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Autore: Grimilde Deveraux    15/05/2016    0 recensioni
Questo è un racconto a cui sono molto affezionata, non c'è un vero e proprio motivo per cui ho deciso di pubblicarlo, forse solo il fatto che adoro il protagonista e che in questo periodo mi sto concentrando molto su di lui e su altri racconti che lo riguardano...
"Non c’è niente di meglio, donne, alcol e soldi. Questa sì che è vita" e il suo migliore amico lo guardò facendogli l’occhiolino: "Devo ricordarti che quella che hai tra le braccia è mia sorella?" commentò Jason con un sibilo mentre l’altro baciava avidamente le labbra della sua ragazza
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Quando il giudice emise la sentenza di colpevolezza a carico di Drew Morris, Jason si voltò verso la sua gemella che lo guardava con un caldo sorriso:<< Che ti avevo detto? >> replicò Gwen con una risata, anche se la sua sorellina era quella brava e buona tra loro due restava comunque una Anderson e il suo desiderio di vincere e primeggiare nelle aule di tribunale era pari a quello di suo fratello di tagliare per primo la bandiera a scacchi:<< Sei il difensore migliore che si possa desiderare >> le ricordò abbracciandola:<< Sei mio fratello Jas, non avrei mai permesso che quell’idiota ti rovinasse >> lui la guardò con un lampo di tristezza negli occhi:<< Anche dopo quello che ho… >> Gwen scosse il capo e gli accarezzò una guancia:<< Tu non hai fatto nulla, non smetterò mai di ripetertelo se hai bisogno di sentirtelo dire >> << Era l’uomo che amavi Gwenny >> << Lucas è l’uomo che amo, Deus è stato il mio primo amore, ma ero una ragazzina con una cotta per il bello della scuola >> << Sei sicura che vada tutto bene? >> lei annuì:<< Certo che va tutto bene >> poi prendendo a braccetto il fratello aggiunse ridendo:<< Che ne dici di venire a pranzo con me Jas? Ho voglia di festeggiare >> lui annuì ed uscendo con lei dal tribunale le domandò con nonchalance:<< Devi festeggiare la tua vittoria o il fatto che diventerò zio? >> Guinevere si bloccò in mezzo alla porta d’ingresso del tribunale:<< Cosa? Tu come…come sai che… >> << Sei mia sorella Gwenny, ti conosco… >> poi sorridendo le diede un buffetto sulla guancia:<< Senza contare che stamattina hai divorato ben tre muffin al cioccolato di zia Julia e, per quanto so che li adori, tre sono davvero troppi >> lei scosse la testa sorridendo:<< Stai passando troppo tempo con Matt lo sai >> << Ehi non dare la colpa a me se quello stangone del tuo gemello è peggio di Sherlock Holmes, ok? >> commentò il medico in questione avvicinandosi insieme a suo fratello maggiore:<< Ciao ragazzi, credevo foste già andati via >> << E perderci la faccia di quell’idiota di Morris? >> replicò Lionel che, da quando aveva avuto a che fare lui stesso con il giornalista, moriva dalla voglia di spaccargli la faccia:<< Mad come sta? >> << È incinta Gwen, incinta al sesto mese e con le voglie, mi sta facendo impazzire >> << Ah…di che ti lamenti fratellone? Hai una moglie fantastica che tra poco sarà presa da tutt’altro genere di voglie, non ti preoccupare >> lo prese in giro Matthew mettendogli una mano sulla spalla e sorridendo.

Gwen e Jason guardarono i cugini finalmente felici di vederli di nuovo andare d’accordo come quando erano bambini: c’era voluta una sparatoria, due processi e la quasi morte di Lionel, ma alla fine i due giovani Anderson avevano risolto le loro divergenze e per la gioia di tutta la famiglia adesso andavano d’amore e d’accordo.

<< Sbaglio o qualcuno parlava di pranzare fuori? >> domandò poi Matt avvicinandosi alla sua macchina:<< Non hai un turno in ospedale geniaccio? >> lo rimbeccò suo fratello ridendo:<< No, giorno libero, avevo voglia di vedere quell’idiota messo in gabbia >> sapendo bene che cosa aveva fatto Matthew a Morris quando aveva scoperto che era lui il responsabile della sparatoria e del coma di suo fratello Lio si voltò sorridendo verso Gwen:<< Credo ti toccherà avere due imbucati al tuo pranzo cuginetta >>

 

Quel pomeriggio quando tornò a casa Jason trovò Patricia raggomitolata sul divano con il loro angelo sul petto che dormiva pacifico appoggiato al seno di sua madre:<< Ciao… >> sussurrò poi ben sapendo che era di vitale importanza che la piccola peste continuasse a dormire per poter dar loro un po’ di pace:<< Ciao >> replicò lei alzando appena il capo per ricevere un bacio da suo marito:<< Da quanto si è addormentato? >> domandò guardando il suo piccolo terremoto di che a due anni e mezzo era peggio di lui quando ne aveva diciassette:<< Un’oretta circa, comincio a non sentire più le gambe >> sorrise Trish guardandolo sedersi accanto a lei ed allungare le braccia:<< Passamelo >> lei lo guardò preoccupata:<< Jason si sveglierà e… >> lui fece spallucce sorridendo serafico:<< Dammi nostro figlio Trish >> lei obbedì mettendo le mani sotto le ascelle di Deus e passando a suo padre, incredibilmente il piccolo non batté ciglio, appena sentì il calore del corpo di suo padre si accoccolò sul suo petto prendendo con una manina un lembo della sua camicia e continuando a dormire pacificamente:<< Non so come ci riesci >> replicò lei alzandosi per sgranchirsi le gambe:<< Sono suo padre >> replicò Jas con semplicità, ma in realtà sapeva bene che Deus lo adorava e che si calmava quando era con lui perché nei primi mesi, per via dell’incidente che aveva costretto Trish su una sedia a rotelle per quasi un anno, era stato lui ad occuparsi del piccolo creando quella sorta di equilibrio che li aveva resi inseparabili.

<< Com’è andato il processo? >> domandò Patricia alzandosi per sgranchirsi le gambe:<< Morris è stato condannato, sarà espulso tra un mese e… >> ma lo squillo del telefono bloccò le loro parole e Trish andò a rispondere sentendo la sgradevole voce del manager di suo marito dall’altro lato, non poteva farci niente ma detestava Paul Wilka visto che da quando si erano sposati ed era nato Deus quell’arrivista non faceva altro che fare di tutto per far riemergere l’immagine di scapolo d’oro di suo marito.

<< Jason…è per te >> sentendo la voce acida di sua moglie Jason prese il cordless che lei gli stava porgendo con l’ombra di un sorriso sul viso:<< Ciao Paul >> sapeva che si trattava di lui, c’era solo una persona al mondo che Patricia proprio non poteva digerire:<< Jason…ragazzo mio! >> e per certi versi nemmeno lui, cominciava a stufarsi del suo modo di fare lo tollerava solo perché non aveva ancora trovato qualcuno che potesse rimpiazzarlo:<< Cosa vuoi Paul? Non è da te chiamare a quest’ora del giorno e comunque sono ancora in vacanza, il campionato riprende tra due mesi >> commentò poi sorridendo a Trish che si stava riprendendo Deus dal momento che quella sarebbe stata una lunga telefonata:<< Jason mio caro – dio odiava quando lo chiamava così – so che sei impegnato con la tua…signorina e… >> << È mia moglie Paul, la mia famiglia…mia moglie e mio figlio >> gli ricordò trattenendo un’imprecazione:<< Sì, sì certo, come vuoi…ad ogni modo ti ho chiamato per una cosa importante: ci sarà un galà a Sydney tra una settimana è un ricevimento di beneficenza a cui parteciperanno molti personaggi di spicco, è un’ottima vetrina e qualcuno ha fatto il tuo nome tra gli invitati >> Jason si spettinò i riccioli pensando a quanto odiava mettersi in smoking e partecipare a certi eventi, fortuna che c’era sempre Trish al suo fianco a migliorargli la serata:<< Qualcuno? Una volta eri più bravo ad inventare balle Paul >> << Mi preoccupo per te, il campionato si avvicina e tu devi essere ben introdotto e in vista per… >> << Io corro Paul, mi siedo dietro ad un volante e guido un’auto, non me ne frega niente di apparire o… >> << Sei quello che sei grazie alla pubblicità Jason, non dimenticare chi ti ha fatto diventare quello che sei >> lui si era fatto da solo, quando aveva deciso di lasciare i rally e cominciare a correre, all’inizio era un modo per sfogare la rabbia poi aveva scoperto che gli veniva praticamente naturale:<< Verremo al tuo stupido party Paul, ma sia chiaro che è l’ultima volta che… >> << Verrai >> lo corresse l’altro:<< Cosa? >> << Verrai, l’invito è solo per te >> allo sguardo rabbioso di nei suoi occhi azzurri Trish si avvicinò preoccupata:<< Non ho alcuna intenzione di venire da nessuna parte senza… >> << Ho in mente di farti incontrare un paio di sponsor e poi ci saranno da discutere i dettagli per il nuovo assetto della monoposto, Patricia si annoierà sicuramente, potrà resistere un paio di giorni senza… >> << Non intendo… >> ma la mano di lei sul suo braccio lo bloccò e il sorriso di Trish gli diede una risposta che non si sarebbe mai aspettato:<< Sei sicura? >> mormorò poi allontanando la bocca dal telefono:<< È solo per un paio di notti >> Jason annuì poi tornando a parlare con Paul definì i dettagli della partenza.

 

Due settimane dopo la notizia era su tutti i giornali: Jason Charles Anderson aveva una relazione extraconiugale nata in quel di Sydney ad un party di beneficenza.

 

<< Signora Anderson…signora Anderson ha una dichiarazione da fare? Che cos’ha da dire a coloro che affermano che suo marito l’ha tradita? Chiederà il divorzio? >> a quella domanda un sorriso si dipinse sulle labbra di Trish mentre accompagnava Gwen dal ginecologo, Lucas era impegnato in un processo d’alto profilo e Jason per ovvi motivi era volato a Melbourne per parlare con il suo manager:<< Dico che dovreste controllare meglio le vostre fonti signori, ora scusatemi ma devo fare la conoscenza di mio nipote! >> poi ridendo seguì Guinevere all’interno dello studio medico.

<< Ma come fai? >> le domandò l’amica e cognata mentre lei sfogliava distrattamente proprio una delle riviste che ritraevano la presunta relazione di Jas:<< A fare che? >> << A prenderla in questo modo, so che non c’è nulla di vero ma insomma…quegli sciacalli… >> Patricia sorrise:<< Sono solo cani in cerca di un osso, tra poco troveranno altro in cui affondare i denti >> << Jason che dice? >> << Sta sistemando la questione alla radice >> Gwen annuì:<< Sì, mi ha accennato qualcosa, so che ha chiesto aiuto a Lionel, ma non mi hanno detto i dettagli >> << Sei incinta non vuole farti preoccupare >> le ricordò Patricia, poi sorridendo aggiunse:<< Ad ogni modo stai tranquilla, tuo fratello sa esattamente quello che fa >>

 

Ed infatti Jason sapeva esattamente quello che faceva mentre firmava il contratto di rescissione con Paul Wilka:<< Stai commettendo un grave errore ragazzo mio, stai… >> Jason sorrise sprezzante:<< So quello che faccio Paul, hai giocato per troppo tempo con la mia vita, te l’ho sempre lasciato fare perché mi faceva comodo, ma adesso le cose sono cambiate >> << Perché? Perché quella ti ha messo il cappio al collo? Andiamo tu sei Jason Anderson, sei l’idolo delle masse, qualsiasi  uomo vorrebbe essere al tuo posto e qualsiasi donna vorrebbe infilarsi nel tuo letto, perché devi rovinare tutto questo per…per… >> gli mancavano le parole talmente odiava quella situazione:<< Continuerò a fare quello che amo anche da solo quanto alle donne nel mio letto, ce n’è una sola che voglio e che non smetterò mai di far felice, il resto è solo una piccola macchia senza importanza >> << Andiamo non puoi lasciarmi per questo, non puoi buttare tutto al vento per una piccola storiella, è solo un pettegolezzo, si sgonfierà ma intanto parleranno di te, i paparazzi sono sciacalli ma sono utili >> gli occhi di Jason erano di ghiaccio, non avrebbe cambiato idea e ora che finalmente poteva fare quello che da anni desiderava non si sarebbe tirato indietro:<< Non tornerò indietro Paul, te lo ripeto hai giocato con la mia vita per troppo tempo >> << È colpa di quella piccola strega, è lei che ti ha messo queste idee in testa >> Jason dovette conficcarsi le unghie nel palmi delle mani per resistere alla tentazione di prendere a pugni quell’imbecille:<< Mia moglie non c'entra niente con questa storia Paul, se fossi stato un po' più sveglio lo avresti capito da solo: non mi piace che si giochi con la mia vita >> Wilka lo guardò per un attimo indeciso se arrendersi o meno ma il suo orgoglio gli impedì di cedere senza un'ultima minaccia:<< Finirai nel nulla, non sei nessuno senza di me Jason, in breve tutti dimenticheranno chi era Jason Anderson e tornerai da me ad implorare perdono >> Jas sorrise serafico:<< Se arriverà quel giorno Paul, credimi sarò l'uomo più felice del mondo >> poi voltandogli le spalle lasciò l'ufficio.

 

Studio di Lionel Anderson, due settimane prima

<< Non ti fidi di lui cugino? >> domandò Lio guardando Jason che gli stava chiedendo di spiare il suo manager:<< Decisamente non mi fido di lui Lio, ha in mente qualcosa e voglio essere preparato quando accadrà >> << Cosa vuoi che faccia? >> Jas sorrise:<< Tienilo d'occhio, qualsiasi cosa faccia o con chiunque si incontri, quando avrai trovato qualcosa manda tutto a Trish, io sarò a Sydney per un paio di giorni >> Lionel aveva annuito prendendo nota delle informazioni su Wilka per poi salutare Jason.

<< Dimmi che hai del lavoro per me capo >> Lionel alzò gli occhi su sua moglie che lo guardava dalla porta dello studio:<< Mad…sei incinta…dovresti riposare e… >> lei sorrise complice entrando nella stanza:<< Riposarmi mi annoia Lio e poi chi sospetterà mai di una donna incinta per un pedinamento? >> lui sorrise scuotendo il capo mentre lei faceva il giro della scrivania per sederglisi in grembo:<< Tu sarai la mia rovina Madeline Light >> e le sorrise ricordando la volta precedente in cui avevano avuto quello scambio di battute:<< Anderson smettila di fare il maschilista e lasciami fare >> poi baciandogli il mento Mad sorrise dolce:<< In fondo ho imparato dal migliore no? >> lui le accarezzò la schiena con affetto:<< Lo faremo insieme, è mio cugino Mad è la mia famiglia >> lei annuì accarezzandogli una guancia.

Il mattino dopo il pedinamento a Wilka era cominciato e, proprio come sia Jas che Lio si aspettavano, non ci era voluto molto per capire che cosa avesse in mente quell’uomo.

 

Intanto Jason era partito per Sydney ed era da poco stato accompagnato nella suite che era stata prenotata per l’occasione:<< Spero che il soggiorno sia si suo gradimento signor Anderson, per qualsiasi cosa alzi pure il telefono e chiami l’interno 6, comunica direttamente con il responsabile del piano >> commentò il facchino preciso per poi fare un inchino e andarsene.

 

<< Dimmi che non è quello che sto pensando >> e Madeline guardò suo marito mentre Lio scorreva le foto che aveva scattato solo qualche ora prima:<< Non lo so amore, che cosa stai pensando? >> << Che quell’idiota ha pagato una donna per rovinare il matrimonio di Jason >> << Non so che cosa sia successo, ma Wilka ha dato a quella donna un bel po’ di contanti e l’indirizzo dell’albergo dove alloggia Jas >> << Andiamo non essere buonista Lio, anche tu sai fare due più due >> lui le baciò la tempia sospirando:<< Sì, so che hai ragione Mad, vorrei solo evitare la tempesta >> << Jason è preparato e quando avrà queste foto lo sarà anche Trish, andrà tutto bene >>

 

Come tutti si erano aspettati non ci era voluto molto prima che le foto arrivassero alle mani di Patricia e quando la notizia del tradimento di Jason era comparsa sui tabloid lei non si era minimamente stupita di vedere la stessa procace biondina che era ritratta nelle foto con Paul dichiarare di aver passato una notte di fuoco con suo marito.

 

Ranch Anderson, presente

<< Credi di farcela? Senza tutti gli agganci di Paul voglio dire >> e mentre erano seduti nel soggiorno degli Anderson dopo l'ennesimo pranzo di famiglia Trish diede voce ai suoi tormenti:<< Pensi che possa andare male? La maggior parte degli sponsor mi sono rimasti vicino e la compagnia mi ha appena rinnovato il contratto per altri sei anni >> poi baciandole la testa aggiunse:<< Credi che mi sia pentito di aver mandato al diavolo Paul? >> lei scosse il capo:<< No, ma credo che un giorno potresti pentirti dei vantaggi a cui stai rinunciando >> Jason guardò per un istante la sua famiglia riunita a bere il bicchiere della staffa, poi il piccolo Deus e infine tornò a posare gli occhi su di lei:<< Non mi pento di niente amore, come potrei? >> poi sorridendo dolce le baciò le labbra:<< Come potrei quando ho accanto l'amore della mia vita ed un figlio e una famiglia meravigliosi? >> e per Patricia quella risposta valeva più di mille altre spiegazioni, Jason Anderson era davvero un uomo eccezionale e per uno fortunato scherzo del destino era suo marito.

   
 
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