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Autore: ArwenDurin    20/05/2016    1 recensioni
Post Civil War
pensieri di Tony sull'accaduto
"E ora? Cos'è? Cosa é se non un rimasuglio di se stesso, immobile a fissare quel telefono mentre gli si stringe qualcosa nel petto..questo era come un'onda che lo aveva travolto"
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Tony fissa quel telefono ancora incredulo, immobile, come se il tempo si fosse fermato in quell'istante. Ringrazia dentro di sé di non potersi guardare in volto, perché vi sono troppe ferite rosse e lividi: a quelli lui è abituato. Ma quelli dentro di sé..a loro proprio no. E sono quelli a bruciare come un fuoco rovente, e ad aver rallentato tutto intorno a lui. Basta guardare come è ridotto il grande Tony Stark, l'uomo che, da sempre, è distaccato dalle emozioni, considerate superflue e a volte, sue nemiche. L'uomo che è considerato uno dei più intelligenti del mondo e che ha sempre ottenuto quello che voleva, usando la sua mente, le sue capacità, il suo fascino e il suo carisma.
E ora? Cos'è? Cosa é se non un rimasuglio di se stesso, immobile a fissare quel telefono mentre gli si stringe qualcosa nel petto. Cos'è quella specie di emozione che lo avvolge?
“ Ridicolo ” pensa, e si fa pena persino da solo.
Tony scuote la testa sedendosi sulla sedia con un sospiro e ripensando a tutto quello che era successo, che aveva passato. Il cambiamento che aveva avuto e dove Pepper successivamente lo aveva lasciato; in realtà di comune accordo, ma tutto ciò l'aveva messo in calcolo, poiché era inevitabile che una persona come lei perdesse la pazienza con uno come lui. Potevano andare d'accordo certo, ma non come coppia. Questo l'aveva sopportato come altre cose, tipo gli attacchi di panico, perché Tony non si ferma mai: non ci riesce, e perché lui è pur sempre Ironman. Ma questo..questo era come un'onda che lo aveva travolto, mentre stava tranquillo su una spiaggia a sorseggiare qualche cocktail.
Quest'onda l'aveva preso in pieno, quasi annegandolo, e lui sentiva di non avere la forza per riemergere da quell'onda e respirare: non ne aveva più. Perché Tony non era un super eroe senza macchia o paura; lui non aveva scelto quel percorso ma gli era stato imposto per sopravvivere, e così l'armatura. Per quanto dalle sue stesse mani creata e con cui aveva fatto del bene, e ricavato la fama di Ironman che piaceva, ma dopo varie missioni ed aver visto cose al di fuori della comprensione umana aveva deciso di cambiare, anche perché non era pronto a quello che "succhiava" da sé essere un eroe di metallo, e tantomeno a questo. 

Ed ora è lì con gli Avengers divisi e uno scudo caduto a terra, mentre due figure si allontanavano dalla sua visuale: Tony si sente tradito. E non solo perché quel capitano non l'aveva difeso e non gli aveva detto la verità, ma per come l'aveva fatto, riuscendo a tenerglielo nascosto per così tanto tempo, guardandolo negli occhi così tante volte.
E perché era stato Lui a fargli questo. E Tony era arrabbiato.
Anche se Steve sapeva di aver sbagliato, glielo aveva scritto; e Steve l'aveva fatto probabilmente per protezione, ma anche di se stesso.. chi l'avrebbe detto? L'uomo che metteva prima gli altri questa volta aveva fallito, e Tony era arrabbiato!
E perché Tony credeva in lui e soprattutto si fidava di quell'uomo. 
Di quell'eroe di altri tempi, che aveva superato la sua barriera rigida e impenetrabile, Steve aveva aperto una breccia, e Tony si era fidato, perché aveva visto il peggio di capitan America, e in certi momenti lo aveva odiato, tanto quanto a volte lo aveva stimato (per quanto mai lo avrebbe ammesso). E tutto questo lo aveva portato ad abbassare le difese e a credere che almeno lui non lo avrebbe deluso, che avrebbe fatto sempre la cosa giusta o detto la cosa giusta, come sua consuetudine, e che Steve ci tenesse a lui.
E invece..
Tutto gli era stato spazzato via sotto gli occhi, con un battito di ciglia, e Bucky era venuto prima di lui.. quel pensiero fa bruciare ancora di più lo stomaco di Tony che è sottosopra, scomposto, come quando un pezzo dell'armatura è rotto e in malfunzione; ecco...Tony si sente in malfunzione.

E si quasi uccisi per questo; tutto perché Steve non era stato onesto e non aveva rispettato quel tacito rispetto che si era creato, e  molto combattuto, tra lui e Tony. Aveva preferito mentirgli e andarsene insieme con il suo amico,  lasciandolo lì nella desolazione e nel buio. E Tony per un frangente, per quanto stremato, aveva pensato di seguirlo e prenderlo ancora a pugni perché la rabbia che gli aveva lasciato era troppa. Prendere Bucky o il soldato d'inverno per quello che aveva fatto, e farlo fuori..ma qualcosa l'aveva bloccato. Probabilmente il colpo forte ricevuto alla sua fonte di vita dallo scudo di Steve, o un barlume di ragione.
Ma da quel momento un vuoto al petto l'aveva riempito, un qualcosa che sa di immateriale, per il quale non poteva fare nulla e che non capiva.
" se avrai bisogno di me ci sarò " ed ecco che le parole di quella lettera gli tornano alla mente, dandogli una scossa. E Tony fissa quel foglio bianco intriso dalle parole di Steve; è combattuto se bruciare quella lettera o di tenerla al chiuso al sicuro, come fosse una reliquia. Perché Steve Rogers era capace di questo: e cioè di farti salire una rabbia incontrollabile, per poi lasciarti..questo: fatto di parole giuste e scuse giuste.
Tony adesso si sente così solo, stupidamente solo e sa quello che vuole, ma potrà mai ammettere che abbia bisogno di Steve? Prende il telefono in mano ed è quasi tentato di scrivergli, di dirgli qualsiasi cazzata possibile, perché quel silenzio e quella solitudine sono opprimenti. Ma non lo fa, perché Tony Stark non può ammettere di aver bisogno di qualcuno.
Così sospira e appoggia il telefono sul bancone, e, mentre il suo telefono personale squilla, lui sa già chi è. E dopo aver sentito la voce del segretario generale, lo mette in attesa qualche minuto; perché gli piace veder lampeggiare quella luce rossa nel telefono. Sa cosa sta succedendo e così ignora il richiamo dell'altro. Dopodiché Tony si alza dalla sedia, afferra quella lettera e passa di fronte alla  grande finestra di quell'appartamento. E' tentato di strapparla in mille pezzi e lasciare sia il vento a requisirla, cosa che vorrebbe fare con se stesso. Così apre la finestra, esce ed inspira l'aria satura di vita di New York, cercando quel respiro che adesso gli manca ma poi torna dentro, la lettera ancora stretta in mano. 
Va in camera sua e apre un cassetto del comodino, poi ci mette dentro la lettera, al sicuro, come fosse un tesoro prezioso. 



Note autrice: 
Ciao a tutti :) questo racconto lo scrissi il giorno successivo che vidi il film talmente fui colpita da come ho visto Tony, mi è dispiaciuto tantissimo vederlo così :/ per quanto posso capire la reazione di Steve di proteggere Bucky. Il pezzo della lettera mi ha sommersa di feels :P ecco perché ho deciso di scriverci qualcosa sopra, volevo dar voce al dolore del piccolo Tony, personaggio che adoro moltissimo se non si fosse capito XD
L'immagine appena l'ho vista ho pensato fosse adatta al mio racconto, così l'ho abbinata, la fonte dell'artista è qui: 
http://petite-madame.tumblr.com/post/143999339946/see-you-soon-captain-2016-my-first-artwork
C'è la stony per quanto celata, poi ognuno può vederlo come vuole :)
è la prima fanfiction che scrivo di Tony e prego vi piaccia :)
Un grande grazie a chi leggerà e magari farà una piccola recensione :D
   
 
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