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Autore: Alexander Diamond    21/05/2016    0 recensioni
-Scritta a 4 zoccoli con Dante Vail 666-
CROSS-OVER CON "PIRATI DEI CARAIBI"
Le mane 6 si trovano accidentalmente ad affrontare una nuova avventura, a causa dell'ennesimo libro magico trovato per colpa di Pinkie. Si ritroveranno in un altro mondo assai diverso da quello in cui vivono loro, dove dovranno trovare un modo per tornare a casa, sempre che non impazziscano prima a causa di certi personaggi all'interno di questo mondo (che se avete letto le 2 storie prese in considerazione da questo cross-over sapete già chi intendiamo).
Allo stesso tempo la sovrana di Equestria Princess Celestia cercherà di riportare le mane 6 indietro, dovendo anche ricorrere ad un trio speciale per risolvere alcuni problemi nel regno, visto che non potrà propinarli a Twilight come suo solito fare.
P.S. non leggere affianco a finestre potrebbe venirvi voglia di buttarvi.
P.P.S. prendetevela con me non con Dante, è principalmente frutto della mia mente pazza.
[La storia è ambientata subito dopo gli avvenimenti del 4° film di Pirati dei Caraibi]
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Princess Celestia, Princess Luna, Spike
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 9
Ramona Pompilova
We mash up the place turn up the bass and make them all have fun. A-we ablaze the fire Make it burn them” la Cadillac Eldorado sfrecciò a tutta velocità su di una stradina di campagna con questa canzone nelle casse. Celestia, ancora seduta nel sedile davanti sembrava leggermente annoiata. D’altronde erano quasi tre ore che stavano viaggiando a caso. “Sicuro che andando in questa direzione arriveremo a destinazione?” chiese Celestia, “è lei che abita ad Equestria, non io. Se non lo sa lei” disse Dante, “i miei oneri da principessa mi impediscono di sapere alla perfezione tutto” disse la puledra, “lei non è una principessa. Si tiene questo titolo solo perché è più carino di “dittatore autoeletto immortale a vita”” disse Dante, “non è vero. Io non sono autoeletta. Lo sono per diritto di nascita” rispose Celestia. Un improvvisa interferenza radio fece fermare il diverbio fra i due, fortunatamente prima che diventasse troppo acceso. Una voce nasale uscì dalle casse della macchina, “interrompiamo i programmi per darvi una notizia importante. I massimi governi hanno deciso, siamo definitivamente passati in Arancione. Ripeto, siamo passati in arancione” disse la radio. I tre nep-class nell’auto gioirono, “Evvai!” disse Dante eseguendo un movimento con il braccio libero, “era finalmente ora che si decidessero” disse Alexander, “bhe, dopo il precedente capitolo…” disse David. Le due principesse si guardarono interrogativamente, “scusate, che significa tutto questo?” chiese Luna. Dante alzò una mano facendo un 3. “Tre cose, principessina. 1. linguaggio scurrile” disse poi. “Porca troia seeee” disse Alexander, “ma che cazzo, chi è che la vuole leggere senza insulti?” chiese David, “fottutamente nessuno” disse Dante, e abbassò un dito, “2. Bacchette della felicità” disse infilando la mano nel vano porta-oggetti ed estraendone una decina di bastoncini ricoperti di carta rollata. Ne passò alcuni dietro e ne mise uno in bocca ad entrambe le principesse, dopo di che prese un accendino. “Non vi preoccupate, non è niente di problematico. Rende solo più semplice la vita” disse mentre accendeva la stecca di Celestia, “e cosa dovrei farci con questo?” chiese lei tenendolo in bocca, “aspiri soltanto, e poi se lo lasci andare in testa” disse Dante accendendosi il suo. Celestia fece come le era stato detto, e immediatamente raggiunse l’illuminazione. Le sue pupille si dilatarono e tutto divenne fottutamente magnifico. Dante abbassò un altro dito e disse “3. Compagnia speciale” quindi premette di colpo il freno. Si alzò e afferrò Celestia ormai fatta come una meringa scaraventandola sul sedile posteriore su Luna che doveva essere più in botta di lei, quindi scese dalla macchina, aprì il bagagliaio e alzò la capotte sulla macchina, quindi prese il cellulare mandando un solo e singolo SMS, e poi aprì la portiera posteriore dal lato di David dicendo, “facciamo dei cambiamenti”.
Dissolvenza a stella di Windows Movie Maker
Dopo che l’effetto delle bacchette della felicità fu svanito le principesse trovarono tutto cambiato, con la macchina coupé, Celestia di dietro, la mancanza di David e una ragazza mora liscia sconosciuta che doveva avere la 5° di reggiseno avvinghiata ad Alexander ed intenta a limonare di brutto sul sedile posteriore. “Cosa mi sono persa?” chiese Celestia leggermente rintronata, “solo il fottuto cambio di gestione” disse Dante che ancora guidava. Inaspettatamente dalle sue gambe si tirò su una ragazza probabilmente appena vent’enne con i capelli biondi e lisci e la 5° sicura se non di più di reggiseno che si trovava stravaccata sul sedile del passeggero ad appoggiarsi alle gambe di Dante, “ehy, ma allora non sono dei pupazzi, sono vere davvero” disse la ragazza prima che Dante le ributtasse giù la testa con una mano dicendo “meno parole. Più lingua”. Le due principesse si guardarono confuse, poi Luna chiese, “e dov’è il terzo di voi?”. Alexander si staccò un attimo dalla ragazza e disse, “è dietro” e poi tornò a quello che stava facendo. “Come dietro?” chiese Celestia. Improvvisamente il bracciolo che dava sul bagagliaio si abbassò facendo uscire la testa di una donna dai capelli neri e chiaramente la 6° di reggiseno che disse “lui cuon mue” con forte accento russo. “DHAAA!!! E lei chi è?” chiese Luna spaventandosi. La donna fece uscire una mano e strinse lo zoccolo della principessa, “удовольствие. Io Ramona Pompilova” poi afferrò il bracciolo e tornò nel bagagliaio, da dove uscì la voce di David che urlò “SEEEE!!! RITORNA RAMONA LA PANTERA DI TORTONA!!!”. Le due principesse si guardarono nuovamente confuse.
La cosa si fece lunga, e dura. Dopo un po’ di tempo, calcolato solo tramite l’utilizzo di un CD dei Nickelback riascoltato in loop una decina di volte, qualcosa accadde. Un improvviso lungo, penetrante e possente fischio. Dante si voltò verso il suo finestrino osservando la montagna che stava costeggiando, poi chiese “ehy, cavallina bianca e maggica. Ci passano delle ferrovie qui?”. Celestia comprese che stava parlando di lei e ci pensò un attimo. “Umh… no. Qui in questa zona le ferrovie delle stato non arrivano” disse “perché?” chiese poi. “Niente. Mi era parso di sentire un…” Dante non poté finire la frase che la parete di roccia affianco all’auto esplose facendo volare macigni in tutte le direzioni. Dante sterzò di colpo evitando per un pelo l’ostacolo che stava uscendo dal fianco della montagna. “PORCO…” e qui il nep-class tirò giù un bestemmione apocalittico con protagonista Celestia e tutti gli angeli in colonna. Il transatlantico di lamiere che stava guidando iniziò a sbandare a causa del retro pesante e del motore anteriore. Dante si ritrovò a dover sottosterzare, poi sovrasterzare e di nuovo a sottosterzare, quindi riuscì a riportare la macchina in posizione senza che si ribaltasse. Tutto nell’abitacolo era scombussolato. Alexander scosse il capo, e si sorprese nel vedere che in braccio non aveva più la ragazza, ma al suo posto Celestia, che ci era finita sbalzata dal sedile. I due si guardarono, poi sentirono una risatina proveniente da affianco a loro. Si voltarono vedendo che la ragazza umana era stata sbalzata di lato ed era finita con la testa fra le zampe posteriori di Luna, dove ora sembrava essersi acclimatata e si stava… eeeeehhh… divertendo. Si. Si stava divertendo. Luna invece sembrava assolutamente non sapere che cosa fare in quel momento, dato che era rossa come un peperone e sembrava la persona più imbarazzata dell’intera esistenza.
La ragazza bionda appoggiata sulle gambe di Dante si tirò su con tutti i capelli scompigliati e la faccia ricoperta di roba viscosa e bianca, “oh accidenti!” disse, poi si risistemò un attimo la spallina del reggiseno che stava cadendo e disse “mi sono versata tutto lo yogurt in faccia” e alzò un vasetto di yogurt ormai vuoto con un cucchiaino infilato dentro. La ragazzina allungò la lingua verso un po’ di quello che aveva in faccia e poi la riportò in bocca “mmmh… delizioso” disse soddisfatta.
Il bracciolo del sedile posteriore si abbassò e fece uscire la testa di Ramona, “Ehy. Tu smette sballottare noi. O qui cuose si spiezzano” disse indicando Dante, che però sembrava molto più interessato a ciò che avevano di fianco.
Affianco alla Cadillac si trovava un mostro. E non è un eufemismo, quello me lo puoi chiamare in tanti modi, ma pur sempre un mostro rimane. A costeggiarli, correndo sull’asfalto con le ruote d’acciaio come se fossero state designate a quello, si trovava un treno. No. Non il treno dell’amore tutto coccole, cuori e fiori dei nostri amici pony. No. Quello, era un mostruoso Union Pacific 4-8-8-4 Big Boy 4023 con tender al seguito e agganciati ad esso un seguito di vagoni di acciaio trasporta materiale per una lunghezza complessiva di 1500 metri trainati da quella mostruosa locomotiva a carbone modello Mallet di 40 metri e mezzo. Il treno era completamente nero, e sembrava correre da parecchio sulla strada. Le ruote di acciaio adatte ai binari erano arancioni a causa dell’attrito che opponevano sull’asfalto e davano al look del treno un velo di epicità non da poco grazie al colore contrastante con il nero. La locomotiva sembrava indemoniata. Il motore stava lavorando mostruosamente oltre al suo regime, essendo intorno ad una velocità di 100 mph, che tecnicamente nemmeno senza i vagoni sarebbe riuscito a raggiungere. Le bielle di collegamento fra le ruote e i pistoni stavano ruotando ad una tale velocità da essere appena visibili. Le ruote riuscivano a ricavare dell’attrito dal terreno solo perché vi ci stavano arando dei solchi attraverso l’asfalto a causa del peso della locomotiva e alla velocità. Dalla ciminiera in fronte alla caldaia usciva un densissimo fumo nero che veniva piegato indietro dal vento, mentre dalla bocca del fumaiolo uscivano sporadiche fiammate arancioni che si perdevano in quella coltre cinerea. Ogni singola valvola di sbocco stava espellendo vapore, cosa che generava quasi una nebbia intorno a quel mostruoso essere di metallo. “Wow, è grosso” disse la ragazza bionda affianco a Dante. “Già e ci ha quasi investiti” disse lui osservando i movimenti del treno che si stava allontanando dalla Cadillac come se non fosse interessato a lei mentre ancora parte dei vagoni fuoriusciva dalla galleria che si era scavato attraverso la montagna. “Eh? Ah si, anche il treno era grosso” disse la ragazza alzando la testa da sotto il cruscotto e osservando il treno che passava. “Che cosa… AH! Diamine… IH! era… AAAH!!!” disse Luna mentre cercava, non troppo, di togliersi di dosso la ragazza, che nel frattempo stava… portando… umh… gioia al suo… cuore. “Una locomotiva del Wyoming piuttosto incazzata” Disse Dante mentre ancora seguiva con lo sguardo gli ultimi vagoni che li stavano superando. “E perché ci ha attaccato?” chiese Celestia. “Non ne ho idea. Scopriamolo!” disse Dante pestando il pedale del freno e inchiodando. La brusca frenata fece in modo che tutto nell’abitacolo si scombinasse di nuovo. La ragazza che stava rendendo felice Luna fu sbalzata indietro finendo contro il sedile di Dante a gambe aperte. Luna invece fu sbalzata in avanti finendo fra le gambe della ragazza, diventando se possibile più rossa di prima mentre la ragazza sorrideva per qualche arcano motivo. Alexander e Celestia caddero in avanti con Alexander che si ritrovò muso a faccia con la principessa. Dal bagagliaio provenne uno schianto, poi il rumore di un ramo di legno che si spezza e un grido di dolore da parte di David “AAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!!!” dopo di che si sentì di nuovo Ramona che disse, “ecco. Qualcuosa si è ruotto”.
Dante spense il motore, e andò a cercare la leva del freno a mano, ma trovò soltanto qualcosa di più rotondo, più morbido, e nettamente più piacevole. “Ehy, guarda che bastava che me le chiedessi” disse la ragazza bionda. “Uops. Scusa, ma ora mi servirebbe la leva del freno” disse Dante, “ooooooh… ma io mi ci stavo divertendo” disse la ragazza mettendo il broncio. “L’altra leva del freno” disse Dante spostandola e tirando la leva, dopo di che si udì il rumore di una slip che si allaccia e l’uomo scese dal veicolo.
Princess Luna si allungò sulle zampe anteriori per togliersi da dove era finita, ma ebbe solo il tempo per respirare con una faccia sconvolta prima che la mano della ragazza la afferrasse per la nuca ricacciandola giù mentre l’umana ridacchiava soddisfatta.
Dante fece il giro della macchina passando da dietro. Arrivato dal bagagliaio ci diede un paio di colpi sopra e disse “MUOVITI SCANSAFATICHE! LA FESTA È FINITA!” quindi passò oltre aprendo la portiera posteriore lato passeggero trovandosi di fronte Alexander sdraiato su Celestia. Il nep-class fece una faccia stranita guardandoli. Alexander si alzò di colpo dicendo “ASSICURO CHE NON È COME SEMBRA!!!”, “se lo dici tu” disse Dante, poi si spostò indicando l’uscita dal veicolo e dicendo “principessa…” essa si ritirò in piedi in fretta e uscì dalla macchina con tutta la regalità che era riuscita a recuperare in quel momento. Dopo di ciò Dante aprì la portiera lato passeggero facendo scendere la ragazza bionda, che nel frattempo stava scrivendo qualcosa su di un foglietto con una penna presa dalla macchina. Una volta scesa diede il foglietto a Dante insieme alla penna. Dante li prese e li mise in tasca, quindi fece accomodare Celestia sul sedile del passeggero. Dopo di ciò fece nuovamente il giro della macchina aprendo la portiera posteriore lato guidatore. “mmmmmhmmmmmmhhmmmmh…” mugolava Luna che sembrava star finendo l’aria. Dante diede un paio di colpetti con la scarpa alla ragazza che si voltò verso di lui, e disse “credo che tu ti sia divertita abbastanza". Lei sbuffò per finta e lasciò andare Luna che si allontanò immediatamente con il volto sconvolto mentre riprendeva fiato molto rumorosamente. La ragazza uscì dalla macchina, quindi prese una penna che aveva infilata… eeeehhh… in una qualche… tasca segreta messa di dietro… va bhe, prese la penna e scrisse qualcosa direttamente sulla mano di Dante, poi se ne andò sculettando dalla ragazzina bionda. A quel punto Dante rientrò a sedere sul suo posto. Aspettò alcuni momenti, poi accorgendosi che non accadeva niente si voltò verso il bagagliaio e premette il clacson strombazzando ripetutamente. Dal bagagliaio proferirono alcuni rumori, poi il portellone si aprì facendo uscire David intento a tirarsi su i pantaloni mentre fuggiva da ciò che lo stava inseguendo. Dopo di lui uscì Ramona Pompilova, completamente nuda e coperta solo da un telo utilizzato da David per evitare di macchiare il pavimento con l’olio durante le revisioni. “Aspietta! Tu grande Медведь Tundra! Tu non può abbandonare me cuosì!” disse la donna scendendo dal bagagliaio e correndo dietro a David che disse mentre correva e si allacciava la cintura, “Oh, per l’amor di… ERA SOLO UNA SVELTINA!!!” e dopo si buttò dentro la macchina chiudendosi la portiera dietro. “Ma io ama te! Ora viene fuori e porta puiccola Ramona a suognare!” disse la donna strusciandosi sul finestrino. David rabbrividì, quindi si voltò verso Dante indicando in avanti e dicendo “PARTI! PARTI! VAI VAI VAI!!!” e Dante premette l’acceleratore andandosene via e alzando la polvere dell’area di sosta dove si erano fermati. A quaranta metri di distanza la macchina si fermò, il finestrino posteriore lato guidatore si aprì e da li furono buttati fuori una serie di abiti succinti da donna che erano stati dimenticati nel veicolo. Quindi ripartirono sgommando.
“Bhe. Non è andata così male” disse Alexander. Princess Luna era raggomitolata in mezzo a lui e a David tenendosi le zampe posteriori strette al petto con quelle anteriori mentre si dondolava avanti e indietro e cercava di nascondersi anche con le ali. “Parla per te!” disse la puledra. “Bhe, forse non a tutti è andata bene” disse, poi si alzò la maglia facendo notare di avere un numero di telefono disegnato sui suoi pettorali con del rossetto, “a me è andata divinamente” disse guardando il numero. “Tsk!” disse Dante, poi alzò la mano su cui era scritto lo stesso numero di telefono, e in più sul foglietto datogli dalla ragazza bionda si trovava un altro numero di telefono distinto. “Jackpot” disse Dante abbassando la mano e tornando a concentrarsi sulla guida.
(-Chi vuole intendere intenda, gli altri in camper...-)
   
 
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