11/05/2016
0 recensioni ---Giro
di telefonate---
«Pronto?»
«Clint? Hai un secondo?»
«Se ti ho risposto, direi di sì, dimmi Steve»
«No, intendo un po’ di più di un secondo»
«Steve, calmati e racconta»
«Ok, beh, oggi era un mese del mio nuovo lavoro, hai presente?»
«Quello da consulente informatico? Sì»
«Ecco, il capo, Anthony Stark, mi ha chiamato nel suo ufficio prima che uscissi, per parlarmi e vedere insieme come era andato questo primo mese, che cosa si poteva migliorare e così via»
«E quindi?»
«Ehm… Non so come dirtelo… Abbiamo iniziato parlando di lavoro, poi ci siamo messi a chiacchierare del più e del meno e…»
«Steve, vieni al punto per favore»
Rispose solo il silenzio e un tossicchiare imbarazzato. Clint alzò gli occhi al cielo.
«Non sarete finiti a letto, vero?»
«Ecco…» per fortuna Clint non poteva vedere di che sfumatura di rosso era diventato il suo viso.
«Steve, come diamine è potuto succedere?»
«E io cosa ne so? Se ti ho chiamato evidentemente non era tutto chiaro!» sbottò Steve
«Ok, scusa. Allora, cos’è successo? Intendo, evitando i particolari»
«Beh, ha praticamente fatto tutto lui. È una persona alquanto… volitiva. Mi conosci, se fosse stato per me io non avrei fatto nulla, assolutamente»
«Sì, lo so. Ma qual è il problema?»
«Io… Non vorrei che fosse solo una cosa di una volta. Mi piace come persona, vorrei uscire con lui, vedere… Se può nascere qualcosa di nuovo»
«E lo dici a me?»
«E cosa dovrei fare?»
«Scrivigli, diglielo, faglielo sapere in qualche modo»
«Ma Clint…»
«Lui ha già fatto il primo passo» “E che primo passo!” commentò mentalmente «Dovresti darti da fare tu per il seguito»
«Io… Va bene»
«Steve?»
«Cosa?»
«Se non lo fai tu, lo faccio io»
«Va bene, ti ho detto che lo faccio!»
«Bene, fammi sapere cosa succede»
«Sì. Grazie»
«Per così poco!» sorrise Clint «Ci sentiamo!»
«Sì, ciao» Steve riagganciò e rimase con lo sguardo fisso sulla cornetta. Clint la faceva facile, ma il signor Stark non era il tipo di persona a cui si potessero dire cose del genere con leggerezza. Sospirò e compose il numero di Samuel, forse avrebbe saputo dargli qualche consiglio migliore.
(Flash-fic,
357 parole)«Clint? Hai un secondo?»
«Se ti ho risposto, direi di sì, dimmi Steve»
«No, intendo un po’ di più di un secondo»
«Steve, calmati e racconta»
«Ok, beh, oggi era un mese del mio nuovo lavoro, hai presente?»
«Quello da consulente informatico? Sì»
«Ecco, il capo, Anthony Stark, mi ha chiamato nel suo ufficio prima che uscissi, per parlarmi e vedere insieme come era andato questo primo mese, che cosa si poteva migliorare e così via»
«E quindi?»
«Ehm… Non so come dirtelo… Abbiamo iniziato parlando di lavoro, poi ci siamo messi a chiacchierare del più e del meno e…»
«Steve, vieni al punto per favore»
Rispose solo il silenzio e un tossicchiare imbarazzato. Clint alzò gli occhi al cielo.
«Non sarete finiti a letto, vero?»
«Ecco…» per fortuna Clint non poteva vedere di che sfumatura di rosso era diventato il suo viso.
«Steve, come diamine è potuto succedere?»
«E io cosa ne so? Se ti ho chiamato evidentemente non era tutto chiaro!» sbottò Steve
«Ok, scusa. Allora, cos’è successo? Intendo, evitando i particolari»
«Beh, ha praticamente fatto tutto lui. È una persona alquanto… volitiva. Mi conosci, se fosse stato per me io non avrei fatto nulla, assolutamente»
«Sì, lo so. Ma qual è il problema?»
«Io… Non vorrei che fosse solo una cosa di una volta. Mi piace come persona, vorrei uscire con lui, vedere… Se può nascere qualcosa di nuovo»
«E lo dici a me?»
«E cosa dovrei fare?»
«Scrivigli, diglielo, faglielo sapere in qualche modo»
«Ma Clint…»
«Lui ha già fatto il primo passo» “E che primo passo!” commentò mentalmente «Dovresti darti da fare tu per il seguito»
«Io… Va bene»
«Steve?»
«Cosa?»
«Se non lo fai tu, lo faccio io»
«Va bene, ti ho detto che lo faccio!»
«Bene, fammi sapere cosa succede»
«Sì. Grazie»
«Per così poco!» sorrise Clint «Ci sentiamo!»
«Sì, ciao» Steve riagganciò e rimase con lo sguardo fisso sulla cornetta. Clint la faceva facile, ma il signor Stark non era il tipo di persona a cui si potessero dire cose del genere con leggerezza. Sospirò e compose il numero di Samuel, forse avrebbe saputo dargli qualche consiglio migliore.