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Autore: vali_    08/05/2016    2 recensioni
Sam, dopo aver affrontato la Seconda Prova per chiudere i cancelli dell’Inferno, si sente stanco e spossato. Nel giorno del suo trentesimo compleanno, riflette sul passato e sul presente e su quanto sia importante la presenza di Dean al suo fianco.
Lo vede arrivare poco dopo con un vassoio tra le mani; (…) si morde il labbro inferiore, concentrato a non far cadere ciò che c’è sopra. Lo appoggia sul tavolo, proprio davanti a Sam, e gli sorride mentre lui sposta il libro ed osserva il contenuto del suo vassoio mentre Dean torna in cucina a prendere qualcos’altro.
C’è un appetitoso hamburger sul suo piatto, le posate e, accanto al tovagliolo, un piccolo pacchetto. E’ incartato con della carta di giornale ed un fiocchetto rosso e Sam lo fissa con un sorriso stanco ma sincero
”…
[Quinta classificata al contest “Sibling memories – Di sorelle e fratelli” indetto da Angyefp sul forum di EFP]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Personaggi principali: Dean Winchester, Sam Winchester
Collocazione temporale: Ottava stagione, tra 8x20 “Pac-Man Fever” e 8x21 “The great escapist”
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life
Avvertimenti: nessuno 
Note: Saaaalve a tutti!
Arrivo con qualche giorno di ritardo, ma gli impegni, il tempo già scarso di suo e quella simpaticona della mia ispirazione che va e viene mi hanno impedito di essere qui prima.
Lo scorso lunedì, il 2 maggio, come tutti sapranno il caro Sam ha compiuto la bellezza di trentatré anni ed io, approfittando dell’ennesimo contest a cui mi sono iscritta, avevo deciso di buttare giù due righe per “festeggiare”, un po’ come avevo fatto qui un paio d’anni fa.
Questo è quello che ha partorito il mio povero cervello stanco. Dovete sapere che io adoro l’ottava stagione: penso che sia una delle più riuscite degli ultimi anni. C’erano degli scontri tra i fratelli, inizialmente, ma poi hanno saputo unire le forze ed affrontare le Tre Prove praticamente insieme, facendosi forza a vicenda, e il tutto ha portato ad un finale di stagione memorabile. Per questo ho deciso di ambientare qui questo piccolo missing moment.
E a proposito di stagioni memorabili, spero che questa vi stia piacendo e che siate rimasti folgorati dall’ultimo episodio com’è successo a me *occhi a cuore al quadrato*
Detto questo, spero che spendiate due parole per dirmi che ne pensate di questa piccola shot senza pretese e vi saluto, augurandovi una buona settimana. Un abbraccio… a presto! :D 

 

A short walk down memory lane 

Sometimes a short walk down memory lane
is all it takes to appreciate
 where you are today.

(Susan Gale)

 
Il bunker è un posto piuttosto freddo. E’ troppo grande perché riescano a scaldarlo interamente e, nonostante sia l’inizio di maggio [1], è tutto meno che caldo in queste stanze tremendamente spaziose dai soffitti così alti. Nella sua piccola stanza, Sam se la può cavare accendendo una piccola stufa che Dean ha trovato chissà dove, ma qui, nel salone costellato di libri e cianfrusaglie per lo studio e la lettura, non saprebbe neanche dove metterla. Al massimo, potrebbe accostarsela alle gambe, così da farsi arrivare un po’ di calore almeno lì.
 
Se ne sta seduto accanto ad uno dei due tavoli posti in questa specie di soggiorno, la lampada accesa accanto al libro che sta leggendo che, una volta tanto, non parla di mostri o di creature soprannaturali.
E’ quasi ora di cena, ma Sam non ha alcuna fame – non ne ha mai, ultimamente – e preferisce leggere piuttosto che andare in cucina a prepararsi qualcosa. Anche se, ultimamente, piace molto a Dean farlo.
 
Non è mai stato un cuoco provetto, ma spesso e volentieri, fin da quando erano piccoli, ha dovuto cavarsela da solo se voleva quantomeno sopravvivere, perciò c’è da dire che se la cava e ogni tanto prepara dei manicaretti niente male.
Se si impegna, Dean è in grado di fare praticamente qualsiasi cosa. Glielo ha dimostrato più volte nel corso degli anni e continua a farlo ogni giorno. Al contrario suo che, invece, ultimamente si sente sempre più fiacco, costantemente in modalità “risparmio batteria” e con il minimo delle forze addosso.
 
Dopo la Seconda Prova, che è stata molto più distruttiva della prima, Sam si sente uno straccio: è in grado di dormire per più di ventiquattrore di fila – cosa mai successa in precedenza –, è spossato, sempre stanco ed è pallido come un cadavere, con un paio di occhiaie che gli incorniciano gli occhi in modo tutt’altro che sexy. Non che rimorchiare sia tra i suoi pensieri, al momento, ma si sente tutto meno che attraente. Il fatto che Dean continui a ripetergli che dovrebbe anche sistemarsi i capelli [2] di certo non aiuta la sua autostima. 
 
Sa benissimo che l’unica cosa di cui dovrebbe preoccuparsi è cercare Kevin, proprio come lui e Dean si sono ripromessi di fare, ma stasera si sente tremendamente spossato e qualsiasi fonte luminosa troppo forte gli dà fastidio agli occhi che sono piccoli e disturbati dalla luce, un po’ come succede quando sta per arrivargli la febbre. I sintomi – freddo compreso – sono quelli, ma Sam è convinto che non si tratti di una semplice influenza e che non ci sia niente che potrebbe guarirlo, perché queste prove lo stanno portando allo stremo delle forze e, probabilmente, l’unica cosa che lo farà stare meglio – a parte trovare Kevin, che migliorerebbe decisamente il suo umore – è scoprire cosa deve fare per portare a termine quest’ultima prova e poi sarà tutto finito e andrà tutto meglio, ne è convinto. Sicuramente è ciò che spera.
 
Appoggia il libro sul tavolo e piega il collo indolenzito a destra e sinistra, cercando di scrocchiarlo un po’, stringendo di più la coperta verde che gli copre le spalle. Proprio a causa del freddo che sente, indossa un paio di pantaloni di una tuta pesante, più caldi dei soliti jeans, e una camicia di flanella a quadri nera e rossa, ma non riesce comunque a scaldarsi.
 
Chiude il libro e lo fissa: si tratta di “A Game of Thrones[3], il primo dell’ormai famosa saga. Dean glielo ha regalato – con molta riluttanza, chiaramente perché si trattava di un oggetto dotato di fogli e scritte – lo scorso Natale. E’ ancora a pagina cinquanta, perciò è ben lontano dal finirlo, ma non ha avuto poi così tanto tempo per leggerlo nei mesi trascorsi, impegnato nella lotta tra angeli e, soprattutto, a portare a termine quelle maledette Prove.
 
Sono passati mesi ed è arrivato il suo compleanno ed è per questo che, almeno in questo giorno che, anche se non si discosta poi così tanto dagli altri, dovrebbe essere comunque speciale, ha deciso di dedicare del tempo alla lettura.
 
L’anno scorso ha trascorso la giornata insieme ad Amelia che, in questo momento della sua vita, è terribilmente lontana dai suoi pensieri. E’ così concentrato in questa battaglia, nel portare a termine le Prove che riusciranno finalmente a liberarlo da tutto ciò che di brutto ha infestato la sua vita che non vede nient’altro in fondo al tunnel. Nemmeno l’amore che provava per lei.
Gli aveva fatto una bella sorpresa per il suo compleanno: l’aveva atteso in un prato pieno d’erba verde, un posto che sembrava quasi paradisiaco, con il loro cane e una bella torta. [4] Era stata una bella giornata e Sam era stato felice di averla al suo fianco, ma… beh, non può negare che gli mancasse qualcosa.
 
Continua a fissare quel libro, sistemandosi meglio la coperta addosso sentendo i brividi di freddo correre in tutto il suo corpo.
 
Anche se non glielo ha mai detto troppo espressamente – e forse non lo farà mai –, ha sempre apprezzato i regali di Dean. Che fosse un rasoio, come quando ha compiuto quattordici anni, o un paio di giornaletti porno ed una confezione di schiuma da barba come è successo un Natale di qualche anno fa [5], suo fratello ha sempre avuto un pensiero per lui per queste occasioni. Ci ha sempre tenuto a regalargli qualcosa.
Stamattina – o meglio, verso l’ora di pranzo –, quando Sam è riuscito miracolosamente ad alzarsi dal letto, dimentico anche di che giorno fosse, Dean era seduto sulla sedia accanto a quella dove lui è adesso, una birra a qualche centimetro di distanza e il computer davanti agli occhi. Quando l’ha visto arrivare si è alzato, gli è andato incontro e gli ha dato una sonora pacca sulla spalla, facendogli gli auguri con un sorriso stampato in volto.
 
E’ raro vederlo così, ultimamente: è sempre visibilmente preoccupato per lui, impegnato a fare di tutto per farlo sentire il meglio possibile – meglio, sì, perché bene è una parola lontana dalla rosa di sensazioni di Sam, ultimamente – e vederlo sorridere in quel modo è stato confortante.
 
Lo vede arrivare poco dopo con un vassoio tra le mani; la sua camicia verde e blu aperta sul davanti ed un paio di jeans scuri addosso, si morde il labbro inferiore, concentrato a non far cadere ciò che c’è sopra. Lo appoggia sul tavolo, proprio davanti a Sam, e gli sorride mentre lui sposta il libro ed osserva il contenuto del suo vassoio mentre Dean torna in cucina a prendere qualcos’altro.
C’è un appetitoso hamburger sul suo piatto, le posate e, accanto al tovagliolo, un piccolo pacchetto. E’ incartato con della carta di giornale ed un fiocchetto rosso e Sam lo fissa con un sorriso stanco ma sincero.
 
Inevitabilmente, a vedere quell’oggetto incartato male e con della carta rimediata chissà dove, la sua mente corre lontana, a quando era solo un bambino e l’unica cosa che lo faceva sorridere il giorno del suo compleanno era il regalo del suo fratello grande. Papà non c’era quasi mai in quella data, sempre troppo preso dalla caccia e dal portare a termine la sua crociata contro Occhi Gialli, e l’unico che riusciva a strappargli un sorriso era proprio Dean.
Quando era molto piccolo, gli regalava le caramelle o delle barrette di cioccolato, di quelle che si trovano nei distributori automatici; poi Dean è cresciuto ed i regali hanno cominciato a diventare più “sostanziosi” ed è sempre stata una costante, ma quello che rendeva speciale giornate come quelle era il fatto che suo fratello fosse con lui.
Era una cosa che Sam non riusciva ad apprezzare fino in fondo prima, soprattutto quando era piccolo, talmente arrabbiato per il fatto che papà non ci fosse da non considerare importante la presenza di Dean, ma soprattutto dopo tutte le volte in cui ha creduto di averlo perso per sempre, come l’anno scorso, si rende conto che la sua presenza è ciò che conta di più.
Era ciò che gli mancava quando era con Amelia che era stata così cara, quel giorno, a fargli una sorpresa portandolo all’aperto per un picnic insieme, con una bella torta e dei panini che aveva preparato con le sue mani, ed era stata senza dubbio una bellissima giornata, ma nel profondo Sam sentiva mancargli qualcosa e adesso è assolutamente sicuro di sapere cosa fosse. Perché è vero, papà ha partecipato forse ad uno o due dei suoi compleanni, ma Dean non era mai mancato e la sua presenza era sufficiente a rallegrarlo. Nessun altro ha mai avuto un potere tanto grande su di lui.  
 
Quando Dean torna poco dopo con un paio di birre ed un altro vassoio – uguale al suo solo privo di regali – lo trova a fissare ancora quel pacchettino. «Beh? Che fai, ti sei perso nel viale dei ricordi?»
Sam sorride debolmente «Più o meno» afferra il pacchetto e lo guarda mentre lo rigira tra le dita «Grazie, ma non… non dovevi, Dean».
Suo fratello sorride appena «Ehi, trent’anni si fanno una volta sola, no? Sbrigati a scartarlo, piuttosto, che ho una certa fame».
 
Sam stringe le labbra in una linea sottile mentre scioglie il nodo al fiocco rosso e scarta il pacchetto, trovandovi dentro un portachiavi a forma di casa in argento a cui è attaccata la copia di una chiave che di recente ha imparato a conoscere: quella della porta del bunker. E’ identica a quella che Henry Winchester gli ha lasciato in eredità, a parte la testa, che ha un buchino – anziché lo stemma dei Men of Letters [6] – nel quale Dean ha infilato l’anello del portachiavi.
Sam allarga un po’ il sorriso. Non ha bisogno di una traduzione per capire il significato intrinseco del piccolo oggetto a forma di casa e, nonostante al momento non la senta ancora tale visto che ci vive da troppo poco tempo, apprezza moltissimo il gesto.
 
Gli sorride ancora «Grazie, Dean» e suo fratello gli sorride in rimando, porgendogli una bottiglia di birra già stappata e alzandone un’altra nella sua direzione.
Lo guarda negli occhi «Buon compleanno, Sammy» non aggiunge nient’altro ed il suo è chiaramente un muto invito a brindare a qualcosa. Forse di uscire da questa storia decisamente più grande di loro indenni, o perlomeno vivi, che poi le ferite sanno curarle bene e sanno coprirsi le spalle a vicenda.
 
Le bottiglie tintinnano tra loro e bevono entrambi un sorso di quella birra un po’ scadente prima di appoggiarla sul tavolo e afferrare il rispettivo hamburger. Dean lo fa per primo e sorride fiero prima di addentarne un pezzo, facendo sorridere Sam per la sua faccia estasiata, come se stesse mangiando la cosa più buona del mondo.
Sam si decide a fare altrettanto, nonostante non sia proprio affamato, ma lo fa per suo fratello che si è impegnato a rendere speciale questo giorno.
 
Trent’anni si fanno una volta sola, sì, e non c’è niente di meglio che festeggiarli con chi ti sta più a cuore. 

 


[1] Gli episodi 8x20 “Pac-Man Fever” e 8x21 “The great escapist” sono andati in onda negli Stati Uniti rispettivamente il 24 aprile ed il 1° maggio 2013. Considerando, però, che in nessuno dei due ci sono riferimenti al mese in cui si svolge la narrazione, ho pensato di “porre” il 2 maggio tra i due episodi.
[2] Riferimento ad una delle battute iniziali dell’episodio 8x20.
[3] E’ il nome dell’edizione originale del primo libro della saga de “Il trono di spade” di George R. R. Martin. In Italia, questo primo volume è stato spezzato in altri due: “Il trono di spade” e “Il grande inverno”. Considerando che, nell’episodio 9x04 “Slumber party”, dopo la visione dell’episodio insieme a Charlie, Sam dice di voler leggere i libri, ho pensato che potesse averli già – almeno uno, comunque – e non avesse avuto tempo di leggerli.
[4] Riferimento a ciò che si vede nel flashback finale dell’episodio 8x03 “Heartache”
[5] Riferimento all’episodio 3x08 “A very Supernatural Christmas”.
[6] Un primo piano della chiave in questione ci è fornito nell’episodio 8x13 “Everybody hates Hitler”. Non ci è mai stato detto se i ragazzi hanno fatto una copia delle chiavi per averne una a testa e soprattutto non ho idea se una chiave così speciale possa essere “clonata”, ma in ogni caso mi sono presa questa piccola licenza. 

  
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