Ciao a tutti!!! Metto questa storia non perchè ho abbandonato Amore o
Attrazione ( che posterò tra poco, dopo Pasqua), ma perché l’avevo già messa,
ma non mi convinceva come era scritta prima! Così lo riscritta e spero che qualcuno la leggerà, se no, lascio perdere!
Ecco a voi...
(lo so, sono fissata con questa frase, vedi l’altra ff)
°STAR IN LOVE°
In my dreams we're
together
And there is no one else in my heart
Love is stronger than leather
You should have known right from the start
I am not like other
girls
(Not like Others
Girls-S.O.A.P.)
- Emma!-
Una voce destò
la ragazza dal beato sonno ristoratore.
Aprì lentamente
gli occhi e, portandosi una mano al viso, se li strofinò
energicamente.
Guardò davanti a
sé: un uomo stava seduto di fronte a lei, con un mucchio di fogli poggiati
sulle ginocchia e un espressione un po’ annoiata.
Aveva un viso
buffo. Due grandi occhi azzurri da bambino venivano
accentuati da un paio di occhiali da vista, due guance arrossate un po’
cicciotelle lo rendevano ancora più simpatico.
Portava una
T-shirt azzurra e un paio di pantaloncini neri che lasciavano scoperti i
polpacci voluminosi.
Mike Newell era
un individuo amichevole e decisamente loquace, lo si
capiva soprattutto dal suo modo di gesticolare e di vestirsi.
Accanto a lui,
Alfonso Cuaron e J.k. Rowling sedevano un po’ assonnati:
Alfonso aveva il capo chino su una spalla e sembrava cadere in trance di tanto
in tanto, per poi scattare in avanti e guardarsi intorno stralunato.
Joanne beveva dalla
sua bottiglia d’acqua con lunghe sorsate, continuando a leggere un piccolo
quaderno con degli appunti.
Come sfondo a
questi tre personaggi, una piscina colma d’acqua piuttosto invitante e un ampio
giardino che circondava un enorme villa perfettamente perfetta.
Si trovavano a
casa di Mike per sentire se il timbro di voce dei tre protagonisti era cambiato
esageratamente rispetto all’anno precedente.
E quale peggior
giorno poteva essere se non una splendida giornata di sole?
Emma raccolse da
terra un foglio scritto al computer e cominciò a leggerlo, scandendo bene le
parole e masticando con precisione le consonanti.
La sua voce era
diventata un po’ più acuta, ma il cambiamento radicale
del suo tono era già avvenuto nel passaggio dai dodici e tredici anni e ormai
aveva quattordici anni.
Quando finì,
tornò nella posizione di prima, per rilassarsi, anche se la calura che quel
giorno quasi li soffocava, lo impediva.
Intanto,
un’altra voce aveva cominciato a parlare, molto più bassa di quella della ragazza.
Si voltò verso
la fonte.
Si trovò davanti
un ragazzo dai lunghi capelli rossi, due vivaci occhi azzurri e un naso pieno di lentiggini.
Rupert
Grint era uno dei suoi più grandi amici ed era un bravissimo attore, di soli
sedici anni.
Recitava con lei
e Daniel nella saga di successo di Harry Potter, nel ruolo di Ronald Weasley.
Era molto
simpatico e, come il suo personaggio, aveva numerosi sbalzi d’umore. Ma sapeva
far ridere con le sue battute, ma anche solo con la sua risata buffa e le sue
frasi impacciate e strascicate.
Si voltò
dall’altra parte e, ruotando la testa di 180 gradi, incrociò lo sguardo di un altro ragazzo.
- Essere o non
essere? Questo è il dilemma...Morire, Dormire? Dormire, forse sognare...-
Rupert aveva scelto
alcuni brani di Shackspeare e, mentre come Amleto recitava, Daniel e Emma si voltarono contemporaneamente l’uno verso l’altra.
Il ragazzo
sorrise, facendo una smorfia per il caldo e la ragazza in
risposta annuì, portandosi una mano al collo e delineandolo orizzontalmente,
come per tagliarsi la gola.
Daniel si voltò
verso i tre adulti, dato che toccava a lui ed Emma
ebbe tutto il tempo per rimanere a contemplarlo, ammaliata.
Era un ragazzo
non molto alto, minuto anche se aveva una forza piuttosto notevole, nascosta
chissà dove.
I capelli scuri
perennemente scompigliati, proprio come Harry, gli circondavano il volto e poco
sotto la fronte spuntavano due vispi occhi azzurro
cielo.
Già dal primo
sguardo si capivano le sue aspirazioni e i suoi hobby.
Portava una
T-shirt con stampe rock e punk, jeans strappati e All Star degne di un vero modaiolo e rockettaro. Sul capo aveva un
cappellino nero e giallo.
Ai
suoi piedi, una telecamera spenta, una chitarra elettrica e un copione pieno di
scritte rosse e dediche sue e degli altri amici.
Una scritta troneggiava sulle altre: Daniel, you are
the best of the best!!!! By
Emma e Rupert, i tuoi migliori amici!
Dopo che Daniel
finì la prova vocale gli adulti concessero loro una
pausa prima di continuare altri esercizi e si diressero tutti e tre verso la
casa di Mike, per bere una limonata.
I tre ragazzi rimasero in silenzio per un po’.
Mentre Emma si
guardava intorno, notò una pompa d’acqua proprio sotto
la sua sedia di vimini. Le venne un idea.
Senza farsi notare,
la prese tra le mani e la portò dietro Rupert, per poi
aprire l’acqua.
- Che diavolo...!!!-
Un potente getto
d’acqua travolse il ragazzo dai capelli rossi, che cadde a terra per la potenza
e la sorpresa.
Daniel e Emma scoppiarono a ridere, ma il divertimento del moro
durò poco, perché un altro getto lo colpì.
I due ragazzi si
alzarono e guardarono l’amica con sguardo omicida. La
ragazza sorrise candidamente, come se lei non c’entrasse
per niente.
Rupert e Daniel si
rialzarono da terra e cominciarono a inseguire Emma.
Con sole due ampie falcate la raggiunsero e la bagnarono con la sua stessa
arma.
Dalla pompa si
passò alle secchiate d’acqua.
Tutti e tre si
munirono di secchi che riempivano grazie ai vari pozzi ma anche dalla piscina,
che probabilmente, avrebbe avuto ospiti da lì a poco.
Anche se Emma era stata l’istigatrice del
gioco, fu anche la più bagnata. Fino a quando Daniel e Rupert la presero per
braccia e gambe trasportandola verso la
piscina e buttandola dentro, tuffandosi anche loro poco dopo.
Cominciarono a
schizzarsi tra loro, cercando anche di affogarsi, soprattutto la povera Emma.
Dopo un po’ si fermarono, rimanendo qualche minuto a nuotare,
nonostante avevano i loro costosi vestiti griffati completamente bagnati, poi
uscirono fuori.
La ragazza tirò fuori un asciugamano dal suo zaino e disse ai ragazzi
che era meglio essere prevedibili e portarsi il necessario per ogni evenienza.
Una sorta di Mary Poppins, un po’ più giovane.
Si distesero
supini sul telo da mare, lasciandosi riscaldare dal sole.
Rimasero
in silenzio, senza
bisogno di parlare di cose stupide o senza senso. Erano amici da così tanto
tempo che ormai le parole perdevano spesso la loro importanza.
A loro bastava
un piccolo sorriso, un breve sguardo o quando erano
lontani un semplice squillo con il telefonino per sapere che l’altro ti era
vicino o ti pensava comunque.
Ad un certo
punto Rupert ruppe il gradevole silenzio ed esclamò, stiracchiandosi in modo
esagerato:- Ho sedici anni, ho già un lavoro fisso e
soddisfacente, ho due mitici migliori amici e la mia famiglia è perfetta...mi
manca solo l’amore...-
Daniel scoppiò a
ridere:- Te la eri preparata questa?-
Rupert lo
fulminò con lo sguardo, per poi rispondere ironicamente:-
Beh...ci sto lavorando da un po’!-
- Potresti
trovarlo sul set del Calice di Fuoco...- Emma irruppe nella conversazione,
continuando a fissare il cielo, delineando con gli
occhi il contorno delle nuvole.
-Magari con
l’attrice di Fleur Delacour, o magari Cho Chang, così me
la togli dai piedi!-
- Fleur anche
anche, ma la Chang te la cedo volentieri...meglio non
mettere in testa alla cara vecchia Rowling strane idee...!-
Rupert sorrise
sardonico:- Sono sicuro che voi due lo avete già
trovato, ma non lo volete confessare...-
Il silenzio
ritornò nell’atmosfera, anche se ora era un po’ meno
piacevole e fortemente imbarazzato.
Il rosso si sdraiò su un fianco, dando le spalle agli amici.
Si trattenne
dallo scoppiare a ridere. I suoi due migliori amici...che
tipi. Tanto sicuri sul set quanto impacciati nella
vita di tutti i giorni.
Conosceva i
sentimenti di Daniel come conosceva quelli di Emma.
Erano gli stessi. Coincidevano perfettamente.
Il loro non era
semplice amore infantile e inesperto. Sapevano cosa volevano. Volevano l’altro,
forse per sempre. Rupert lo sapeva.
Lo notava quando
Daniel fremeva dalla rabbia alla vista di Emma
riempita di attenzioni dai ragazzi. Lo notava quando Emma gli
prendeva la mano durante scene particolarmente difficili. Lo notava quando si lanciavano sorrisi e sguardi veramente
sinceri, difficili oramai da vedere in giro, soprattutto nei ragazzi dalla loro
età.
Sorrise di
nuovo. Pensava proprio come un vecchio saggio, mentre aveva solo un anno
rispetto a loro. Nel film, il ruolo della persona giudiziosa apparteneva a
Hermione, ma nella vita reale, Rupert era di gran lunga
più consapevole e perspicace di loro due messi insieme. Questo è quello che
pensava lui e, forse, aveva ragione.
Sentendosi
chiamare, i tre ragazzi rivolsero lo sguardo verso il luogo da dove provenivano
le voci e videro i tre adulti andare in contro loro.
Piegarono il
telo e lo misero nella borsa di Emma. Presero la loro
roba e la portarono verso le auto situate davanti
all’entrata della casa.
Daniel precedette Emma e da perfetto gentleman le aprì la portiera
invitandola ad entrare prima di lui. La ragazza lo ringraziò
con un perfetto accento francese ed entrò nella costosa vettura.
Rupert si inchinò cerimonioso davanti a Daniel e con un braccio lo
esortò ad entrare, prendendosi gioco di lui. Cosa che gli costò uno
scappellotto dietro la nuca e un leggero epiteto, ma
nel complesso era soddisfatto.
Doveva mantenere
il suo ruolo da buffone di corte e non avrebbe permesso a nessuno di
soffiarglielo.
§ § §
Alfonso
accompagnò i ragazzi alle loro case e consegnò loro
alcuni fogli con sopra scritte le date dell’inizio delle scene di “Harry Potter
e il Calice di Fuoco”.
Emma salutò
educatamente il conducente con un bacio sulla guancia, dato
che lei era stata l’ultima ad essere accompagnata e scese dalla
macchina.
Aprì il portone in ferro battuto e percorse correndo il lungo viale che
conduceva a casa sua, stringendo saldamente i fogli che teneva in mano.
Entrò in casa,
salutò sua madre e suo fratello Alex che quel giorno era stranamente tranquillo
e salì in camera sua.
Si buttò
energicamente sul suo letto a baldacchino matrimoniale rosa e lesse i fogli. Da
lì a tre giorni ci sarebbe stato il primo ciak, e trovò
allegato agli orari e alle date, la prima parte del loro interminabile copione.
Lo lesse
velocemente ed era come se lo sapesse già a memoria.
La prima scena era la Coppa del Mondo di Quidditch, il suo primo incontro con
Viktor Krum, l’unico ragazzo che, per ora, aveva dichiarato palesemente i suoi
sentimenti verso la povera Hermione.
Lei era una
sostenitrice della coppia Harry/Hermione, non per interesse personale, ma solo
perché i loro comportamenti stavano cambiando...quelli di Harry e Hermione...
Durante il Quinto
anno i due ragazzi discutevano molto più spesso, per i motivi più stupidi. E
Harry si era dimostrato geloso nei confronti di
Hermione e Ron, qualcosa stava cambiando...
L’entrata del
suo gatto Domino la distolse dai suoi pensieri. Il piccolo europeo gli si
raggomitolò accanto, lasciandosi coccolare.
Rimase a
guardare le foto appese al muro, contemplandole una
per una e rievocando alla mente i momenti degli scatti.
Si addormentò
completamente vestita, con ancora impressa nella testa una fotografia che era
rimasta a fissare più delle altre.
Due
ragazzi, teneramente abbracciati, con ancora le divise della scuola di Hogwarts. Lei ancora con un libro in mano. Lui ancora con gli occhiali e la cicatrice disegnata sulla fronte.
Questo capitolo
è un po’ noioso, soprattutto perché è introduttivo a
tutta la storia...
Vi prego di
recensire...ci tengo molto...quindi in un piccolo spazio di tempo...potete
scrivere anche solo, è carina...fa schifo!
Quindi...al prossimo chap!