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Autore: Dolce Sango91    20/05/2016    3 recensioni
La pelle di Bonnie emanava un profumo tremendamente dolce. Un umano non avrebbe potuto riconoscerne l'esatta fragranza ma l'olfatto super sviluppato di Enzo gli permetteva di intercettare il suo odore. L'odore di Bonnie che ricordava quello dei petali di rosa, mischiato all'intensa aroma del bagnoschiuma che usava per lavarsi. I capelli sapevano sempre di pulito, anche dopo aver passato l'intera giornata a cercare informazioni sull'Armeria.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Enzo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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What kind of man




2. I see you sway like the trees




Bonnie richiuse il vecchio libro ingiallito e usurato dal tempo che teneva sulle ginocchia e lo posò sopra la pila di tomi già consultati nelle ultime due ore. Stirò i muscoli indolenziti e le ossa scrocchiarono a causa della scomoda posizione assunta. Le doleva la schiena in un modo così incredibile che avrebbe voluto passare la giornata in una spa, coccolata dalle acque termali e dai vapori della sauna. Purtroppo però quella prospettiva non faceva parte dei suoi piani e, almeno per il momento, doveva rimanere nascosta in quella casetta di montagna, sperduta e dimenticata da Dio. Dopo essersi bagnata la faccia con dell'acqua fresca, uscì in cortile per prendere un po' d'aria e si sedette su una panchina di pietra mentre un leggero venticello le scompigliava i capelli mossi. Fu allora che lo vide. A pochi metri da lì, vicino al capannone degli attrezzi, Enzo era impegnato a spaccare la legna. Girato di schiena, i muscoli delle braccia tesi per colpire al meglio i cilindri di legno e con addosso una canottiera bianca che risaltava i bicipiti prominenti, aveva un'aria decisamente virile, pensò Bonnie mentre seguiva con gli occhi il percorso dell'ascia che veniva calata sul tronchetto senza alcuna difficoltà. A differenza da ciò che aveva pensato all'inizio, Enzo non era affatto male. Si faceva in quattro per procurarle tutto quello di cui aveva bisogno: vestiti, cibo, libri e in un certo senso anche una piacevole compagnia fatta di chiacchiere e bevute. C'era qualcosa in lui che le faceva credere di potersi fidare e sperava di non sbagliarsi. Dopo aver spaccato l'ennesimo tronchetto, Enzo posò l'ascia a terra e si asciugò la fronte imperlata di sudore con un fazzoletto recuperato dalla tasca dei jeans. Poi si voltò verso la ragazza e la raggiunse percorrendo il perimetro a grandi falcate.
- Ehi. - La salutò con un guizzo furbo negli occhi.
Bonnie ricambiò il saluto con un cenno del capo accompagnato da un sorriso impacciato. Enzo si sedette accanto a lei e allungò le braccia sullo schienale, completamente rilassato. Volse lo sguardo dalla sua parte e le diede una rapida occhiata. - Come vanno le ricerche?-
Bonnie fece spallucce e fissò il cielo, azzurro e limpido. - Non c'è molto purtroppo. Quei libri parlano solo della storia antica dell'Armeria ma non credo che serviranno a qualcosa. -
Enzo annuì, consapevole. - Cercherò di trovare altre informazioni. Prima però, devo finire questo lavoro. - Spiegò indicando col mento i ceppi accatastati in un angolo.
Bonnie si alzò di scatto, sorprendendolo. - Posso aiutarti, se vuoi. -
Enzo sbatté le palpebre più volte e fece una faccia strana. - Tu? - Domandò, scettico.
In risposta, Bonnie incurvò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto, offesa. Enzo la raggiunse in un secondo e sulle labbra sensuali si dipinse un ghigno. - Perdonami, non voglio dire che tu non ne sia capace. -
- E cosa, allora? - Lo incalzò Bonnie, fissandolo negli occhi.
- L'hai mai fatto? - Rispose Enzo con un'altra domanda.
Bonnie inghiottì e si morse un labbro. - No, ma non credo sia così difficile. -
Enzo sogghignò, divertito. - Prova, allora. - Disse mentre afferrava l'ascia. - Fammi vedere cosa sai fare. - Gliela porse, studiando la sua reazione.
Bonnie la tenne tra le mani senza pensarci due volte; era piuttosto pesante ma non lo diede a vedere. Sentiva lo sguardo di Enzo su di sé. Se quella era una sfida...lei era pronta a vincerla. Scelse uno dei cilindri dal mucchio e lo posizionò sul ceppo usato come appoggio. Inspirò a fondo. Enzo le toccò una spalla, bloccandola. - Metti questi. Non vorrai rovinare le tue belle manine. - Propose, sventolandole sotto il naso un paio di guanti di protezione.
Bonnie li guardò per un lungo istante e obbedì, non prima di aver lanciato un'occhiataccia ad Enzo. Sul volto del vampiro vi leggeva scherno e il bello era che non si curava nemmeno di nasconderlo. Munita di guanti spessi, sollevò la lama e la portò dietro la testa. Con un unico movimento, la lasciò cadere sul pezzo di legno ma a causa del brusco gesto digrignò i denti, colpita da un dolore lancinante sotto le costole.
Enzo si precipitò in suo soccorso e corrugò la fronte. - Che succede? - Chiese con apprensione.
Bonnie, chinata in avanti e impossibilitata a muoversi, sospirò premendo sulla parte dolente. - Credo di essermi presa uno strappo muscolare. -
Per prima cosa Enzo le prese dalle mani l'accetta, abbandonandola in un posto sicuro prima che potesse rischiare di farsi male, poi le cinse le spalle con un braccio chinandosi su di lei. - Adesso rilassati e cerca di tirarti su. - Mormorò, la voce ridotta ad un sussurro.
Bonnie serrò la mascella e senza esitare ulteriormente fece come le era stato detto. Quando si raddrizzò il viso di Enzo era a pochi centimetri dal suo e subito sentì le guance imporporarsi mentre osservava da vicino i lineamenti del volto, leggermente tesi. In mezzo alla fronte pulsava una vena, sintomo di preoccupazione. Si accorse anche del fatto che la stesse tenendo per i fianchi, esercitando una certa stretta. - Come ti senti? Ce la fai a camminare? -
Bonnie annuì. - Sì, non è niente. Passerà. - Rispose con noncuranza.
Enzo assottigliò gli occhi, per niente convinto. - Non c'è bisogno di fingere, streghetta. Si vede lontano un miglio che non stai bene. - Osservò, piccato.
Bonnie sbuffò. - Ok, va bene. - Concesse infine. - Mi fa un pochino male ma non è come quando Kai mi ha accoltellata. - Si lasciò sfuggire.
Enzo la guardò dritto negli occhi e per un attimo non seppe cosa dire. Il silenzio pesò come un macigno in mezzo ai due fino a quando lui non le offrì il braccio con fare galante. - Dai, andiamo. -
Bonnie non riuscì a trattenere una risata. - Sono diventata una vecchietta. -
Enzo le regalò un'occhiata in tralice. - E di chi è la colpa? -
Bonnie incassò il colpo, arricciando le labbra come una bambina capricciosa. - Avresti anche potuto fermarmi. - Mormorò, accettando di camminare a braccetto con lui.
- Fermare Bonnie Bennett? - Fece, dilatando le pupille scure.
Rientrarono in casa e raggiunsero il soggiorno, dove il rumore del fuoco scoppiettante nel camino riempiva la stanza piccola e accogliente. Bonnie si sedette sul divano e levò i guanti. Infilò una mano sotto la t-shirt e si toccò la parte lesa. Faceva male solo quando si muoveva troppo o se alzava il braccio. Non credeva che fosse così difficile fare la parte della boscaiola e soprattutto non pensava di essere diventata d'un tratto così irresponsabile. Cosa le fosse passato per la mente rimaneva ancora un mistero per lei.
Enzo tornò dalla cucina tenendo un panno di stoffa e una pomata. - Devi mettere il ghiaccio, altrimenti ti si gonfierà. - Spiegò allungandole lo strofinaccio.
Bonnie, incapace di articolare una frase di senso compiuto, aprì la bocca e la richiuse. Si vergognava troppo a chiedergli aiuto visto che lei era impossibilitata a spostare il braccio. Ma che diavolo le prendeva? Enzo, capendo al volo il problema, si schiarì la voce e si fece serio in volto. - Girati. -
Lei gli diede le spalle e si tirò su la maglietta, esponendo la schiena. La salivazione a zero, il cuore che le rimbombava nel petto come se fosse impazzito, quando sentì il ghiaccio freddo posarsi delicatamente nel punto stressato, saltò su come una molla. Enzo le sfiorò dolcemente la schiena con la mano e avvicinò le labbra al suo orecchio. - Sta ferma e lascia fare a me. - Disse a bassa voce.
Bonnie ebbe l'impressione che tutto a un tratto facesse più caldo. Avvampò e trattenne il fiato, non appena Enzo le spalmò la crema, delicato e attento a non farle male. Involontariamente le dita fredde del vampiro sfiorarono la stoffa del reggiseno e Bonnie inarcò la schiena, sorpresa dalla sensazione di benessere che le regalava. Quello ritrasse subito la mano e liberò un grosso sospiro. Suo malgrado, fu costretto ad allontanarsi mentre una strana fitta lo ghermiva nel profondo del petto. - Dopo mangiato prendi una pastiglia e vedrai che starai molto meglio. - Propose Enzo, rompendo quell'intenso momento silenzioso. Bonnie lentamente riprese a respirare e, aggiustandosi la t-shirt, si appoggiò comodamente sul divano. - Grazie. - Gli disse, realmente grata.
Enzo fece un piccolo inchino seguito da uno splendido e diabolico sorrisetto. - E' stato un vero piacere. - Si guardò intorno per un attimo e infine si voltò, camminando verso la porta. - Torno a spaccare la legna. Tu, mi raccomando, rimani qui e non combinare pasticci.- Pregò, in tono divertito.
Bonnie non rispose e lo seguì con gli occhi fino a fuori, dove il vampiro riprese il proprio lavoro. Fortunatamente proprio lì davanti c'era una finestra che le permetteva di godersi lo spettacolo. Alla fine di quella giornata decisamente rivelatrice la sua stima per Enzo crebbe ulteriormente. Come se non bastasse, in un angolo del suo cuore si era aggiunto un briciolo di sentimento indefinibile che la faceva sorridere da orecchio a orecchio. Non conosceva ancora il motivo, ma si sentiva bene, piena di vita dopo tanto tempo e rilassata. Se fosse opera di Enzo o meno lei non lo sapeva, ma in ogni caso non poteva negare che la sua compagnia era a poco a poco diventata una piacevole e affascinante abitudine. Qualcosa che, pensò un po' spaventata, non poteva e non voleva più lasciare andare.





Spazio autrice:


Buonasera fanciulli.
Non so da dove sia venuto fuori e non so se ne sono soddisfatta ma ormai scrivere di loro è diventato quasi un bisogno fisico, quindi eccomi qui con il secondo capitolo di questa -non so definire – fanfiction Bonenzo. Sto cercando di raggruppare un po' di momenti che secondo me Enzo e Bonnie possono aver condiviso durante i tre anni e spero che questa idea vi sia piaciuta. Bonnie ancora non lo sa, ma inizia ad avere certi pensieri verso quel sexy vampiro inglese che fa impazzire proprio tutte. Lui invece è già bello preso, anche se cercherà di reprimere ciò che prova. Sarà interessante vedere come però. Va beh, ora ho parlato anche troppo. Ringrazio chi ha commentato e chi ha messo la mia storia fra le seguite. Vi mando un abbraccio! A prestissimo :*


DS91

  
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