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Autore: _Rouge    10/05/2016    1 recensioni
"Uscire a cena in un non molto romantico ma economico ristorantino fast-food con il tuo suscettibile amante a dieta è indubbiamente un omicidio-suicidio."
[LietPol]
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Francesca, che mi ha aiutato a formulare l’idea per questa OS. ♥


 
Partner in crime



 
L’unione rischiosa dell’alito siberiano che mette in disordine i ciuffi castani – seriamente, chi è il matto da internare che decide inutilmente di avviare l’aria condizionata a Febbraio? – e della calotta antartica nel bicchierone di aranciata attenta alla salute del suo innocente intestino, mentre Lituania – mento infossato in una mano e camicia accuratamente abbonata fino all’ultima asola – centellina con una misera forchettina l’insalata scondita che lo fissa tristemente dalla fondina, e richiama a sé tutti i residui di bontà e calma contando lento fino a dieci – no, venti, trenta, cento, mentre Polonia si ammara sul tavolino con un suono lamentoso e “Cioè, sono un amico tremendo!” fa la sua cantilenante nenia con uno sterminio di sandwich sbriciolati e macchioline di maionese intorno alla sua inerme carcassa. Lituania trattiene difficilmente un mormorio irritato, stanco, ostruendone il suono con l’insalata e ruminando i chicchi di mais.
Uscire a cena in un non molto romantico ma economico ristorantino fast-food con il tuo suscettibile amante a dieta è indubbiamente un omicidio-suicidio.
Feliks si infila le dita nei biondissimi codini, infossando la testa nella striscia fra le mani che lentamente slittano fino a incatenarsi sulla nuca – i lamenti non smettono, mentre china il cranio e rimane immobile a scrutare il sacchettino delle fries e i due contenitore di cartoncino unto dei toast imbottiti tristemente dissolti nel suo stomaco.
“Sono un ‘amico di dieta’ orribile!” continua, e Lituania considera l’idea di sfruttare due scialbe rondelle di zucchina come metodo di fortuna, così da trincerarsi le orecchie e non sentire nessun’altra inutile lamentela, ché non aiuterà a mascherare il terribile misfatto: “Cosa racconto a Erszébet?! Non riesco assolutamente a dirle ‘Eh sì cioè abbiamo deciso di restare in forma e di rimanere a dieta ma cioè sono andato al McDonald e mi sono tracannato tipo due milkshake tre McChicken sei tortillas scusami cara’!” ciancia il biondino strofinandosi drammaticamente sulla sedia traballante e sbirciando Lituania attraverso le dita ora ritornate a racchiudere il faccino, bollicine verdi fra rami di carne dalle chiome fucsia brillante – la tonalità dello smalto.
Toris non riesce a fermare le labbra dall’arcuarsi in alto e richiude ordinatamente l’incarto dell’insalata – ordinata da Polonia ma a lui rifilata in virtù di un menù da tachicardia – sfilando dalla bustina tenuta nella mancina uno stecchino arancione – una carota a julienne subito addentata dal furfante in abito ciclamino: “Perché non dimostrarle il contrario?” lancia l’idea Lituania, ammiccando con un cenno al telefonino abbandonato accanto ai tristi resti di una cola e sibilando dalle narici l’embrione di una risatina intenerita di fronte alla confusione dell’altro – con ancora la suddetta strisciolina color mandarino fra le labbra di cui il lituano conosce ciascun centimetro.
Feliks lo fissa ancora un attimo e si illumina in una scaltra smorfia d’intesa.
Subito una mano abbranca il cellulare – lo schermo stracolmo di inutili icone si mette in moto su una foto fatta la settimana in cui sono scesi in Italia a salutare Feliciano, il Duomo milanese una corona di marmo sulla testa castana di Toris e il riflesso del telefonino nelle lenti rotonde dell’occhiale da sole di Po: la fotocamera interna si accende sul timido ma divertito sorriso di Lituania, che allontana dall’area riflessa su Retrica i ruderi della cena sotto accusa, e sul broncio di Feliks, che non esita un altro minuto a sistemarsi sommariamente la scollatura del vestitino e a rubare dalla busta di verdure una seconda fettuccina al radicchio da inserire fra le fila di denti che si mostrano in un risolino, includendo nell’obbiettivo, a ostentare un falsificato successo, indice e medio su cui Toris lascia un velocissimo bacio.
Il suono secco di un selfie traditore fissa il ritratto di entrambi sul monitor e mentre Polonia ticchetta un sms di sottofondo da mandare insieme all’istantanea incriminata al numero di Ungheria, Lituania non riesce a sentirsi un criminale: il sorriso contento del varsovino vale, in fondo, la candela. 
  
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