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Autore: Giroro    10/04/2009    4 recensioni
Una piccola fanfiction dedicata ad un pairing che personalmente adoro, seppur sia incentrata su Giroro e Natsumi, vi assicuro che ci saranno anche divertentissimi scorci sugli altri personaggi, insomma, una storia alla Keroro Style, con un pizzico di romanticismo in più! Da non perdere.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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If i could

If i could...

 

 

 

 

 

I raggi estivi commemoravano l'inizio dell'imminente Obon, l'annuale celebrazione del ritorno degli spiriti degli antenati

sulla terra.

Troppa calura al di fuori, per spostarsi di un centimetro dalla base. La ranocchia verdastra, se ne stava comodamente

distesa sul suo giaciglio temporaneo, nella nuova stanza climatizzata messa a punto da Kururu. Le pareti strette,

fornivano un continuo e decisamente refrigerante ricircolo d'aria che consumava allegramente l'energia offerta

inconsapevolmente dalla casa ospite.

A pancia in su si stava bene, con gli occhi mezzi chiusi a sventagliarsi di tanto in tanto. "Mhhh..." un lieve

quanto basso mugolio fuori uscì dalle labbra del sergente, e non proferì altro per altri venti minuti buoni.

Il silenzio aleggiava incontrastato, assieme al dolce far nulla nel quale il capo del plotone adorava affondare

giornalmente.

La quiete apparente durò ben poco però, quando una sorta di bombardamento esterno, fece schizzare

Keroro dalla sua posizione seduta stante. "Che diavolo..." i tonfi s'avvicinavano maggiormente alla postazione

del sergente, e, mentre il povero mal capitato schiacciava la schiena contro la parete, i rumori sordi s'annullarono

di nuovo.

"... Un terremoto o cos'altro?" azzardò il sergente del plotone, tentando di bloccare con le mani esili le gambe ancora

tremanti.

Lo spalancarsi della porta, ed il successivo lancio di più di venti granate, eliminò la constatazione precedente in un

batti baleno.

"Ghya!" non fece nemmeno in tempo ad urlare qualcosa, che si ritrovò schiacciato dalle macerie di ciò che rimaneva

del suo adorato rifugio, con la solita parrucca afro sulla testa, un pò bruciacchiato.

"Keroro! Smettila di perdere tempo a fare nulla, ti ricordo che abbiamo un'invasione da completare!" l'eco della voce

del caporale, tuonò imperativa nella stanza, mentre il fumo si diradava e la sua figura rossastra si stagliava nitida

dinanzi agli occhi del suo capitano.

"G...Ghiroro G...Goucho..." balbettò maldestramente l'altro, risollevandosi dalla polvere "Sei impazzito o cos'altro?

Vuoi distruggere la base?" si lamentò tra i fumi della rabbia. Che velocità di ripresa impressionante!

"Tsk, se servisse a farti smuovere dal tuo perenne letargo, allora si, sarei disposto anche a questo" rispose sarcastico

l'altro, mentre faceva rimbalzare una granata sul palmo come fosse una semplice pallina da tennis.

"Invasione! Invasione! Invasione! Pensi solo a questo? Kami, trovati qualcos'altro da fare!" ribatté il sergente, ripulendosi

dall'orrore della devastazione.

"Qualcos'altro? Dico, siamo invasori! Non stiamo facendo una vacanzucola di piacere!" come al solito, principiò uno

dei loro infiniti battibecchi, che si concluse in aspettativa, con l'ennesima esplosione ed il congedo del maniaco delle armi.

"Mi chiedo come sia possibile che un inetto simile sia divenuto comandante di un plotone! E io? Cosa ci resto a fare

qua se non posso nemmeno conquistare il pianeta? Due anni! Dico, due anni passati a far nulla, che spreco di tempo!".

Caporale, non dimentichi qualcosa? Se non ricordiamo male, non è che ti sia dispiaciuto molto rimanere su Pekopon

a far nulla.

"Taci!"

Oh beh, il rossore evidente dimostra che il giudizio del narratore non sbaglia mai. Dovrei forse nominare una

certa persona che ti ha fatto completamente perdere il senno?

"Taci! TACI! TACIII!"

Torniamo alla storia, pare che il caporale non abbia intenzione di collaborare nello spiegare certe situazioni

amorose che lo riguardano...

"VUOI SALTARE IN ARIA?" ok,ok. Torno al mio lavoro!

Dicevamo, dopo la distruzione della stanza relax, oramai l'unico modo per distrarsi dalla calura, era divenuto quello

di studiare l'ennesima trovata stramba per conquistare la terra, sia per fare qualcosa di utile, sia per calmare i bollenti

spiriti di quel pazzo furioso del caporale.

La sala centrale di ritrovo, quella utilizzata per macchinare i piani decisamente scarsi del sergente, era finalmente

ingombra dei suoi componenti, che seppur disidratati e stanchi a causa del caldo afoso, avevano comunque accettato

di buon grado di prendere parte alla riunione.

L'unico piccolo neo, in quello che sembrava essere, finalmente, il principio di una nuova macchinazione, era il fatto

che nessuno aveva realmente voglia di trovarsi li, in quel posto, a quell'ora, con quel caldo.

Tamama s'era rimpinzato di qualsiasi schifezza possibile, ed infatti, pareva fosse più l'ora della merenda che una riunione

militare d'assalto.

Kururu, seduto col federe portatile super tecnologico, si limitava a scambiare frecciate on-line col compagno pekoponiano

Saburo e, persino lui pareva molto poco interessato alla cosa.

L'unico componente del plotone, perfettamente in forma, che puntava gli occhi su Keroro come se stessero per trasmettere

un film al cinema, era Giroro, ovviamente.

"Dunque?" s'intromise nel silenzio, dato che il sergente ed Angol Mois erano rimasti immobili nelle loro posizioni senza

dire nulla, con delle facce decisamente poco propense.

"Dunque...ecco...si...il piano che...Mois-dono, ti sei informata sull'uscita del nuovo Gunpla? Devo assolutamente averlo!"

Inutile dire che il discorso vertè completamente sull'hobby del ranocchio verde, che si dimenticò completamente del motivo

per il quale si erano ritrovati a discorrere.

"Certamente Oji-sama! Ho controllato personalmente le entrate e le uscite del negozio, sono rimasti quattro esemplari disponibili!"

esordì la biondina con estrema vivacità, felice d'aver potuto fare qualcosa per l'amato sergente.

"...Quella donna...!" Il piccolo Tamama, aveva lasciato momentaneamente il suo pic-nic, per dedicarsi alla gelosia

ossessiva che provava nei confronti di Angol Mois.

E mentre lo sketch, continuava indisturbato, le vene sul capo del caporale cominciavano a pulsare di rabbia.

Il silenzio rimpiombò nuovamente, quando lui si sollevò e sbattè le mani sul tavolo, decisamente innervosito.

"Basta! Siete un branco di perdi tempo! Avete il coraggio di farvi chiamare soldati?" il ringhio della rana rossastra, si diramò

in tutta la stanza, mentre gli altri puntavano lo sguardo su di lui colpevolizzati.

"G...Giroro-kun, calmati dai, stavamo solamente..." Keroro tentò di avvicinarsi, mettendogli amichevolmente la mano sulla spalla

ma, ciò che ricevette in cambio fu solamente uno schiaffo su di essa.

"Smettila di comportarti come un cretino! Guardati! Mi vergogno a chiamarti capo, non lo meriti! NON MERITI DI ESSERE A CAPO

DI UN PLOTONE DANNAZIONE!" .

Le successive parole del caporale, lasciarono dietro di sè solamente un silenzio disarmante. Keroro abbassò il braccio ed il capo,

ferito dalle parole del suo sottoposto. "E' vero... non lo merito..." piagnucolò con le lacrime agli occhi.

"G...Gousho-san...n...non pensa di essere stato un pò troppo duro col sergente?" Tamama, intromettendosi, credette di poter

perlomeno riaggiustare qualcosa nel gelo devastante che si era appena creato, ma, in tutta risposta ricevette solamente

un'occhiata assassina dal suo superiore.

"No, è la verità!" emise abbassando le palpebre "Contatterò personalmente il quartier generale, non voglio fare parte di un plotone

che non porta a termine la missione assegnatagli! Ho provato a dirvelo in tutte le salse, mi sono fatto umiliare, usare, schernire, pur

di tentare di salvaguardare l'integrità militare di questo dannatissimo plotone... ma ora, se permettete, mi sono stufato!"

Non proferì altro, volse le spalle agli altri e si dileguò nella stanza adiacente.

"Giroro!" quando il sergente sollevò lo sguardo, fu troppo tardi, ormai, aveva preso la sua decisione.

Il resto del gruppo era rimasto in silenzio. Avrebbero potuto forse, ribattere diversamente? Aveva ragione su tutta la linea

questa volta, in fondo, non aveva mai avuto torto, era stato l'unico a ricordare giornalmente a Keroro il loro reale

compito, e lui cos'aveva fatto? Se ne era infischiato altamente.

"Non voglio che Il caporale se ne vada..." cincischiò Tamama, tirando su col naso.

"Nessuno lo vuole..." la voce che turbò nuovamente il gruppo, stavolta, fu quella di Dororo, che dall'alto aveva osservato

la scena in silenzio.

Il sergente sospirò, risollevandosi da terra. Sorrise. "Forza! Mettiamoci al lavoro... organizzeremo un piano fantastico,

non permetterò che uno dei più validi membri del nostro plotone ci abbandoni in questo modo!"

Stava davvero pensando all'invasione?

 

...

 

Un sorrisetto tagliente e compiaciuto, si piegò sulle labbra del caporale, ancora di schiena rispetto alla porta.

"Potrei fare l'attore..." si complimetò con sè stesso per l'operato, ora, avrebbe solamente dovuto continuare

a fingere ancora per un pò. Questa volta, avrebbero invaso Pekopon e nessuno, si sarebbe intromesso nella

loro opera.

Pareva rinvigorito, quasi tornato ai vecchi tempi, nei quali c'era spazio solamente per il suo lavoro e per null'altro.

Per un istante, aveva dimenticato quel piccolo qualcosa che lo legava alla terra in modo inscindibile.

Eppure, non gli venne la briga di pensare alle conseguenze del suo gesto. Semplicemente era contento, compiaciuto,

rinato e tutto questo, non faceva altro che rafforzarlo maggiormente.

Si mosse, abbandonando la base e risalendo in superficie, nel giardino dove era situata la sua 'dimora'.

Sollevò un lembo della tenda, entrando al suo interno. Si sarebbe dovuto preparare no?

Ovviamente. Non vedeva l'ora!

Già s'immaginava il suo rientro a Keron, le ovazioni, le medaglie al merito, la promozione! Era tutto così

eccitante!

"Basta lucidare armi tutto il giorno, è ora di usare questi giocattolini come si deve" sorrise, lo fece con gusto,

per la prima volta da quando aveva messo piede su Keron. Il sangue gli ribolliva combattivo nelle vene, come

se fosse per lui, stata la prima battaglia.

Ma, prima o poi, quel pensiero, sarebbe dovuto tornare alla mente e lo fece, accompagnato dal richiamo

vocale della sua nemica numero uno.

"Giroro?" si fermò, tutto ciò che stava pensando e progettando, fu spazzato via dal semplice echeggiare

della voce dell'unica sua debolezza persistente.

"N...Na...Natsu...mi?" diavolo, quanto era stupido! Quanto si sentiva tremendamente scemo a sciogliersi in quel

modo dietro il suo nome pronunciato da lei, di come, il suo semplice proferirlo, lo facesse suonare in modo

totalmente diverso.

Scosse la testa, fingendo di tornare ai suoi doveri, doveva evitarla! Ora, l'invasione era la cosa più importante.

"Giroro..." lo richiamò di nuovo, ed il secondo allarme fu peggio del primo. Non voleva muoversi, ma era come

se il suo corpo, avesse preso vita di sua sponte e lo stesse trascinando a forza fuori dalla tenda.

"No! Non voglio diavolo! E' solamente una debolezza!" si rimproverò, attaccandosi ad una delle casse armamentarie

li di fianco.

Riprese il controllo per poco, e quando sembrò tutto risolto, fu lei a sollevare il risvolto dell'entrata per infilarvisi all'interno

con la testa, curiosa forse.

"Ah ma ci sei! Perchè non rispondi?" lo accusò, sollevando un sopracciglio quasi adirata. Ecco, l'incrociare il suo sguardo,

equivaleva perdere completamente quella cosina che lui osava chiamare raziocinio.

"Avevo da fare, non lo vedi?" tentò di darsi contegno, incrociando le braccia al petto e distraendo lo sguardo altrove,

seppur il rossore ormai aveva ricoperto la sua faccia, alimentando quello scarlatto che già possedeva di natura.

"Oh, mi scusi se l'ho disturbata Mr. Impegnato, la lascio ai suoi impegni allora!" s'inviperì l'altra. Diamine, non ne sapeva il

motivo, ma ogni qualvolta lui mostrava ostilità nei suoi confronti, lei si innervosiva, non le andava giù il fatto che proprio

'LUI' si rivolgesse a LEI in quel modo altezzoso! Stupido ranocchio egocentrico, maniaco delle armi!

"...Se hai proprio bisogno di me...però..." eccolo! Sapeva che avrebbe ceduto, si dava del cretino per quanto cercasse di sembrare

duro e per quanto invece si sciogliesse ad una sua minima richiesta.

Un cane! Era diventato la stregua di un servetto! Chi glielo faceva fare di...di...

Rivolse un'occhiata al volto imbronciato di lei, che si era poi immediatamente trasformato in un timido sorriso al suo accettare.

Un'altra cosa che non poteva vedere, era proprio questo! Lei era una guerriera, non poteva sorridergli così, a quel modo...perchè poi lui si...

lui si...

Rammolliva! Per l'appunto, bastò una frazione di secondo per mandarlo in brodo di giuggiole.

"Volevo chiederti di aiutarmi a preparare la cerimonia dell'Obon per questa sera, gli altri, si sono dileguati...chissà perchè..." allargò il sorriso piegando il capo, e questo, fu il

colpo finale che lo mise K.O.

"I...io...aiut...te...festa...soli...dileguati?" perchè ogni frase di lei veniva sempre decodificata come qualcosa di assolutamente sbagliato?

Si stava comportando esattamente come Keroro! Gli aveva chiesto di aiutarla in un lavoretto casalingo, lui era un soldato dannazione, non una

massaia. Come se non bastasse, comparvero a far loro compagnia anche le due amate parti delle sua coscienza.

 

...

 

Non vedi che ti sta solo usando? Tu sei un guerriero, il tiratore scelto dell'armata Keroniana. Puoi mica farti sottomettere

da una Pekoponiana!

"I...Io non mi sto sottomettendo!"

Guardala! Non è un amore? Come fai a dirle di no, con quel visino, quegli occhi, non ascoltare quel fesso di un diavolo!

"E'...E'...vero...come posso dirle di no?"

Dannazione, devi invadere la terra, te ne sei dimenticato? E' quella la tua priorità!

"Giusto! Io sono un invasore, per una volta che Keroro si è deciso a..."

Orsù, l'invasione può aspettare no? E se fosse l'occasione giusta per rimanere solo con lei e dichiararti una buona volta?

Daaaai...lo so che muori dalla voglia di stare solo soletto con lei...

"I...Io e lei....soli?"

Non farti incantare da questo stupido! Devi conquistare Pekopon!

"S...si ma..."

 

Ehi coso alato! Se Giroro è innamorato, devi lasciargli seguire i suoi sentimenti! Smetti di intrometterti!

Parli tu? Piccolo piccione in vestaglia? Lui è un soldato, non una bambolina! Vattene!

No Vattene tu! Tsk, almeno ci sarebbe potuto scappare un bacio!

No Vat... uhm...un bacio dici? Interessante! Continua piccione...

Certo, gli innamorati si baciano, cosa credi? Sarebbe una grande conquista per lui!

Uhm...uhm...si si, interessante, hai sentito? Un bacio... potrebbe essere una scusante per far alleare Natsumi nel plotone, è una femmina in gamba...e se si mettessero insieme...

Giusto! Sono d'accordo con te!

 

"Ahem...Scusate se interrompo la vostra chiacchierata ma...sapete com'è... QUESTO COMIZIO RIGUARDEREBBE ME!"

I due angioletti s'osservarono complici, per la prima volta.

Mi raccomando! Se hai bisogno, fai un fischio! proferì il diavoletto, scomparendo dietro una nuvoletta di fumo non meglio indentificata.

In bocca al lupo Campione! Falla tua! L'angioletto strizzò invece l'occhio, dileguandosi col compare in men che non si dica.

 

Ghiroro rimase immobile ad osservare il vuoto.

Inutile descrivere l'incredibile rossore che s'era esteso su tutto il suo corpo.

Inutile citare l'ormai storico battito cardiaco da campana rotta.

Inutile specificare sin dove la sua mente si era spinta a fantasticare in quel momento.

 

 

Fine prima parte

 

 

  
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