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Autore: aoimotion    05/05/2016    8 recensioni
Ciao a tutti!
Mi chiamo Benjamin Clawhauser, ma suppongo che già mi conosciate: il grasso ghepardo patito di ciambelle che fa brutte figure… ce l’avete presente, no?
Sicuramente vi starete chiedendo cosa ci faccio qui. Beh, è molto semplice in realtà: faccio l’unica cosa che mi riesce bene – a parte mangiare, s’intende. Giratevi e guardate chi c’è: sono certo che vi sarà tutto più chiaro.

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Poiché Clawhauser è solo un poliziotto in sovrappeso, nessuno fa caso a lui.
Poiché nessuno fa caso a lui, Clawhauser può essere testimone di strani ed improbabili approcci romantici - di cui gli stessi fautori sembrano essere del tutto inconsapevoli.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Benjamin Clawhauser, Judy Hopps, Nick Wilde
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
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(Alla bravissima e bellissima Rem289)
 





Ciao a tutti!
Mi chiamo Benjamin Clawhauser, ma suppongo che già mi conosciate: il grasso ghepardo patito di ciambelle che fa brutte figure… ce l’avete presente, no?
Sicuramente vi starete chiedendo cosa ci faccio qui. Beh, è molto semplice in realtà: faccio l’unica cosa che mi riesce bene – a parte mangiare, s’intende. Giratevi e guardate chi c’è: sono certo che vi sarà tutto più chiaro.
 
«Questa me la lego al dito, Nick!»
«Non sai perdere, Carotina.»
«Questo non si chiama perdere, mio caro; è giocare sporco, che è ben diverso.»
«Oh, ma per favore.»
 
Eccola lì, la coppia dell’anno – no, che dico, del secolo. Sono talmente carini che vorrei mangiarmeli, parola mia.
Ecco, adesso Wilde esala uno dei suoi consueti sospiri e si volta a guardarla con il suo eterno ed imperituro sorriso sarcastico…
«Solo perché sono riuscito a cavarle fuori più informazioni di te.»
«L’hai sedotta!» La piccola Hopps abbassa le orecchie e appoggia le zampe sui fianchi – ci scommetto una scatola di ciambelle che vorrebbe tornare nella sala interrogatori e rosicchiare la coda di quella volpe platinata. «Ti sei approfittato di lei solo perché… beh, perché sei una volpe. È scorretto.»
«È astuto» Nick replica, ovviamente, senza smettere di sorridere neanche per un istante. Quel bastardo si sta divertendo in modo vergognoso e, onestamente, non me la sento di biasimarlo. «Ha spifferato tutto quello che ci serviva sapere, dovresti esserne contenta.»
Judy corruga la fronte. «Anche più di quello che ci serviva…»
Nick non sorride più; c’è confusione nel suo sguardo, ora, ma dura solo un istante, passato il quale il sorriso ritorna ed ancor più esteso di prima. «Oh. Ti riferisci a quell’invito a cena, per caso?»
 
Vorrei andare lì e ridere loro in faccia fino a vomitare l’anima, poi afferrare brutalmente le loro teste e farli baciare fino a domani mattina. Sono talmente ridicoli, e talmente inconsapevoli di esserlo, che di fronte ai loro screzi non si può che strillare come aquile reali.
O come ghepardi in sovrappeso.
 
«Invito che tu non accetterai.» Oh, guarda come tira fuori le unghiette! «Te lo proibisco formalmente.»
Nick si porta una zampa sul petto e simula un’espressione di profondo dispiacere. «Cosa? Vorresti impedirmi di costruire, finalmente, le fondamenta di una vita serena e tranquilla? Non ti credevo così meschina, Judy
«Non dire idiozie, lo sappiamo entrambi che è tutto frutto del tuo…»
«Del mio…?» Wilde si abbassa alla sua altezza e la guarda come se volesse mangiarsela. È indegno, semplicemente indegno.
Tutti e due sono indegni.
«F-f–» Judy abbassa la testolina e mormora qualcosa che non riesco a sentire, ma che non fatico ad immaginare.
«Fascino? Quindi mi reputi affascinante, agente Hopps? Oh, cielo, che razza di situazione.»
«No! Non è che ti reputi affascinante– c-cioè, sicuramente… probabilmente… occasionalmente puoi sortire quel tipo di effetto ma non a me. Non a me. Hai capito, Nick? E smettila di ridere, prima che ti pesti la coda.»
 
Detto onestamente, non credo di aver mai visto un mammifero più ottuso di quella coniglietta. Voglio dire: come fa a non accorgersi di come la guarda Nick? Come fa a non vedere che è lì lì per saltarle addosso e che, probabilmente, l’unico motivo per cui non l’ha ancora fatto è proprio la sua immensa stupidità? E dire che anche è un ottimo poliziotto… oh beh, probabilmente questo paradosso è ciò che la rende così carina, dopotutto.
Ma meglio non dirlo a Wilde, non si sa mai.
 
«Carotina, Carotina, Carotina…»
Eccolo che attacca con la trinità delle Carotine. Tre colpi perfettamente assestati, scanditi da un timing accuratamente scelto per penetrare la sua diffidenza, la sua resistenza ed infine il suo cuore. Rigorosamente in quest’ordine.
Sempre detto che quella volpe è il demonio.
Nick le si avvicina, le passa una zampa intorno alle spalle e lei sussulta. «Lo sai che non potrei mai amare qualcuno all’infuori di te, vero?»
Il tono della voce è volutamente basso; è quel tipo di tono che Wilde usa quando vuole che le sue parole striscino nella mente dell’interlocutore, lo incatenino, lo manipolino. È quel tono che riserva solo ai criminali più recidivi… e a Judy Hopps, perché ormai ha capito che quando lo fa lei diventa docile come un agnellino.
E… prima che qualcuno di voi se lo chieda: no, non sono io ad essere particolarmente brillante. Davvero, se poteste vederli anche voi, quei due, ogni giorno a flirtare senza ritegno in quel modo contorto che solo loro sanno mettere in piedi, ve ne accorgereste immediatamente. È Hopps che non ci arriva, poverina. Ha investito il 99% delle sue capacità mentali nella lotta contro il crimine e il restante 1% se lo deve giostrare in, beh, praticamente tutto il resto. Sfido io a non essere senza speranza come lei.
 
Judy apre la bocca e la richiude senza dire niente, Nick ride e le lascia un bacio sulla testa, proprio in mezzo alle orecchie – oh, il mio cuore. «Tenera» le dice. «Non era mia intenzione accettare quell’invito fin dal principio» aggiunge poi, più serio, forse perché pensa di averla preso in giro a sufficienza e non vuole esagerare.
«Sarebbe stato poco professionale» borbotta infine Hopps, e io non posso fare a meno di chiedermi se si rende conto di quanto patetica suoni la sua scusa.
Wilde, probabilmente, se ne rende pienamente conto; ride sotto i baffi mentre le bisbiglia qualcosa dentro l’orecchio – e io non lo so cosa le abbia detto ma, dalla reazione di Judy, deduco che sia qualcosa di assolutamente immorale o imbarazzante o… entrambe le cose. E darei la mia intera collezione di gadget di Gazelle per sapere che tipo di veleno le ha appena iniettato per farle assumere quell’espressione assolutamente impagabile.
Beh, magari non la mia intera collezione. Metà. Più o meno.
… Un quarto?
Ok, solo la tazza con la sua faccia. Tanto di quella ne ho un’altra copia.
 
«A-andiamo!» La voce di Hopps risuona nella hall, acuta e stridula come il cigolio di un cardine arrugginito.
«Sssh!» sibila Nick, facendole cenno di non strillare. «Abbassa la voce, così attirerai l’attenz–»
Sorrido, quando lo sguardo di Wilde incrocia il mio, e agito una zampa nella loro direzione. «Bella giornata oggi, vero ragazzi?»
La mandibola di Nick cede e crolla giù, lasciando alla bocca spalancata il compito di manifestare lo sgomento sopraggiunto. Judy, dal canto suo, ha appena nascosto la faccia tra le zampe e io vorrei ridere così forte che il non farlo mi provoca dolore fisico.
«Clawhauser?» osa lui, prudente – sta cercando di quantificare i danni. «Da quanto tempo sei qui, esattamente?»
«Da sempre» rispondo io. «Sai com’è, questa è la mia postazione.»
«Sì, ma–» Si passa una zampa sul volto, trasudando frustrazione da ogni pelo. So cosa vuole chiedermi e so anche perché non può farlo, così decido di dargli una mano. Un giorno mi ringrazierà, ne sono sicuro.
«Ehi, Judy» la chiamo, «ho appena finito di ascoltare l’ultimo singolo di Gazelle. Tu l’hai già sentito? Se vuoi ce l’ho qui nell’iPaw.»
La vedo riemergere dal mare di vergogna in cui era appena affogata, un sorriso speranzoso ad impreziosirle il piccolo volto. «Non ho ancora acquistato il brano» risponde, «ma era mia intenzione farlo oggi, non ti preoccupare!»
«No problem!» Annuisco cordialmente e indosso gli auricolari che tengo nel mio cassetto, mentre i due si allontanano parlottando.
Non so se Wilde se la sia bevuta oppure no – per la sua sanità mentale, comunque, immagino che farà del suo meglio per crederci – ma sicuramente lei non ha il minimo sentore di dubbio, a giudicare dall’espressione contenta e rilassata con cui sta fronteggiando il muso aggrinzito di lui.
La sua ingenuità è persino più struggente del finale di How I Met Your Cheetah.







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Angolino dell'autrice:
Oh boy, cosa ho fatto. Ho riso così tanto nello scrivere questo capitolo... diciamo che il POV di Clawhauser è quello di ogni fangirl che sclera regolarmente su questa coppia, quindi devo dire che mi ci sono trovata particolarmente bene.
Questa one-shot dovrebbe essere una specie di "episodio pilota", chiamiamolo così. Sto finalmente pensando di scrivere una long vera, con una trama vera, e di farlo adottando questo stile pseudo-comico che a me piace da morire e cui mi trovo straordinariamente bene - onestamente penso di essere nata per scrivere cose comiche, mettendo per un attimo da parte la modestia (diamo a Cesare quel che è di Cesare). Non dal punto di vista di Clawhauser, ovviamente, questo è solo un esperimento, ma per me è brillantemente riuscito. E spero che sia piaciuto a voi quanto è piaciuto a me scriverlo <3 ci vediamo presto, bellissimi!
   
 
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