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Autore: Sammy_Stark    16/05/2016    0 recensioni
Il 10 aprile 1912 il transatlantico Titanic salpa dal porto di Southampton.
Trai suoi passeggeri ci sono aristocratici, nuovi ricchi, buoni lavoratori partiti con i risparmi di una vita e due ragazzi agli antipodi. Per uno il viaggio che sta per intraprendere è l'inizio di una vita da sogno, per l'altro è un incubo.
"Per Michael improvvisamente il Titanic divenne una nave carica di schiavi, che lo portava in America in catene."
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AU!Midez carica di citazioni prese dal film "Titanic" ;)
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Michael credeva di essere già morto e di essere finito all'inferno.

Centinaia di persone attorno a lui si agitavano e tentavano di aggrapparsi a qualsiasi cosa e di Federico non c'era nemmeno l'ombra. Iniziò ad urlare il suo nome a squarciagola ma la voce faticava ad uscire a causa della gelida temperatura dell'acqua. Alcuni passeggeri galleggiavano già in superficie, privi di vita.

All'improvviso l'Americano fu afferrato da qualcuno alle spalle, che lo spinse con la testa sotto l'acqua per far leva su di lui nel folle tentativo di sopravvivere. Michael non riusciva a liberarsi e l'acqua gli gelava la faccia, era come essere trafitti da migliaia di piccolissime lame.

-Lascialo stare!-

Quella voce scaldò immediatamente il cuore del riccio. Federico aveva dato un pugno in faccia all'uomo che stava bloccando Michael e adesso stava trascinando l'amante lontano da lì.

-Nuota, Michael! Nuota!- Lo spronò, gli occhi che vagavano in cerca di una zattera di fortuna.

-Federico, fa troppo freddo...- Si lamentò il ragazzo più grande, certo che non sarebbero sopravvissuti in ogni caso.

L'Italiano lo fissò per una decina di secondi.

-Noi dobbiamo fare delle cose, insieme.- Gli ricordò, serissimo.

Nuotarono fino a quella che un tempo doveva essere una porta e costrinse il riccio a stendercisi sopra.

Provò a salire anche lui ma quel pezzo di legno per poco non si ribaltò. Si morse forte il labbro.

-Ok...- sospirò e fece il giro, salendo dall'altro lato, in modo da bilanciare il peso.

Una volta sopra, si strinse a Michael e lo baciò. – Andrà tutto bene..-Gli sussurrò, rassicurante.

Il riccio stava piangendo e non rispose.

Poco più in là un ufficiale stava usando il fischietto per richiamare le scialuppe, che si erano allontanate per non venire risucchiate dalla nave che si inabissava.

Gli ufficiali a comando delle scialuppe sentirono il fischietto ma non si mossero.

Joanie sgranò gli occhi, incredula.

-Non andiamo a salvarli? Abbiamo ancora posto qui!- Fece notare ma non ottenne risposta.

-Che vi prende..?? Sono i vostri uomini, quelli! I vostri figli!!- Sbottò, rivolgendosi alle altre passeggere della scialuppa. L'ufficiale le rivolse uno sguardo truce.

-Se non tappa quella boccaccia, avremo un posto in più.- La minacciò. La donna si zittì e chinò il capo. Il solo pensiero che tra quelle urla potessero esserci anche quelle dei propri figli e lei non poteva salvarli la annientò. Zuleika era svenuta fra le braccia di Paloma già da un quarto d'ora.

Fortunatamente però, un ufficiale ritrovò un po' d'umanità nel proprio cuore. Fece trasferire alcuni naufraghi su una scialuppa per liberarne il più possibile un'altra, con cui tornare indietro a recuperare persone.

Intanto le urla stavano diventando sempre più flebili.

Michael alzò lo sguardo e quello che vide fu solo morte.

-Si sta acquietando...- mormorò e nella sua voce c'era sollievo. Federico scosse piano il capo. –Tranquillo, arriveranno... Si stanno solo organizzando...- Soffiò sulle sue labbra.

- Non so tu ma io ho intenzione di scrivere una vibrante lettera di protesta alla White Star riguardo all'accaduto..- Trovò il coraggio di scherzare l'Italiano, sperando in un sorriso. Michael però continuava a fissare il vuoto con l'espressione di chi sa di non avere più di un'altra decina di minuti da vivere.

-Ti amo, Federico.- Gli confessò ad un tratto, bisognoso di dirglielo. L'Italiano schiuse le labbra e lo guardò dapprima sconvolto, poi quasi infuriato. – Non farlo. Non dire addio. Non ancora! Mi hai capito??- Trovò il coraggio di urlare e non importava se la gola gli facesse male o se stesse sprecando le ultime energie.

Il riccio scrollò lievemente le spalle. –Fa tanto freddo..- Gli fece notare, come se non lo avesse sentito.

-Senti, Michael..-Ringhiò Federico e trovò la forza di sdraiarsi sopra al ragazzo, attento a non far ribaltare la porta.

-Tu te la caverai, ok? Andrai avanti, con la tua vita, farai canzoni! Diverrai famoso.. Morirari quando sarai vecchio, al calduccio, nel tuo letto. Non qui, non stanotte. Non così. Sono stato chiaro?- ringhiò, la voce tradita solo dalla disperazione. Michael chiuse gli occhi. – Non sento più il mio corpo... Non ti sento..-Si limitò a rispondere.

Federico deglutì e riprese a parlare. -Vincere quel biglietto è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata, mi ha portato a te. Ne sono grato per questo, Michael. Ma se mi lasci qui, giuro che ti seguo per riempirti di botte, brutto stronzo egoista!-

Questo finalmente fece increspare le labbra del riccio in un lieve sorriso ma adesso Federico era serio. Poggiò le labbra sul collo del ragazzo. –Devi promettermi che sopravvivrai. Che non ti arrenderai, qualunque cosa accada, per quanto disperata sia la situazione. Promettimelo adesso. E non dimenticare mai questa promessa.- Si sforzò ancora di parlare. Michael riuscì a muovere un braccio e ad accarezzargli debolmente i capelli. –Sei tu a dirmi addio adesso... Sei uno stronzo di merda.- Gli fece notare e ridacchiarono entrambi, esausti. –Te lo prometto.- Aggiunse il riccio e strinse a sé il ragazzo con le ultime forze rimaste.

Solo una scialuppa tornò indietro. Arrancarò in mezzo ai cadaveri dei naufraghi, tenuti bene a galla dai salvagenti bianchi. L'ufficiale e i marinai a bordo aguzzarono la vista in cerca di un qualche movimento ma perfino il mare era piatto. L'uomo a comando della scialuppa iniziò a gridare, la voce incrinata dal dolore per ciò che vedeva. Puntò la torcia su una donna che teneva in braccio un neonato, erano entrambi morti.

Gli occhi gli si riempirono di lacrime. –Abbiamo aspettato troppo..- sussurrò più a se stesso che a qualcuno. –Continuate a controllarli! Controllate!- Sbottò poi, con rinnovata forza. Avrebbe fatto il giro più e più volte pur di trovare qualche superstite.

Michael teneva gli occhi aperti, puntati sul cielo stellato, stava canticchiando di nuovo, cercando di rimanere cosciente. Federico era silenzioso ma sentiva il suo battito. Corpo contro corpo, il freddo si era un po' attutito e aveva donato loro un po' di tempo in più.

L'ufficiale con il fischietto era morto da molto e adesso erano immersi nel silenzio.

Fu per questo motivo che a Michael ci volle un po' prima di rendersi conto che qualcuno stesse gridando.

Scosse piano Federico, incredulo. –Fede! Fede, li senti?? Sono arrivati!- esclamò, con quel filo di voce che aveva. Ma l'Italiano non rispose.

Michael prese a scuoterlo. –Federico! Federico, per favore! C'è una scialuppa!- singhiozzò, mentre il panico si faceva strada in lui a causa della mancata reazione dell'amante.

-Non rompere, ho sentito..-Borbottò il ragazzo e Michael riuscì a mettersi a sedere, tenendolo ben stretto a sé. –Sei un coglione! Io credevo che tu eri morto!- Ringhiò e lo strinse ancora più forte. Federico rise piano.

-Non sono il tipo che se ne va dopo appena una notte... Preferisco le relazioni lunghe, sai...?- scherzò e sentì il riccio singhiozzare contro la sua spalla.

La luce della torcia che li illuminò ferì i loro occhi.

Li avevano trovati.

Solo sei persone su millecinquecento furono salvate dall'acqua.

Michael e Federico erano due di quelle.

In seguito ci fu una lunga attesa.
Nessuno si fece domande sul perché quei due ragazzi continuassero a rimanere abbracciati anche sotto le coperte che avevano steso su di loro. Nessuno aveva semplicemente voglia di aprire bocca.

Quando Federico schiuse gli occhi, era mattino. Davanti a loro c'era la Carpathia, una nave che doveva aver avvistato le scialuppe ed ora le attendeva per recuperare i naufraghi.

A bordo furono costretti a separarsi dal loro abbraccio ma rimasero seduti accanto, con le teste nascoste sotto le coperte. Michael notò Andy vagare tra i sopravvissuti.

Chinò il capo e si coprì di più. Federico sospirò e, ben coperto anche lui, poggiò il capo sulla sua spalla.

Quella fu l'ultima volta che video Andreas. Non provarono a cercare la famiglia di Michael, rimasero là, con i passeggeri di terza classe perché Mika aveva troppa paura di scoprire chi fosse morto.

Durante il tragitto, una bambina di tre anni circa finì fra le braccia del riccio. La piccola era sola, raccontò a modo suo che un signore l'aveva portata lì e poi l'aveva abbandonata. All'Americano non occorse sentire altro. La prese con sé e la fece rannicchiare contro il suo petto mentre la teneva al caldo con la propria coperta. L'Italiano stette al loro fianco e giocò con la piccina per tutta la tratta.

Molto spesso Michael si fermava a guardare il sole, sorridente. Ad un certo punto il compagno gli chiese il perché ma il giovane si limitò ad alzare le spalle.

Tra i superstiti della prima classe Joanie faceva lo stesso. A Zuleika, Paloma e il ritrovato Fortunè non serviva chiederne il motivo però.

La statua della libertà si ergeva davanti agli occhi di Federico, Michael e Suzie in tutta la sua bellezza. Un uomo si avvicinò loro e chiese i nomi per registrarli. I giovani uomini si sorrisero appena e si guardarono.

-Mika, Fedez e Suzie Brown. Lei è mia figlia e lui mio fratello.- Rispose Michael.

L'uomo annotò tutto e fece un lieve sorriso rassicurante.

-Signori, signorina... Benvenuti in America.-.

 

THE END

?

 

__________________

Eeee la storia si conclude qui... Ma anche no :D 

Ci saranno dei capitoli extra... Ci sono troppe cose lasciate in sospeso, da spiegare... ;)

Ps. il "the end ?" è una citazione al finale del film Sherlock Holmes, che non c'entra niente con la trama  ma io l'ho adorato e quindi l'ho messa visto che è perfetta! ( a proposito: tutti i capitoli contengono piccole citazioni a canzoni dei patati, telefilm o cartoni XD)

   
 
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