Quando il giudice emise la sentenza
di
colpevolezza a carico di Drew Morris, Jason si voltò verso
la sua gemella che
lo guardava con un caldo sorriso:<< Che ti avevo detto?
>> replicò
Gwen con una risata, anche se la sua sorellina era quella brava e buona
tra
loro due restava comunque una Anderson e il suo desiderio di vincere e
primeggiare nelle aule di tribunale era pari a quello di suo fratello
di
tagliare per primo la bandiera a scacchi:<< Sei il
difensore migliore che
si possa desiderare >> le ricordò
abbracciandola:<< Sei mio
fratello Jas, non avrei mai permesso che quell’idiota ti
rovinasse >> lui
la guardò con un lampo di tristezza negli
occhi:<< Anche dopo quello che
ho… >> Gwen scosse il capo e gli
accarezzò una guancia:<< Tu non
hai fatto nulla, non smetterò mai di ripetertelo se hai
bisogno di sentirtelo
dire >> << Era l’uomo che amavi
Gwenny >> << Lucas è
l’uomo che amo, Deus è stato il mio primo amore,
ma ero una ragazzina con una
cotta per il bello della scuola >> << Sei
sicura che vada tutto
bene? >> lei annuì:<< Certo che
va tutto bene >> poi
prendendo a braccetto il fratello aggiunse ridendo:<< Che
ne dici di
venire a pranzo con me Jas? Ho voglia di festeggiare >>
lui annuì ed
uscendo con lei dal tribunale le domandò con
nonchalance:<< Devi
festeggiare la tua vittoria o il fatto che diventerò zio?
>> Guinevere si
bloccò in mezzo alla porta d’ingresso del
tribunale:<< Cosa? Tu come…come
sai che… >> << Sei mia sorella
Gwenny, ti conosco… >> poi
sorridendo le diede un buffetto sulla guancia:<< Senza
contare che
stamattina hai divorato ben tre muffin al cioccolato di zia Julia e,
per quanto
so che li adori, tre sono davvero troppi >> lei scosse la
testa
sorridendo:<< Stai passando troppo tempo con Matt lo sai
>> <<
Ehi non dare la colpa a me se quello stangone del tuo gemello
è peggio di
Sherlock Holmes, ok? >> commentò il medico in
questione avvicinandosi
insieme a suo fratello maggiore:<< Ciao ragazzi, credevo
foste già andati
via >> << E perderci la faccia di
quell’idiota di Morris? >>
replicò Lionel che, da quando aveva avuto a che fare lui
stesso con il
giornalista, moriva dalla voglia di spaccargli la
faccia:<< Mad come sta?
>> << È incinta Gwen, incinta al
sesto mese e con le voglie, mi sta
facendo impazzire >> << Ah…di
che ti lamenti fratellone? Hai una
moglie fantastica che tra poco sarà presa da
tutt’altro genere di voglie, non
ti preoccupare >> lo prese in giro Matthew mettendogli
una mano sulla
spalla e sorridendo.
Gwen e Jason guardarono i cugini
finalmente felici di vederli di nuovo andare d’accordo come
quando erano
bambini: c’era voluta una sparatoria, due processi e la quasi
morte di Lionel,
ma alla fine i due giovani Anderson avevano risolto le loro divergenze
e per la
gioia di tutta la famiglia adesso andavano d’amore e
d’accordo.
<< Sbaglio o qualcuno
parlava di
pranzare fuori? >> domandò poi Matt
avvicinandosi alla sua macchina:<<
Non hai un turno in ospedale geniaccio? >> lo
rimbeccò suo fratello
ridendo:<< No, giorno libero, avevo voglia di vedere
quell’idiota messo
in gabbia >> sapendo bene che cosa aveva fatto Matthew a
Morris quando
aveva scoperto che era lui il responsabile della sparatoria e del coma
di suo
fratello Lio si voltò sorridendo verso Gwen:<<
Credo ti toccherà avere
due imbucati al tuo pranzo cuginetta >>
Quel pomeriggio quando
tornò a casa
Jason trovò Patricia raggomitolata sul divano con il loro
angelo sul petto che
dormiva pacifico appoggiato al seno di sua madre:<<
Ciao… >>
sussurrò poi ben sapendo che era di vitale importanza che la
piccola peste
continuasse a dormire per poter dar loro un po’ di
pace:<< Ciao >>
replicò lei alzando appena il capo per ricevere un bacio da
suo marito:<<
Da quanto si è addormentato? >>
domandò guardando il suo piccolo
terremoto di che a due anni e mezzo era peggio di lui quando ne aveva
diciassette:<< Un’oretta circa, comincio a non
sentire più le gambe
>> sorrise Trish guardandolo sedersi accanto a lei ed
allungare le
braccia:<< Passamelo >> lei lo
guardò preoccupata:<< Jason si
sveglierà e… >> lui fece spallucce
sorridendo serafico:<< Dammi
nostro figlio Trish >> lei obbedì mettendo le
mani sotto le ascelle di
Deus e passando a suo padre, incredibilmente il piccolo non
batté ciglio,
appena sentì il calore del corpo di suo padre si
accoccolò sul suo petto
prendendo con una manina un lembo della sua camicia e continuando a
dormire
pacificamente:<< Non so come ci riesci >>
replicò lei alzandosi per
sgranchirsi le gambe:<< Sono suo padre >>
replicò Jas con
semplicità, ma in realtà sapeva bene che Deus lo
adorava e che si calmava quando
era con lui perché nei primi mesi, per via
dell’incidente che aveva costretto
Trish su una sedia a rotelle per quasi un anno, era stato lui ad
occuparsi del
piccolo creando quella sorta di equilibrio che li aveva resi
inseparabili.
<<
Com’è andato il processo?
>> domandò Patricia alzandosi per sgranchirsi
le gambe:<< Morris è
stato condannato, sarà espulso tra un mese e…
>> ma lo squillo del
telefono bloccò le loro parole e Trish andò a
rispondere sentendo la sgradevole
voce del manager di suo marito dall’altro lato, non poteva
farci niente ma
detestava Paul Wilka visto che da quando si erano sposati ed era nato
Deus
quell’arrivista non faceva altro che fare di tutto per far
riemergere
l’immagine di scapolo d’oro di suo marito.
<<
Jason…è per te >>
sentendo la voce acida di sua moglie Jason prese il cordless che lei
gli stava
porgendo con l’ombra di un sorriso sul viso:<<
Ciao Paul >> sapeva
che si trattava di lui, c’era solo una persona al mondo che
Patricia proprio
non poteva digerire:<< Jason…ragazzo mio!
>> e per certi versi
nemmeno lui, cominciava a stufarsi del suo modo di fare lo tollerava
solo
perché non aveva ancora trovato qualcuno che potesse
rimpiazzarlo:<< Cosa
vuoi Paul? Non è da te chiamare a quest’ora del
giorno e comunque sono ancora
in vacanza, il campionato riprende tra due mesi >>
commentò poi
sorridendo a Trish che si stava riprendendo Deus dal momento che quella
sarebbe
stata una lunga telefonata:<< Jason mio caro –
dio odiava quando lo
chiamava così – so che sei impegnato con la
tua…signorina e… >>
<< È
mia moglie Paul, la mia famiglia…mia moglie e mio figlio
>> gli ricordò
trattenendo un’imprecazione:<< Sì,
sì certo, come vuoi…ad ogni modo ti ho
chiamato per una cosa importante: ci sarà un galà
a Sydney tra una settimana è
un ricevimento di beneficenza a cui parteciperanno molti personaggi di
spicco,
è un’ottima vetrina e qualcuno ha fatto il tuo
nome tra gli invitati >>
Jason si spettinò i riccioli pensando a quanto odiava
mettersi in smoking e
partecipare a certi eventi, fortuna che c’era sempre Trish al
suo fianco a
migliorargli la serata:<< Qualcuno? Una volta eri
più bravo ad inventare
balle Paul >> << Mi preoccupo per te, il
campionato si avvicina e
tu devi essere ben introdotto e in vista per…
>> << Io corro Paul,
mi siedo dietro ad un volante e guido un’auto, non me ne
frega niente di
apparire o… >> << Sei quello che
sei grazie alla pubblicità Jason,
non dimenticare chi ti ha fatto diventare quello che sei
>> lui si era
fatto da solo, quando aveva deciso di lasciare i rally e cominciare a
correre,
all’inizio era un modo per sfogare la rabbia poi aveva
scoperto che gli veniva
praticamente naturale:<< Verremo al tuo stupido party
Paul, ma sia chiaro
che è l’ultima volta che…
>> << Verrai >> lo corresse
l’altro:<< Cosa? >>
<< Verrai, l’invito è solo per te
>> allo sguardo rabbioso di nei suoi occhi azzurri Trish
si avvicinò
preoccupata:<< Non ho alcuna intenzione di venire da
nessuna parte senza…
>> << Ho in mente di farti incontrare un
paio di sponsor e poi ci
saranno da discutere i dettagli per il nuovo assetto della monoposto,
Patricia
si annoierà sicuramente, potrà resistere un paio
di giorni senza… >> <<
Non intendo… >> ma la mano di lei sul suo
braccio lo bloccò e il sorriso
di Trish gli diede una risposta che non si sarebbe mai
aspettato:<< Sei
sicura? >> mormorò poi allontanando la bocca
dal telefono:<< È solo
per un paio di notti >> Jason annuì poi
tornando a parlare con Paul
definì i dettagli della partenza.
Due settimane dopo la notizia era
su
tutti i giornali: Jason Charles Anderson aveva una relazione
extraconiugale nata
in quel di Sydney ad un party di beneficenza.
<< Signora
Anderson…signora
Anderson ha una dichiarazione da fare? Che cos’ha da dire a
coloro che
affermano che suo marito l’ha tradita? Chiederà il
divorzio? >> a quella
domanda un sorriso si dipinse sulle labbra di Trish mentre accompagnava
Gwen
dal ginecologo, Lucas era impegnato in un processo d’alto
profilo e Jason per
ovvi motivi era volato a Melbourne per parlare con il suo
manager:<< Dico
che dovreste controllare meglio le vostre fonti signori, ora scusatemi
ma devo
fare la conoscenza di mio nipote! >> poi ridendo
seguì Guinevere
all’interno dello studio medico.
<< Ma come fai?
>> le
domandò l’amica e cognata mentre lei sfogliava
distrattamente proprio una delle
riviste che ritraevano la presunta relazione di Jas:<< A
fare che?
>> << A prenderla in questo modo, so che
non c’è nulla di vero ma
insomma…quegli sciacalli… >>
Patricia sorrise:<< Sono solo cani in
cerca di un osso, tra poco troveranno altro in cui affondare i denti
>> <<
Jason che dice? >> << Sta sistemando la
questione alla radice
>> Gwen annuì:<< Sì,
mi ha accennato qualcosa, so che ha chiesto
aiuto a Lionel, ma non mi hanno detto i dettagli >>
<< Sei incinta
non vuole farti preoccupare >> le ricordò
Patricia, poi sorridendo
aggiunse:<< Ad ogni modo stai tranquilla, tuo fratello sa
esattamente
quello che fa >>
Ed infatti Jason sapeva esattamente
quello che faceva mentre firmava il contratto di rescissione con Paul
Wilka:<<
Stai commettendo un grave errore ragazzo mio, stai…
>> Jason sorrise
sprezzante:<< So quello che faccio Paul, hai giocato per
troppo tempo con
la mia vita, te l’ho sempre lasciato fare perché
mi faceva comodo, ma adesso le
cose sono cambiate >> << Perché?
Perché quella ti ha messo il
cappio al collo? Andiamo tu sei Jason Anderson, sei l’idolo
delle masse,
qualsiasi uomo
vorrebbe essere al tuo
posto e qualsiasi donna vorrebbe infilarsi nel tuo letto,
perché devi rovinare
tutto questo per…per… >> gli
mancavano le parole talmente odiava quella
situazione:<< Continuerò a fare quello che amo
anche da solo quanto alle
donne nel mio letto, ce n’è una sola che voglio e
che non smetterò mai di far
felice, il resto è solo una piccola macchia senza importanza
>> << Andiamo
non puoi lasciarmi per questo, non puoi buttare tutto al vento per una
piccola
storiella, è solo un pettegolezzo, si sgonfierà
ma intanto parleranno di te, i
paparazzi sono sciacalli ma sono utili >> gli occhi di
Jason erano di
ghiaccio, non avrebbe cambiato idea e ora che finalmente poteva fare
quello che
da anni desiderava non si sarebbe tirato indietro:<< Non
tornerò indietro
Paul, te lo ripeto hai giocato con la mia vita per troppo tempo
>> <<
È colpa di quella piccola strega, è lei che ti ha
messo queste idee in testa
>> Jason dovette conficcarsi le unghie nel palmi delle
mani per resistere
alla tentazione di prendere a pugni
quell’imbecille:<< Mia moglie non
c'entra niente con questa storia Paul, se fossi stato un po'
più sveglio lo
avresti capito da solo: non mi piace che si giochi con la mia vita
>>
Wilka lo guardò per un attimo indeciso se arrendersi o meno
ma il suo orgoglio
gli impedì di cedere senza un'ultima
minaccia:<< Finirai nel nulla, non
sei nessuno senza di me Jason, in breve tutti dimenticheranno chi era
Jason
Anderson e tornerai da me ad implorare perdono >> Jas
sorrise serafico:<<
Se arriverà quel giorno Paul, credimi sarò l'uomo
più felice del mondo >>
poi voltandogli le spalle lasciò l'ufficio.
Studio
di Lionel Anderson, due settimane prima
<< Non ti fidi di lui
cugino?
>> domandò Lio guardando Jason che gli stava
chiedendo di spiare il suo
manager:<< Decisamente non mi fido di lui Lio, ha in
mente qualcosa e
voglio essere preparato quando accadrà >>
<< Cosa vuoi che faccia?
>> Jas sorrise:<< Tienilo d'occhio,
qualsiasi cosa faccia o con
chiunque si incontri, quando avrai trovato qualcosa manda tutto a
Trish, io
sarò a Sydney per un paio di giorni >> Lionel
aveva annuito prendendo
nota delle informazioni su Wilka per poi salutare Jason.
<< Dimmi che hai del
lavoro per me
capo >> Lionel alzò gli occhi su sua moglie
che lo guardava dalla porta
dello studio:<< Mad…sei
incinta…dovresti riposare e… >> lei
sorrise
complice entrando nella stanza:<< Riposarmi mi annoia Lio
e poi chi
sospetterà mai di una donna incinta per un pedinamento?
>> lui sorrise
scuotendo il capo mentre lei faceva il giro della scrivania per
sederglisi in
grembo:<< Tu sarai la mia rovina Madeline Light
>> e le sorrise
ricordando la volta precedente in cui avevano avuto quello scambio di
battute:<<
Anderson smettila di fare il maschilista e lasciami fare
>> poi
baciandogli il mento Mad sorrise dolce:<< In fondo ho
imparato dal
migliore no? >> lui le accarezzò la schiena
con affetto:<< Lo
faremo insieme, è mio cugino Mad è la mia
famiglia >> lei annuì
accarezzandogli una guancia.
Il mattino dopo il pedinamento a
Wilka
era cominciato e, proprio come sia Jas che Lio si aspettavano, non ci
era
voluto molto per capire che cosa avesse in mente quell’uomo.
Intanto Jason era partito per
Sydney ed
era da poco stato accompagnato nella suite che era stata prenotata per
l’occasione:<< Spero che il soggiorno sia si
suo gradimento signor
Anderson, per qualsiasi cosa alzi pure il telefono e chiami
l’interno 6,
comunica direttamente con il responsabile del piano >>
commentò il
facchino preciso per poi fare un inchino e andarsene.
<< Dimmi che non
è quello che sto
pensando >> e Madeline guardò suo marito
mentre Lio scorreva le foto che
aveva scattato solo qualche ora prima:<< Non lo so amore,
che cosa stai
pensando? >> << Che quell’idiota
ha pagato una donna per rovinare
il matrimonio di Jason >> << Non so che
cosa sia successo, ma Wilka
ha dato a quella donna un bel po’ di contanti e
l’indirizzo dell’albergo dove
alloggia Jas >> << Andiamo non essere
buonista Lio, anche tu sai
fare due più due >> lui le baciò la
tempia sospirando:<< Sì, so che
hai ragione Mad, vorrei solo evitare la tempesta >>
<< Jason è
preparato e quando avrà queste foto lo sarà anche
Trish, andrà tutto bene
>>
Come tutti si erano aspettati non
ci era
voluto molto prima che le foto arrivassero alle mani di Patricia e
quando la
notizia del tradimento di Jason era comparsa sui tabloid lei non si era
minimamente stupita di vedere la stessa procace biondina che era
ritratta nelle
foto con Paul dichiarare di aver passato una notte di fuoco con suo
marito.
Ranch Anderson, presente
<<
Credi
di farcela? Senza tutti gli agganci di Paul voglio dire
>> e mentre erano
seduti nel soggiorno degli Anderson dopo l'ennesimo pranzo di famiglia
Trish
diede voce ai suoi tormenti:<< Pensi che possa andare
male? La maggior
parte degli sponsor mi sono rimasti vicino e la compagnia mi ha appena
rinnovato il contratto per altri sei anni >> poi
baciandole la testa
aggiunse:<< Credi che mi sia pentito di aver mandato al
diavolo Paul?
>> lei scosse il capo:<< No, ma credo che
un giorno potresti
pentirti dei vantaggi a cui stai rinunciando >> Jason
guardò per un
istante la sua famiglia riunita a bere il bicchiere della staffa, poi
il
piccolo Deus e infine tornò a posare gli occhi su di
lei:<< Non mi pento
di niente amore, come potrei? >> poi sorridendo dolce le
baciò le labbra:<<
Come potrei quando ho accanto l'amore della mia vita ed un figlio e una
famiglia meravigliosi? >> e per Patricia quella risposta
valeva più di
mille altre spiegazioni, Jason Anderson era davvero un uomo eccezionale
e per
uno fortunato scherzo del destino era suo marito.