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Autore: Queen Blake    10/05/2016    5 recensioni
Amici " buongiorno anche a te, raggio di sole"
Bisticci " oh, guardatemi! Sono il re degli spettri! Boooh!"
Cotta " come, prego?"
Dottore "Cecil, stai entrando in zona minata, ti avverto"
Elegia " se non ti sta bene, baciami la faretra"
Fulmini " Nico?"
Gelato " Avete menta e cioccolato?"
Horror " oh, Nico, ti prego! non un'altro Horror!"
Infermeria " allora è vero che i medici sono pessimi pazienti!"
Libri " Adoro Magnus, è così eccentrico! Alec, invece..."
Messaggi " Ho detto: non so usare questo coso!"
Natale " Buon Natale, Dottore"
Ospedale " Io sarei venuto a vedere il dottor Solace..."
Pancake " Sciroppo?"
Quadro " Un vero Apollo, in tutti i sensi"
Rotto " Io lo so che sono sbagliato"
Stregato " Nico ti aveva colpito subito, ma non come colpo di fulmine; più come botta in testa"
Tatuaggi " Non mi piace, non mi piace proprio"
Universo "Che stai ascoltando?"
Venezia " La mia città, la mia infanzia"
Zona rossa " Hey, dove stai toccando?"
***
Salve, gentili Telespettatori! Una nuova fanfiction Solangelo per voi! Enjoy it! :*
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Sorpresa, Will Solace
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Solangelo's Alphabeth

Venezia 


" Bianca ne fu contenta. - Oh, be'. Avevo visto la stazione con Nico, quando siamo passati di qui l'estate scorsa. Ricordo che mi aveva stupito molto, perché non c'era quando noi abitavamo a Washington.
Grover aggrottò la fronte. - Dici che è nuova? A me sembra molto vecchia.
- Sarà - rispose Bianca. - Ma ti assicuro che la metro non c'era quando vivevamo qui da piccoli."

Rick Riordan, La Maledizione Del Titano




- Parlami di te. -
Will ti fa questa domanda una sera di luglio, sul tetto della tua cabina, distesi uno accanto all'altro ( o meglio, uno -tu- sull'altro - Will-) a guardare le stelle.
Cosa vuoi sapere? -
Chiedi, sorpreso.
- Tutto. -
Ribatte, con un sorriso. E tu fai un luuuungo respito.
- Mi chiamo Nicola Di Angelo, e questo non deve uscire da qui - minacci, e lui annuisce, semiserio.
- Sono nato il ventotto gennaio del 1932 da Maria Di Angelo, mia madre. Quando ero piccolo il mio migliore amico si chiamava Pietro, poi lui è andato in guerra e quando è tornato non era più lo stesso. Faceva il gondoliere -
Ti interrompi, aggrottando la fronte.
- Tu sai cos'è una gondola, vero?
- Una specie di barca, per quel che ne so - ti risponde, iniziando ad accarezzarti i capelli
- Le gondole, insieme al leone alato, sono il simbolo di Venezia. - 
Spieghi, godendoti quel contatto che hai imparato ad apprezzare proprio grazie al tuo biondo
- E Venezia?
- Venezia è la mia città, la mia infanzia - rispondi, con una punta di malinconia nella voce. Will ti fa cenno di continuare.
- Io, mia madre e mia sorella vivevamo in Calle San Domenégo...-


***

I CAN'T I JUST CAN'T.
Bene.
Questo è il penultimo capitolo. L'ultimo, signorine, lo pubblico domani. Non perché sono sadica, ma perchè domani è il mio compleanno
(YaY)
E voglio festeggiare con la fine.
E basta che se no mi metto a piangere.

Pepper
   
 
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