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Autore: ParkMiHyun    15/05/2016    1 recensioni
(Vmin)
Dal testo: Lo vidi voltarsi ed andare via, io rimasi al parco, a piangere, ero grato alla pioggia, nascondeva il tutto. E dopotutto aveva ragione lui. Aveva ragione ad odiarmi, ero un disastro vivente che deludeva tutti.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io e Jimin ci siamo messi insieme circa due anni fa, quel giorno me lo ricordo come se fosse ieri:
Era una piovosa giornata di metà gennaio, il vento soffiava forte, rovinando le acconciature dei passanti e facendo volare qualsiasi delicato oggetto puttato per terra da qualche persona poco rispettosa.

Eravamo al parco, seduti su una panchina, o meglio, io ero seduto sulla panchina, Jimin stava in piedi, ad urlarmi contro, perché sì, stavamo litigando, lo facevamo spesso ormai.

Non mi ricordo neanche del perché stavamo litigando, probabilmente il mio cervello ha cancellato quel ricordo tanto orribile, ricordo solo la sua mano che si schiantò contro la mia gancia, talmente forte da farmi girare la testa da un lato. Esclamò "Sei uno stupido Taehyung, ti odio!"

Fece male, non lo schiaffo, ma il mio cuore. Ero innamorato di lui dal debutto, e sentirgli dire quelle parole mi fece male, Aveva rotto il mio cuore in mille pezzi.

Lo vidi voltarsi ed andare via, io rimasi al parco, a piangere, ero grato alla pioggia, nascondeva il tutto. E dopotutto aveva ragione lui. Aveva ragione ad odiarmi, ero un disastro vivente che deludeva tutti.

Dopo qualche minuto smise di piovere e lo vidi tornare indietro, con lo sguardo severo fisso sul mio, che abbassai subito per non fargli vedere le mie lacrime.

Con due dita mi alzò il mento in modo da gaurdarmi, mi sorrise consolatorio, asciugandomi le lacrime con la punta delle sue piccole dita.
Disse la frase che non mi aspettai mai di sentire dalle sue labbra: "Scusa Tae, non ti odio,ti amo! " dopo di che fece combaciare le nostre labbra.

Al primo colpo non ricambiai, ci rimasi di sasso, ma dopo qualche secondo ricambiai il bacio, facendo combaciare anche i nostri petti in un abbraccio caloroso. La sua lingua esperta giocava con la mia, ero nervoso, era il mio primo bacio e non sapevo come comportarmi.

Adesso siamo entrambi sul letto, dopo un'altra sessione di fuoco e scintille. Mi accarezzava il viso con un dito, proprio come quel lontano giorno di metà gennaio, sorridendomi con il suo sorriso angelico.

 
 
   
 
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