Premessa:
Personaggi di The Mortal Instrument in un contesto diverso dal
mondo degli Shadowhunters e simile a quello di Gossip Girl. Sono tutte persone
normali, senza magia e poteri angelici.
CAPITOLO 1
Fatto di sguardi e corridoi
Buongiorno
Upper East Side. Sono Gossip Girl, la vostra sola fonte di notizie sulle vite
scandalose dell'élite di Manhattan. L’estate è volata, come il caldo e le spiagge, é tempo di ritornare tra i banchi. Sappiamo che la bella stagione è anche il periodo
dello sbocciare degli amori e del rinnovare tradimenti, è possibile che
qualcuno abbia scelto un altro cavaliere? Si dice che la nostra Rubacuori non sia più occupata al momento e che preferisca stare in compagnia di soltanto se stessa. E che dire del Ragazzo Misterioso, avrà trovato finalmente una damigella da corteggiare o predilige rimanere all’oscuro ancora una volta? O magari sta soltanto lasciando spazio al nostro Cacciatore preferito, che sembra avere una fila di
gentildonne pronte ad aspettarlo. Non siate ansiosi di nuove notizie, la scuola
è appena cominciata e vi assicuro che se ne vedranno di belle e grosse perché
in una città grande come New York la noia non ci assale mai.
La scuola superiore St. Philips pullulava di studenti, quelli che con sorprendente
calma raggiungevano i gradini d’entrata convincendosi ad affrontare la giornata,
i ritardatari che ancora non si vedevano, i gruppi di ragazzi che si
aggiornavano sulla partita del giorno precedente e le ragazze intente a
guardarsi intorno pronte per uno scoop. La scuola era fatta così, ognuno
occupava il suo posto. Era consigliabile non uscire dagli schemi, non essere
più di quel che si era, non cercare di sconvolgere e soprattutto non ribaltare
le posizioni sociali.
Una ragazza se ne stava seduta tra i
gradini dell’entrata della scuola, un block-notes in mano e una matita
nell’altra. Cosa faceva? Disegnava, tracciava strisce per costruire la scuola e
sfumava le persone, gli alunni, intorno ad essa. Era troppo intenta a proiettare
nel foglio ciò che le era comparso nella mente da non accorgersi dell’arrivo
del suo migliore amico.
“Hai sentito? Si sposta la verifica di
chimica a dopodomani…” esclamò il ragazzo castano e riccio appena giunto
affianco.
“Cosa? Ma non era la settimana prossima?
Dio devo ancora aprire il libro!” parlò la ragazza con nota preoccupante
alzando gli occhi dal disegno. Aveva dei capelli rossicci, una chioma ramata
che le arrivava alle spalle, e due grandi occhi verdi ora strabuzzati a causa
della notizia. Dopo aver guardato il suo amico, un sorriso le spuntò sulle
labbra e la sua faccia mutò in un’espressione severa ma allo stesso tempo divertita.
“Simon, stai dicendo sul serio?” disse
fulminandolo con lo sguardo. Il ragazzo si stupì come se ciò che aveva detto
non fosse la menzogna peggior riuscita di sempre e poi rise. Anche la rossa cominciò
a ridacchiare per poi avvicinarlo con il braccio dicendogli:“ Ormai ti conosco
troppo bene per capire che stai mentendo” parlò con tono affettuoso, prendendogli
una guancia tra le dita.
“Ti avrebbe fatto bene sapere che era
spostata, Clary. Ti prendi sempre all’ultimo per colpa delle montagne di
disegni che ami fare tutto il giorno…” continuò ironicamente Simon dandole una
dolce gomitata per spostarla. La guardò altezzoso, sistemandosi gli occhiali
che portava. Stava scherzando, ovviamente, perché sapeva quanto fosse vitale il
dipingere e colorare per la ragazza, ma non poteva fare a meno di
punzecchiarla.
“Come se tu non perdessi tempo! Io
almeno non perdo mezza giornata a pensare ad un nuovo nome della band, dopo
averlo cambiato esattamente 12 ore prima” parlò Clary fingendosi offesa. Simon
alzò gli occhi al cielo e buttò la testa all’indietro esclamando “Che cosa ho
fatto per meritarmi una migliore amica del genere che offende il duro lavoro di
chitarrista…”
“Hey hai sbagliato strada, non sto
affatto insultando il tuo modo di suonare, ma soltanto il vostro snervante continuo
cambiare nome” si giustificò Clary, guardando l’amico.
“Abbiamo paura che possa diventare
noioso… c’è sempre bisogno di un cambiamento”.
“Si ma se lo modificate ogni santo
giorno è come se ricominciaste sempre da capo”.
In realtà il nome non cambiava ogni
ventiquattrore, ma più o meno ogni settimana. La band era formata da cinque
persone, tra cui Simon e i suoi amici, di nome Eric, Kirk, Matt e Jordan.
Quest’ultimo era appena entrato nel gruppo, trasferitosi da poco a New York con
la sua famiglia. Era originario di Miami e si notava al primo impatto, infatti
la pelle era costantemente abbronzata e non sembrava mai aver freddo. Il suo
motto era le t-shirt non stancano mai.
A dire il vero la band era molto conosciuta a scuola, il concertino alla
fine dello scorso anno aveva fatto sì che la maggior parte degli alunni li
conoscesse e che la loro musica fosse apprezzata. Non erano ignorati e avevano
preso una posizione sociale alquanto altina anche se restavano sempre fra di
loro. Avevano deciso che qualunque cosa fosse successa non si sarebbero montati
la testa. Ovviamente i gruppi più popolari a scuola erano quelli dei giocatori
di football e delle loro tifose di prima classe, le cheerleaders.
Ma i capi indiscussi erano senz’altro i fratelli Lightwood. Due
giocatori di football e una cheerleader. Figli di Robert Lightwood, ricco e famoso
imprenditore e Mayrse Lightwood, stilista di successo. In quel momento
stavano avanzando tutti e tre nel cortile della scuola, la ragazza al centro
affiancata dai due fratelli.
Il suo nome era Isabelle Lightwood, nonché capo cheerleader e regina
della scuola. I lunghi capelli neri le incorniciavano il viso donandole un
autentico fascino regale, era alta e slanciata, fisico atletico e sensuale. Aveva
conquistato la scuola, oltre al suo aspetto, grazie al suo carattere deciso e
sicuro. Emanava sicurezza e splendore da ogni poro della pelle, e se le anime
delle persone fossero di un colore, sicuramente la sua sarebbe stata rossa fiammeggiante
come il rosso di una rosa appena sbocciata. Blu invece sarebbe stata l’anima
del fratello maggiore Alexander Lightwood. Camminava al fianco destro della
sorella, con in mano la palla da football, simbolo del suo titolo di quarterback
nella squadra. Alto e dalle larghe spalle, lui era uno sportivo a tutti gli effetti.
I capelli erano dello stesso colore della sorella, ma mentre gli occhi di
quella erano neri carbone i suoi erano azzurri e sinceri come le acque del mare.
Era il più tranquillo del trio, il meno al centro dell’attenzione,
probabilmente per il suo carattere riservato e tipico dell’atleta indulgente. Si
nascondeva dietro la giacca da football, ma non per questo era meno osservato.
Il fratello adottivo dei due invece si chiamava Jace Herondale Lightwood. Giocatore
di football anche lui, ma meno impegnato nello sport. Biondo e occhi dorati. La
sua priorità? Le ragazze. Era un donnaiolo, che sfruttava la sua strabiliante bellezza
corteggiando le fanciulle. Era testardo e sempre ironico, e possedeva quel
fascino da stronzo che faceva cadere le ragazze ai suoi piedi. Questo era il
suo carattere esteriore, perché ne mostrava una parte del tutto diversa ai suoi
due fratelli: con loro era solare e protettivo nonostante il suo umorismo fosse
sempre sottile. Gossip Girl annunciava sempre nel suo blog che prima o poi sarebbe arrivata una ragazza
in grado di sfasciare le inflessibili pareti del suo cuore e che a quel punto il
nostro Jace riccioli d’oro non avrebbe più avuto il controllo di se stesso.
Clary distolse l’attenzione da Simon ed alzò gli occhi verso i fratelli
Lightwood, guardandoli passare. Fece in tempo ad essere catturata dallo sguardo
dorato del ragazzo biondo quando suonò la campanella e prese la borsa,alzandosi
e dirigendosi a grandi passi verso l’entrata della scuola. No, non sarebbe ceduta a quello sguardo si disse, cercando di convincere se stessa nonostante il battito accelerato
del suo cuore.
●○●
Dopo il suono della campanella che segnava la fine della lezione, gli
studenti si riversarono nei corridori. Isabelle Lightwood era appoggiata al
proprio armadietto intenta a cercare sul telefono le ultime notizie di Gossip Girl
su di lei, scorreva velocemente ciò che non le interessava, la maggior parte
riguardavano le vacanze appena passate, fino a quando non bloccò il dito e cominciò a
leggere ad alta voce:
“Avvistata: Miss
Lightwood non perde tempo e pudore a dimenticare il suo ragazzo John respinto
giorni prima, ma rientra in gioco con il noto surfista delle coste della
California. Attenzione piccola Isabelle, non te l’ha mai detto nessuno che a
rubare troppo i cuori si rischia di ritrovarsi con il proprio spezzato?
Incertezza, indecisione… prima o poi dovrai decidere. Meglio non folleggiare
mia cara, perché a giocare troppo con il fuoco si arriva a bruciarsi…”.
Verso la fine la sua voce si era fatta più acuta a causa della rabbiae
non appena finì di leggere sbottò esasperata: “Ma l’avete sentita? Questa
stronza mi sta dando della troia! Io e Jordan ieri siamo usciti soltanto per parlare,
dopo un’intera estate senza vedersi…” esclamò infuriata ai suoi fratelli. Alec
la guardava ascoltandola, mentre Jace vagava per i corridoi con lo sguardo.
“Non capisco perché se la debba prendere sempre con me” si lamentò
ancora la ragazza.
“Izzy, sei una delle ragazze più popolari della scuola, è il minimo…” la
rassicurò Alec con il suo tono protettivo “rinunceresti alla fama per non
essere bersaglio di Gossip Girl?”.
“Mai, fratellone” rispose pronta Isabelle, poi sorrise smagliante
continuando “Gossip Girl non mi avrà mai in pugno, se è questo che vuole”. Suo
fratello aveva il potere di renderla sempre sicura di sé, era un punto forte e
fedele della sua vita insieme a Jace. Sapeva che qualunque cosa fosse successa,
avrebbe avuto sempre loro a proteggerla. La fortuna di avere due fratelli
maggiori pensò soddisfatta.
“Jace, ci sei?” domandò Isabelle “hai visto qualcosa di spettacolare in
questo monotono corridoio?”. Il fratello sembrava perso a cercare qualcosa
insistentemente, ma poi guardò la sorella “Si mi sembrava di aver visto Jordan
Kyle ballare nudo, ma penso di essermi sbagliato” ribatté con tono superiore di
chi la sa lunga. Isabelle si rabbuiò: “Non sei affatto divertente”. Come non detto parlò nella mente ho
la fortuna di avere almeno Alec come fratello maggiore. Jace rise, sapendo di aver toccato un tasto debole della sorella, ma
senza cattiveria. Era fatto così, non ne poteva fare a meno. Jordan era stato
la fiamma di Isabelle per quasi un mese, un record per lei, ma poi per cause
assurde e inspiegabili, a parere di Jace, si erano lasciati. Dopo di lui erano
arrivati Damon e John, e dopo l’uscita di ieri con ancora Jordan, Gossip Girl avrebbe
sicuramente avuto qualcosa da ridire.
“Arrivano gli eccentrici” annunciò Jace ai fratelli, i quali si
girarono verso l’entrata del corridoio, non appena gli studenti più stravaganti
della scuola spuntarono dal fondo. Erano quattro, due femmine e due maschi.
Neanche i loro nomi erano ordinari. Si notavano soprattutto per il loro
abbigliamento e per i bizzarri colori per portavano, non c’era mai un giorno
che vestivano normalmente. Avanzavano tranquillamente, ignorando le occhiate
curiose che gli studenti lanciavano, Magnus Bane, Camille Belcourt, Ragnor Fell
e Catarina Loss. Certe volte sembravano provenire da un’altra epoca tanto erano
strampalati e vivere in un mondo tutto loro. Partendo da destra si notava
Catarina, ragazza vivace dai lunghi capelli blu pronta a ridere con il suo
amico Ragnor Fell, ragazzo tozzo vestito su mille tonalità di verde in tinta
con i capelli del medesimo colore. Alla sinistra di questo c’era Magnus Bane,
un concentrato di glitter e simpatia, con un ciuffo di capelli neri e setosi dalle
punte tinte di più colori sul blu e il viola. Era il più alto tra i quattro, aveva
il fascino intrigante che incuriosiva la gente e la portava a chiedersi chi
fosse per davvero, sotto il trucco e i colori. Ci si accorgeva subito che non era
di New York osservandogli il viso dai tratti orientali. Stava a braccetto con
la sua amica Camille, una ragazza bionda e slanciata che tra i quattro vestiva
più normalmente. Anche lei non era del tutto americana, infatti era di origine francese.
Dopo aver attirato l’attenzione di tutti per un primo momento, gli studenti
intorno ritornarono alle loro attività momentanee.
“Stasera Magnus Bane dà una festa a casa sua, andiamo?” parlò Isabelle.
Stavolta era Alec ad essere distratto, aveva guardato in direzione di Magnus
per pochi instanti, non soffermandosi troppo a lungo, fino a ritrovarsi gli
occhi verdi-dorati di lui puntati nei suoi. Era bastato anche meno di un
secondo del contatto visivo con lui per riscaldargli le vene. Ora sembrava
assolto nei suoi pensieri, così da non prestare attenzione alla sorella che
cercava di richiamarlo.
“Che avete oggi? Dio siete addirittura più distratti del solito”
esclamò Isabelle.
“Devi essere presente per forza a tutte le feste, Izzy?” domandò Jace
con il meno sarcasmo possibile.
“È la prima dell’anno non possiamo mancare… e le sue sono strabilianti,
non ci si annoia mai, sono già eccitata!” il suo entusiasmo era palpabile “E
poi se non volete alzare il culo dal divano di casa nostra posso certamente
andare senza di voi”. Un’espressione di trionfo dipinse il volto di Isabelle.
“Io vengo” disse Alec, stranamente, lui che di solito era contrario.
“Davvero Alec? Beh in questo caso non posso dire di no” concluse Jace.
E poi voleva proprio vedere se sarebbe riuscito a trovare quella ragazza dai
capelli ramati che aveva scorso ore prima. Scosse la testa infastidito,
cercando di allontanare i pensieri che non lo abbandonavano. Lui era Jace Herondale
Lightwood, non si lasciava stravolgere da una ragazza, che addirittura aveva
visto soltanto da lontano.
In quell’istante le conversazioni e i pensieri degli studenti furono
interrotti da una moltitudine di suonerie e vibrazioni prodotte da ogni cellulare.
Sapevano già tutti la causa: Gossip Girl non tardava mai.
Se qualcuno urla party la nostra mente
corre a Magnus Bane, personaggio stravagante dai mille colori. Sarà un’altra
buona occasione per adescare qualche donna, o nel suo caso anche qualche uomo?
Non sappiamo che aspettarci da questa sera, sicuramente il divertimento come
l’alcool non mancheranno. Pronta a tremare St. Philip, il gioco ricomincia.
Xoxo
Gossip Girl
Ecco il primo capitolo, non so come mi sia venuta in mente questa fanfiction… Amo Shadowhunters e Gossip Girl alla follia, e devo dire che ero davvero molto curiosa di sapere come si sarebbero comportati i nostri amati cacciatori di ombre in un contesto scolastico e strepitoso come quello di Blair e Serena. Ovviamente per leggere la fanfiction non serve aver visto Gossip Girl e non ci sono spoiler della saga The Mortal Instrument. Questo capitolo è un avvio della storia, è più una descrizione generale per mostrarvi i personaggi all’interno di questo contesto. Le parti scritte in viola e in corsivo sono le parole del blog di Gossip Girl. Accetto consigli e insulti (costruttivi), ve ne sarei davvero grata♡
E così chiudo, alla prossima <3