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Autore: notaro slash    13/05/2016    3 recensioni
La storia di una band londinese risorta dalle sue stesse ceneri come se fosse una fenicie e quella di alcune ragazze che li accompagneranno lungo l’ascesa al successo.
Sesso, droga e rock n’ roll, come andrà a finire? Ce la faranno o soccomberanno nell’anonimato?
Stay Metal!
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Welcome to the Jungle!

Nella storia sono presenti dialoghi in inglese ma non vi preoccupate! A fine capitolo ci sarà sempre la traduzione.




“Corri, corri, corri, corri, corriiii!
 Non ce la faccio più! E i capelli? Aaah svolazzano da una parte all’altra… dai sono quasi arrivato!”
 
Prendo la prima a destra, due incroci dopo a sinistra, al semaforo a destra… ci sono quasi. Ecco, il prossimo incrocio di nuovo a destra. Due minuti dopo mi ritrovo lungo la strada delle sala prove, guardo l’orologio: 5:15 p.m. Dai potevo arrivare più tardi, mi è andata bene.
<< Ehi man! >> Mi saluta il cantante, che aspetta l’inizio delle prove fuori dalla sala fumando distrattamente una sigaretta.
<< Hi James! How are you? >> Domando dandogli il cinque con stampato in faccia un sorriso a trentadue denti.
<< I’m fine, thanks. You’re late man, Why? >> Mi chiede il biondo mentre si appoggia sul muro della sala prove.
<< I was busy, sorry >> Provo a giustificarmi passando distrattamente una mano tra i miei lunghi ricci.
<< Oh no, no problem. Inside there is a surprise for you… she has came without notice. She is fuckin’ stupid! >> Commenta facendomi l’occhiolino mentre ride senza un apparente motivo. Chi ci sarà dentro? Oh questo devo scoprirlo per forza…
<< What? Why? >> Provo a strappargli qualche informazione in più, decisamente curioso sulla piega che ha preso la nostra conversazione.
<< Walk in, I'm coming>> Mi incita spingendomi verso la porta dell’edificio.
<< Ok, I come on! >> Gli rispondo abbassando la maniglia in alluminio della porta.
Tiro un sospiro di sollievo notando che la sala prove è sempre la stessa nonostante non ci venissi da diverso tempo. E’ essenzialmente divisa in due parti su un unico piano: appena si entra ci si ritrova in una grande stanza squadrata con il soffitto a botte a stella, appoggiato alla parete di destra c’è un divano rossiccio, un divanetto dello stesso colore e un tavolino posizionato al centro, sulla sinistra una penisola con da un lato degli sgabelli in legno e dalla parte opposta un frigo e una credenza appesa. Quasi nascosto da occhi indiscreti, non molto lontano dal divanetto c’è la porta che conduce al bagno con su scritto in rosso “DANGER!”. Il clou della stanza, però, lo si trova dal lato opposto della porta d’ingresso: un grande mixer con casse, pc e quant’altro che può servire per fare delle prime incisioni di brani. La stanza più importante, soprattutto per noi musicisti, la si ha, comunque, varcando la porta affianco al mixer.
Attraverso a grandi falcate il parquet di legno chiaro della stanza fino ad arrivare davanti alla porta, esito un attimo, faccio un grande respiro e poi abbasso la maniglia color oro che rispecchia la mia faccia sorridente. La scena che mi trovo davanti è una di quelle che troveresti in ogni sala prove con dei musicisti come noi, che siamo… beh quel che siamo non andiamo troppo nel dettaglio mi perderei in riflessioni che al momento mi distrarrebbero da quel che ho difronte a me.
<< Ehi motherfuckers! >> Saluto i ragazzi a modo decisamente mio. Simon, il bassista, sentendomi scatta subito in piedi dallo sgabello dov’era seduto fino a poco prima, lascia il basso al suo posto affianco al suo amplificatore, e mi viene incontro.
<< Ah Brian! My dear fucker. Are you ready for rock n’ fuckin’ roll? >> Ah quanto mi era mancato, ci siamo sempre capiti con un solo sguardo noi due. La sua parlantina è sempre stata il forte.
<< Of course Simon! And you? >> Rispondo dandogli il cinque.
<< Yes! Spacchiamo tutto, cazzooo! >> Mi dice agitando le braccia come se fosse una scimmia contenta di esser riuscita ad aprire una banana con le sue sole forze. Se vuoi passare del tempo solamente a ridere e scherzare lui è il tuo uomo.
Mi salta subito all’occhio una ragazza che si è appropriata di una delle mie chitarre mettendosela a tracolla. Mi avvicino di soppiatto, è così concentrata nel provare a far suonare bene un re minore che non si è accorta del mio arrivo.
<< Hi Honey, what are you doing with my fuckin’ guitar? >> La saluto abbracciandola a modo orso da dietro ed appoggiando il mento sulla sua spalla delicata. Il suo balsamo alla pesca è sempre stato un qualcosa di dolce che ho sempre amato. Una volta lo cambiò perché aveva finito il vecchio, ne rimasi traumatizzato per tutto il tempo della serata.
<< AAAAH BRIAAAAAAN! >> Mi grida in un orecchio, un po’ più forte e sarei diventato sordo a vita. Si gira e mi salta al collo dandomi un bacio sulla guancia, adoro questa ragazza…
<< Beh te chi fai qui? Non mi avevi detto che saresti venuta >> Le chiedo accarezzandole dolcemente una guancia.
<< Mh… Sorpresa! Ahahah mi sei mancato Brian >> Mi dice ridendo per poi abbracciarmi ancora una volta. Ora capisco di che sorpresa parlava James appena arrivato.
<< Oh te non sai quanto. –le dico stringendola forte a me –Ora, però, lascia la mia chitarra che se provi un altro accordo si suicida per disperazione >> La sfotto riprendendomi la mia amata Gibson Les Paul.
<< Oh ragazzi, capisco che vi amate però non c’è bisogno di fare ste cose davanti a tutti. Dai un po’ di contegno su, mo’ vomitiamo >> Commenta Frank facendo ruotare una bacchetta tra le dita come suo solito.
<< Taci Loug pensa alla tua Sarah, che a proposito dove sta eeh? Comunque fatti i cazzi tuoi ogni tanto che male non ti fa >> Lancio un occhiata torva al nostro batterista che, seduto comodamente dietro alla sua batteria, sghignazza come uno scemo. Se avessi il potere di dargli fuoco con il solo sguardo sarebbe cenere da un pezzo.
<< Ragazzi non cominciate a litigare. Piuttosto Brian sistema la tua roba e iniziamo >> Calma gli animi James entrando accompagnato da Matt al suo fianco.
<< Brian >> Mi saluta Matt sorridendomi e portando con sé un pacco di birre che lo divide con tutti i presenti.
Mi sistemo la pedaliera davanti a me e predo un paio di jack appesi al muro, uno lo collego dalla pedaliera alla testata del mio amplificatore, una bellissima testata Marshall con un altrettanto cabinet della stessa marca, e l’altro lo collego dall’uscita della pedaliera alla chitarra, che, dopo una dura lotta tra le varie chitarre opto per la Gibson Les Paul Standard 1987. Controllo volume e i toni e sono pronto a far crollare i muri della sala a suon di buona musica.
<< Da quale cominciamo ? >> Chiedo ancora impegnato a finere di accordare la chitarra.
<< Speed Parade* >> Mi risponde James schiarendosi per bene la voce.
Non me lo faccio ripetere due volte e dopo che Frank ha battuto il tempo con le bacchette, parto con il riff iniziale. Adoro questa canzone e l’adrenalina che mi immette in circolo suonandola.
 
“…Heads up, the mountain’s comin’ down
Like a ball and chain
Stand up, the best is all around
The question is would you like to calm the insane
It goes on and on, just like a speed parade
It goes on and on, ’til the tail lights reached my head…”
 
Faccio il coro a James durante il ritornello.
Arrivo all’assolo e nella parte finale appoggio la chitarra sulla coscia destra e l’alzo per andare meglio a prendere le note nella parte inferiore del manico. Arriva il finale, la magia sta per finire, tutto sta per finire. Ecco l’ultimo giro di accordi, io, Matt e Simon ci giriamo verso Frank, ci guardiamo e concludiamo tutti perfettamente senza sbavature. Non male come prima prova della giornata.
Ci guardiamo tutti soddisfatti. Adoro suonare con loro, è un qualcosa di speciale, unico.
<< Ok prossima? >> Chiede Frank facendo ruotare la bacchetta tutto felice per com’è uscita la canzone.
<< I’m broken**? >> Propone Simon con il suo solito scintillio negli occhi che gli da un’aria da pazzo. Nessuno si oppone e poco dopo Frank batte il tempo.
Mentre loro facevano questo scambio di parole io ho cambiato chitarra e ora ho una Dean ML nera con Floyd Rose ad accompagnarmi nella mia cavalcata alle note della canzone, in questo caso passiamo dagli Slash’s Snakepit ai Pantera e la cosa non mi da per niente fastidio, anzi… è figo!
La distorsione delle chitarre riempie la stanza e James è perfetto per questo genere di musica con i sui growl e scream. La mente si svuota da ogni pensiero e in testa scorrono solamente note e accordi che devono essere presi subito dopo, tutto sembra perfetto. Ci guardiamo a vicenda e ognuno fa la sua parte, faccio il coro a James dove serve fino a quando non arriva il solo e dal mio amplificatore fuoriesce una cascata di note, sulle ultime chiudo gli occhi e mi godo l’energia e la potenza che esce dalle corde della mia chitarra.  Arriviamo al finale della canzone e con l’ultimo accordo la canzone, così com’è iniziata, finisce concludendo quella magia che si era creata giusto qualche minuto prima, ma in compenso lasciando sui nostri volti un sorriso soddisfatto e una voglia matta di continuare a suonare. Continuiamo a suonare con brani dei Metallica, Megadeth, Slipknot, Pantera, Guns N’ Roses, improvvisazioni e brani composti da noi. Nessuno di noi si accorge che il tempo passa e anche velocemente, dopo più di un’ora di prove tra brani, battute e risate decidiamo di fermarci e prenderci un momento di pausa prima di continuare e, così, tutti si rilassano a modo loro. Vado a sedermi sul divano nella prima stanza lasciando la mia bottiglia di birra quasi vuota sul tavolino, faccio sedere sulle mie gambe Irene e mi appoggio sulla sua spalla, sento il suo respiro calmo e mi viene spontaneo cantare a bassa voce Sweet Child O’ Mine*** dei Guns N’ Roses pensando a lei…
 
“She's got a smile that it seems to me
Reminds me of childhood memories
Where everything
Was as fresh as the bright blue sky
 
Now and then when I see his face
She takes me away to that special place
And if I stared too long
I'd probably break down and cry
Sweet child o' mine
Sweet love of mine…”
 
Dopo il primo ritornello vengo fermato da lei che mi guarda negli occhi, con quei suoi bei occhi verde smeraldo in cui ogni volta mi ci perdo, mi accarezza per poi annullare la distanza dalle nostre labbra baciandomi, un bacio unico, sentimentale che mi fa sentire il re del mondo. Dopo alcuni secondi che parevano un’eternità, un’eternità decisamente dolce, si stacca da me e mi guarda sorridendomi timidamente. In quell’istante, seguendo la legge della natura che detta alla dea bendata di bloccare questi tipi di momenti, entra James che non nota subito la nostra complicità e butta con nonchalance la sua birra vuota nel cestino affianco al frigo; alza la testa e ci guarda per un attimo senza spiccicare parola, quasi a metabolizzare cosa ha davanti a sé.
<< Oh dai Hunt, vuoi darti da fare pure qua nel bel mezzo delle prove? You’re crazy >> Mi dice facendo la faccia di chi la sa lunga per poi aprire il frigo e prendersi un’altra birra fresca.
<< Shut the hell up, James. Fatti i cazzi tuoi che ti conviene >> Rispondo un po’ burbero, in risposta ricevo una scrollata di spalle in segno di resa.
<< Ti lascio qua un’altra birra, cinque minuti e ricominciamo suonare. Ragazza, non me lo consumare, mi serve per suonare eh >> Avvisa James mollando una birra sulla penisola ed indicando Irene con l’indice, per poi sparire nell’altra stanza chiudendo la porta dietro di sé.
<< E’ possibile che qua non si può vivere un momento in santa pace? Che teste di cazzo >> Commento poco prima che ci sfuggisse un altro bacio.
Come il mare cancella subito le impronte lasciate sulla sabbia, il tempo in men che non si dica ci porta via i nostri restanti cinque minuti di beata solitudine e Matt, con il suo solito fare tranquillo e rilassato, rientra nella nell’edificio dopo essere uscito a fumare e mi invita a tornare sull’attenti pronto a imbracciare la chitarra per suonare.
Mi alzo di malavoglia dal divano e, svuotando la birra lasciata sul tavolino poco tempo addietro, prendo l’altra e rientro nel mio regno fatto di musica con Irene al mio fianco.
Simon comincia a intonare Orion**** mettendosi in posizione da Crab Walk(*) e, senza tanti fronzoli, Frank entra nel suo punto dando, così, inizio all’esecuzione della canzone anche se non programmata. E’ una strumentale che toglie il fiato, il canto del cigno di Cliff Burton, la canzone per eccellenza per un bassista. E’ particolare perché anche se strumentale, e quindi magari noiosa ai più, è esattamente il contrario di quanto ci si può aspettare! Con i sui cambi, assoli di chitarra e basso, interludi, le sue melodie che ti rimangono marchiate nella memoria, non ci si stanca mai a sentirla e tiene incollati tutti ad ogni nota fino alla fine.
<< Grazie per avermi escluso, brutti stronzi! Fuck u! >> Ci manda a farci fottere James a fine canzone facendo ridere tutti.
<< Dai, so io come farci perdonare. This is … Built to Fall***** >> Lo tranquillizzo parlando al microfono dando inizio così ad un’altra canzone, incalzante, veloce e in cui tutti siamo chiamati, a modo nostro, a cantare. Irene, affianco al mio amplificatore, si fa travolgere dal ritmo dimenticandosi di trovarsi in delle semplici prove e comincia a cantare pure lei come se fosse ad un concerto in mezzo alla folla, io e Matt siamo chiamati a fare i cori puliti e non, Simon e Frank a modo loro cantano a squarcia gola mentre si dimenano suonando i propri strumenti.
Le prove continuano senza soste e provando qualsiasi cosa che ci salta in mente. Arriviamo pure a fare qualcosa di nostro che non mi sembra poi molto male, tanto da segnarmi tutto sul mio taccuino “death note” (chiamato così perché presenta una fodera nera e le pagine sembrano come quelle del famoso Manga/Anime).
Si son fatte le otto e mezzo e decidiamo che per oggi forse è caso di riporre le nostre armi e dedicarci a qualche locale di Londra.
<< Mi avete fatto crepare oggi, non ce la faccio più >> Commenta il cantante indicandosi la gola e asciugandosi la fronte imperlata di sudore.
<< E stiamo ancora alla prima prova dopo parecchio, aspettati di tutto, brutta checca eheh… >> Minaccia Frank finendosi la sua ennesima birra.
Smontiamo e riponiamo tutto nelle proprie custodie, soddisfatti delle prove usciamo per le strade di Londra con il freddo della sera che ci punge la pelle. Senza pensarci più di tanto do la mia giacca a Irene che la vedo abbastanza infreddolita. Non l’avessi mai fatto…
<< Ma guarda questi due! “Vieni amore ti copro io “ >>
<< “Oh mio principe! Grazieee!” >>  
<< “Tutto per te amor” >> Mettono su un inutile scena quei due deficienti di Frank e Simon che subito dopo si mettono a saltellare mano nella mano lungo il marciapiede, urtando inevitabilmente ogni passante presente lungo il percorso.
La serata continua di in locale in locale, tra battute e risate, tra vodka e gin. Ma di tutto ciò ricordo ben poco, dopo la scenata fatta da quei due pazzi, l’unica cosa che ricordo è il forte mal di testa appena sveglio.
 
“Che cazzo abbiamo fatto ieri sera? …”
 
 
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*Artista: Slash’s Snakepit – Album: Ain’t Life Grand – Data di Pubblicazione: 2000
**Artista: Pantera – Album:  Far Beyond Driven – Data di Pubblicazione: 1994
***Artista: Guns n’ Roses – Album: Appetite for Destruction – Data di Pubblicazione: 1987
****Artista: Metallica – Album: Master of Puppets – Data di Pubblicazione: 1986
*****Artista: Trivium – Album: In Waves – Data di Pubblicazione: 2011
(*) Tipica camminata di Robert Trujillo (Metallica) durante i concerti.

Traduzione:

<< Ehi man! >>
<< Ciao James! Come stai? >>
<< Bene, grazie. Sei in ritardo man, perché? >>
<< Ero occupato, scusa >>
<< Oh no, non c’è problema. Dentro c’è una sorpresa per te…E’ venuta senza preavviso. E’ fottutamente stupida! >>
<< Cosa? Chi? >>
<< Vai dentro, io mo’ vengo >>
<< Ok, vado! >>
 
 
<< Ehi figli di puttana! >>
<< Ah Brian! Mio caro cazzone. Sei pronto del fottuto rock n’ roll? >>
<< Ovviamente Simon, e te? >>
<< Si! Spacchiamo tutto , cazzo! >>
 
 
<< Ciao Honey, che cosa stai facendo con la mia fottutissima chitarra? >>
 
 
<< … Tu sei pazzo >>
<< Chiudi quella diavolo di bocca, James >>

 

 
Angolo Autore:
Eccomi qua! Ebbene si, ogni tanto ci provo a passare da semplice recensore a scrittore. Questa ff ancora non so neanche io cosa sia, perciò non ho ben chiare le idee su parecchie cose xD. In ogni caso spero che piaccia, fatemelo sapere con una recensione! Anche se non vi piace eh u.u …
See you later!

-Slash



 
  
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