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Autore: _happy_04    17/05/2016    2 recensioni
Nero e Bianca sono in viaggio per la Lega Pokémon per la seconda volta, e sulla strada si imbatteranno in un allenatore che proporrà una sfida. Fin qui nulla di strano, ma stavolta l'allenatore avrà con sé un'arma imbattibile, e Nero si ritroverà davanti a una dura decisione, la più dura della sua intera vita...
--dal testo--
Mentre riprendeva a camminare al suo fianco, Nero si chiedeva come facesse a calmarsi così facilmente. L'unica volta in cui non si era rimessa subito era stata l'abbandono di Pipig, un vero colpo per lei. In quel momento, Nero avrebbe voluto con tutto sé stesso fare qualcosa per aiutarla, per vederla sorridere di nuovo, solo che si sentiva dannatamente impotente. Quel N era scappato senza lasciare tracce, e chissà quando si sarebbero rivisti di nuovo. Se ci pensava, sentiva di nuovo la rabbia bollirgli in corpo. Era stato i quel momento, quando si era ritrovato Bianca inerme tra le braccia, il viso stravolto dal pianto, che aveva giurato a se stesso che avrebbe impedito a chiunque di farle del male. Chiunque.
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Team Rocket, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Breathe of fire

Nero guardò la mappa di Unima fornita dal suo Pokédex, cercando di confrontarla con il sentiero che aveva davanti, ma non riusciva a trovare nulla che potesse essere ricollegato.

“Non dirmi che ci siamo persi!” esclamò Bianca, sbuffando. Negli ultimi tempi capitava spesso che il Pokédex di Nero facesse cilecca, portandoli a perdersi.

“No...” rispose lui, cercando di non dare a vedere la bugia. Tuttavia, quando Bianca alzò un sopracciglio, perplessa, Nero si ritrovò costretto ad ammettere la verità. “E va bene, sì, ci siamo persi. Ma stai tranquilla, Presidentessa, me la ricordo comunque la strada per la Lega Pokémon. È già la seconda volta che la faccio.”

Bianca sorrise, rimettendosi in piedi. “Va bene. Andiamo, ora.”

Mentre riprendeva a camminare al suo fianco, Nero si chiedeva come facesse a calmarsi così facilmente. L'unica volta in cui non si era rimessa subito era stata l'abbandono di Pipig, un vero colpo per lei. In quel momento, Nero avrebbe voluto con tutto sé stesso fare qualcosa per aiutarla, per vederla sorridere di nuovo, solo che si sentiva dannatamente impotente. Quel N era scappato senza lasciare tracce, e chissà quando si sarebbero rivisti di nuovo. Se ci pensava, sentiva di nuovo la rabbia bollirgli in corpo. Era stato i quel momento, quando si era ritrovato Bianca inerme tra le braccia, il viso stravolto dal pianto, che aveva giurato a se stesso che avrebbe impedito a chiunque di farle del male. Chiunque.

A riportarlo alla realtà fu un uomo che gli passò davanti, andandogli a sbattere contro. “Ehi!”

“Sarei io a dover dire “ehi”, ragazzino! Lascia passare!” ribatté l'uomo, furioso. Era piuttosto grosso di corporatura, con gli occhi sottili e due basette grigiastre che scendevano da sopra le orecchie fino all'altezza della bocca, dalle labbra quasi inesistenti e un volto perennemente crucciato e arrabbiato. Aveva con sé un borsone, ed era seguito da un Pokémon di tipo Erba, un Breloom, ma evoluto al livello 54, almeno così riconosceva il Pokédex di Nero.

Il ragazzo rialzò lo sguardo verso l'uomo, che sembrava sempre più impaziente. “Allora?”

Nero ripose il Pokédex nel borsone. “Allora direi che noi dovremmo andare.” Fece per riprendere a camminare, ma l'omone lo fermò con il braccio. “Eh no, non è mica così facile, ragazzino! Prima devi battermi in una lotta Pokémon!”

Nero strinse gli occhi. “E va bene. Vediamo un po' che sai fare.” Detto questo, il ragazzo fece uscire dalle Pokéball Emboar, Braviary e Galvantula. Nello stesso identico istante, l'avversario lanciò le sue Pokéball, e ne uscirono un Typhlosion e Volcanion, che si schierarono al fianco del Breelom.

Nero controllò tutti i dati che gli forniva il suo Pokédex. “Gioca tutto sul tipo Fuoco, tranne Breloom. Ma cosa vuole combinare?”

Nel frattempo, con un ghigno dipinto sul volto, l'avversario ordinò: “Typhlosion, Pirolancio!”

Prima che Nero potesse anche rendersene conto, il Typhlosion cominciò a lanciare raffiche di fiamme, quasi a casaccio. Dopo un attimo di panico, Nero si rese conto di un dettaglio in quegli attacchi: quei colpi erano tanto micidiali quanto ingovernabili e imprecisi. Doveva trovare un modo per ritorcerglieli contro... ma come?

Per quanto riflettesse, però, era piuttosto lento, soprattutto dal momento che, senza Musha, doveva fermarsi spesso per non farsi esplodere la testa. Musha... no, non doveva pensarci, o sarebbe andata ancora peggio di come era!

Nel frattempo, per impedire al suo avversario di approfittare della sua distrazione, il ragazzo ordinò a Brav la mossa “Colpo”, in modo da cominciare ad infliggere almeno un danno in punti salute, o magari, per quanto improbabile, di stendere uno dei Pokémon avversari. Il Breloom fu sbalzato indietro, e Nero riuscì a vedere che si stava indebolendo a vista d'occhio. “Grande, Brav!” Il ragazzo non riuscì a trattenere un sorriso: la situazione sembrava volgere a suo favore. Magari sarebbe riuscito a vincere anche stavolta.

L'altro allenatore, tuttavia, non sembrava poi così contento. Dopo aver tentato qualche altro attacco a vuoto, attivò la sua ama da distruzione di massa: il Typhlosion.

Il Pokémon cominciò a sparare fiammate a raffica, senza neanche probabilmente accorgersi di dove dirigeva i colpi. Ma erano così veloci che persino Nero stava sudando freddo nel tentativo di capire dove fossero dirette. Riusciva a vedere i suoi Pokémon che cercavano disperatamente di schivare i colpi, ma era più difficile di quanto sembrasse. Anzi, ben presto Nero si rese conto di rischiare di essere colpito anche lui, sostanzialmente perché per poco non fu preso in pieno stomaco. Però, un pensiero gli balenò per la mente: si guardò a destra e a sinistra, ma non riusciva a vederla... Dov'era Bianca?

Lo stomaco iniziò a formicolargli, mentre girava lo sguardo da una parte e dall'altra senza però riuscire a capire. E se...? No, non doveva pensarci, non poteva, non doveva essere successo. Senza alcun dubbio era al sicuro nascosta dietro qualche cespuglio, sì, ne era certo.

Mentre continuava a saltellare, Nero provò a contrattaccare, ma quel Typhlosion era troppo inarrestabile, finché c'era quel coso in attività non c'erano speranze di vincere.

Nero si morse un labbro, fermandosi all'improvviso. Sembrava piuttosto robusto, e molto probabilmente il Braciere non avrebbe potuto fare molto. Nero strinse i denti, cercando febbrilmente di pensare. Certo, doveva togliere di mezzo quel Typhlosion, ma come si faceva a battere un Pokémon imbattibile?

Solo allora si rese conto, in un momento di terrore, di essere finito in un angolo. Di lì non c'era modo di spostarsi né a destra né a sinistra. Era in trappola.

Come se non fosse abbastanza, Nero si accorse che le fiammate erano sempre più fuori controllo, e i suoi Pokémon sempre più deboli. Un disastro completo. In più, dal suo angolo non poteva fare granché, se non chiamare delle mosse.

Proprio in quel momento, Nero si rese conto di una fiammata sulla cui traiettoria era presente... Quando gli fu chiaro, Nero deglutì, allarmato. Sulla traiettoria di quel lancio c'era lui.

Il ragazzo cercò delle possibili soluzioni: scappare lateralmente? Completamente fuori portata. La sua posizione angolare gli impediva qualsiasi movimento a destra o a sinistra. Allontanarsi indietro? Anche questo fuori discussione. Dietro la schiena aveva solo pietre alte pressoché tre metri, neanche sfruttando tutte le sue capacità atletiche non sarebbe riuscito a saltare così in alto. Seguendo l'altra direzione possibile, sarebbe finito dritto in faccia al fuoco, e sinceramente non è che rientrasse proprio nella sua lista di cose da fare prima di morire. Momento che, a giudicare dalla situazione, non era poi così lontano.

Prese un bel respiro, esprimendo come ultimo desiderio che i suoi Pokémon e Bianca stessero bene, e incrociò le braccia davanti al volto, preparandosi per il momento decisivo, aspettando che il fuoco gli arrivasse. Solo che il fragore delle fiamme contro il proprio corpo non gli arrivò.

“Ma allora non sono morto!”, pensò in un primo momento. Ma quando si accorse di quello che era successo il panico si impossessò di lui, e pensò che sarebbe stato molto meglio.

Bianca era distesa a terra, ansimante, con gli abiti bruciacchiati e un rivolo di fumo che saliva dal petto.

“Presidentessa!” Con terribili presentimenti nella mente, il cuore che gli batteva nel petto e un nodo di panico alla gola, Nero si inginocchiò accanto a lei, prendendo fra le braccia il suo fragile corpo, rovente e fumante. Il cuore batteva debolmente, a scatti improvvisi, e sembrava quasi non riuscire a tenere la testa dritta. “No... Presidentessa... cosa... perché...”

Bianca fece per parlare, ma prima che riuscisse a pronunciare alcunché contorse il viso in una smorfia di dolore, come se anche solo respirare le facesse male, sussultando fra le braccia di Nero.

Il ragazzo si alzò di scatto, facendo attenzione a non provocarle altro dolore, con un solo pensiero nella testa, continuando a pregare che non fosse troppo tardi. “Dobbiamo andare a chiedere aiuto! Brav! Boar! Tula! Forza, andia...”

“N-No, Nero...” Con uno sforzo immane, nonostante il dolore immenso che esprimeva la sua smorfia, Bianca strinse il lembo della giacca di Nero, facendogli sobbalzare il cuore nel petto, stretto da una morsa. “D...Devi finire qui... e... e vincere...”

“Ma, Presidentessa...”

“Nero, ti prego... se non vuoi farlo per te, fallo... fallo per i tuo Pokémon... fallo per me...” La ragazza strinse convulsamente la giacca di Nero per un breve istante, poi le sue dita scivolarono giù, e Bianca perse completamente i sensi tra le braccia del ragazzo.

 

Quando Bianca aprì gli occhi, svegliata dal sole che filtrava dalla finestra della stanza, si sentiva ancora intorpidita, ma, a parte un leggero bruciore all'altezza del petto, non stava poi così male.

“Ben svegliata, Presidentessa.”

La ragazza spostò lo sguardo al lato del letto su cui era distesa, e quando si rese conto di chi fosse non riuscì a trattenere un sorriso. Nero era seduto su una sedia accanto a lei, anche se era piuttosto pallido, come se negli ultimi tempi non avesse dormito abbastanza, ma manteneva il suo meraviglioso sorriso e l'espressione allegra, anzi, sembrava che fosse riuscito a recuperarla solo in quel momento, mischiandola con un grande sollievo. Solo vederlo lì fece tornare il sorriso a Bianca.

La ragazza si tirò a sedere, anche se con fatica. Cercò di farsi tornare alla mente gli eventi di prima che perdesse i sensi, ma era tutto confuso e sfocato. “Che... che cosa è successo?”

L'espressione di Nero si incupì per un istante, ma poi raccontò tutto per filo e per segno, anche come poi era riuscito a sconfiggere quell'allenatore, e a Bianca tornò improvvisamente tutto in mente: la sfida Pokémon innescata da quel tizio scontroso, il Typhlosion scatenato e impreciso, le fiamme volanti... ma soprattutto quella fiamma, quella che si stava dirigendo a rotta di collo verso Nero. Se c'era una cosa che le era ben chiara in mente era quel momento, in cui il suo unico pensiero era che Nero si salvasse e sopravvivesse. Non aveva pensato bene al come, aveva fatto la prima cosa che le venisse in mente e più semplice e rapida da attuare... e un attimo dopo era a terra, con il petto fumante e il sangue caldo che ribolliva dolorosamente nelle vene. E poi le era ben nitido il profumo dolce e forte di Nero, il suo cuore che batteva all'impazzata accanto a lei... e infine, il buio.

“Presidentessa, però c'è una cosa che mi è poco chiara...” Nero esitò per un istante, imbarazzato ma deciso. “Perché hai rischiato di morire per me?”

Bianca lo fissò, spiazzata. Pensò che, probabilmente, “perché lo volevo fare” non era molto gentile come risposta. Non significava proprio niente. Poi però le tornarono in mente tutte le sue sensazioni che provava al suo fianco, il cuore che le martellava contro la cassa toracica, e si accorse di aver sempre saputo il motivo per cui aveva fatto quello. Solo che dirlo... era più difficile che pensarlo. La ragazza si morse un labbro. “Beh, perché, da un sacco di tempo, vedi, io...” Bianca cercò di buttare tutto fuori, ma aveva le parole intrecciate sulla lingua, che si rifiutavano di uscire. “...io...” La ragazza prese un respiro e sputò fuori quello che teneva impigliato tra le corde vocali da tanto tempo ormai. “...io mi sono innamorata di te.”

Certo, ora Bianca si sentiva più leggera, ma non aveva il coraggio di alzare lo sguardo, di vedere cosa le avrebbe detto Nero, se le avesse riso in faccia o fosse scappato via di corsa, o chissà cosa.

Poi però delle labbra si posarono dolcemente sulle sue. La reazione di Nero era stata totalmente opposta a qualunque altra cosa Bianca avesse pensato. La aveva baciata.

Sorridendo, Bianca si abbandonò a quel dolcissimo bacio, al suo profumo di Soffiolieve, ai loro cuori che battevano in contemporanea.

Già, non avrebbe potuto chiedere di meglio.

 

----Angolo dell'autrice
Ciao a tutti!
dato che sono nuova in questo fandom mi presento: sono _happy_04, finora ho scritto sui fandom di Detective Conan, Percy Jackson, Kung Fu Panda, più una storia originale Romantica, ma ho recensito anche in molti altri fandom.
ma veniamo al dunque.
okay, forse non è il massimo come fanfiction, ma mi era nata quest'ideuzza in mente (mi sono innamorata in un colpo di fulmine della NeroxBianca(nomi italiani di ToukoxTouya, per chi non lo sapesse)), quindi... insomma, mi dovevo sfogare xD
spero che la storia vi piaccia, fatemi sapere con una recensioncina magari, mi farebbe piacere ^_^
bacioni!!!
<3, _happy_04

   
 
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