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Autore: two_dollar_bill    03/05/2016    1 recensioni
Danny e Steve erano soli al quartier generale dei Five-o, ognuno nei rispettivi uffici. Di Chin e Kono, ancora impegnati in un indagine che stava andando avanti da qualche settimana e sembrava assorbirli completamente, neanche l'ombra. Steve alzò lo sguardo e vide Danny, impegnato in una delle sue smorfie migliori, mentre picchiettava con gli indici sulla tastiera, come un impedito, litigando con quella tecnologia infernale, come usava definirla il più del tempo. Sorrise divertito a quella visione e afferrò il cellulare, conscio che quello che stava per fare avrebbe fatto saltare, ancora maggiormente, i nervi al collega.
[McDanno] [No Spoiler]
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chin Ho Kelly, Danny Williams, Kono Kalakaua, Steve McGarrett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Danny e Steve erano soli al quartier generale dei Five-o, ognuno nei rispettivi uffici. Di Chin e Kono, ancora impegnati in un indagine che stava andando avanti da qualche settimana e sembrava assorbirli completamente, neanche l'ombra. Steve alzò lo sguardo e vide Danny, impegnato in una delle sue smorfie migliori, mentre picchiettava con gli indici sulla tastiera, come un impedito, litigando con quella tecnologia infernale, come usava definirla il più del tempo. Sorrise divertito a quella visione e afferrò il cellulare, conscio che quello che stava per fare avrebbe fatto saltare, ancora maggiormente, i nervi al collega.

Digitò in fretta, picchiettando sullo schermo, come una quindicenne e nascose il telefono, tornando subito ad interessarsi fintamente alla pila di documenti che aveva davanti, non ebbe neanche il tempo di contare fino a dieci che la voce isterica di Danny lo raggiunse oltre gli spessi vetri della stanza "Tu, insolente animale!" Steve dovette concentrarsi davvero tanto per non scoppiare a ridergli in faccia mentre lo vedeva avanzare a grandi passi verso il suo ufficio e spalancare la porta con un impeto tale da poterla sradicare con un leggero sforzo in più; poi si fermò poi a guardarlo con una mano sul fianco e un altra che agitava il telefono davanti alla sua faccia. A quel punto, il comandante fece quello che sapeva fare meglio: dissimulò.
"Che succede, Danny?" chiese, con il miglior sguardo smarrito e sorpreso che poteva tirar fuori.
"Ah che succede, lui mi chiede - Danny gesticolava in maniera spasmodica, quasi incapace di articolare le parole - Tu non puoi. - iniziò puntandogli un dico contro, per poi mordersi la lingua e fare qualche passo avanti ed indietro per la stanza - Animale! - lo insultò, di nuovo, con la voce di qualche ottava più alta - questo non puoi farlo! - continuò, picchiettando sullo schermo del telefono. "Io sto lavorando! Eravamo d'accordo che tu...!" prese un profondo respiro, guardandolo dritto negli occhi con rimprovero "Me l'avevi assicurato."

Steve, che dal canto suo si stava divertendo tantissimo a vederlo sclerare con il viso che cambiava colore, ad ogni parola, battè ripetutamente le palpebre innocente - e avrebbe potuto darla a bere a chiunque ma non a Danny.
"Non fare quella faccia, Steven. Non attacca!"

Il Seal aprì le braccia, facendo spallucce "Cosa avrei fatto di male, questa volta, detective?" chiese guardandosi intorno.
Danny gonfiò le guance irritato, diventando se possibile ancora più rosso "Sai benissimo a cosa mi riferisco." borbottò "Sfacciato. Sei senza vergogna." sospirò, puntando gli occhi al cielo. Steve si mese comodo nella sedia, incrociando le braccia e puntando lo sguardo su di lui, quello sguardo. Danny lo sentì prima ancora di vederlo perchè quando lo guardava in quel modo, qualcosa nell'aria cambiava, per questo si porto le mani agli occhi, come un bambino, coprendoli con forza "Non farlo!"
"Continuo a non capire di cosa mi accusi..." gli rispose il Seal con voce melliflua. E Danny avrebbe voluto coprirsi anche le orecchie ma non aveva abbastanza mani a disposizione. "Smettila subito, maledetto!"
Steve non rispose ma con un movimento fluido e senza fare rumore gli si avvicinò lentamente, Danny preoccupato dal non aver ricevuto alcuna risposta cominciò ad agitarsi, ruotando su se stesso. "Steve? Steven? STEVE!" senza però accennare a scoprirsi gli occhi, se volutamente o per distrazione, non è dato sapere cominciò ad indietreggiare lentamente. "Non ti avvicinare, McGarrett. Giuro che ti prendo a calci, ti stendo sai? Ne sono capace. Stai fermo dove sei. Ti sparo! Guarda che lo faccio davvero...!" Ormai aveva indietreggiato troppo però, se ne rese conto proprio quando la schiena impattò sul vetro freddo della porta, avrebbe dovuto uscire di lì, invece di giocare a nascondino come una ragazzina, ma era più forte dilui e adesso era in trappola. Steve l'aveva raggiunto. Era davanti a lui, poteva avvertire la sua presenza, il calore che emavana, il suo profumo dolce e fresco. Lentamente scostò le mani dal viso, indugiando sulla maglietta blu notte che si ritrovò davanti, deglutì ed alzò lo sguardo verso il maggiore che lo osservava con quel sorrisetto impertinente e gli occhi in fiamme. "Ciao." disse piano, il seal, facendo un passo avanti ed accorciando ancora le distanze. "C- ciao." rispose il detective in un sussurro balbettante.
"Sono curioso." continuò il più grande, poggiando prima una mano e poi l'altra, sulla porta, ai lati del capo di Danny, bloccandolo maggiormente. "Curioso?" la voce del detective era ridotta ad un mormorii incerto, Steve annuì, avvicinando così tanto il viso che il biondo potè sentire il suo respiro caldo solleticargli la faccia "Mh-mh. Sono curioso di saper com'è che vorresti stendermi..."

*

"Non so di chi sia stata l'idea di permettere a questo furgoncino di stare qui, ma chiunque sia, ha tutto il mio amore e rispetto!" Chin rise, osservando la cugina, addentare felice la seconda ciambella di seguito "Dio, mi sembrava di non mangiare da una vita intera. Sei sicuro di non volerne una, cugino?!"
"No, niente dolci per me. Potresti però portarne qualcuna a Danny e Steve."
"Danny ne sarebbe fin troppo felice. Invece, credi che il capo mangerebbe mai una cosa così calorica?" chiese la ragazza, guardando adorante l'ultimo pezzo di ciambella unta e cosparsa di zucchero che teneva fra le dita, prima di mangiarla con voracità.
"Mh non lo so... Con tutto quello che ha passato, un pò di dolcezza gli farebbe bene." buttò lì, incurante di quanto suonasse ambiguo.

Kono quasi si strozzò a quelle parole, lo guardò con gli occhi spalancati, tossicchiando mentre lui alzava le mani e sorridendo imbarazzato cercava di giustificarsi "Non intendevo quello che pensi! Intendevo in generale...!" Quando riuscì finalmente a parlare, la ragazza rise di gusto della sua espressione colpevole "Il matrimonio ti ha fatto proprio male cugino!" si alzò, spazzolandosi i vestiti sporchi di zucchero e ordinò un sacchetto da portare via " A proposito di quei due " chiese poi "Che fine hanno fatto?"
Chin fece spallucce " Ho provato a chiamare un paio d'ore fa, circa, ma nessuno ha risposto e non mi hanno richiamato."
"Strano" considerò lei, pagando e salutando affettuosamente il proprietario del furgoncino con la promessa di vederlo il giorno dopo da cliente fissa quale, ormai, era. Se Kamekona l'avesse saputo, avrebbe smesso di rivolgerle la parola, o peggio, avrebbe provato ad imbarcarsi nel commercio delle ciambelle: ciambelle di gamberi magari! 
"Lo scopriremo presto" commentò il maggiore, mentre s'incamminavano verso l'ufficio, poco distante.

*
 

"Hai sentito?!" la testa di Danny fece capolino da sotto la scrivania, i capelli arruffati e l'aspetto sconvolto.
"Mh...sì, l'ho sentito" biascicò il Seal, lascivo, afferrandogli il bordo dei pantaloni. Danny gli schiaffeggiò la mano, indignato. "Non quello, animale!"
Steve mise il broncio, guardandolo con quegli occhi che avrebbero addolcito il demonio. "Sei decisamente impossibile, McGarrett!"
"Sì, me l'hanno detto...!"

"Ah te l'hanno detto, eh?!" fece retorico, con una poco velata punta di ironia nella voce.

"Beh, che c'è? Ti crea dei problemi la cosa..."
"Affatto." precisò, spostando lo sguardo altrove e malcelando una punta di risentimento.
Steve per tutta risposta, sorrise intenerito, allungò un braccio e lo afferrò con prepotenza dal bavero della camicia, trascinandolo tra le sue braccia."
"Fermo troglodita! Questa è la mia camicia prefe---" ma le parole gli morirono in bocca o per meglio dire, nella bocca di Steve. Non fece neanche in tempo ad approfondire il bacio che un rumore li raggiunse facendoli sobbalzare "Adesso l'hai sentito!" esclamò Danny, guardandolo con ovvietà, mentre si sporgeva a dare un'occhiata in giro "Cazzo." lo sentì gracchiare, mentre con una mano si tirava su facendo leva sulla poltrona e con l'altra si sistemava i pantaloni. Il detective non fece neanche in tempo a chiedere spiegazioni, mentre cercava di alzarsi anche lui, che McGarrett lo spinse giù con forza, dandosi una rapida sistemata ai capelli e poggiando i gomiti sul tavolo in un movimento spaventosamente rapido e poco naturale. "Ragazzi!" esclamò e Danny non ci mise molto a fare due più due. "Capo!" la voce crisallina di Kono arrivò chiara e distinta, Danny sbiancò, cercando di raggomitolarsi sotto il tavolo in modo da non essere visto e sperando che quella conversazione fosse il più breve possibile. Steve si tirò ancora più vicino alla scrivania, in modo da nascondere i pantaloni che non era riuscito a chiudere del tutto "Qual buon vento vi porta qui!" chiese il Seal e Danny si schiaffò silenziosamente una mano in viso pensando "Imbecille!"
I cugini lo guardarono perplessi "...emh capo, scusa la domanda ma perchè sei senza maglia?!"
"La maglia?" Steve si guardò sorpreso il petto mentre Danny imprecava sottovoce "Gesù, la maglia!"
Chin e Kono si guardarono tra il confuso ed il preoccupato. "Avevo caldo!" sorride nervosamente il comandante "...Pensa, l'avevo scordato. Scusatemi."
"Non preoccuparti, Steve." lo rassicurò l'uomo, con un sorriso bonario.
"Grazie. Dicevamo?" incalzò il Seal, cercando di distogliere l'attenzione dalle sue stranezze.
"Volevamo aggiornarmi sul caso e posare delle nuove prove interessanti. A proposito, dov'è Danny?"
"Danny?" chiese lui, come se non conoscesse alcun Danny "Danny...Danny....non lo so!" fece poi sbrigativo "Sarà uscito!" aggiunse facendo uno strano gesto con la mano. "Senza avvisare?"
"Avvisare..." ripetè Steve tra sè e sè. Danny gli assestò un pizzicotto per riportarlo alla realtà e riprendere in mano quella situazione imbarazzante e lui saltò sulla sedia come se avesse preso la scossa, sotto gli occhi perplessi dei cugini "Capo, sei sicuro di stare bene?" e assestando un calcio di riflesso al povero detective che non riuscì a trattenere un mugolio di dolore. Chin e Kono si guardarono di nuovo basiti "Hai sentito?" chiese lei
"Sentito cosa?"
E ma allora non era proprio giornata! Danny si maledisse cento volte mentre teneva le mani saldamente ancorate alla bocca e maledisse Steve ed il suo mancato sangue freddo da Navy Seal "E' il mio stomaco?" lo sentì spiegare leggermente titubante e quasi rise. Lui doveva essere stato uno di quei bambini che beccati con le mani nel vaso dei biscotti rispondevano innocenti 'quali biscotti', con il muso sporco di cioccolato.
"E' una domanda?" si informò la ragazza.
"No?"
"Anche questa sembra un domanda, però..."
"Penso che abbiamo tutti bisogno di un pò di riposo." tagliò corto Chin che non vedeva l'ora di correre a casa da sua moglie e delle stranezze di Steve e la curiosità di sua cugina poteva farne volentieri a meno. "Senza dubbio..."  approvò il Seal, guardandoli con impazienza, mentre loro sembravano in attesa. "Potete andare...?" provò quindi "E Danny?" insistette lei.
"Danny, cosa?"
"Dovremmo accertarci su dove sia, no? Potrebbe essergli successo qualcosa, considerando come calamitiamo la sfiga tutti quanti..." Steve si stava discretamente innervosendo, il detective ancora nascosto sotto la scrivania se ne accorse e lentamente, per non farlo sussultare, gli strinse una gamba, portando le dita sotto il tessuto leggero dei cargo, in una morbida carezza che lo fece rilassare all'istante. "Danny è da Grace. Me l'aveva già detto ieri ma ha ragione Chin abbiamo tutti bisogno di riposo e l'avevo scordato. Questi documenti da archiviare mi hanno distrutto oggi..." disse convinto, persuadendo anche gli altri due. "Ottimo. Allora possiamo andare o ti serve aiuto qui?"
"No no!" rispose, con fin troppa veemenza. "Potete andare. Tutto sotto controllo." aggiunse regalandogli un largo e vivace sorriso.
"D'accordo" dissero insieme. "A domani, capo."
"Ciao boss!" 
Quando finalmente la porta si richiuse, Steve si concesse un sospiro di sollievo, sprofondando nella poltrona ed allontanandosi leggermente per incrociare lo sguardo furioso di Danny "Cosa sarei, la tua Monica Lewinsky?" Steve trattenne una risata mentre anche Danny si rilassava finalmente. "Cosa c'è Danno, non sei bravo nelle missioni sotto copertura?" il detective lo fulminò con lo sguardo "C'è mancato davvero poco...! Non dovresti avere dei super sensi da Seal?"
"Non sono mica Superman!"
Danny ci pensò un attimo su, poi gli fece un sorriso lascivo e gattonando verso di lui, si issò sulle ginocchia puntellando i gomiti sulle sue gambe e lo accarezzò con lo sguardo dal viso in giù fino a soffermarsi sul cavallo dei pantaloni "In effetti io ti darei più dell'iron man..."
"E poi sarei io il pervertito, eh?!"

*

Una volta giunti alla macchina Kono si rese conto di avere ancora il sacchetto con le ciambelle che aveva comprato per i ragazzi. "Cugino, mi aspetti?" chiese, facendogli vedere la busta che aveva dimenticato di lasciare a Steve "Certo, vai." Lei si mise a correre, rallentando solo in prossimità dell'entrata e scorgendo, per caso, dietro l'angolo più lontano e riparato la camaro di Danny "Strano..." commentò ad alta voce, attraversando l'ingresso ad ampie falcate "Capo!" quasi urlò rientrando in ufficio "Fuori c'è la macchina..." ma si zittì a metà, sentendo un colpo sordo, quasi in risposta. "Che stai facendo?" gli chiese, una volta raggiunto l'ufficio del Seal, mentre lui spuntava da sotto il tavolo, con aria trafelata, rosso in viso e con un leggero affanno. "Mi è caduta... una cosa." fece vago, massaggiandosi la testa. A chi voleva darla a bere? Kono era sospettosa di natura e lui dall'aria particolarmente colpevole, ma a lei sembrava non interessare troppo e a Steve non poteva che andar bene così.
"Poi mi sono fatto un bernoccolo perchè mi hai spaventato!" la rimproverò, quindi, massaggiandosi la testa. Lei trattenne una risata, incerta e leggermente perplessa dal suo strano comportamento, anche se il fatto che il suo comportamento fosse strano, non era strano per niente.
"Cosa hai perso, vuoi che ti aiuto?" si offrì allora lei, gentile, piegandosi leggermente mentre qualcosa a terra attraeva la sua attenzione. "NO!" Steve quasi urlò facendola tornare sull'attenti "No..."ripetè con tono più umano. "Faccio da solo, non preoccuparti davvero. Vai, goditi la serata..." 
Gli occhi di Kono si ridussero a due fessure, mentre lo analizzava ed il suo intuito femminile si attivava completamente. Forse era lei che aveva i sensi da ragno. " D'accordo..." acconsentì quel tanto che bastava a Steve per tranquillizzarsi e distrarsi un attimo, mentre le sorrideva soddisfatto. Attimo che le bastò per osservare, con nonchalance, attentamente quel lembo di stoffa che fuoriusciva da sotto la scrivania:  era la cravatta verde di Danny, con quella stampa inconfondibile. L'avrebbe riconosciuta tra mille perchè era la più brutta che gli avesse mai visto sfoggiare con fiera baldanza del Jersey.  Una fiumana di ipotesi le attraversò la mente in un nano secondo e quando finalmente realizzò, arrossì all'instante "Me ne vado!" esclamò subito "Allora io vado, eh!" disse ancora "Statemi...Stammi. STAMMI BENE. Capo. Buona serata. EH. Niente più sorprese, vado via, non torno, tranquillo!" Steve non ebbe neanche il tempo di replicare che lei sparì alla vista correndo come un fulmine. Senza voltarsi, fermarsi o salutare nessuno raggiunse la macchina, in cui il cugino l'aspettava paziente ed una volta dentro rimase in silenzio per diversi secondi, sotto lo sguardo perplesso di Chin. Poi di punto in bianco si abbandonò ad una risata rumorosa e allegra, quasi contagiosa, tanto che il cugino sorpreso la guardò sorridendo "Che succede?"
"Niente, niente... davvero." lo liquidò, passandosi un dito sul viso ad afferrare una lacrima che le era scappata per le troppe risate. Lo sguardo di Chin si fece ancora più stupito "Non le ha volute?"
"Volute cosa?" chiese lei, ancora incapace di trattenersi.
"Le ciambelle..." indicò, con ovvietà.
"Ah. Beh... penso che abbia avuto abbastanza dolcezza per oggi." commentò, ridendo ancora più forte e più di gusto mentre il povero Chin, che di quella storia non ci aveva capito niente, si limitò a scuotere il capo e guidare verso casa. Erano tutti strani quel giorno.

*

Danny quasi rotolò fuori dalla scrivania, stanco e stufo di stare nascosco lì sotto "Vedi." quasi urlò una volta in piedi "Questa è tutta colpa tua!" sottolineò gesticolando senza freni. "E' anche colpa tua." precisò il Seal
"E' come, secondo quale criterio, perchè...dovrebbe essere colpa mia!?" chiese indignato.
"Solo tu mi fai fare queste cose! Non mi ero neanche accorto di non avere la maglietta!"
"No, io non ti faccio fare niente. E quello è perchè sei un'esibizionista e passi metà del tuo tempo senza vestiti!" precisò, arrivando un secondo in ritardo a capire il messaggio velato di quelle parole. "AH! Vedi? Sei un essere subdolo, malvagio e manipolatore!"
"E a te, quanto piace farti manipolare da me?!" domandò, leccandosi le labbra, deliberatamente provocatorio.
"Ah Ah, divertente. Stai fermo e ascoltami bene: basta messaggi sconci, Steve. Intesi?"
"Basta messaggi sconci?" ripetè, triste.
"In ufficio." sospiro Danny, ruotando gli occhi al cielo, esasperato "Basta messaggi sconci in ufficio." precisò.
"Parola di scout!" rispose il Seal, sorridendo.
"Sì, certo..." il detective si dette una sistemata, stirando la camicia ed i pantaloni con le mani "Dove diavolo è la mia cravatta?!" borbottò mentre si affannava a cercarla "Ovunque sia, sta meglio che addosso a te."
"Nessuno ha chiesto la tua opinione." osservò trovandola finalmente "Cazzo. L'avra vista?"
Steve lo raggiunse dall'altro lato della scrivania "Smettila di agitarti."
"Dici che se l'è bevuta?"
Il Seal non era molto convinto, anzi era certo che Kono li avesse sgamati in pieno ma questo Danny poteva anche non saperlo "Sicuro...!" affermò ringraziando che Danny non forse molto bravo a capire il sarcasmo, sopratutto in situazioni di stress come quella. "Dai. Andiamo Danno, Iron Man ti porta a casa!" gli comunicò, prendendolo di peso e caricandoselo in spalla come un sacco di patate.
"Mettimi giù, cavernicolo!"
"Tranquillo, Danno. A casa ti stendo per bene..."
 




 

 

 

NdA. Questa è la prima storia che scrivo in questo fandom, spinta dalla necessità perchè questi due li adoro, me ne sono innamorata all'istante e vorrei vederli sposati e contenti. (XD) E' stata una cosa straordinaria, l'amore a prima vista. Da quanto l'ho iniziato, ho messo in secondo piano tutte le mie serie tv per vedere solo questo - ed io di serie ne guardo davvero molte. Bando alle ciance, spero vi sia piaciuta, è solo uno slice of life pseudo comico, niente di particolarmente spinto e senza troppe pretese, giusto una cosetta per provare a strapparvi un sorriso (o una batilata di pomodori, va bene lo stesso.) In ogni caso, se siete arrivati fin qui, grazie!

A presto.
A.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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