Film > X-men (film)
Segui la storia  |       
Autore: Mayth    16/05/2016    2 recensioni
In cui Erik lavora come commesso in un negozio di elettronica e Charles è il suo peggiore (o forse migliore) cliente.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Atto settimo.

Charles Francis Xavier, Charles per gli amici e Chuck per quelle persone tanto infami – leggasi un certo Logan – da dover storpiare un nome tanto regale, è un uomo di rifiniture incredibilmente strane. Charles Francis Xavier siede in un bar un pomeriggio di un’estate afosa e ordina del thè caldo. E una fetta di torta di carote, per cortesia. Col sorriso largo e le fossette sulle guance vermiglie. È quel genere di uomo che si sporge verso la cameriera e la guarda come se fosse l’unica creatura di reale importanza mai apparsa sul pianeta terra, per poi voltare la sua concentrazione su di te, povero accompagnatore consumato da inglesi stereotipati, come se fossi tu il pezzo mancante della sua anima. Ed Erik non è più certo di nulla nella sua vita. A questo punto dovrebbe chiamare sua madre e chiedere un parere e lei, da donna saggia che di saggezza ha fatto la sua reputazione, gli direbbe di fuggire, lasciare a sé quel genere di errori e di trovarsi una buona ragazza ebrea, o un buon uomo ebreo, chiunque, basta che s’inclini senza fiatare alle tradizioni di famiglia.
Erik continua imperterrito ad assimilare dalla propria cannuccia la Coca-Cola ghiacciata e non dice niente. Charles, finto cieco o semplicemente disinteressato, non nota la sua momentanea assenza nella conversazione e sventolando mani di qua e di là continua imperterrito la sua teoria sul prossimo stadio evolutivo del genere umano. Aggiunge un Hank lì e un Hank là quando capita, qualcosa come un gene X e un sacco di roba che ad Erik interessa, eccome, solo che se andasse un poco più piano sarebbe di enorme utilità, poi si ferma, lo guarda dritto negli occhi, si inumidisce un labbro e chiede: «Tutto bene, Erik?»
«Perfettamente perfetto»
«Tuttavia mi appari perfettamente fuori schema. L’Erik Lehnsherr che conosco io è un uomo che di parole ne ha sempre fin troppe, anche quando farebbe bene a stare in silenzio»
«Solo perché questo tale, questo Erik Lehnsherr, non gradisce interrompere un monologo sulla storia dell’evoluzione umana e sulle possibili diramazione che quella strada prenderà, non significa che debba esserci un tassello fuori posto»
Charles alza un sopracciglio e sorseggia il suo thè. «Sarà,» dice, l’incertezza ben stampata nel tono di voce. «Non ti credo neanche un po’»
«Ci fosse mai una volta» scherza lui – che tanto uno scherzo poi non è.
Escono sotto il sole una mezzora più tardi. Con le mani in tasca passeggiano per Central Park e osservano una coppia di vecchietti lanciare del pane secco a delle anatre. Charles si domanda ad alta voce cosa sarà da vecchio, se per lui il cassetto dei sogni si sarà aperto allora oppure no.
«Il cassetto dei sogni?» chiede Erik con un mezzo sorriso stampato in volto.
«Sai, quel posto in cui tieni i tuoi desideri più agognati, amico mio»
«E quale sarebbe il tuo sogno, Charles»
Charles alza gli occhi nella sua direzione. Sta per dire qualcosa ma s’interrompe l’attimo dopo. Erik crede di vedere uno sguardo triste, tuttavia decide di distogliere l’attenzione.
«In parte speranze più o meno possibili, in parte desideri tanto sbagliati che sarebbe meglio non apostrofarli» dice infine. Entrambi non aggiungono altro finché non intravedono la casa degli scacchi.
 
_
 

«Non sono alcolista, sono inglese» Erik alza la testa e lo guarda negli occhi; le mani tengono ancora aperto il comodino degli alcolici erroneamente scovato. Solleva un sopracciglio e sfila da uno scaffale una bottiglia di scotch consumata a metà, seguita da un martini, da del vino, da alcune boccette di whisky.
«Non è nulla di che,» continua Charles imperterrito. Raven sceglie quell’esatto momento per sbucare fuori dalla sua camera e osservare entrambi con un cipiglio incuriosito. Vede Erik giocherellare con le bottiglie e mette su un sorriso tutto suo.
«Vedo che ha scoperto il tuo piccolo segreto,» dice, «il suo thè è sempre corretto»
«Mi pare che questa conversazione sia assolutamente fuori luogo,» alza una mano davanti a sé Charles. «Ho invitato qui Erik per cenare, non per accusare il mio rispettabile stile di vita»
«Rispettabile tanto quanto quello di Frank Gallagher in Shameless» sorride Erik.
«Erik,» Charles si volta per afferrare da un cassetto le posate e riporle sulla tavola, «sei un idiota praticamente per tutta la settimana, non potresti prenderti un giorno di pausa?»
Erik continua a sorridere. Charles gonfia le guance e ignora le risate di Raven alle sue spalle.
Mentre mangiano fanno un teatrino bizzarro, visti in prospettiva. Erik si rende conto che è da mesi che non si sente parte di qualcosa, una vita intera che non ha affetti tranne i suoi genitori. O Magda; un tempo c’era stata Magda, poi più nulla di serio. Osserva Charles lanciare uno sguardo di rimprovero a Raven e sente la mancanza di una casa, di una famiglia. Quella stessa sera dice a Charles che può bere quanto alcool crede di aver bisogno, ma che per raggiungere i sogni che tiene in quel stramaledetto cassetto deve smetterla di stare col culo in poltrona. Charles aggrinzisce la fronte.
«Non riesco a dormire la notte,» dice dopo diversi secondi trascorsi nel silenzio. «Una bottiglia di scotch è l’unica cosa che funziona per farmi prendere sonno».
Erik lo guarda uscire fuori in balcone e alzare il capo al cielo. Rimane fermo ad osservarlo per alcuni minuti, poi prende le sue cose ed esce dall’appartamento.
 
_
 

Una settimana più tardi Erik tira fuori di tasca le proprie chiavi della macchina e le sventola di fronte al naso di Charles. Charles le afferra con aria esasperata e le guarda male.
«Cosa significa?»
«Significa vacanze,» risponde Erik.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > X-men (film) / Vai alla pagina dell'autore: Mayth