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Autore: Lillotta2018    20/05/2016    5 recensioni
Kieran non si era accorto di aver arpionato la mano sul colletto della felpa, lo aveva strinto così tanto per la rabbia che i denti metallici gli erano penetrati dentro la pelle tanto da farla sanguinare.
Storia scritta in preda al panico dopo cio che è successo in Lady Midnight.
Contiene qualche spoiler su Signora della mezzanotte.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Emma Carstairs, Julian Blackthorn, Mark Blackthorn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mamihlapinatapai (lessico Yahgan): guardarsi reciprocamente negli occhi sperando che l'altra persona faccia qualcosa che entrambi desiderano ardentemente, ma che nessuno dei due vuole fare per primo.

  

Lancia di Vento galoppava veloce nel cielo, i capelli lunghi di Kieran finivano morbidi sul volto di Mark e rimanevano attaccati per colpa della pioggia che stava cadendo da pochi minuti, il vento accarezzava la faccia della giovane fata e gli arrossava le guance che solitamente erano di un bianco quasi cadaverico, gli occhi di Kieran fissavano la criniera soffice del suo destriero.

Un’ora prima Mark lo aveva contattato inviandogli un messaggio con una ghianda dicendogli che aveva bisogno di lui e la giovane fata aveva abbandonato il gruppo della caccia ed era subito corso da lui, era montato sul suo cavallo con il cuore che gli batteva forte nel petto, come se potesse schizzargli via da un momento all’altro e le gambe che tremavano, non sentiva il ragazzo ormai da due mesi e appena ricevuto il suo messaggio aveva pensato che lo avesse perdonato, che si fosse reso conto che non avrebbe mai voluto fargli un torto simile ma poi era arrivato in un giardino al centro della città dove Mark gli aveva chiesto di incontrarlo e aveva scoperto che la sua presenza era stata richiesta dal minore dei Blackthorn, Octavian che lo stava aspettando nell’ istituto.

Arrivati, i 2 ragazzi scesero da Lancia di Vento, Kieran con i capelli umidi bagnati dalla pioggia ormai finita si stava dirigendo verso la porta quando la mano di Mark afferrò il suo polso.

< Kieran aspetta un attimo voglio dirti che io e Emma ci siamo fidanzati.>

La reazione della fata fu fulminea, liberò il suo polso dalla mano del ragazzo e con una spinta lo fece finire contro il muro dell’istituto ricoperto da dell’ edera, durante l’impatto i rami della pianta scricchiolarono e qualche foglia ormai marcita cadde.

< Oh, Mark, ci hai messo poco a rimpiazzarmi, questo vuol dire che in 5 anni sono stato solo un passatempo> la faccia della mezza fata assunse una forma divertita e iniziò a sghignazzare, < Per l’ angelo, sei così impulsivo se mi lasci la felpa potrei anche spiegarti>

Kieran non si era accorto di aver arpionato la mano sul colletto della felpa, lo aveva strinto così tanto per la rabbia che i denti metallici gli erano penetrati dentro la pelle tanto da farla sanguinare.

< Su, avanti parla> la voce del giovane era bassa e tremolante.

< Quando siamo riusciti a sconfiggere Malcom siamo tornati a casa e abbiamo incontrato Jem Carstairs che si è ritirato con Emma svelandole la verità sull’amore proibito tra parabatai, dopo ciò è venuta da me chiedendomi di fingermi suo fidanzato in modo che mio fratello smettesse di pensare a lei>

< Quindi la hai baciata? Ma che domande faccio?       È  ovvio che tu lo abbia fatto, in qualche modo dovete rendere credibile questa farsa. Quante volte la hai baciata Mark? > la voce di Kieran era tremolante e guardava il terreno sotto i suoi piedi, non voleva guardarlo in faccia, non doveva apparire debole davanti a lui.

< Ci siamo baciati abbastanza volte per convincerli e per farmi odiare da mio fratello>

Kieran era assorto nei suoi pensieri e la voce di Mark risonava lontana nelle sue orecchie, si immaginava Mark mentre baciava Emma, mentre avvolgeva il suo braccio destro intorno alla vita stretta di lei tirandola verso di se, lo immaginava mentre si piegava per baciarla visto la statura della ragazza, le loro bocche si scontravano passionali mentre Emma lo tirava a se con tutta la forza in corpo e tra i suoi pensieri poteva anche vedere in un angolino Julian che li fissava con occhi pieni di tristezza, la fata lo capiva bene ogni volta che era sgattaiolato via dalla Corte delle fate per andare a visitare il suo amato lo aveva sempre visto insieme a Cristina che lo accarezzava mentre i loro volti erano sempre più vicini e mentre li osservava il suo cuore sembrava pressato tra due macigni che stringevano ogni volta che li guardava, pressavano ogni volta che si scambiavano parole dolci, pressavano ogni volta che li vedeva sfiorarsi e Kieran si sentiva male sentiva il cuore scoppiare, si accasciava a terra mentre con le unghie involontariamente iniziava a grattarsi  la pelle, voleva staccarsela, voleva rompersi le costole per arrivare al cuore e strapparselo, era stanco di sentire tutto quel dolore che era capace di fargli mancare il respiro e la ragione.

La voce di Mark che pronunciava il suo nome lo riportò nel mondo reale, < Kieran adesso devi andare da Octavian, ti sta spettando, io rimarrò qui fuori tanto non ci vorrà molto> la fata salì gli ultimi gradini che lo separavano dalla porta dell’istituto mise una mano sul grande portone ed iniziò a spingerlo ma non successe nulla, nell’esatto momento in cui Mark si stava avvicinando verso di lui ridacchiano si ricordò che solo uno Shadowhunter poteva aprire le porte dell’Istituto, mentre stava ritraendo la mano dal portone sentì il petto di Mark a contatto con la sua schiena mentre la dita di lui si appoggiavano sulle sue aprendo la porta e in quel momento mentre la luce dell’istituto di L.A gli illuminava il viso cereo il cuore di Kieran smise di battere per qualche momento.

 

Il giovane shadowhunter stava spettando fuori dal portone dell’ istituto da più di 15 minuti, non era voluto entrare insieme a Kieran perché quel giorno aveva litigato pesantemente con Julian che era consumato dalla gelosia e dall’invidia per lui.

Il grande portone iniziò a scricchiolare e vide la figura alta e slanciata della fata che era illuminata dalla luce proveniente dall’interno dell’istituto, appena aveva iniziato a scendere le scale, Kieran, si era accorto che Mark lo stava osservando con desidero.

< Allora? Come è andata con Octavian? >

< Mha bene, mi ha ringraziato, per avervi aiutato, lo sai che è tutto merito tuo Mark se tuo fratello è ancora vivo? > gli occhi del giovane si sgranarono.

< Cosa vuoi dire scusa? Che se lui non fosse stato un mio familiare tu non lo avresti aiutato? >

< Per l’angelo Kieran non dire così, dovresti capirlo che non riesco ad odiarti >

< Perché non dovrei dirti queste cose Mark? > un sorriso furbo comparse sulla faccia della fata.

 

La mano affusolata della fata si appoggiò sul collo di Mark e iniziò piano piano a farla salire fino ai capelli dello shadowhunter dove le dita si intrecciavano, la pelle del giovane scottava dove le dita di Kieran erano passate e mentre un sospiro di frustrazione usciva dalla sua bocca. I due ragazzi si guardavano intensamente negli occhi. La figura alta del giovane si sporse fino a far arrivare la bocca vicino all’orecchio di Mark. La voce suadente lo colpi tanto da farli mancare il fiato.

< Sai che esiste una parola perfetta per quello che sta succedendo adesso? Viene dallo Yahgan e si chiama Mamihlapinatapai e viene usata quando 2 persone si guardano negli occhi sperando ardentemente che l’altro faccia qualcosa ma che tutti e due hanno paura di fare>

la voce di Mark aveva un tono di sfida.

< Tu mi vuoi baciare e pure io voglio farlo però non ne abbiamo il coraggio > la voce di Kieran risuonava nelle orecchie dello shadowhunter ferma e potente.

La mano che ormai stava bruciando il collo del ragazzo si staccò lentamente da lui lasciando posto ad una sensazione di freddo, la fata si volto e iniziò ad allontanarsi.

< Dove stai andando? > Mark fece dei passi avanti per raggiungere Kieran che oramai era distante da lui di qualche metro.

< Sto tornando alla caccia, sai bene che non ho il permesso di incontrarti e se si accorgono che non ci sono per me sono guai >

Mark corse dietro la fata che ormai era già a sedere sul suo destriero in procinto di prendere il volo ed andarsene; le parole uscirono così flebili dalla bocca dello Shadowhunter che Kieran udì soltanto un brusio.

  chiese il giovane posando i suoi occhi su Mark che teneva la testa bassa e gli occhi fissi sul terreno.

< Ti ho chiesto di restare… rimani con me ancora un po’>

Il desidero che  Kieran aveva tenuto represso fino a quel momento lo colpì come un uragano, balzò giù Lancia di Vento che per lo spavento lanciò un nitrito.

Mark indietreggiò, anche lui era leggermente spaventato, la mano affusolata di Kieran si appoggiò sul suo petto applicando una leggera pressione che lo costrinse ad indietreggiare fino a quando urtò qualcosa dietro di lui che scricchiolò un pochino, probabilmente era un albero.

la frase venne interrotta dallo shadowhunter che aveva preso Kieran per il colletto della maglietta e lo aveva tirato a se con potenza.

< Dio come ti odio Kier > le parole di Mark furono sussurrate ma la fata quella volta le capi, prima che  Kieran riuscisse a rispondere lo shadowhunter si avvicinò ancora di più a lui e lo baciò, le labbra di Mark erano soffici su quelle di Kieran, i due ragazzi si stringevano, le mani della fata vagavano soffici sotto la maglietta del giovane Blackthorn che fremeva ad ogni tocco del ragazzo. La fata si staccò da Mark e dopo avergli lanciato uno sguardo malizioso iniziò a mordicchiargli il collo scendendo piano piano fino ad arrivare alla clavicola dove gli lasciò un bel segno rosso, gli occhi dello shadowhunter erano spalancati e aveva iniziato a respirare con affanno, poteva immaginarsi il sorriso compiaciuto di Kieran quando quello aveva iniziato a sghignazzare perché tirandolo a se gli aveva urtato il cavallo dei pantaloni e sfregandolo abbastanza forte con la gamba era riuscito a sentire che era eccitato, in risposta a quella provocazione Mark iniziò lentamente ad inginocchiarsi fino ad arrivare con il volto davanti all’inguine di Kieran che iniziò a fremere soltanto per il respiro caldo del ragazzo che andava a contato con la sua pelle visto che i pantaloni di lino erano molto leggeri, Mark alzo la testa e guardo la fata con sguardo malizioso e famelico, Kieran ormai non riusciva più a reggersi in piedi tanta era l’eccitazione e allora dovette piegarsi leggermente in avanti per poggiare la mano sul tronco dell’albero davanti a se, nel mente Mark aveva continuato con la sua opera, aveva addentato il bordo dei pantaloni della fata iniziando a tirali giù lentamente, Kieran era così assuefatto dall’eccitazione che quasi non si accorse che lo shadowhunter si era fermato ed era tornato di nuovo davanti a lui, la fata borbotto qualcosa tra se e se mentre adesso era Mark a sghignazzare, nel momento in cui i due si riavvicinarono una ghianda cadde sulla testa del giovane Blackthorn fino ad arrivare sulla mano di Kieran che capì subito che si trattava di un messaggio, lo aprì e lo lesse ad alta voce:

Devi tornare, alla caccia  si stanno insospettendo.

Elrond

I due ragazzi si guardarono ed in silenzio si incamminarono verso Lancia di Vento che era a qualche metro da loro, Kieran fu il primo a parlare

< Posso ritornare da te fra qualche giorno? > il suo tono era speranzoso, Mark sorrise.

< Sicuramente, sappi che ti aspetterò con ansia > il ragazzo sorrise e poi si avvicinò alla fata a cui diede un leggero bacio sulle labbra, dopo ciò si girò e si diresse verso l’istituto, Kieran aspettò che avesse varcato la soglia del portone prima di salire sul destriero e volare via.

 


     

O mio Dio, finalmente ho finito di scrivere questa OS, ho procrastinato come se non ci fosse un domani mente scrivevo, sono 2004 parole e ci ho messo la bellezza di 10 giorni, ero partita con l’idea di scrivere qualcosa di dolce tra Mark e Kieran poi sono passata al voler scrivere qualcosa di veramente p0rn ma non ne avevo voglia, così ho optato per una via di mezzo, non mi soddisfa pienamente ma almeno penso che sia accettabile.

Spero che valga la pena di essere recensita.

(vi prego di avvertirmi per qualsiasi errore grammaticale)

ALLA PROSSIMA.

Lillotta2018

   
 
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