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Autore: Matte19    21/05/2016    0 recensioni
I loro cuori guidati dalla runa splendente che li legava per la vita si sentivano battere all'unisono
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Wayland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Fallo! Preferisco morire che vederci su fronti opposti- esclamò il biondo con ancora la spada pressata alla gola e bloccato a terra. Il moro si sentiva morire messo così: lottare contro il fratello, il suo parabatai colui che amava segretamente nonostante quel giorno tutti videro a causa del demone chi realmente amava e la sensazione provata appena lui lo fissò non poteva scordarla facilmente. -avanti che aspetti?- urlò l'altro ma il moro si lasciò cadere all'indietro sedendosi a terra incapace di reagire, la sua testa era un totale casino, l'onore della sua famiglia: i Lightwood seriamente compromesso, il peso della successione, la situazione e i sentimenti troppo contrastanti lo stavano facendo collassare da dentro, non riuscendo a sfogarsi con nessuno. -Alec, avanti vieni con me, combattiamo insieme come un tempo, come abbiamo sempre fatto, tu ed io- disse il biondo accucciandosi davanti a lui porgendogli la mano. Il moro tremava fin dentro alle ossa "no" Si lasciò uscire dalla bocca spostandogli la mano ed alzandosi tirando su col naso per poi allontanarsi ma una presa salda e familiare gli afferrò il polso tirandolo -quale diavolo è il problema, non sei più lo stesso-  "Io? Io non sarei più lo stesso?" Chiede freddo colpendolo in faccia "Tu da quando quella ragazzina è arrivata ti sei scordato di me, di Isabelle, ho violato regole per te, e da quando c'è lei.. Leggi! " -non darle colpe che non ha- dice contrattaccando violentemente -sei tu che hai problemi, anzi il vero problema sono io, e quello che tu provi per- un altro colpo lo zittisce ma molto meno potente, lui stesso colpì di impulso il moro per poi vedere il fratello crollare in ginocchio e accasciarsi a terra, Alec aveva il fiato corto, gli occhi lucidi e un nodo in gola tremendo, stava succedendo, come diceva Isabelle, stava scoppiando non riusciva più a tenersi tutto dentro. -Alec-  sussurra accorrendo da lui indeciso ma poi sfiorandolo appena, troppo preoccupato per pensare alla missione che ormai aveva avuto successo. "Lasciami qui, sono un peso ormai per la squadra, me lo hai fatto capire abbastanza chiaramente" dice singhiozzando soffocatamente mentre ogni suo muscolo non rispondeva e si rilassavano contro la sua volontà, il collasso era in atto. -non dirlo mai più- il biondo era abbracciato al fratello, non un abbraccio come gli altri, Jace Wayland stava tremando appena e Alec in quello stato lo percepiva distintamente. Uno strani calore attraversò il Lightwood, che strinse Jace a sua volta, il viso nascosto nell'incavo del collo del fratello, il suo fiato sul collo e quella presa salda resa ancora più di valore dal tremito del biondo. Pochi istanti sembravano una vita, poi Alec si staccò appena chinando la testa come per chiedere perdono o per vergogna. -guardami- disse l'altro porgendogli le mani come quando insieme localizzarono lo stregone, Alec strinse le proprie tra quelle di Jace e questo viceversa -siamo parabatai, nulla è più forte del nostro legame, siamo cresciuti insieme, e quel giorno quel demone.. Se avesse fatto in tempo ad arrivare a me, credo avreste visto tutti il tuo viso, e il nostro ricordo più importante, quello con la persona che si ama di più. Qualsiasi siano le conseguenze le affronteremo come ogni cosa: insieme- dice con un tono tutt'altro che scherzoso, anzi era serio ma sorrideva leggermente. "Grazie" sussurrò Alec e poi si allungò leggermente poggiando le labbra a quelle del fratello, un brivido lo percorse e le rune dietro la spalla brillarono come mai prima di allora, una luce simile a quella prodotta durante la cerimonia, ma non dolorosa, anzi piacevole e rilassante, quasi dava loro assuefazione. "Scusa" fu la prima cosa che disse appena staccati e chinato lo sguardo, ma il biondo strinse la presa e il moro alzò lo sguardo in quegli occhi azzurri che lo fissavano -grazie- uscì da quella bocca, non se lo sarebbe mai aspettato. Ora immobili mani nelle mani lasciavano passare il tempo con gli occhi persi l'uno in quelli del proprio parabatai e i loro cuori guidati dalla runa splendente che li legava per la vita si sentivano battere all'unisono. Alec si era finalmente aperto con Jace.
   
 
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