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Autore: lawlietismine    15/05/2016    4 recensioni
[Sterek – 1x09]
Stiles è arrivato a casa di corsa, ha lasciato lo zaino a terra in camera e si è seduto alla sua incasinata scrivania, davanti al suo portatile, senza nemmeno togliersi la giacca. [...] quando incontra lo sguardo di Derek invece che quello dello Sceriffo, sobbalza.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sterek World'
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Questi personaggi purtroppo non mi appartengono
e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Note: Sono evidentemente imprevedibile, visto che solo ieri ho pubblicato una One-Shot dicendo che sono in un periodo di blocco.
Cioè, sono davvero in un periodo di blocco, ma oggi stranamente ho letto due fic su ao3 dopo non so quanto tempo e poi mi sono messa a pensare a questa scena della 1x09, quindi eccomi qui con una stupida flashfic corta e senza senso (non aspettatevi niente, eh! Si tratta di una stupidaggine!).
Probabilmente è colpa del ciclo: sono due notti che non dormo per il dolore (perché dobbiamo soffrire così?) e sono più lunatica del solito, ma questo non interessa a nessuno
Quindi niente, spero vi piaccia e che vi faccia sorridere! Fatemi sapere cosa ne pensate, se ne avete voglia.
Alla prossima, 

Lawlietismine

"Yo, Derek?"



 

Stiles è arrivato a casa di corsa, ha lasciato lo zaino a terra in camera e si è seduto alla sua incasinata scrivania, davanti al suo portatile, senza nemmeno togliersi la giacca.
Cerca freneticamente informazioni utili, senza perdere tempo.
“Hey, Stiles!” il richiamo di suo padre gli arriva poco dopo, mentre lo sente salire le scale, allora digita le ultime parole e poi si volta per rispondergli.
“Yo! Pa– Derek?” quando incontra lo sguardo di Derek invece che quello dello Sceriffo, sobbalza e lo fissa un attimo sconcertato, arpionato ai braccioli della sua sedia girevole.
L'altro lo fulmina con gli occhi, indicandogli ripetutamente la porta con con l'indice davanti alle labbra per fargli intendere che deve tacere, e allora lui scatta in piedi e fa come gli sta silenziosamente intimando, raggiungendo suo padre così da non fargli scoprire che Derek Hale è nella sua camera.
“Cosa hai detto?” gli domanda perplesso lo Sceriffo mentre lui si dondola nervosamente sull'uscio, tenendosi allo stipite e cercando di coprire il più possibile la visuale alle sue spalle.
“Cosa? Ho detto Yo, Papà!” risponde, prima di rivolgergli un'espressione ovvia e decisamente poco credibile, visto che per poco non si mette a ridere istericamente: suo padre sembra crederci, o almeno finge di farlo, e lascia perdere.
“Senti, devo occuparmi di alcune cose, ma ci sarò stasera per la tua prima partita” lo avverte.
“Oh, per la mia prima partita. Sì, bene. Grandioso.” e detto ciò, cala un silenzio imbarazzante, durante il quale i due si fissano in modo strano –e Stiles è quasi certo di vederlo lanciare occhiate alle sue spalle, come a voler capire cosa cerca di nascondere, oppure conscio del fatto che il figlio non è solo.
Poi suo padre scuote leggermente la testa, sorride sincero e “sono davvero felice per te... e fiero” dice con una piccola pausa, lasciandolo di stucco per un istante, perché non è chiaro a cosa si riferisca precisamente, se alla partita o alla possibilità di una compagnia dietro quella porta.
“Grazie, anch'io sono felice e fiero... di me stesso” blatera, deglutendo a vuoto.
Dopo un altro scambio di poche chiacchiere impregnate in modo evidente di assurdo imbarazzo, un altro “sono fiero di te” e un abbraccio ambiguo – che fanno intendere nel profondo a Stiles che , suo padre sa assolutamente che non è solo e ciò lo fa rabbrividire – alla fine se ne va e lui torna in camera, richiudendosi rigorosamente la porta alle spalle.
Porta contro cui Derek lo sbatte un secondo dopo, tenendolo saldamente per la giacca e puntandogli un dito contro, pochi centimetri a dividerli.
“Se dici una parola” sbotta fra i denti, stringendolo forte, gli occhi che si muovono più volte dalle iridi ambrate del ragazzo alle labbra schiuse.
“Per esempio? Papà c'è Derek Hale in camera mia, porta la pistola?” ribatte quello pungente, senza farsi sfuggire il particolare spostamento ripetuto del suo sguardo sul proprio volto, e “così va meglio. Se dovrò nascondere un fuggitivo dentro casa mia, lo farò con le mie regole” continua, prima di mollargli una pacca azzardata sul petto.
L'altro abbassa lo sguardo per seguire quel gesto, poi torna a guardarlo negli occhi.
Si osservano intensamente per un po', fin troppa serietà e tensione nell'aria. Poi un angolo della bocca di Stiles si piega inevitabilmente all'insù, un ghigno furbo a delineargli le labbra, e l'attimo dopo si stanno baciando come se fosse l'unica cosa sensata da fare, perché, quando loro sono insieme, è inevitabile

  
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