Buon compleanno Wife,
dal tuo Husband.
Così, perché l'ho trovato carino :3
Ossimoro [os-si-mò-ro o …-sì-…] s.m.
Figura retorica che consiste nell'accostare parole che esprimono concetti opposti.
Figura retorica che consiste nell'accostare parole che esprimono concetti opposti.
Non conosceva il significato di quella parola finché Lucy non glielo aveva spiegato, e per qualche ragione il suo primo pensiero era stato Gray. Non era certo qualcosa di sbagliato dopotutto, anzi, era stato stranamente coerente per i suoi standard, poi lui era Salamander, mentre Gray… beh, lui ha il ghiaccio, quindi aveva senso. Dopotutto loro due erano parecchio diversi e bisticciavano così spesso da rientrare perfettamente nel rapporto dei loro elementi, perciò non era una cosa di cui si era realmente stupito.
Accostare due cose così opposte come ghiaccio e fuoco però, era così strano, privo di senso, mai visto… L’idea di poter mangiare un ghiacciolo bollente poi, era assurda, sbagliata. Lui e Gray ne erano la dimostrazione.
Eppure Natsu, ora come ora, non ci vede proprio niente di sbagliato nelle gelide carezze che Gray gli lascia sui fianchi per alleviare il dolore mentre entra in lui. Non c’è niente di sbagliato nei baci ghiacciati che gli dona lungo il corpo, nemmeno nei suoi occhi scuri che lo guardano lucidi di bramosia, mentre lui geme inarcando la schiena e gettando indietro la testa. Ed è così che Natsu sta bene per davvero: avere Gray dentro di sé lo fa sentire completo come non si è mai sentito prima, gemere il suo nome che si perde nell’unione delle loro labbra, sentirlo mentre arriva all’apice del piacere assieme a lui e bearsi delle sue attenzioni… Non potrebbe chiedere di meglio, e questo lo sa già.
Poi Gray si sdraia accanto a lui, sudato e ansante, e gli bacia pigramente una spalla, con quelle labbra che sembrano essere perennemente ghiacciate. Un brivido gli percorre il corpo bollente e sembra tutto così naturale, così piacevole quel miscuglio di sensazioni che vorrebbe provare come ora altre cento volte, che può essere qualsiasi cosa, ma sicueamente non sbagliato.
Come quel brivido che, esattamente come Gray, era arrivato freddo e inaspettato, ma non per questo spiacevole; e come Gray stesso, che nonostante avesse tutto il corpo caldo e sudato, le sue labbra rimanevano gelide e le carezze ghiacciate. Un ossimoro, ecco che cosa erano loro, ecco cosa provava ogni volta che era con Gray: un ossimoro. E andava bene così, almeno per Natsu, perché non c’era nulla di più poetico, di più preciso e più veritiero per descriverli. Gray era suo, il suo ossimoro.