Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Yoyce    10/05/2016    1 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima ff che scrivo. Quindi siate clementi :) in ogni caso, recensite pure.. Che siano critiche positive o negative. Spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nell’universo vi sono infinite galassie, pianeti e stelle.
Infinite come le storie e gli amori.
Amori che distruggono e curano, che finiscono e nascono.
 
 
 
Il sole stava sorgendo in quella città senza nome. I cittadini popolavano le strade in quella mattina serena, ignari che quei raggi ancora pallidi, illuminavano quell’edificio bianco, nel quale abitava quella ragazza affranta dal dolore che pianse lacrime amare nel silenzio di quella notte.
 
Una ragazza camminava senza meta per le vie di quella città ormai affollata, guardandosi attorno alla ricerca di qualcosa. Alcune vie più tardi si avvicinò alla vetrina di un bar e leggendo un annuncio, nel suo volto si creò un sorriso raggiante. “Cercasi cameriera”, così citava il foglio. Con passo sicuro oltrepassò la soglia d’entrata.
Una volta entrata si avvicinò al bancone, dietro ad esso una ragazza stava preparando un caffè.
“Salve, mi chiamo Clarke Griffin. Ho letto l’annuncio e mi chiedevo se quel posto da barista fosse ancora disponibile.” lo disse tutto d’un fiato, sperando vivamente di essere ancora in tempo.
L’altra ragazza, una volta finita la sua mansione alzò lo sguardo e osservò attentamente quella ragazza.
“Salve” rispose cordialmente lei. Il sorriso di Clarke sparì dal suo volto appena udì la risposta dell’altra, nel suo saluto non vi era nessuna emozione e questo la fece sussultare.
“Quel posto è ancora disponibile, ma devi sapere che altre persone sono venute a richiederlo.”
“Capisco” disse Clarke, “posso lasciarvi il mio curriculum?”
Quella ragazza dal nome ancora sconosciuto, le fece un accenno d’assenso e Clarke appoggiò sul bancone i fogli appena presi dalla borsa. Quest’ultima iniziò a sfogliarli e una volta finito guardò nuovamente Clarke che non riuscì a decifrare il suo sguardo ed ebbe paura di non essere adatta per quel lavoro. Poche persone riuscivano a metterle soggezione, è sempre stata una persona aperta e molto diretta. Non aveva paura dei giudizi della gente e soprattutto negli ultimi anni aveva avuto molto esperienze sia lavorativa che personali. Esse, infatti, l’aiutarono a diventare più matura. Eppure, davanti a questa persona non riusciva a non agitarsi.
“Noto che hai fatto vari lavori, inoltre sei in possesso non solo di un diploma, ma anche una laurea in medicina” Disse, spezzando quel silenzio. “Eppure, invece di trovarti un impiego nella tua specializzazione, vorresti avere questo lavoro da cameriera. Mi chiedo il perché.” A Clarke sembrò che nell’ultima frase avesse usato un tono curioso, ma probabilmente si era sbagliata e senza pensarci troppo rispose a quella domanda muta.
“Onestamente Signorina..”
“Woods, Anya Woods”
“Okay quindi Anya, con tutto rispetto ma ho i miei buoni motivi per cercare un lavoro differente dalla mia specializzazione. Ed onestamente penso che non sono necessari per ottenere questo lavoro” Finito di parlare, Clarke si rese conto che ora Anya la stava guardando in modo diverso. Forse era sorpresa? No, le parve più uno sguardo d’interesse. In ogni caso si creò, per alcuni istanti una tensione ed a Clarke non piacque. Essa venne spezzata da alcuni clienti appena entrati e Clarke, stanca da quella soggezione salutò codiarmene Anya e con passo svelto si avviò all’uscita. Stava per uscire quando una voce la richiamò
“Griffin, sei in prova per una settimana. Mettiti un grembiule e aiutami con queste ordinazioni” Clarke si girò di scatto e guardò stupefatta in direzione di Anya con in mano un grembiule. Si avvicinò al bancone e prese l’indumento.
“Grazie per avermi dato questa opportunità”
“Non sei ancora assunta, inoltre oggi la mia socia deve ancora arrivare ed io ho bisogno di qualcuno. Quindi cerca di sfruttare al meglio questa possibilità. Non ce ne sarà un’altra. Se fallisci non avrai il lavoro.” Clarke non si sorprese dalle parole dure di Anya, dopotutto aveva capito, seppur conoscendola da pochi minuti, che il suo capo richiedeva il meglio e lei, doveva esserne all’altezza. Si chiese però chi fosse la sua socia e se avesse un carattere simile a quello di Anya. L’avrebbe sicuramente scoperto e senza pensarci troppo si legò il grembiule ed iniziò a lavorare.
 
Le ore passarono ed erano arrivare le 15, mentre Clarke cercava di lavorare sodo sotto lo sguardo attento di Anya, nel frattempo la ragazza del palazzo bianco si svegliò dal suo sonno. Con estrema calma cerco il suo telefono e vi trovò 20 messaggi e 7 chiamate perse. Tutte notifiche dallo stesso mittente. Guardò l’ora e sbuffando si alzò da quel giaciglio e si diresse in bagno. Una volta uscita si vestì, riprese in mano il telefono ed iniziò a leggere i messaggi. Solo l’ultimo le provocò interesse e senza indugio rispose. Prese la borsa da terra e si avviò all’uscita. La ragazza questa volta non utilizzò la macchina e si diresse verso la sua destinazione a piedi. Una ventina di minuti arrivò davanti alla porta di un bar, entrò e iniziò a guardarsi attorno cercando una ragazza in particolare. Appena la vide, si diresse da lei.
“Spiega.” Fu l’unica cosa che disse, mentre la diretta interessata alzò lo sguardo e la fulminò.
“Non rispondi a miei messaggi ne alle mie chiamate dopo quasi 24 ore e l’unica risposta che ricevo da un inutile messaggio è “chi è?”. Forse non ti sei resa conto che ero in pensiero, e si hai capito bene. Ero preoccupata per te idiota.”
“Anya..”
“No Lexa, non ci provare. Non puoi sparire per un giorno intero senza dirmi nulla, inoltre oggi avevo bisogno del tuo aiuti, qui in bar, e tu non c’eri.” Anya sputò tutta la sua frustrazione cercando di far capire a Lexa tutta la sua preoccupazione. Cosa che non avvenne.
“Ne parliamo più tardi, ora vorrei sapere chi è la nuova cameriera.”
Anya sbuffò sonoramente e chiamò Clarke
“Hey nuova arrivata vieni un attimo qui” e Clarke senza farselo ripetere due volte si avvicinò a lei e a quella ragazza alta e snella.
“Lei è l’altra socia” Disse Anya a Clarke. Quest’ultima la guardò e dopo aver capito si presentò.
“Salve, sono Clarke Griffin. Piacere di conoscerla” Le sorrise educatamente e le porse la mano. Gesto che non venne ricambiato e l’unica cosa che sentì fu solo il suo nome.
“Lexa” e senza aggiungere altro quest’ultima sparì dietro il bancone.
Clarke rimase esterrefatta da quel comportamento maleducato e avrebbe scoperto che Lexa non era per niente simile ad Anya. Era molto peggio. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Yoyce