"Prima di conoscerti non mi importava molto delle nazioni che assoggettavo, né mettevo in dubbio gli ordini delle cariche di Stato, ma quando i miei occhi hanno incontrato il tuo visino angelico, ho avuto paura di farti del male."
(591 parole)
“La
prima volta che ti ho incontrato, ho capito subito che avrei dovuto
proteggerti. Prima di conoscerti non mi importava molto delle nazioni
che assoggettavo, né mettevo in dubbio gli ordini delle
cariche di Stato, ma quando i miei occhi hanno incontrato il tuo visino
angelico, ho avuto paura di farti del male. In quel momento
ciò per cui combattevo non aveva più alcuna
importanza: non c’era Dio, re o vescovo¹ che
potevano soggiogarmi. Quegli occhi viola così intensi mi
hanno catturato e reso prigioniero di un sentimento troppo potente per
essere contrastato con un fendente, la tua purezza e innocenza avevano
sciolto il mio duro cuore di ghiaccio e l’avevano fatto
battere per la prima volta in vita mia facendomi sentire vivo. Poi eri
scappato via, quasi come fossi un cucciolo spaventato nei confronti di
un cacciatore e io non ti inseguii. Qualcosa in
me era cambiato: ora non c’era più uno strano
desiderio di conquista, né tanto meno la soddisfazione nel
vedere i tentativi di Russia fallire¹, ma un’
emozione troppo grande e soffocante da poter essere contenuto nel mio
cuore. Duecento
anni² dopo il mio sogno di averti accanto a me si
realizzò, anche se ormai ne sono consapevole, avresti
preferito essere indipendente invece di essere sottomesso a qualcuno,
ma ero così contento di averti che non mi rendevo conto del
mio egoismo. Chissà se mi hai mai perdonato per
ciò che ti ho fatto? Ti ho costretto ad accogliere una
religione non tua, ad imparare una lingua non tua... Nel mio assurdo
modo di proteggerti ti ho provocato sofferenza e carestia³.
Chissà se mi odi? Sai, non ne sarei così stupito,
anzi probabilmente ti darei ragione. Eppure io sono ancora innamorato
di te. Lo sono da quel giorno del 1155 e probabilmente lo
sarò per sempre. Una parte di me, quella di nazione,
vorrebbe che tu tornassi da me, sotto il mio controllo;
l’altra parte, quella di uomo, quella di Berwald,
è orgoglioso di quello che sei diventato. A me basta vederti
felice per essere in pace con me stesso. Eppure so
che tutto quello che ho scritto in questa lettera non la leggerai mai.
Non ce la faccio, è troppo imbarazzante per me. Non sono mai
riuscito a esprimere appieno le mie emozioni e nemmeno un pezzo di
carta potrà cambiare questo mio grande difetto. Ne ho
scritte a decine di fogli come questo, eppure poi li ho sempre
stracciati o appallottolati, alcuni addirittura ho lasciato che
bruciassero fra le fiamme. Quanto vorrei poter esprimere quelle tre
parole Tino, quanto vorrei dirtele di persona nella tua lingua, ma
morirei di imbarazzo o peggio avrei troppa paura del tuo rifiuto. Forse
è meglio così, vivere nella speranza di un futuro
insieme a te, invece di convivere con un’ amara
verità. Tino… Minä
rakastan sinua. Tuo
Berwald”
Una lacrima
cade sull’ultima parola facendo sbiadire
l’inchiostro, singhiozzi leggeri riempiono la stanza. Era
solo venuto a fare visita a Svezia, mai avrebbe immaginato un risvolto
simile. Alza la testa cercando di calmarsi: sapeva che non avrebbe
dovuto toccare le cose altrui, ma gli pareva così strano un
pezzo di carta arrotolato salvato miracolosamente dalle fiamme che non
ha potuto resistere dal leggerlo. Ipotizzava che Berwald provasse
qualcosa nei suoi confronti, ma addirittura dirgli di amarlo,
scriverglielo in finlandese e pentirsi delle sue stesse
azioni… – Non ti odio Berwald, credimi io non ti
odio… Io ti…- Sente la porta d’ingresso
aprirsi e lui non può far altro che correre, ma stavolta non
scappa via.
Angolo
della follia:
Dunque... prima
fanfic Sufin, prima fanfic su APH e prima fanfic sul nuovo account. Ne
avevo un altro, ma ho lasciato parecchie fic in sospeso e volevo
ricomniciare tutto da capo. Ma
credo che a voi non interessi più di tanto. E quindi beh
spero vi sia piaciuta , è una piccola cosuccia che avevo
iniziato mesi fa ma che poi ho abbandonato, però
non volevo che rimanesse a far polvere digitale nel mio computer
quindi... Ta-dan! ( credo?) Beh, che dire, le
recensioni, gli insulti etc. sono sempre graditi ( forse gli insulti un
po' meno...) Un
pizzico di follia a tutti!
Mystery
p.s. Lo so
che mi odierete per tutte le citazioni storiche, però... le
devo fare. A me Wikipedia!
2.Nel1323,
per porre fine a una lunga serie di scontri militari, fu firmato ilTrattato
di Nöteborg,
che riconobbe alla Svezia laCarelia
occidentale. Con
questo accordo di pace si tracciava un confine importante all'interno
del territorio finlandese, che avrebbe marcato anche lo sviluppo
culturale nei secoli successivi: la Finlandia meridionale e occidentale
entrava a far parte del mondo europeo occidentale.
3. Sul fronte interno occorre rilevare la progressiva
«svedizzazione» della Finlandia, un fenomeno di
ampia portata culturale che si rese evidente soprattutto attraverso la
diffusione dellalingua
svedese:
tutti gli alti uffici amministrativi e giudiziari erano affidati a
svedesi, e la lingua parlata dai funzionari divenne la lingua dello
Stato.
Nel
periodo compreso tra l'inizio delSeicentoe i
primi anni delSettecento,
quando la Svezia dominava l'intera regione baltica, il confine
orientale della Finlandia si estese sempre più verso est.
Alla Finlandia, che in tal modo vedeva il proprio territorio espandersi
rapidamente, fu però imposto il peso degli oneri militari, a
causa della funzione distato
cuscinettotra
Svezia eRussia.
A questo forte condizionamento si aggiunse, alla fine delXVII
secolo,
il disastro di una terribile carestia che portò alla morte
per fame e malattia un terzo della popolazione finlandese.