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Autore: Eva92    09/04/2009    3 recensioni
-OSTEEEEE!!! AIUTOOOO!!!!- Lei gli sorrise soddisfatta, sicuramente il locandiere l’avrebbe aiutata a liberarsi quello strano ragazzo. L’uomo usci dalla porta laterale e vedendo la scena saltò il bancone e gonfiando il petto si avviò a difendere la sua cliente. A metà strada indietreggiò stupefatto e si sgonfiò immediatamente. -mi scusi signore non avevo compreso la situazione.- Fece un rapido inchino e si allontanò umilmente. -Razza di…- Si fermò subito quando comprese l’atteggiamento del locandiere. Sul petto del giovane brillava la croce argentata, simbolo degli esorcisti. -Piacere Kanda!- stavolta era su suo viso l’espressione di vittoria.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yu Kanda
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Le gambe cominciarono a tremare e il poco fiato che le rimaneva nei polmoni  ghiacciava la gola a ogni respiro. Mentre imperterrita  correva a lato della strada principale, sforzava l’udito per sentire i passi dei suoi inseguitori, che avevano velocemente guadagnato strada.

Girò velocemente per una stradina laterale, e silenziosamente  si nascose dietro una carrozza parcheggiata davanti a una piccola casa.

Era quasi una settimana che fuggiva dai suoi inseguitori incappucciati, ormai non le davano più tregua, probabilmente  l’avrebbero scovata anche in capo al mondo, e per di più non sospettava nemmeno il motivo di quell’ inseguimento.

Questi individui dovevano essere due, forse anche tre. Li aveva intravisti spesso mentre lasciava qualche locanda, che chiedevano notizie di lei ai locandieri o a persone che potevano averla vista o aver parlato con lei. Spesso si dividevano per avere un raggio d’azione maggiore. Corse velocemente verso la locanda all’angolo della strada, sicura di essere sfuggita per un po’ ai due uomini.

Quando entrò i muscoli delle spalle si rilassarono, e il nodo allo stomaco si allentò un poco, fosse per il caldo o per il silenzio, fatto sta che si rilassò immediatamente.

Tolse il cappuccio e osservò l’interno semplice della locanda, ci dovevano essere sei persona al massimo, per lo più vecchi grassoni con un boccale di birra mezzo pieno davanti.

Trascinò allora il corpo esausto verso un tavolino e chiese dell’acqua e del cibo all’oste.

Bevendo, l’acqua le fece riacquistare un po’ di carica , e la gola riprese vita.

E finalmente dopo quasi due giorni si permise di chiudere gli occhi per più di 10 secondi aspettando che il locandiere portasse la cena.

Arrivò dopo poco con un piatto fumante di carne, e per la prima volta non si preoccupò che la carne fosse troppo cotta o che non avesse abbastanza condimento, mangiò a velocità disumana riempiendosi la bocca ogni volta che inghiottiva a fatica.

Una volta finito di assaporare quelle delizie  si spostò con la sedia vicino al piccolo camino. Il fuocherello le fece abbassare le palpebre, e una sensazione invitante si diffuse nella testa, si diede allora qualche pacca sulla faccia.

Prima di riposarsi doveva assolutamente controllare le braccia, le ferite probabilmente dovevano essersi riaperte a giudicare dal dolore che aveva sentito nelle ultime ore e le bende erano troppo sudice.

-Oste?- Subito il piccolo uomo efficiente arrivò vicino alla sedia.

- Avete dei bendaggi?- Subito si riavviò verso la piccola porta dal quale era uscito poco prima, lasciandola a srotolare le fasciature del braccio destro.

Quando tolse il nodo del polso rimase senza parole: la pelle del braccio era liscia come un tempo, nessuna cicatrice ne increspava la ritrovata morbidezza e le profonde ferite riportate poco tempo prima ero scomparse. Continuando a srotolare un piccolo gemito di disperazione le uscì dalle labbra, se il polso era a posto, non si poteva di certo dire lo stesso dell’avambraccio e il gomito. Lungo tutta la lunghezza e la larghezza di questi, un disegno verde le macchiava la pelle, quasi una radice  le fosse entrata dentro la pelle.

-Che diavolo…- si fermò trattenendo il respiro, ciocche di capelli sconosciuti mi accarezzavano il collo ma quando cercò di girarsi si ritrovò bloccata da un braccio asciutto appoggiato alla sedia.

-Stupefacente vero? L’innocence ha guarito a velocità impressionante la ferite che avevi nelle braccia…- Sembrava non si stesse rivolgendo a lei, ma più che altro pensando a voce alta.

Quando girò il viso incontrai la faccia di un giovane di circa 18/19 anni

-Cosa diavolo vuoi da me?- la voce assomigliava a un ringhio e il giovane si girò a osservare la giovano che gli aveva stretto il polso in modo aggressivo.

-E’ incredibile che uno scricciolo come te abbia potuto mettere problemi a quei due imbranati, devi essere furba nonostante le apparenze. Ti chiami Jale vero?-

-Non ti ho chiesto quello che pensi di me, ti ho chiesto perché continui a tenermi il braccio!- strattono il suo polso rabbiosamente, ma lui aumentò la forza della presa.

-Tu mi devi seguire, e senza fare storie, va bene?- Aveva un viso freddo e perfetto, con una punta di noia nei suoi occhi.

-Si ovviamente, perché sai il mio più grande desiderio è di seguire uno sconosciuto, probabilmente pazzo tra l’altro!-

Lui la guardò attentamente borbottando silenziosamente qualcosa.

Prese il mantello che aveva appoggiato nella sedia e glielo mise sulle spalle, legando i due cordini nel collo.

-Ecco ora sei prontissima cara Jale. Muoviti, non ho voglia di aspettarti.-

Lei di tutta risposta riempì i polmoni di ossigeno.

-OSTEEEEE!!! AIUTOOOO!!!!- Lei gli sorrise soddisfatta, sicuramente il locandiere l’avrebbe aiutata a liberarsi quello strano ragazzo.

L’uomo usci dalla porta laterale e vedendo la scena saltò il bancone e gonfiando il petto si avviò a difendere la sua cliente. A metà strada indietreggiò stupefatto e si sgonfiò immediatamente.

-mi scusi signore non avevo compreso la situazione.- Fece un rapido inchino e si allontanò umilmente.

-Razza di…- Si fermò subito quando comprese l’atteggiamento del locandiere.

Sul petto del giovane brillava la croce argentata, simbolo degli esorcisti.

-Piacere Kanda!- stavolta era su suo viso l’espressione di vittoria.

  
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