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Autore: Horse_    10/05/2016    4 recensioni
{Sequel Una vita senza di te significa non vivere per niente.}
(Per capire qualcosa consiglio di leggere anche l’altra storia)
Ian e Nina hanno appena capito cosa provano veramente l’un per l’altra e, dopo una notte d’amore e passione, si preparano per tornare a casa. Sono entrambi decisi ad iniziare una nuova vita insieme con i loro figli, perché sono stati separati fin troppo, ma, una volta tornati a casa, dovranno fari i conti con la cruda realtà. Ian è sposato con Nikki, che è ancora sua moglie, mentre Nina sta, quasi in modo fisso, con Eric. Una notizia sconvolgente porterà i due a separarsi definitivamente, ma sarà per sempre? Riusciranno a lottare contro tutto e tutti per stare finalmente insieme con i loro bambini e con il loro vero amore?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                  Much love.



Twenty-Ninth Chapter.
Pov Nina.

Tutto questo mi sembra surreale. Ogni cosa sembra così surreale. Due giorni fa ero ad Atlanta, a fare riabilitazione per le mie gambe, ed ora sono a Miami, con Ian, nella sua casa sulla spiaggia. E non sembra vero perché queste ultime ore sono state le migliori della mia vita.

Sono con l’uomo che amo di più al mondo e stiamo trascorrendo dei momenti indimenticabili. E non sto parlando del fatto di essere andata a letto con lui, a parte al fatto che abbiamo fatto letteralmente l’amore, anche se è comunque una parte importante, perché i suoi tocchi, su tutto il mio corpo, mi erano mancati come l’ossigeno. Ma proprio essere qui, con lui, avere lui al mio fianco. In questi ultimi otto anni non sono mai stata con nessuno, esclusa la storia con Eric, ovviamente, perché una parte di me è sempre stata dolorosamente legata a Ian. Prima di incontrarlo ho avuto qualche ragazzo, ma, sebbene avessi avuto solo vent’anni la prima volta che l’ho visto, non ho mai creduto all’amore dei film, un esempio lampante ne è quello tra Damon ed Elena, i nostri personaggi. Ma poi, quando l’ho visto, ogni cosa è cambiata, ogni mio pensiero è cambiato. Avevo -ho- trovato finalmente quello che cercavo, l’Amore, quello con la A maiuscola. Nessuno è mai stato in grado di accendermi come ha fatto -fa- Ian, nessuno è mai stato in grado di farmi sentire viva. E poi tutto era crollato. Tutte le mie speranze se n’erano andate con lui. Poi non ho più voluto nessuno. Un po’ perché, appunto, una parte di me sarebbe stata sempre legata a Ian, e un po’ per i bambini. Ci sono le classiche famiglie allargate, è vero, stavo “iniziando” a costruirne una con Eric, ma durante tutto l’arco di vita dei bambini non ho mai voluto nessuno per loro. L’ho sempre trovato in qualche modo irrispettoso nei loro confronti, perché ho sempre voluto che conoscessero il loro vero papà. E ne hanno sofferto in questi anni, tutte le volte che mi chiedevano dove fosse ho sempre inventato delle inutili scuse. Ma poi è arrivato, è semplicemente ritornato nella mia vita, come un fulmine a ciel sereno è ha scombussolato tutto, un’altra volta. Non avrei mai detto, però, che saremo tornati insieme, perché non ne ero convinta nemmeno io. Ma poi, semplicemente, ci siamo ritrovati, l’amore ci ha fatto ritrovare. 

E non so che cosa ne sarà della nostra vita adesso, se filerà tutto liscio o se ci sarà qualche ostacolo ancora tra di noi, l’importante è essere insieme e so, per certo, che questo lo sarà per molto molto tempo.

 

“Hey, mi stavo preoccupando, non ti ho vista rientrare…”- mormora una voce alle mie spalle che so, per certo, essere quella di Ian.

 

Sento qualcosa appoggiarsi sulle mie spalle nude, lasciate scoperte da una canottiera. Alzo lo sguardo e gli sorrido, mentre mi stringo un po’ di più addosso la coperta. E’ quasi sera e, sebbene sia estate, l’aria si sta facendo leggermente più fredda rispetto al pomeriggio. Ian si siede accanto a me, sulla sabbia, ed io approfitto per appoggiargli la testa sulla spalla. Lui circonda con un braccio la mia vita e mi appoggia un bacio sulla tempia.

 

“Si sta così bene qui.”- gli rispondo.

“Lo so.”- mi sorride. -“Ma mi avevi detto che saresti andata fuori due minuti, non quaranta.”

 

Mi volto di scatto verso di lui sorpresa.

 

“Sono davvero passati quaranta minuti?”- gli domando sconvolta.

 

Sono stata così tanto tempo persa tra i miei pensieri?

 

“Quasi quarantacinque, adesso.”- ridacchia lui. -“Poi ti ho visto qui, seduta, a guardare il mare, e ho deciso di non disturbarti, sembravi così persa tra i tuoi pensieri. Ma poi ho deciso di venire perché mi stavi facendo preoccupare.”

 

Ridacchio anche io e mi porto le ginocchia al petto. 

 

“Stavo mettendo in ordine le mie idee, troppe cose a cui pensare…”- gli dico accarezzandogli una guancia. -“Ma è tutto apposto.”

“Ne sei sicura?”- mi domanda leggermente preoccupato. -“Se c’è qualcosa di cui vuoi parlare sono qui, per te.”

 

Mi sporgo e gli do un bacio sulle labbra. Casto, ma comunque dolce. Ian sorride sulle mie labbra e mi accarezza la fronte, poi mi stringe a se in un comodo abbraccio.

 

“Lo so che ci sei per me, ma avevo bisogno di pensare. Stavo pensando a tutto quello che è successo, ho solo riordinato un po’ tutto.”- gli spiego accoccolandomi ancora di più contro di lui, perché ho bisogno di sentirlo vicino.

“Non posso darti torto, sono successe parecchie cose…”- mormora accarezzandomi la schiena.

“Ian, stavo pensando… Credo che, quando torneremo, dovrò parlare con Eric.”- gli dico di getto.

 

Sento i muscoli di Ian irrigidirsi e così decido di guardarlo negli occhi. Non voglio parlarci assolutamente per tornarci insieme, mi è dispiaciuto il modo in cui si sono concluse le cose tra di noi. Ci tengo a lui, non nel senso che lo amo, ma comunque siamo stati per un po’ insieme e mi sembra giusto così, per rispetto nei suoi confronti. Non dovrei nemmeno parlare di rispetto visto che io e Ian l’abbiamo tradito a sua insaputa, anche se non è stato un vero e proprio tradimento visto che non eravamo ancora fidanzati, ma comunque penso che sia una cosa ragionevole.

 

“E perché mai dovresti parlare con lui?”- mi domanda leggermente seccato.

 

Ed eccolo che entra in modalità gelosia alle stelle.

Gli prendo il volto tra le mani e gli do un altro bacio, questa volta però mi soffermo più a lungo sulle sue labbra.

 

“Non voglio assolutamente tornare con lui, sia chiaro.”- cerco di tranquillizzarlo, ma Ian mi guarda ancora sospettoso. -“Voglio solo scusarmi con lui. L’ho illuso, capisci?”

“Vuoi parlarci dopo tutto questo tempo?”- mi domanda Ian.

“E’ passato del tempo, ma non ho davvero avuto il tempo io di parlarci con lui, sono successe troppe cose. Non dico di farlo domani, siamo qui, insieme, tra poco arriveranno anche i bambini e… Abbiamo bisogno di un po’ per passare del tempo come una famiglia.”- gli spiego. -“Quando torneremo ad Atlanta, quando tutto questo si sarà attenuato un po’. Solo scusarmi per averlo illuso, per avergli fatto credere che ci potesse realmente essere qualcosa tra di noi, sai che ti amo, Ian. Solo questo.”

 

Ian si rilassa leggermente contro di me.

 

“Te lo giuro.”- continuo.

 

Ian mi accarezza la fronte e mi sorride.

 

“Non è che non ti creda, è solo…”- si ferma per qualche istante sospirando. -“Hai ragione, dovresti farlo, è che ero convinto fosse una storia chiusa.”

“E’ assolutamente una storia chiusa!”- esclamo con forse troppa veemenza, visto che riesco perfino a farlo ridacchiare. -“Solo che mi dispiace come si sia conclusa, tutto qui. Ma se non vuoi ne farò a meno, non morirà nessuno.”

“No, hai ragione. E’ giusto che ci scusiamo, entrambi. Porterai anche le mie scuse a Eric, okay?”- mi dice baciandomi la punta del naso. -“E’ solo che non mi piace vedere uomini che ti gironzolano attorno.”

“Ormai non sei più l’unico uomo della mia vita, Ian, questo dovresti saperlo.”- gli dico fingendomi seria.

 

Mi alzo in piedi a fatica, mentre Ian mi guarda sconvolto. Vorrei scoppiargli a ridere in faccia, ma cerco di trattenermi in tutti i modi possibili. Valuto anche dei modi per sfuggirli. La casa è troppo distante, mi prenderebbe subito, correre lungo la battigia non se ne parla, perché non ce la farei. Sono a malapena in grado di camminare, non ce la faccio ancora a correre. L’unica opzione è il mare, sicuramente non mi seguirà mai lì dentro.

 

“I bambini non li consideri?”- gli domando innocentemente.

 

Ian mi guarda ancora più sconvolto e, quando si rende effettivamente conto di come io stia scherzando con lui, io ho già quasi raggiunto l’acqua, il mio porto sicuro. Troppo prevedibile, sapevo che mi avrebbe rincorso.

 

“Mi hai fatto prendere un colpo!”- mi dice fintamente offeso. -“I bambini, sei seria?”

“Certo che sono seria! Loro mi hanno letteralmente rubato il cuore, sono sempre stati i miei uomini!”- gli dico immergendo i piedi dell’acqua. Tremo leggermente per l’acqua fredda, ma è anche una bella sensazione. Da quanto tempo non andavo al mare? -“E’ un dato di fatto. E poi non ho mica detto che non ci sei…”

“Io sono l’unico in quel senso, però.”- mi dice lui avvicinandosi un poco a me.

 

Tanto non entrerà mai in acqua.

 

“Stai davvero surclassando i tuoi figli?”- gli domando fintamente sorpresa. 

 

E poi scoppio a ridere e non riesco più a fermarmi. Le sue espressioni sono state esilaranti.

 

“Ti faccio ridere?”- mi domanda arcuando un sopracciglio. 

“La tua… La tua… Faccia…”- continuo a ridacchiare. -“Dovevi vedere la tua faccia!”

 

Faccio qualche passo all’indietro e l’acqua mi arriva quasi fino alle ginocchia. Ian, intanto, si è fermato a qualche centimetro dalle onde. 

 

“Credi davvero di riuscirmi a scappare così facilmente?”- mi domanda lui incrociando le braccia al petto. 

“Dai, non avresti mai coraggio di venire in acqua.”- lo punzecchio. -“E poi stavo scherzando.”

“Anche nel mio cuore ci sono due uomini, ma non te lo vengo mica certo a dire.”- sottolinea lui.

 

Ridacchio ancora.

 

Paul e Daniel, ma oramai non mi scandalizzo più.”- gli dico ridendo, poi mi correggo. -“Nessuno si scandalizza più.”

“Oh, giusto, anche loro.”- annuisce. -“Hai intenzione di rimanere lì dentro tutta la sera?”

“Se non mi guardi in modo così minaccioso potrei anche uscire.”- gli rispondo avvicinandomi leggermente.

 

Non avrei mai potuto fare mossa sbagliata. Nel momento in cui intuisco cosa sta per fare lui mi è già addosso, ma avrei dovuto immaginarmelo, solo che non avrei mai calcolato che avesse davvero intenzione di farlo. Ovviamente lui è più veloce di me, io sono lenta a causa della gambe in terra, figuriamoci in acqua. Mi ritrovo sotto acqua senza capire perché, poi due braccia forti mi aiutano a risalire. Tossisco un po’ d’acqua che ho bevuto per colpa di Ian e gli tiro un pugno sul petto, mentre lui scoppia a ridere di gusto. Io sono quasi morta annegata e lui ride di gusto?

 

Avresti dovuto vedere la tua faccia.”- ride prendendomi in giro.

“Hai rischiato di farmi morire annegata, disgraziato!”- lo rimprovero cercando di togliermi delle ciocche di capelli dal viso.

“Esagerata, non saresti mai morta annegata, ti avrei salvato io.”- mi dice sicuro.

“Quindi… Avresti attentato alla mia vita per poi salvarmi?”- domando dubbiosa.

“In un certo senso è così.”- mi dice cercando di abbracciarmi, ma io mi sposto. 

“Nemmeno i bambini arriverebbero a tal punto.”- gli dico.

“Allora dovrò insegnare loro alcune cose.”- mi dice riuscendo ad imprigionarmi tra le sue braccia comunque, nonostante i miei tentativi di allontanarmi da lui. 

“Quanti anni hai, dodici o quarantacinque?”- gli domando io.

“Ti sarei piaciuto anche a dodici anni, sai?”- mi dice lui, alludendo alla mia domanda. -“Ero davvero un ragazzino carino e molto timido.”

“Il contrario di adesso.”- ridacchio mentre lui mi lascia un bacio sulla guancia -“E per la cronaca… Io avevo tipo un anno…”

“Mi sarei innamorato comunque di te. Eri una bambina adorabile!”- mi dice accarezzandomi un braccio.

“Non tirare in ballo ancora quelle foto…”- lo minaccio.

 

In uno degli ultimi Natali passati insieme mia madre mostrò a Ian tutte le mie foto da bambina e quando dico tutte intendo proprio tutte. Non ho mai provato così tanto imbarazzo in tutta la mia vita, ma Ian ne è rimasto parecchio entusiasta quella volta, ha continuato a dire come fossi bella da piccola e a prendermi in giro per alcune espressioni. Ma mi sono vendicata comunque la festa successiva, visto che Edna mi ha mostrato le sue foto da bambino ed anche lui, come lo ero stata prima io, si è trovato parecchio in imbarazzo.

 

“E va bene, capitolo chiuso, non parlerò più di quelle foto, te lo prometto solennemente!”- mi dice. -“Ora è meglio andare, non vorrei che ti ammalassi.”






























 

 

                                                               * * *



























 

 

-Mamma, ci manchi tanto!- mi dicono entrambi all’unisono.

 

Il cuore mi si stringe dolorosamente, anche loro mi mancano tantissimo, sebbene li abbia visti soltanto ieri mattina, ma domani sera saranno qui, con noi. Vogliamo fare loro una sorpresa e, sebbene mi costi tantissimo farlo, non vedo l’ora di vedere la loro reazione. Ho sempre visto come ci guardavano, quanto desiderassero vederci insieme ed ora è tutto vero. Ovviamente non sono insieme a Ian per questo, sono con lui perché lo amo, e la stessa cosa vale per lui, lo so, ma questo è soltanto il completamento di tutto.

 

-Anche voi mi mancate tanto.- rispondo. -Ma mamma tornerà presto!-

-E quando tornerai, mamma?- mi domanda la voce che riconosco essere quella di Stefan.

-Presto, tesoro, te lo prometto, mamma è via per lavoro.-

-E perché non ce l’hai detto?- mi domanda Joseph. 

-Perché sono dovuta andare via all’improvviso, ma vi prometto che vi porterò un regalo.- cerco di sviarmela così. 

 

Ecco, domani dovrò andare a prendere assolutamente qualcosa. 

 

-E che genere di regalo?- mi domanda Stefan.

-Tutto quello che volete.- rispondo.

-Un pupazzo, bello grande, anzi… Gigantesco!- ridacchia Joseph e io sorrido istintivamente.

-Non ne avete già abbastanza?- domando io.

-No, lo vogliamo grande grande! Più grande di noi!- continua Stefan.

-Vedrò cosa posso fare allora, cercherò di trovare qualcosa di bello.- dico loro cedendo. 

-Sai, mamma… Anche papà è andato via per lavoro…- mormora Joseph.

-Mhm… Davvero?- domando colta alla sprovvista.

-Davvero davvero.- continua Stefan. -Ora siamo con nonna, la tua mamma, ma ci manca anche lui.-

-E glielo avete detto?- domando io.

-Certo!- mi risponde Joseph. -Anche lui ha detto che tornerà tra poco.-

 

Rimaniamo per qualche istante in silenzio, poi sento Stefan mormorare qualcosa a Joseph e poi parlare.

 

-Mamma?- mi chiama.

-Dimmi tesoro.- gli dico.

-Ma… Tu sei via… Papà è via…- inizia Stefan.

 

No, non possono aver capito che siamo insieme

 

-Non è che siete andati via perché avete litigato?- mi domanda Joseph.

 

Se solo sapessero… Il tono di Joseph è realmente dispiaciuto e mi dispiace che la pensino così, quando in realtà è tutto l’opposto.

 

-No piccoli, non preoccupatevi, non abbiamo litigato, ve lo giuro.- rispondo cercando di rassicurarli.

-Lo giuri?- mi domanda Joseph.

-Solennemente?- continua Stefan.

-Lo giuro solennemente!- rispondo. -Siamo attori, è normale che ci capiti di andare via, ma tra non molto saremo a casa, sono sicura che anche lui tornerà presto da voi. E poi… La nonna mi ha detto che vi state divertendo un mondo.-

-Si!- urla Stefan e i dubbi di prima sembrano spariti. -Abbiamo fatto la torta alla cioccolata, quella al latte, la mia preferita!- 

 

Non ne avevo alcun dubbio. Rido divertita e Ian si volta verso di me cercando di capire il mio repentino cambio d’umore.

Stefan, torta al cioccolato gli mimo con le labbra e lui fa di tutto per non scoppiare a ridere.

 

-Mamma…- mormora Joseph grave. -Voleva mangiarsene più di metà, ma nonno l’ha fermato in tempo.-

-Stefan! Quante volte ti ho detto di mangiare solo una fetta di torta?!- gli dico severa. -Rischierai di fare una indigestione!-

-Mamma… Non lo farò più…- mormora lui parecchio abbattuto. -Lo prometto.-

-Me l’hai già promesso…- gli ricordo sospirando.

-Ma questa promessa ha più valore.- mi dice lui e questo mi strappa un sorriso. Il mio tenero e piccolo golosone. -E poi anche Joseph ha promesso di non fare più la spia e continua a farlo.-

 

I bambini iniziano a bisticciare tra di loro, di come uno sia un ingordo e di come l’altro sia una spia e cerco di riportare l’ordine tra di loro, mentre tutto questo sembra divertire Ian. Sta preparando la cena e sto pregando che non la bruci. Saremmo voluti uscire, ma abbiamo preferito posticipare tutto più tardi per non trovare persone in grado di riconoscerci o paparazzi. E’ vero che sono ovunque, ma più tardi è meglio è per noi.

 

-Bambini, bambini! Datevi una calmata, entrambi, e non litigate!- alzo la voce per sovrastare le loro e in un attimo si ammutoliscono entrambi. -Quante volte vi ho detto di non litigare per queste sciocchezze?-

-Scusaci…- mormorano entrambi.

-Va bene, vi perdono… Vi siete lavati i denti?-

-Si.- rispondono entrambi.

-Avete aiutato la nonna a sistemare la vostra camera?- domando.

-Si, l’ho fatto.- mi dice subito Stefan.

 

Joseph non mi dice nulla, ma due secondi dopo ci pensa il fratello a parlare per lui.

 

-Joseph non l’ha fatto!- continua Stefan e lo sento gongolare, poi sento una mano colpire qualche parte del corpo. -Ahia! Mamma… Joseph mi ha tirato una schiaffa!-

-E lui ha fatto la spia!- dice Joseph.

-Chiedi subito scusa a tuo fratello, Joseph. E quando dico subito intendo ora.- gli dico perentoria.

 

Ian scoppia a ridere più forte e gli tiro dietro la prima cosa che mi capita a tiro, una ciabatta. Lui, con nonchalance, la schiva e continua a ridere. Lui ride e io sono qua a tentare di calmare anche i suoi figli.

 

-Scusa…- mormora Joseph a denti stretti. 

-Scuse… Non accettate!- dice Stefan e lo sento correre via. 

 

Il telefono fa un tonfo sordo su qualcosa di morbido, molto probabilmente il divano, e anche Joseph corre via, molto probabilmente per picchiare il fratello. Poco dopo sento qualcun altro sospirare.

 

-Ciao tesoro!-

-Ciao mamma… Ti prego, dimmi che non si stanno picchiando.- sospiro.

-Sono andati in camera e tuo padre è andato a controllare, non si uccideranno, tranquilla…- mi rassicura.

-Lo spero bene. E’ tutto apposto lì?- domando.

-Tutto okay, tu, piuttosto… O dovrei dire voi?- mi domanda.

-Non mi sembri tanto… Scontenta di questo…- le dico.

-Io e Ian un po’ di tempo fa abbiamo fatto una chiacchierata e… Mi ha detto alcune cose… E poi sai che l’ho sempre adorato!- ridacchia lei.

-Lo so.- sbuffo. -Sono sempre l’ultima a sapere le cose…-

-Era una sorpresa e mi sembra, da come parli, che ti sia piaciuta.- mi dice lei.

-Molto.- le dico e alzo lo sguardo su Ian guardandolo dolcemente. 

 

E’ intento a mescolare qualcosa dentro una pentola ed è incredibilmente sexy con un solo paio di pantaloni addosso. 

 

-E poi non so dove siate, quindi è un punto a tuo favore. Domani sera Robyn porterà i bambini da voi, sono sicura che ne saranno felici.- 

-Lo spero.- sospiro.

-Se voi siete felici lo saranno anche loro.- ridacchia. -Non oso immaginare quante domande faranno!-

-Oh, non ci voglio nemmeno pensare.-
 

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Buon inizio di settimana a tutte :)

Lo so, sono in sta ritardo, ma ho dovuto studiare per due interrogazioni e ho dovuto completare il capitolo dell’altra storia, ma eccomi qui!

Capitolo, ancora una volta, interamente Nian (ormai mi sto divertendo e addolcendo troppo a scrivere di loro due), dove non succede nulla di particolare, se non Ian e Nina che si rincorrono sulla spiaggia, diciamo che Nina si è solo spostata di qualche metro in acqua (visto che ha ancora alcune difficoltà con le gambe), non calcolando che Ian avrebbe reagito comunque, facendola andare sott’acqua. E’ un po’ un rinvio a uno dei flashback dei primi capitoli della storia, quando erano andati in spiaggia con il cast e Nina era terrorizzata dall’acqua ahaha

Importante, almeno in parte, è il fatto che Nina voglia parlare con Eric. Mettete giù i forconi, non vuole tornare insieme a lui (assolutamente no, Nian always and forever, per citare i miei adorati Mikaelson), ma, giustamente, ha bisogno di scusarsi per averlo illuso e per averla tirata tanto per le lunghe, o comunque per non aver messo subito in chiaro le cose. E’ un discorso un po’ complicato, ma comunque Eric merita delle scuse e Ian è arrivato a capirlo. 

I bambini ritornano, seppur per mezzo di una chiamata, all’interno della vita dei due. I miei gemelli *^* 

Mi mancano così tanto da inserire all’interno della storia, ma spunteranno fuori tra due capitoli, quindi non preoccupatevi, arriveranno anche loro.

Niente, non ho altro da dire, se non ringraziare le cinque splendide ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo e spero che la storia continui a piacere, perché mi sembra che sia calata parecchio, o che comunque l’altra storia (intendo la storia madre di questa) avesse più seguito.

Alla prossima :)

 
  
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