21/05/2016
0 recensioni(don't) cry
Taehyung era devastato, non capiva cosa avesse fatto di male per tirarsi addosso tutta quell'antipatia da parte di Coolio, era stato spontaneo, naturale, aveva cercato di piacergli ma, apparentemente, ogni cosa che faceva rendeva il cantante più astioso nei suoi confronti. Quando aveva detto che lui non era altro che un peso per Rap Monster ci aveva riso su, ma quella frase lo aveva ferito molto, al punto di spingerlo a rintanarsi nell'angolo buio del letto inferiore, quello attaccato al muro. Si era nascosto per piangere, nella speranza che nessuno lo notasse.
Rimase solo per diverso tempo, non avrebbe saputo dire quanto, ma il flusso delle sue lacrime non si era smorzato, si accorse appena della voce di qualcuno che gli parlava
-Taehyung, quello è il mio letto.
Hey Taehyung! Taehyung! Ma... stai piangendo?-
quelle ultime parole giunsero chiarissime alle sue orecchie, scosse la testa, non era stato però abbastanza convincente. Avvertì il materasso muoversi sotto il peso della persona che si era seduta accanto a lui
-Cosa è successo?-
chiese con voce calda e paziente, ma preoccupata allo stesso tempo. V lanciò una veloce occhiata, attraverso le dita, per controllare chi fosse ci fosse seduto al suo fianco; senza rispondere alla domanda tornò a guardare il buio all'interno dello scudo creato dalle sue mani. Quello che ora sapeva essere Suga gli passò un braccio attorno alle spalle, non avrebbe mai creduto che un gesto tanto semplice avrebbe potuto farlo sentire così al sicuro, si asciugò gli occhi con il dorso della mano nonostante non riuscisse ad arrestare le lacrime
-hyung tu... tu mi vedi come... come un peso..?-
singhiozzò il più piccolo, sentì il calore del braccio dell'altro svanire, si voltò automaticamente, i suoi occhi umidi erano pieni di autocommiserazione, Suga gli diede una spinta, non con l'intenzione di fargli del male ma con quella di risquoterlo
-Come ti vengono in mente certe cazzate?!-
ringhiò il più grande, una scintilla di rabbia comparve per un momento nei suoi occhi, in un alto momento probabilmente avrebbe risposto di si, ovviamente per scherzare, ma ora che il minore stava male non gli sembrava il caso, V tentò di spiegare l'origine dei suoi dubbi, la sua voce, diventata un sussurro, tremava, come anche il suo corpo. Tutto ciò che l'altro riuscì a comprendere fu una sola parola "Coolio" e gli bastò a capire il comportamento inusuale del più piccolo
-Lascialo perdere, quello è un idiota!-
disse interrompendo i mormorii sconnessi emessi dall'altro
-Che ne sa del tuo valore? Che ne sa di te? Niente! E smettila di piangere!-
sentendo quelle poche frasi le lacrime di V si moltiplicarono, non perchè il suo Hyung lo avesse rimproverato, ma per quella inaspettata dimostrazione di affetto e rispetto nei suoi confroti; Suga lo aveva fatto sentire apprezzato, importante, indispensabile; non poteva essere più felice o orgoglioso
-Posso abbracciarti Hyung?-
chiese con voce ancora rotta dal pianto. Suga sogghignò, allargò le braccia invitando l'altro a stringersi a lui. V affondò il viso nel petto del più grande, le sue mani stringevano la stoffa bianca della sua maglietta in una presa salda e decisa, come se fosse il suo unico appiglio alla vita.
Il più grande avvolse l'altro con le sue forti braccia carezzandogli lentamente la schiena e posò le proprie labbra sui capelli lisci del più piccolo; avrebbe voluto rimanere in quella posizione per sempre ma, suo malgrado, dovette lasciar andare V non appena si fù calmato.
Infondo Suga lo sapeva: lui per V era solamente un amico e questo non sarebbe mai cambiato; tanto valeva accontentarsi di piccoli e preziosi momenti come quello e farne il proprio tesoro segreto.
Rimase solo per diverso tempo, non avrebbe saputo dire quanto, ma il flusso delle sue lacrime non si era smorzato, si accorse appena della voce di qualcuno che gli parlava
-Taehyung, quello è il mio letto.
Hey Taehyung! Taehyung! Ma... stai piangendo?-
quelle ultime parole giunsero chiarissime alle sue orecchie, scosse la testa, non era stato però abbastanza convincente. Avvertì il materasso muoversi sotto il peso della persona che si era seduta accanto a lui
-Cosa è successo?-
chiese con voce calda e paziente, ma preoccupata allo stesso tempo. V lanciò una veloce occhiata, attraverso le dita, per controllare chi fosse ci fosse seduto al suo fianco; senza rispondere alla domanda tornò a guardare il buio all'interno dello scudo creato dalle sue mani. Quello che ora sapeva essere Suga gli passò un braccio attorno alle spalle, non avrebbe mai creduto che un gesto tanto semplice avrebbe potuto farlo sentire così al sicuro, si asciugò gli occhi con il dorso della mano nonostante non riuscisse ad arrestare le lacrime
-hyung tu... tu mi vedi come... come un peso..?-
singhiozzò il più piccolo, sentì il calore del braccio dell'altro svanire, si voltò automaticamente, i suoi occhi umidi erano pieni di autocommiserazione, Suga gli diede una spinta, non con l'intenzione di fargli del male ma con quella di risquoterlo
-Come ti vengono in mente certe cazzate?!-
ringhiò il più grande, una scintilla di rabbia comparve per un momento nei suoi occhi, in un alto momento probabilmente avrebbe risposto di si, ovviamente per scherzare, ma ora che il minore stava male non gli sembrava il caso, V tentò di spiegare l'origine dei suoi dubbi, la sua voce, diventata un sussurro, tremava, come anche il suo corpo. Tutto ciò che l'altro riuscì a comprendere fu una sola parola "Coolio" e gli bastò a capire il comportamento inusuale del più piccolo
-Lascialo perdere, quello è un idiota!-
disse interrompendo i mormorii sconnessi emessi dall'altro
-Che ne sa del tuo valore? Che ne sa di te? Niente! E smettila di piangere!-
sentendo quelle poche frasi le lacrime di V si moltiplicarono, non perchè il suo Hyung lo avesse rimproverato, ma per quella inaspettata dimostrazione di affetto e rispetto nei suoi confroti; Suga lo aveva fatto sentire apprezzato, importante, indispensabile; non poteva essere più felice o orgoglioso
-Posso abbracciarti Hyung?-
chiese con voce ancora rotta dal pianto. Suga sogghignò, allargò le braccia invitando l'altro a stringersi a lui. V affondò il viso nel petto del più grande, le sue mani stringevano la stoffa bianca della sua maglietta in una presa salda e decisa, come se fosse il suo unico appiglio alla vita.
Il più grande avvolse l'altro con le sue forti braccia carezzandogli lentamente la schiena e posò le proprie labbra sui capelli lisci del più piccolo; avrebbe voluto rimanere in quella posizione per sempre ma, suo malgrado, dovette lasciar andare V non appena si fù calmato.
Infondo Suga lo sapeva: lui per V era solamente un amico e questo non sarebbe mai cambiato; tanto valeva accontentarsi di piccoli e preziosi momenti come quello e farne il proprio tesoro segreto.
Autrice notes:
l'ho scritta tipo mille mila secoli fa, ora non li shippo nemmeno più... ma volevo publicarla perchè si(?)