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Autore: MaxB    15/05/2016    2 recensioni
Raccolta di one-shots e mini-long basate su immagini di Rboz e Blanania, che mi hanno dato l'autorizzazione. Gajevy totale con accenni ad altre coppie.
Elenco dei capitoli per genere o caratteristiche:
- Serie di immagini: 1, 6, 8, 9, 14
- Immagini singole o a coppie: 2, 5, 7, 12, 18, 19, 23, 24
- Drammatiche: 3, 13
- AU: 5, 15, 18, 19, 20, 22, 24
- Pirates AU: 10, 11 (conclusa)
- School AU: 4, 15, 20
- Council Gajevy: 16, 21
- Gajevy Week 2015: 17
Scrittura e disegno sono due forme d'arte che se accoppiate fanno scintille!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Pantherlily, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Disegnatrice: Rboz
Universo: Fairy Tail
Caratteri: IC
Genere: fluff; romantico;
Personaggi: Gajeel Redfox; Levy McGarden;
Coppie: GxL
Rating: giallo
POV: esterno
Lettura: -
Contestualizzazione: futuri capitoli di Fairy Tail (fine della battaglia vs Alvarez e gli Spriggan)
Avvertimenti: spoiler!, futuro ipotetico

 

Gajeel tirò un sospiro e abbassò le spalle, lasciando che la stanchezza a lungo trattenuta gli rallentasse i battiti cardiaci. Avevano combattuto senza esclusione di colpi, lui e i sei mostri della sua squadra. Lo aveva detto quasi per scherzo, che erano mostri, ma avevano combattuto con così tanta forza da risultare spaventosi.
Gajeel alzò lo sguardo e fece una panoramica della situazione: diversi corpi nemici giacevano a terra, mentre quelli della spriggan e dei suoi alleati non erano più visibili, sconfitti e abbandonati da qualche parte. Il suo combattimento era durato più a lungo degli altri, anche se Lisanna ed Elfman erano quelli che se l’erano vista più brutta. Mirajane aveva concluso da tempo ed era riuscita ad allestire un campo infermieristico.
Lily lo raggiunse con il passo felpato, senza nemmeno volare. Era tornato piccolo: - Buon lavoro – commentò.
Gajeel contemplò le macerie, aspettando che il gatto gli desse notizie di Levy. Ma non lo fece.
Probabilmente voleva che fosse lui ad informarsi, dandogli prova del fatto che alla ragazza teneva più di quanto avrebbe mai ammesso. Anche se lo sapevano tutti che quella che si era formata tra lui e Levy era più di una semplice legame tra compagni di gilda. I suoi continui commenti sarcastici mirati a farla arrabbiare, le frecciatine che le lanciava, il suo perenne girarle intorno usando come scusa l’amicizia che si era rafforzata in quegli ultimi mesi…
Persino Juvia, che non aveva occhi che per Gray, aveva capito che era il suo particolare modo di flirtare. Per Gajeel era diventata una droga. E sapeva che lo era anche per l’oggetto delle sue attenzioni, che si irritava e metteva il broncio, eppure non lasciava mai il suo fianco e si rivolgeva sempre a lui prima di contare sugli altri. Il loro trio era il nuovo Team Shadow Gear, e Gajeel si sentiva scaldare dentro ogni volta che ci pensava.
- Come stanno gli altri? – farfugliò, celando dietro la facciata impassibile ciò che davvero gli stava a cuore sapere.
- Grazie dell’interessamento – brontolò Lily, alzando il braccio steccato.
Aveva lottato come un vero maestro, ma nemmeno i migliori erano immuni alle ferite. O alla morte.
Lily ghignò senza farsi vedere, pronto a stuzzicare Gajeel. – Levy sta bene comunque.
Il ragazzo si voltò verso di lui e lo guardò di traverso, mezzo infastidito e mezzo grato per quella rivelazione. – Ti ho chiesto come stanno tu…
- Ma smettila! – sbuffò Lily. – Datti una mossa, Gajeel. Sappiamo entrambi la verità. Gli altri stanno bene, Levy ha una brutta ferita sul ventre, però Mirajane l’ha già medicata e ora sta meglio.
Gajeel, che aveva trattenuto il respiro senza accorgersene, si svuotò i polmoni quando apprese che Levy era fuori pericolo.
- Dovresti farti medicare il braccio, sanguina parecchio – gli fece notare il gatto. – Se ti sbrighi magari trovi Levy senza maglia.
Gajeel lo fulminò mentre il compagno ridacchiava, ma a dispetto del suo sguardo affrettò il passo verso la tenda a righe bianche e grigiastre dell’infermeria.
Aveva la scusa adatta per entrare nella tenda senza annunciarsi: un braccio sanguinante era perfetto.
Arrivato davanti all’entrata, però, esitò. E se l’avesse davvero trovata senza maglia? Era già stato abbastanza imbarazzante caderle addosso alle terme, schiacciati l’uno sull’altra, nudi. E ancora peggio era stato rendersi conto che le sporgenze morbide su cui era atterrato di faccia non erano braccioli, per bambini, ma morbide parti del corpo di Levy che si imponeva sempre di non immaginare.
Gajeel abbassò lo sguardò ed entrò osservandosi le punte degli stivali graffiati.
Si grattò la nuca, a disagio, ma quando non sentì urli spaventati capì che aveva il via libera per guardare. I suoi occhi incontrarono immediatamente quelli di Levy, che lo fissava senza battere ciglio.
Sembrava che le loro pupille riuscissero sempre ad intuire dove si sarebbero posate quelle dell’altro, come una calamita inevitabilmente attratta dal magnete.
Per sua fortuna, o forse sfortuna, Levy si era rimessa la canottiera che aveva indossato alla partenza da Fairy Tail, e che per tutto quel tempo era rimasta coperta dal giaccone pesante. All’interno della tenda l’aria era tiepida.
- Gajeel hai tutto il braccio insanguinato! – esclamò Levy, avvicinandosi a lui e slacciandogli la giacca senza pensarci due volte.
Lui inghiottì l’aria rumorosamente, attirandosi un’occhiata perplessa di Levy. Il sangue aveva inzuppato il giaccone che anche lui portava, ma una volta che questo finì per terra fu evidente che la ferita non era al braccio.
- Riesci a muovere la spalla? O è solo un taglio profondo?
Gajeel mosse un po’ l’articolazione ferita, che borbottò in protesta, ma di trofei di guerra ne aveva sicuramente collezionati di peggiori. – Tutto a posto – borbottò. – Tu come sei messa?
Levy gli diede le spalle e si diresse alla piccola cassetta di sicurezza sistemata per terra, prendendo garze, cotone e disinfettante. – Come nuova grazie a Mira.
A proposito di Mira… - Dove sono gli altri?
Levy imbevve il cotone di liquido chiaro e, appoggiandosi a Gajeel, iniziò a pulirgli il sangue colato su tutto il braccio, per capire dove fosse esattamente la ferita. – Sono andati a fare una ricognizione, Lily invece è uscito poco fa per fare da sentinella. Lisanna ha bisogno di molto riposo, quindi speriamo di riportarla presto a casa e… Gajeel, devi abbassarti, non riesco a medicarti così.
Il ragazzo abbassò lo sguardo: Levy lo stava disinfettando in punta di piedi, e non sapeva bene dove appoggiarsi. Ogni posizione sarebbe stata più che equivoca. Gajeel si inginocchiò, raddrizzando la schiena che aveva incurvato per tutto quel tempo. La tenda era alta quanto Mirajane, all’incirca, perciò Levy ci stava benissimo in piedi. Gajeel… leggermente meno.
La ragazza annuì soddisfatta e si avvicinò nuovamente, cercando di non arrossire. Era strano riuscire a guardare Gajeel dritto negli occhi, e per qualche strano motivo sentiva che quelle iridi rosse come il sangue che stava pulendo le avrebbero mandato a fuoco la pelle. Ci volle tutte la forza di volontà di cui disponeva per tenere lo sguardo fisso sulla sua spalla ferita e non sincerarsi di cosa lui stesse guardando.
- Hai un taglio parecchio profondo – disse dopo un po’, per spezzare quel silenzio teso. Continuava a sentirsi i suoi occhi addosso. – Ora te lo bendo e… poi… sei a posto. Va bene?
Averlo così vicino la mandava in paranoia. Ammucchiò il cotone macchiato di rosso e mise via il disinfettante, agguantando in cambio le garze che aveva preparato prima. Iniziò a fasciargli la spalla scostando il tessuto della canottiera, per poi girarsi per prendere un fermaglio.
Quando si diresse nuovamente verso di lui sperò di non essere arrossita troppo: per qualche motivo si era sentita lo sguardo di Gajeel fisso sul suo lato B.
- Dimmi se è troppo stretta, prima che la chiuda – lo avvisò cercando di fissare la garza.
- Il nostro rapporto mi va troppo stretto – la informò lui senza mezzi termini.
Le mani di Levy si bloccarono e lei smise di respirare, fissandolo a occhi sgranati. – Cosa…?
Essere alti uguali permetteva loro non solo di guardarsi facilmente negli occhi, ma anche di baciarsi senza intoppi. E Gajeel non poté non approfittarne.
Le sue labbra la zittirono e fecero crescere in lei una tempesta implacabile che le bloccò il respiro. Si erano già baciati alcune volte, al Concilio. Due o tre. Giusto perché Gajeel marcasse il territorio. Ma non era successo nulla di serio, e Levy aveva smesso di rodersi il fegato per quella storia taciuta che sembrava non avere né capo né coda. Gajeel non guardava nessuna donna, era freddo e taciturno, per questo le attenzioni che riservava a lei, benché poche, risultavano enormi. I baci a stampo, i loro sfioramenti di labbra, sembravano azioni casuali e sbagliate nella loro estrema castità.
Niente poteva competere con quel bacio, le bocche fameliche ed esperte, le labbra umide e morbide, la pelle a contatto.
Levy cacciò via lo stordimento e abbracciò il collo di Gajeel, visto che per una volta poteva farlo senza paura di essere presa in giro per via dell’altezza. La garza che gli fasciava il braccio iniziò a sfaldarsi e, senza gancetto, due giri di fasciatura gli scivolarono lungo il braccio, fino al gomito. Non andarono oltre perché il braccio piegato di Gajeel si era infilato sotto alla canottiera di Levy, bloccandone la caduta.
L’aria iniziò a scaldarsi sempre di più mentre le mani di Gajeel si prendevano quello che aveva silenziosamente marchiato come suo. Solo suo. La mano sinistra si posò sul fianco di Levy per tirarla a sé, accarezzando ogni porzione di pelle scoperta che incontrava.
Diamine, quella canottiera non copriva un bel niente!
Le dita raggiunsero la base della schiena e, non incontrando ostacoli da parte della proprietaria del corpo, la mano scese fino al confine che separava schiena e sedere. Già solo il fatto di sfiorarlo con i polpastrelli attraverso la stoffa lo mandava fuori di testa. Non si era reso conto di desiderarla così tanto fino a che si era lasciato andare. Forse aveva ancora in corpo l’adrenalina della battaglia. Forse avrebbe ringraziato i suoi nemici.
Levy spalancò la bocca per garantirgli l’accesso, e Gajeel entrò senza convenevoli, allungando la lingua quel tanto che bastava per incontrare quella di lei, pronta a danzare. La mano destra del ragazzo decise di testa propria di osare e, infilandosi più in profondità sotto la canottiera ocra, sfiorò piano le fasciature che Mirajane aveva applicato sul ventre della giovane.
- Hai male? – bisbigliò Gajeel, scendendo a baciarle il collo mentre lei riprendeva fiato.
- No – rispose ansimando, chinando la testa per reimpossessarsi delle sue labbra. Sentivano l’uno sulla punta della lingua dell’altro quello che si erano taciuti in tutti quei mesi: dolore, paura, disperazione, desiderio, struggimento e amore.
Sembrava che le loro bocche si muovessero in una coreografia che sapevano ballare in modo naturale al ritmo dei loro respiri.
La mano sinistra di Gajeel iniziò a salire lentamente verso l’alto sotto la canottiera, mentre la braccia di Levy restavano ancorate al suo collo e i suoi capelli selvaggi le invadevano il viso.
Le sfuggì un gemito di piacere quando i polpastrelli gelati del ragazzo le sfiorarono la pelle bollente del seno, lì dove terminava la fasciatura.
- Levy e Gajeel?
I due ragazzi si bloccarono, il fiato imprigionato in gola e le labbra incollate, i corpi fusi, quando sentirono la voce di Mirajane che chiedeva di loro.
- In tenda – rispose Lily, con un tono che Gajeel avrebbe giurato essere malizioso.
Mira ridacchiò e i ragazzi videro la sua ombra avvicinarsi all’entrata della tenda.
Levy quasi cadde nella foga di allontanarsi da Gajeel. Si chinò vicino alla borsa con gli oggetti d’infermeria e si abbassò la canottiera cercando di darsi un tono. Il ragazzo si pulì le labbra umide e pregò di non avere le gote troppo rosse, lo sguardo troppo eccitato e qualche altro scomodo dettaglio fuori posto.
- Eccovi qua voi due! – esclamò ingenuamente Mirajane entrando in tenda. – Che succede?
- Levy è migliore come cuoca che come infermiera. E con questo ho detto tutto – borbottò Gajeel, scontroso. – Ti muovi, Gamberetto?!
La ragazza si girò tenendo in mano un altro gancetto per fissare la fasciatura. Il rossore sulle sue guance poteva passare per indignazione per i commenti acidi, fortunatamente. Altrimenti, tutto quel colore sulle sue guance sarebbe stato terribilmente ovvio. – Stupido Gajeel, potevi fartela tu la fasciatura!
- Va bene, ho capito, meglio se levo le tende. Letteralmente, dato che dobbiamo tornare al quartier generale – esordì Mirajane prima di uscire.
Levy sospirò fissando la fasciatura di Gajeel, che la fissò ghignando.
Lei incrociò le braccia al petto, irritata. – Sei stato cattivo – lo sgridò.
Lui roteò gli occhi: il pentimento gli si addiceva quanto una minigonna di lustrini. – La prossima volta dirò che stavamo limonando brutalmente, va bene?
Levy avvampò di nuovo, scuotendo la testa con rassegnazione.
Gajeel ridacchiò e le stampò un bacio sulle labbra prima di alzarsi e uscire dalla tenda.
La ragazza restò ferma in mezzo alle righe bianche e grigie e al cotone sporco, chiedendosi cosa mai sarebbe successo da quel momento in poi.
Cosa significava quel bacio per lui? Per loro?
La tenda le crollò improvvisamente sulla testa, spegnendo le luci del suo mondo e facendola cadere sulle chiappe.
- Ehi! – brontolò, mentre la tela grezza e ruvida la circondava togliendole l’orientamento.
Da fuori le giunse all’orecchio la risatina rude di Gajeel, mentre in lontananza Lily lo rimproverava.
Levy sorrise.                                                                                                            
Il suo futuro era incerto quanto una un’aurora boreale, ma poteva star sicura di una cosa: Gajeel ne era parte integrante.
 
 
MaxB:
Ehi! Sì so che avevo detto che avrei lasciato stare questa storia per un po’, ma, cavolo, svegliarsi e ottenere come buongiorno una foto di Gajeel e Levy che si fanno… wow. Pura perfezione, sono morta. Ho scaricato il cellulare a furia di guardarla.
Quindi questo è quanto.
Spero di aggiornare presto LNVI, domani aggiorno The Ghost (che devo assolutamente muovermi a finire xD maledizione) e basta.
Sono ancora qui ihihih.
Sempre in volo,
MaxB


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