DOLCI (E) GUAI

Un mercoledì Hyoga rimase a casa da scuola perchè non si sentiva troppo bene. Per far divertire sia lui che Shun, che nemmeno poteva pensare di andare a scuola visto il fratello iperprotettivo che aveva, la babysitter Lily decise di mostrare loro come funzionava la macchina dello zucchero filato. In questo modo, avrebbe anche avuto pronta la merenda per tutti.

"Non è difficile da usare. Basta mettere lo zucchero al centro, aspettare che si formino dei fili e poi raccoglierli su un bastoncino" spiegò la babysitter.

Hyoga faticava a credere che i granelli di zucchero potessero diventare una cosa morbida ma, dato che l'amico sembrava particolarmente felice, si lasciò contagiare dall'euforia.
I primi due o tre bastoncini, però, erano così poco ricoperti di zucchero filato che il Cigno decise di aggiungere parecchie altre manciate di zucchero nel recipiente centrale, dopo essersi assicurato che Lily fosse girata a fare altro. Questo causò un sovraccarico della macchina, la quale esplose gettando zucchero semisciolto in faccia ai due bronzini e in tutta la cucina.

"Santo cielo, Hyoga!" lo rimbeccò la ragazza appena si accorse del fattaccio. "Non muovetevi, vado a prendere degli stracci per pulire" disse prima di uscire dalla cucina.

Chi invece entrò dopo qualche minuto fu Ikki, appena tornato dal lavoro, messo in allarme da certe risatine che provenivano dalla cucina. Socchiuse leggermente la porta e vide Shun che leccava lo zucchero sciolto sulle guance del Cigno con una strana espressione beata sul volto.
La Fenice chiuse la porta di colpo, respirando lentamente per calmarsi. Non voleva credere a quello che aveva visto, ma per amore del fratello voleva guardare una seconda volta prima di dare sfogo alla propria rabbia.
Socchiuse di nuovo la porta della cucina e stavolta vide Hyoga che leccava alquanto lascivamente lo zucchero sul volto del cavaliere di Andromeda, che era arrossito ma non faceva il minimo movimento per allontanare quel pennuto molesto.
A quel punto la Fenice non poté più far finta di niente: spalancò la porta e prese per la collottola il Cigno, letteralmente trascinandolo via da Shun. Probabilmente l'avrebbe anche riempito di botte, ma Lily rientrò prima.

"Ma mettere il ripostiglio più vicino alla cucina no, eh?" borbottò la ragazza.

Solo dopo notò il putiferio.

"Che cavolo sta succedendo qui?!" urlò lasciando cadere gli stracci che portava.

"Non preoccuparti" rispose Ikki, con voce stranamente calma. "Prendi Shun e andate a giocare di là, che qui puliamo noi. Non è vero, Cigno?" aggiunse, gelando Hyoga con un'occhiata.

Il suddetto palmipede non poté far alto che annuire.
La ragazza non se lo fece ripetere, lo sguardo della Fenice prometteva guai a chiunque si trovasse nelle vicinanze.

Rimasti soli, Ikki prese in braccio il biondo, lo capovolse e utilizzò la sua folta chioma a mo' di mocio per pulire a fondo la cucina. Allo stesso tempo, si sfogò e si vendicò del Cigno impudente.
Ciononostante, Hyoga avrebbe sopportato ancora e ancora quel trattamento pur di poter stare così vicino a Shun come lo era stato pochi minuti prima.

ANGOLO AUTRICE
Ebbene sì, gente, il primo passo verso lo shonen-ai è stato fatto!
E fra qualche aggiornamento ci spingeremo ancora un po' più in là. Ma non preoccupatevi, non andremo al di là del rating giallo (per ora), a parte forse qualche attimo in cui si potrebbe sconfinare nell'arancione. Come detto, però, saranno solo attimi.
Tornando a questa storia, che ve ne pare della punizione riservata a Hyoga? Creativa, no? E per quanto riguarda il momento shonen-ai?
Fatemi sapere!
Alla prossima, con una nuova storia sull'incredibile stupidità di Seiya!
                                                                                                          Lan Shuihua