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Autore: Juls18    08/04/2009    2 recensioni
È una normale mattina, come tutte le altre. Un ragazzo sta passeggiando tranquillo per la città, senza nessuna meta precisa…
Contemporaneamente una ragazza sta correndo, con una meta ben precisa: stare il più possibile lontana da casa.
ciao a tutti, questa è la mia prima Fanfiction, dedicata alla mia coppia preferita Mimi e Matt. spero vi piaccia^^ siate clementi, è la prima volta che pubblico una storia
Nota: ho risistemato la storia! non è stata modificata la trama, ho solo sistemato alcuni errori!!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola nota, prima di leggere questa storia

Una piccola nota, prima di leggere questa storia! Questa è stata la mia primissima storia che ho scritto e pubblicato qui, su efp. Non l’ho riscritta ne cambiata, non ho voluto cambiare la mia primissima storia. Rileggendola mi sono resa conto che forse non è tutto questo capolavoro, ma ci sono troppo affezionata! La storia è stata scritta così, e rimarrà così.Ho solo corretto qualche errore d’ortografia e sistemato il codice html, che nella prima versione era un disastro, colpa mia, all’epoca non ero molto pratica di queste cose. Ora non dovrebbero esserci problemi, e si dovrebbe leggere meglio la storia!

Buona Lettura

Juls18

 

 

 

 

L’inizio di tutto

 

Sono passati diversi anni da quando tutto è finito. I digiprescelti erano tornati alle loro vite, e trascorrevano le giornate come semplici ragazzi.  Eppure niente era più come una volta. A poco a poco tutto stava per cambiare, e molte cose non sarebbero più state le stesse. I ragazzi si stavano per scontrare contro fatti a cui non erano assolutamente pronti…

 

È una normale mattina, come tutte le altre. Un ragazzo sta passeggiando tranquillo per la città, senza nessuna meta precisa…

Contemporaneamente una ragazza sta correndo, con una meta ben precisa: stare il più possibile lontana da casa. Non sa dove sta andando, vuole lasciarsi tutto alle spalle.  Le lacrime le offuscano la vista, eppure continua a correre, le gambe incominciano a farle male, il suo respiro diventa sempre più affannoso. Le gambe incominciano a cederle, sta per cadere a terra quando due braccia l’afferrano al volo. Spaesata, la ragazza guarda chi l’ha presa, vede solo due occhi azzurri, bellissimi, che la fissano preoccupata. Poi tutto si fa più scuro, e mentre scivola giù nell’oblio sente una voce che la chiama, una voce familiare, poi il silenzio.

 

…No, no… ora basta… smettetela… BASTA…

-… Svegliati, Mimi svegliati!-

La ragazza apre gli occhi. È distesa su un letto, ma non è il suo. Anzi, quella stanza, quella non è casa sua.

-Dove sono?-

-A casa mia… ti ho vista mentre correvi e poi, è stato un attimo. Sei caduta, ti ho afferrato e poi sei svenuta. Ti ho portato qua a casa mia, mia mamma si è presa cura di te…-

Quella voce, la conosceva. Mimi alzò lo sguardo sul suo salvatore, e lo riconobbe.

-Matt…-

Fu un attimo. Mimi si gettò tra le sue braccia, scoppiando a piangere.

-Mimi cosa c’è? Cos’hai?-

-Ti prego, Matt, ora abbracciami, soltanto questo, ti prego…-

Matt la strinse, coccolandola, dimenticandosi di tutto, eseguendo la richiesta della ragazza. La tenne stretto a se, protettivo, dolce, aspettando che la ragazza si sfogasse. Restarono abbracciati per qualche minuto, poi, così come tutto era iniziato, così finì. Mimi si ritirò bruscamente da quella stretta, rossa in volto, come stordita.

-Scusa, io non…-

-Non ti preoccupare. Sei sconvolta, ma cosa ti è successo? Perché correvi come una pazza?-

Mimi non rispose.

-Mimi, se non parli è peggio. Cosa sarebbe successo se non ti avessi travata io? Ti rendi conto di quello che poteva succederti?-

-Non è questo il momento per fare certe domande Matt. Non vedi che questa ragazza è sconvolta?-

La signora Ishida era ferma sulla porta e guardava severamente il figlio. Matt uscì silenzioso dalla stanza, lanciando un’ultima occhiata preoccupata all’interno della stanza prima di chiudersi la porta alle spalle. La signora Hishida intanto si era avvicinata al letto, e rivolto un caldo sorriso alla ragazza, le disse

-Scusa per mio figlio, ma era molto agitato. È arrivato di corsa qua, portandoti in braccio. Eri svenuta, e non sapeva cosa ti era successo. Gli hai fatto prendere un grande spavento.-

-Mi scusi, non volevo creare problemi-

Altre lacrime stavano spuntando dagli occhi di Mimi.

-Non ti preoccupare cara, ora è tutto a posto. L’importante è che tu ora stia bene. Ti ho portato qualche cosa da mangiare, devi essere affamata. Su quella sedia troverai i tuoi vestiti, quando hai finito e ti sarai rivestita se vorrai, potrai dire quello che ti è successo. Ma prima mangia, perché forse non te ne sei resa conto, ma hai dormito tutta la mattina e anche per buona parte del pomeriggio. Ti aspettiamo di là-

E detto questo, si alzò dal letto e uscì dalla stanza.

 

-Ti ha detto qualche cosa?-

-No Matt, non ha detto niente. Ora lasciala stare tranquilla, sta mangiando. Vedrai che quando sarà pronta ci dirà quello che le è successo-

Matt tuttavia era preoccupato. Da tutti gli anni che conosceva Mimi lei non si era mai comportata in un modo così strano. Che cosa mai poteva esserle successo? E cos’era quella strana sensazione di disagio che Matt stava provando ora? Perché proprio lui aveva dovuto vederla in quello stato, disperata, terrorizzata? Da che cosa stava sfuggendo Mimi? Per ricevere una risposta Matt non poteva fare altro che aspettare, aspettare che lei gli desse una risposta. Aspettare, tuttavia, si rivelava la parte più difficile.

 

 

 

 

  
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