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Autore: A n o n y m o u s Rei    15/05/2016    5 recensioni
"Poi la poesia parla di un ragazzo con gli occhi azzurri che ha le mani troppo grandi per regalare fiori e questo lo manda fuori di testa perché lui non ha gli occhi azzurri e le sue mani non sono così grandi.
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“Sei innamorato di Isaac?”"
[Derek/Stiles; words:703 parole]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Derek/Stiles; Derek reads Saba; jealous!Stiles; they’re idiots but they’re in love; Laura Hale(mention); Isaac Lahey (mention); Sheriff Stilinski(mention); I could have mentioned Mulan's granny phrase; I definitely did.
 
 
Mi sono innamorata di Saba come ci si innamora di tante cose, grandi e piccole che siano.
Di Trieste ho pochi ricordi se non la bora e le risate in albergo di una gita di terza media, una vita fa.
Eppure c’è qualcosa che mi lascia sempre con il fiato sospeso quando leggo le sue poesie.
 
 
 

Vorrei regalarti un fiore.
 

 
Derek legge Saba senza un motivo apparente. Il Canzoniere è in bilico tra il tavolino del caffè e il vuoto, il segnalibro sempre sulla stessa poesia.

Trieste.

Stiles trova che sia un’accozzaglia di parole tristi che descrivono posti lontani che non ha mai visto.

Poi la poesia parla di un ragazzo con gli occhi azzurri che ha le mani troppo grandi per regalare fiori e questo lo manda fuori di testa perché lui non ha gli occhi azzurri e le sue mani non sono così grandi.

Alla fine decide di chiederglielo perché sta impazzendo.
-

 
“Sei innamorato di Isaac?”

Derek strabuzza gli occhi: “Pardon?

“Sei” prende un respiro profondo “innamorato” lo fissa, occhi negli occhi, perché la verità è meglio affrontarla a testa alta “di Isaac?”

L’Alpha rimane in silenzio per qualche secondo, come a voler rielaborare le parole di Stiles, poi scoppia a ridere.
Ed è una risata grossa, con tanto di mani sullo stomaco e lacrime agli occhi.

“Gesù, è la cosa più ridicola che abbia mai sentito in vita mia” risponde asciugandosi le lacrime “Perché dovrei essere innamorato di Isaac? Poi stiamo parlando dello stesso Isaac? Ricciolino, occhi da cucciolo e gambe troppo lunghe?”

Stiles annuisce prima di riprendere parola:”Leggi sempre questo libro di poesie di Saba. Che poi nemmeno so chi è Saba o come si pronuncia il suo diavolo di nome! E hai sempre questa poesia segnata che parla di questo ragazzo dagli occhi azzurri e le mani troppo grandi e.. so che Isaac non ha gli occhi azzurri ma non ho potuto fare a meno di pensare a lui e.. dio mio come sono patetico” tira su col naso e cerca di nascondere le lacrime. Perché sta piangendo, poi?

Quello che non si aspetta sono le mani di Derek che gli circondano il viso e si trova ad immergersi in tutto quel verde che sono i suoi occhi.

“È la poesia preferita di Laura. Lo era.” sussurra abbracciandolo “L’ha letta talmente tante volte ad alta voce che ho finito per innamorarmene. Non per il ragazzo con gli occhi azzurri o per il modo in cui descrive la città ma..” scuote la testa prima di appoggiarla contro la spalla del ragazzo “Ogni tanto vorrei regalarti un fiore” la voce è poco più di un sussurro che s’infrange contro il cotone della sua maglietta “ma ho le mani troppo grandi e troppo segnate dalla vita per farlo. Finirei per rovinarlo e rovinare te e non posso permettere che questo accada. Per questo mi accontento di osservarti dal mio cantuccio e...”

Stanno piangendo e sono due poveri idioti.

Sono due poveri idioti innamorati l’uno dell’altro che non hanno mai avuto il coraggio di parlarne.

“Va tutto bene Der, va tutto bene” sussurra prima di baciargli la fronte e stringerlo più forte.

 
-

Due sere dopo Stiles sta cucinando la cena quando suonano il campanello.

“Papà, vai tu?” urla e sente l’acqua della doccia iniziare a scorrere e la porta del bagno che sbatte.

“Va bene, messaggio ricevuto Sceriffo!” ridacchia asciugandosi le mani sul ridicolo grembiule a scacchi che indossa.

Quando apre la porta Derek è lì davanti a lui, lo sguardo basso e un mazzo di fiori in mano.

Stiles vorrebbe piangere, e chiedere a qualcuno da quando è così emotivo maledizione!, ma si limita a sorridergli.

“Ho pensato.. ho pensato che se ho le mani troppo grandi per portati un solo fiore allora vale la pena portartene un mazzo così, così almeno uno potrebbe salvarsi e po..” che qualcuno lo salvi da quest’uomo, da questo licantropo, perché sarà la sua morte.

Non gli da il tempo di finire e se lo tira contro, perché di parole, di silenzi, ce ne sono già stati abbastanza e baciarlo adesso sembra il miglior modo per concludere quella storia.

O iniziarla, dipende dai punti di vista.

(Dal suo è un mega inizio, il punto di partenza di tutto. Spera sia lo stesso anche per Derek.)

“Grazie” sussurra quando si staccano “Rimani a cena?”

“Ti piacerebbe rimanere per sempre?” aggiunge lo Sceriffo scendendo le scale.

Scoppiano tutti a ridere, il mazzo di fiori tra le mani di Stiles e il cuore di Derek leggero come una nuvola che sorvola Trieste nei giorni di primavera.
 

“Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
con un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
Scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Introno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.

La mia città che in ogni parte è viva,
ha un cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.”
(Umberto Saba, “Trieste” tratta da Canzoniere, 1910-12)

 
 
 
 
 
Angolo autrice.
 
So, sembra che la domenica sia diventato un po’ il giorno in cui si pubblica.
Non prendiamola troppo come buona abitudine, visto che è il quindici maggio e damn manca così poco e così tanto allo stesso tempo.
E con maggio è tornata anche l’insonnia, le brutte abitudini del magiare troppo e troppo, lo stress e la voglia di collassare da qualche parte per rinvenire tra qualche anno.
Giusto per aver il tempo di finire Broadchurch.
Come al solito la storia non è betata, ma ci metto del mio meglio per farla apparire grammaticalmente corretta.
Ogni segnalazione, gentile e cortese, sarà ben accetta, accolta a braccia aperte e ringraziata con un biscotto.
Per il resto buon inizio settimana,
Rei.
 
P.S.: ovviamente alla poesia è stata data un’interpretazione differente da quella che voleva dare l’autore nel momento in cui l’ha scritta.
Ma diciamo che mi sono presa una piccola licenza poetica, l’ennesima.
  
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