miei piedi e scatenare un potente vento per tutta la chiesa, ma lui mi guardò beffardo e per nulla impressionato: “Te l’ho detto che l’avresti pagata.. e sappi che questo è solo l’inizio! Per ora ce ne andiamo, ma torneremo molto presto e quando lo faremo, tu sarai spacciato!”

Anticipando le sue intenzioni, mi scagliai in avanti per cercare di fermarlo, ma fui troppo lento: un cerchio di teletrasporto si formò sotto i piedi di Bernael e fece sparire lui e Raynare in un lampo di luce viola scuro, mandando così a vuoto il mio colpo che fendette solo l’aria.

“NO! NO! NOOO! MALEDETTO! MALEDETTI! TORNATE QUI! AFFRONTATEMI, DANNATI BASTARDI! SIETE SOLO DEI CODARDI!!”

Ma nessuno rispose alle mie urla. Il loro eco si perse nell’enorme spazio sconsacrato e ripudiato dai cieli, inascoltato come qualunque preghiera pronunciata in quel luogo profano.
La mia attenzione ritornò sulla figura inerme di Asia. Ormai era davvero finita. Non potevo più ripristinare il legame e lei non poteva più essere salvata.
Con movimenti quasi meccanici mi avvicinai al suo corpo, lasciando svanire il Boosted Gear e sentendomi sempre più male e sconfortato ad ogni passo. M’inginocchiai accanto a lei e feci per prendere una delle sue piccole mani tra le mie, ma mi bloccai di scatto: le mie mani erano macchiate di sangue, troppo per toccare una creatura dolce e pura come lei. Così le unii tra loro mormorando: “Aqua” e, con un piccolo scintillio delle rune sull’anello azzurro infilato al mio indice destro, un sottile strato di acqua avvolse le mie mani lavando via il sangue.
Quando ebbi finito, trassi dalla tasca i due anelli che erano la sua Sacred Gear e glieli infilai ad entrambe le dita medie. Nella vita o nella morte, era giusto che il Twilight Healing ritornasse a lei e lei soltanto. Gli anelli scintillarono leggermente quando li infilai, come se fossero contenti di tornare dalla loro legittima proprietaria.

“Asia, mi dispiace tanto” mormorai trattenendo a fatica le lacrime, mentre le accarezzavo delicatamente quelle guance così simili a quelle di una bambina, lisce e delicate come seta. La sua espressione era serena e rilassata, come immersa in un sonno profondo. “Ti avevo promesso che ti avrei aiutata.. che ti avrei portata a comprare fiori e libri come desideravi tanto.. che ti avrei mostrato tante altre cose divertenti da fare.. che sarei stato tuo amico fino alla fine.. che ti avrei protetta.. che avrei protetto il tuo sorriso così puro e innocente... E invece.. e invece.. non sono riuscito nemmeno a proteggerti da quei maledetti! Ho fallito.. HO FALLITO!!”

Ero furioso con quei maledetti angeli caduti, ma ancor di più con me stesso. Io e Asia ci conoscevamo da poco, vero, ma mi ero già molto affezionato a lei e il fatto che fosse come me una posseditrice di Sacred Gear con un passato triste e doloroso alle spalle non aveva fatto altro che rafforzare il mio desiderio di aiutarla, così come avevo promesso di fare anche con tutti gli altri possessori che avrebbero avuto bisogno di aiuto. E invece avevo fallito un’altra volta.. ancora una volta avevo fallito nel salvare qualcuno a cui tenevo...
Rabbioso, scagliai un pugno al suolo sotto di me, poi un altro, e un altro, e un altro...
Continuai a colpire furiosamente il terreno, percependo a malapena le mie nocche che si scorticavano e sanguinavano ad ogni colpo, mentre le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento uscivano incontrollate.
Ancora una volta.. tutto si ripete ancora una volta... Quel pensiero continuava a rimbombarmi in testa come il rombo dei tuoni di una tempesta. Volti conosciuti mi si alternavano davanti agli occhi di continuo, prima di lasciare di nuovo il posto alla visione del volto di Asia, con gli occhi chiusi e la pelle fredda.
Perché? Perché deve finire così un’altra volta? Perché? PERCHÈ?!?!

Qualcuno mi afferrò per il polso, impedendomi di colpire ancora il terreno. Mi voltai trovandomi davanti il volto afflitto di Yuuto Kiba. Con la coda dell’occhio, notai che teneva la mia katana nell’altra mano.
“Adesso basta, Ward-senpai” disse indugiando con lo sguardo prima sulle spaccature che si erano formate per terra a causa dei pugni, poi sulla mia mano insanguinata, per ritornare infine al mio volto. “Ormai è finita. Mi dispiace, ma non puoi fare più niente per lei.”

Quelle parole mi fecero solo infuriare di più. Con uno strattone, mi liberai dalla sua presa e mi tirai in piedi. “E lasciami! Che vuoi saperne tu di quello che sto provando in questo momento, eh?!”

“Fidati. Io conosco molto bene il dolore che si prova nel perdere qualcuno.”

Non aggiunse altro, ma si limitò a porgermi la mia katana. La accettai in silenzio, senza dire una parola e me la legai alla cintura grazie alla sottile fascia avvolta intorno al fodero. In quel momento mi accorsi che non era l’unico: anche Koneko Toujo e Akeno Himejima erano arrivate; da dietro quest’ultima si fece poi avanti la stessa Rias Gremory.
La rossa osservò mesta per un attimo il volto di Asia, poi si concentrò su di me. “Siamo arrivate troppo tardi. Io e Akeno abbiamo eliminato gli angeli caduti alleati di Raynare, ma l’arrivo di Bernael ci ha colte di sorpresa: ci ha bloccate in una barriera mentre entrava qui. È svanita solo quando se n’è andato. Non capisco però.. perché un angelo caduto così potente e temuto è intervenuto personalmente?”

“Raynare è sua sorella” risposi semplicemente io con voce piatta.

Rias Gremory fece un volto sorpreso. “Oh... Capisco. Ora è tutto più chiaro.” Si girò di nuovo a guardare Asia. “È lei la tua amica, vero? Povera ragazza. Mi dispiace molto.”

“Non me ne faccio nulla delle tue scuse, sono del tutto superflue” ribattei duro. “Ti avevo detto che non volevo e non mi serviva aiuto.. e comunque, alla fine, con o senza il tuo intervento, nulla sarebbe cambiato. Io avrei fallito lo stesso, perciò non addossarti colpe che non hai mai avuto.” Riportai lo sguardo su Asia. Non potevo fare più niente per lei ormai.. solo dare al suo corpo un degno funerale...

“Forse potrei fare io qualcosa per lei.”

Mi voltai perplesso verso Rias Gremory e vidi che reggeva tra il pollice e l’indice quello che sembrava un pezzo degli scacchi rosso sangue, un alfiere per la precisione...
Un momento! Quello non è un semplice alfiere! È un Evil Piece!

Mi misi a difesa davanti al corpo di Asia e fissai la diavola in cagnesco. “Non provarci nemmeno.”

Lei si stizzì: “Va bene. Si può sapere qual è il tuo problema?”

“Il MIO problema?! Qual è il TUO problema, piuttosto! Qual è il problema di voi diavoli, anzi! Sempre a credere che reincarnare gli altri nella vostra razza sia il dono migliore che possano ricevere! Se si trattasse solo di una scelta spontanea, forse potrei anche capire, ma voi lo fate in ogni caso! Persino quando il soggetto è morto, voi lo prendete e lo resuscitate come un vostro servo fino alla fine dei tempi, senza dargli nemmeno il diritto di scegliere! Ma chi vi dà il diritto di scegliere per gli altri? È questo che non sopporto di voi!”

Lei mi guardò sorpresa e potei giurare che anche gli altri membri del suo club e suoi servi avessero la stessa espressione. Se si illudevano che le avrei lasciato reincarnare Asia in una diavola senza battere ciglio, si sbagliavano di grosso!

Tuttavia, dopo pochi secondi, Rias Gremory mi diede una risposta inaspettata: “Ti stai comportando da egoista.”

Come, come? Io.. egoista? Egoista? Ma cosa sta dicendo questa..?

“Che cazzo dici? Sarei io ora l’egoista?!”

“Forse hai ragione a dire che noi tendiamo a fare le cose come ci pare, ma ricordati che dopotutto è la nostra natura. Noi siamo diavoli, siamo creature volubili e avide che seguono i propri desideri e vivono per realizzarli ad ogni costo. È per questo che il Dio della Bibbia ci bandì dal Paradiso ed è il nostro peccato.. un peccato di cui, però, non ci pentiremo mai perché è così che abbiamo scelto di vivere. Come tutti gli esseri viventi, anche noi abbiamo il diritto del libero arbitrio e nessuno può giudicarci per la nostra scelta! Proprio come tu dici che non possiamo scegliere per gli altri, neppure tu puoi giudicarci unicamente sulla base delle tue convinzioni! Non ne hai il diritto nemmeno tu che possiedi il potere di un Drago Celeste!”

“E allora? Arriva al punto! Questo non spiega affatto perché tra noi due sarei io l’egoista! Come ..?”

“Perché chi ti dice che invece è la tua opinione quella giusta?”

Quelle parole mi spiazzarono. Non mi aspettavo una risposta simile.

La rossa si accorse del mio stupore e continuò: “Tu dai per scontato che lei non vorrebbe mai tornare in vita, che non vorrebbe mai avere una seconda possibilità di vivere solo perché rinascerebbe come diavolo. Ti impunti sull’impedirmi di reincarnarla solo per questo, ma in realtà, se ci tieni così tanto a lei, dovresti invece non dico essere entusiasta ma almeno considerare questa possibilità anziché scartarla a priori! E sono sicura che anche lei sarebbe contenta di poterti rivedere e poter avere l’occasione di vivere una nuova vita, una vita magari migliore della precedente! Cosa ti fa pensare che sia io nel torto? O che sia solo io ad avere torto?”

Aveva parlato sicura di sé e senza tentennamenti, tenendomi testa come pochi altri. E, per quanto odiassi ammetterlo a me stesso, dovevo riconoscere che in parte aveva ragione: per un istante, così breve da essere impercettibile, avevo pensato che sarebbe stato bello se l’avesse riportata in vita.. poi, però, era subentrato il pensiero che Asia era stata una suora in vita, una persona che per tutta la sua vita aveva seguito e amato sinceramente la fede e Dio, malgrado tutte le avversità che quella stessa fede le aveva fatto affrontare, e, se fosse tornata come diavolo, non avrebbe più potuto fare quelle cose che tanto amava.. la preghiera, la Bibbia, le croci e qualunque altra cosa sacra.. sarebbero diventate solo fonte di sofferenza per lei, sia fisica che mentale.. come potevo giudicare giusta la scelta di reincarnarla in un diavolo?
Certo, poi mi dava anche fastidio che venisse reincarnata per volontà di qualcuno e non sua –facendomi tra l’altro ricordare come ci avesse provato anche con me solo la notte prima-, ma in fondo era il motivo minore...
Dopo le parole di Rias Gremory, tuttavia, non mi sentii più così sicuro. E se magari Asia avesse invece approvato? Se avesse davvero voluto avere una seconda possibilità di vivere e magari dimenticare gli orrori della vecchia vita? Mi sembrava impossibile considerando l’amore che metteva nelle sue preghiere e nei suoi pensieri verso Dio, ma io non ero lei e dunque non potevo dirlo con certezza...

“Ci disprezzi davvero così tanto da non voler nemmeno considerare questa possibilità? È perché ci odi che non vuoi? Se lei tornasse come diavolo, odieresti anche lei allora?”

“No.. non è per questo...”

Non avrei mai potuto odiare Asia, nemmeno se fosse diventata una diavola, e in realtà non odiavo la loro razza, ma solo alcuni di loro... Eppure stavo dando per scontato che fossi io ad avere ragione e che fosse lei nel torto... Da quando ero così superficiale? Forse stavo davvero agendo in modo egoistico, usando quelle giustificazioni solo per motivare la mia riluttanza a far reincarnare la mia amica in un'altra razza...

Prima che potessi parlare ancora, la rossa disse: “Se tu ci conoscessi bene come dici, sapresti che la famiglia Gremory non tratta i suoi sudditi come schiavi da maltrattare e umiliare. Qualunque servo, diavolo purosangue o reincarnato che sia, per noi è un prezioso e caro membro della nostra famiglia e, in cambio dei suoi servigi e della sua fedeltà, noi gli garantiamo sempre protezione, asilo, cibo, sicurezza, rispetto e affetto. Posso garantirtelo: questa ragazza troverà una vera famiglia in noi.”

“Ward-senpai, noi tutti possiamo garantirtelo: Buchou è una persona straordinaria e unica. Sono fiero di essere stato reincarnato in un membro della sua famiglia” intervenne Yuuto Kiba.

“Rias-Buchou non è solo la mia signora, ma anche la mia migliore amica. Lo è sempre stata, perfino prima che mi reincarnasse” aggiunse Akeno Himejima sorridendo sincera.

Persino la silenziosa Koneko Toujo si aggiunse: “Buchou è una brava persona. Sono felice e onorata di essere una sua serva.”

Tutti loro erano stati chiaramente reincarnati, eppure non avevano esitato un secondo ad affermare la loro gioia nell’essere diventati suoi servi. La ammiravano davvero.. no, non solo.. le volevano sinceramente bene.

“Non voglio che un potere incredibile come il suo vada sprecato, né che la sua vita debba finire in un modo tanto ingiusto. Per cui, sappi che anche lei sarà trattata come loro, sarà una mia diavola servitrice a pari diritto e mi assicurerò che riceva tutto quello che ho detto prima. Se non mi credi, potrai giudicarlo tu stesso. Dopotutto, potrai di nuovo starle accanto, no?” continuò Rias Gremory, sempre più convinta. “Ti ho sentito prima. Non so perché tu ti dia così tante colpe, ma era chiaro che avresti fatto di tutto per poterla aiutare e proteggere. Anche se diventerà parte della mia famiglia, così potrai continuare a farlo. È una vittoria per tutti, no? E, se per caso qualcosa la farà soffrire, tu potrai agire di conseguenza, anche contro di me. Hai la mia parola.”

Quelle ultime due frasi mi spiazzarono del tutto. Si era letteralmente messa in gioco per reincarnare Asia. Non vi erano dubbi che fosse interessata al suo Twilight Healing, ma non bramava solo quello come Raynare.. voleva davvero dare una seconda possibilità di vita ad Asia.. e la scelta finale l’aveva affidata a me, così come anche il giudizio di quella che sarebbe diventata la sua nuova vita...
Strinsi i pugni e i denti, combattuto. Sapevo che non aveva tutti i torti, anzi aveva probabilmente ragione, ma il pensiero che diventare una diavola avrebbe potuto sconvolgere Asia mi perseguitava.. che fosse costretta a seguire una scelta non voluta.. l’ultima cosa che volevo era che lei soffrisse ancora...

Però.. in fondo.. chi ero io davvero per dire cosa fosse più giusto per lei?
Lentamente, sentii i muscoli rilassarsi e la mente svuotarsi...

“D’accordo.”




Note:
Evil Piece = Strumento utilizzato dai diavoli per reincarnare esseri di altre razze nella propria; prende la forma dei pezzi degli scacchi e ogni diavolo di Alta Classe ne possiede un proprio set completo, dunque 15 pezzi (1 Regina, 2 Alfieri, 2 Cavalli, 2 Torri e 8 Pedoni), che può usare per reincarnare il soggetto desiderato in un diavolo che diventa così suo servitore; a seconda della forza del soggetto, può essere richiesto un numero più o meno elevato di Evil Pieces per reincarnarlo (ogni Pedone ha un valore di 1, la Regina vale come 9 Pedoni, l'Alfiere e il Cavallo 3 e la Torre 5), inoltre i poteri ricevuti dal diavolo reincarnato dipendono dal pezzo usato: il Cavallo lo rende molto veloce e agile, la Torre molto forte e resistente, l'Alfiere gli dà notevoli abilità magiche, la Regina possiede tutte le precedenti abilità combinate e il Pedone, pur non avendo abilità particolari, può trasformarsi in un qualunque altro pezzo a volontà del soggetto ma solo se in territorio nemico.


Salve di nuovo a tutti!! I'm back again!!
Come vi avevo detto, questo capitolo mostra come si risolve la questione di Asia e Raynare e qui si può vedere anche uno Zayden molto più complicato rispetto ai precedenti capitoli. Direi che ciò che ha passato negli undici anni saltati inizia a essere un po' più chiaro, eh? E così anche le cause della sua attuale personalità, che sembra sempre altalenare tra momenti di bontà e tenerezza puri ad altri di rabbia, frustrazione e sadismo... Ripeto, non aspettatevi di capire subito come gira la sua mente.. lo sto capendo a fatica persino io! XD Sappiate comunque che è sia una persona estremamente generosa e caritatevole che una molto molto pericolosa e senza pietà nemmeno per i suoi simili, sempre a seconda delle circostanze in cui si trova, ma soprattutto è una persona molto tormentata. L'avrete capito, ma il suo passato è pieno di momenti terribili che avrebbero distrutto o fatto impazzire chiunque altro e che lui è riuscito a superare solo per un motivo. Vi prometto che saprete tutto di quei maledetti undici anni, ma solo molto più avanti, perciò devo chiedervi di avere pazienza e di seguirmi se volete saperlo... In cambio, naturalmente, cercherò di rendere ogni capitolo meglio che posso per tenervi impegnati e appassionati!! ;)
Su Raynare, suppongo non vi aspettaste che la facessi sopravvivere, vero? Eheheh, chiedo scusa a chi voleva vederla morta (me compreso), ma mi serve ancora per il futuro e dunque ho trovato un modo per salvarla, almeno per il momento. La figura di Bernael l'ho introdotta io, ma non è inventata: è davvero noto nei testi come l'Angelo del Male e della Malvagità e, siccome mi aveva affascinato, ho deciso di inserirlo come un potente Caduto e fratello di Raynare. Sappiate che lui e la sua sorellina si faranno risentire nel modo più pericoloso possibile e allora sarà la vera resa dei conti tra loro e il nostro Sekiruytei!
Rias. Ditemi quanti di voi si aspettavano che i suoi scambi con Zayden sarebbero stati così. Come ho già detto, il loro rapporto non sarà dei migliori all'inizio, ma ci vorrà un po' perché imparino ad essere anche solo amici. Posso ora confermarvi che la loro relazione sarà quella dei due personaggi che si stuzzicano e si provocano di continuo litigando così sempre, ma che, con il tempo, si accorgono in realtà di volersi bene, se non di più... Per ora, però, saranno più gatto e topo e questo darà modo anche a Rias di maturare. Non so se qualcuno di voi lettori l'ha già ipotizzato, ma vi dico che, grazie a tale rapporto e al confronto continuo con qualcuno forte e schietto come Zayden, la nostra rossa potrà maturare molto meglio sia come persona che come 'Re' e diventerà così ben più forte, scaltra e determinata che nell'originale e, a mio parere, molto più interessante. Spero che sarete d'accordo anche voi!
Con questo dovrei aver finito... Vi anticipo solo che la prossima sarà la Newlife di questo primo volume e che con essa, dunque, finirà questa prima storia. Tuttavia non preoccupatevi perché la successiva è già in produzione avanzata!! Nel frattempo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi do appuntamento al prossimo! Se avrete voglia di sapere altro e farmi sapere la vostra opinione con le vostre logiche lodi e critiche, non dovete fare altro che scrivere e chiedere!! E, se avete voglia di leggere qualcos'altro nell'attesa e vi fidate del sottoscritto, eccovi il link per un'altra scatenata storia, frutto della mano mia e della mia amata Fedra:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3438659&i=1.
Il vostro Xephil vi ringrazia per l'attenzione e la lettura e vi dice alla prossima, anzi:
Ja naa minna!!

   
 
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