04/05/2016
1 recensioniIl Dottore e il Mago
Sulle sponde di un grande lago, nel cuore dell’Inghilterra, c’è un uomo che aspetta.
È vecchio, molto più vecchio di quanto le sue rughe, che pure non sono poche, dimostrino.
Tutti nella zona lo hanno visto almeno una volta. Tutti da quasi millecinquecento anni.
Ogni tanto scompare per un po’, qualche mese o qualche anno, impegnato in viaggi intorno al mondo, ma poi ritorna sempre, pressoché immutato da quasi due secoli.
Aspetta da tanto tempo qualcuno che, lui lo sa, ritornerà. Deve ritornare, glielo hanno promesso. Presto o tardi il suo re spunterà da quel lago e lui sarà lì, pronto al suo fianco come sempre.
Nel lungo cammino dei secoli, però non si è lasciato abbattere dalla lunga attesa. Ha vissuto molte avventure e conosciuto molte persone, qualcuna buona, qualcuna un po’ meno. Ha rincontrato solo una di queste, la più eccezionale.
Forse ancora più eccezionale di lui.
– Quella era magia? –
–Veramente era scienza. Scienza dei Signori del Tempo –
–Dei cosa? Senti, non importa. Qualunque cosa fosse era assolutamente identica alla magia. Se Uther o Artù ti scoprono, verrai bruciato vivo. Devi andartene–
–Cosa? Bruciato vivo? Ma non siamo a Camelot? –
–Appunto, non conosci la legge? A Camelot la magia non è concessa –
– Oh. Le leggende sono un po’ diverse, allora –
– Quali leggende? Da dove vieni? –
–Da... un posto molto lontano –
– Io sono Merlino, comunque –
– Piacere di conoscerti, Merlino. Io sono il Dottore –
Il vecchio sorride, ripensando a quell’uomo dall’aspetto un po’ buffo e i modi incomprensibili. Lo aveva aiutato a nascondersi, mentre lo ascoltava blaterare qualcosa a proposito di un’antica leggenda (non gli aveva dato molto peso, all’epoca i druidi lo stavano già stressando fin troppo con la loro leggenda, non aveva bisogno di altri problemi). Lo aveva visto sparire dentro una piccola capanna blu, che solo molto più tardi avrebbe compreso essere una cabina della polizia, almeno d’aspetto, e non aveva pensato che lo avrebbe rivisto. Gli anni erano passati e solo pochi mesi prima della fatidica battaglia che gli aveva sconvolto la vita lo aveva incontrato di nuovo.
– Ehi, tu! Per caso hai visto un grosso gabbiano, e con grosso intendo mostruosamente enorme, volare da queste parti? Aspetta, io ti conosco! Sei Merlino, vero? –
–Dottore? Sei... diverso –
– Oh, giusto. Rigenerazione. Lunga storia –
–Aspetta, cosa vuol dire? Ehi... Aspettami! –
Quella volta, dopo che con la sua magia lo aveva aiutato a disfarsi di quel gabbiano davvero molto grande, gli aveva spiegato a grandi linee chi era e cosa faceva. Lui era rimasto stupito, certo, ma decisamente meno del Dottore quando aveva ascoltato la sua storia. Sembrava trovare inconcepibile la presenza della Magia sulla Terra.
Le loro strade si erano incrociate spesso, nel corso dei secoli, e lui ne era contento. Poter parlare con qualcuno che sapesse la sua intera storia e non lo prendesse per matto se solo accennava l’argomento era una liberazione.
–Riportalo indietro! –
–Merlino... –
–Tu puoi farlo! Riportalo indietro, ti prego! –
–Mi dispiace, mi dispiace così tanto... La sua morte è un punto fisso nel tempo, Merlino. Non posso cambiarla –
–Shakespeare, eh? Scommetto che diventerà famoso. Sapevo che saresti arrivato, prima o poi. Vedo che sei in compagnia–
–Sì, lei è un’amica dal ventunesimo secolo. Le devo un giro sul T.A.R.D.I.S., così l’ho portata qua. Tu come te la passi? –
–Non male. Sono un maniscalco adesso. Sua Pigrizia non si è ancora fatto vedere, così ho dovuto trovare un modo per vivere. Cambio mestiere ogni quarto di secolo, so fare un sacco di cose. Non vedo l’ora che inventino qualcosa di nuovo, ho quasi finito le alternative –
–Devo andare, Martha e il poeta sono da soli da un po’ troppo tempo. Credo sia mio dovere accertarmi che non succeda niente che possa squilibrare il flusso temporale. A presto! –
– Sembri stanco. Stai bene? –
–Sono successe... cose. Con un’amica. Non potrò più rivederla –
–Mi dispiace –
–Passerà. Volevo solo salutarti –
–Sei più strano del solito. Sei sicuro che non ti serva aiuto? –
–Hai cambiato ancora faccia –
–E tu sei invecchiato –
–Grazie tante. Sono tre secoli che non ti fai vedere –
–Per me un po’ meno. Come stai? –
–Aspetto, come sempre. Ormai sono più di mille anni –
–Sei ufficialmente più vecchio di me. Complimenti –
–Strano –
–Puoi dirlo forte –
–Viaggi solo? –
–No, vago con due amici. Adesso però sono a casa loro. Dovevo occuparmi di una ricerca e non potevo portarmeli dietro. La barba ti dona. Hai molto più l’aspetto del vecchio mago saggio –
–Spiritoso –
Un rumore familiare desta il vecchio dai suoi pensieri. Sorride mentre guarda l’amico che, ancora una volta, si mostra con un viso differente.
–Dottore –
–Merlino –
L’uomo venuto dallo spazio e il mago dal grande destino siedono fianco a fianco sulle sponde di Avalon, guardando il tramonto che rosseggia sull’acqua.
Note:
Salve a tutti, merliniane e merliniani.
Questa è la mia prima storia su questo fandom e spero vi sia piaciuta. Non ho molto da aggiungere, se non che ultimamente sono un po' in fissa con Doctor Who e niente, questa cosa è uscita più o meno da sola. Perché mi fa tristezza il pensiero di Merlino tutto solo ad aspettare, così diciamo che gli ho dato qualcuno con cui passare i secoli (saltuariamente, ovvio, perché come al solito il Dottore prende le scorciatoie e Merlino invece deve fare la strada lunga (e qualsiasi riferimento a Madames des Pompadours realmente esistite e/o esistenti è puramente casuale)).
Bon, vado, che se no comincio ad annoiarvi.
Grazie infinite a chi è arrivato fin qui.
Passo e chiudo,
ID.