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Autore: iivirtex_silent    23/05/2016    0 recensioni
Te lo chiedi sempre, magari inconsciamente, come faccia quella Finestra, composta da un materiale tanto fragile, a separare quello che siamo da quello che potremmo essere, ad impedirci di sentire il freddo che portiamo dentro.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Finestra     
 

Immaginate la vita come un corridoio circolare: puoi iniziare a percorrerlo da un punto ed andare avanti, esplorando con interesse quel posto così ambiguo, ma arriverai soltanto al punto iniziale, ancora e ancora, ripetendo tale Ciclo all' infinito.

Ma parlandoci chiaro, la vita è crudele: non ti lascia la certezza di nulla. No. Sarebbe troppo facile. Avere la certezza che quel ciclo continua all' infinito, senza poter fare niente per deviarne il percorso equivarrebbe  a farci rassegnare: "qualsiasi cosa faccio finirò sempre qui, quindi è meglio che me lo faccia piacere al più presto".

E invece no, anche se ci piacerebbe un casino di più.

Purtroppo la vita ha deciso di fornirci la Speranza. La speranza di variare dal percorso stabilito, trovando magari un tunnel che ti faccia uscire da quel labirinto circolare.

Magari lo trovi quel tunnel, e nel percorrerlo senti la frenesia di scoprire altri percorsi, più bui o più illuminati che siano, ma poi ti rendi conto che quel tunnel ti porta allo stesso labirinto da cui pensavi di essere uscito, dal quale puoi decidere di rassegnarti o di andare avanti.

Non che ci sia tutta questa differenza alla fine.

Perché puoi fare, pensare, dire quello che vuoi, ma da quel labirinto non si scappa. Puoi solo illuderti di farlo, sperando che basti a convincere te stesso di essere scappato da quel freddo e sinistro tunnel.

Ma dentro di te sai qual' è la verità. E' incredibile come il cervello abbia la capacità di selezionare i suoi pensieri.

La capacità di sapere la verità ma auto convincersi che non lo sia. Diavolo, se questa capacità non fosse un' azione involontaria, sono sicuro che il mondo sarebbe un mondo migliore.

Ma no.

Qualcuno ha deciso che il cervello deve fare come cazzo gli pare.

Forse per questo esiste il subconscio. Lì c' è tutta l' Oscurità che teniamo dentro, e a cui permettiamo solo di rado di manifestarsi. Ma se chiudi gli occhi e ti concentri, riesci a sentirla.

E' come uno spiffero d' aria di inverno che entra da una finestra semi aperta, che in contrasto con l' ambiente caldo e accogliente, ti fa rabbrividire, facendoti pensare che lì fuori non dureresti un' ora e portandoti a ringraziare quelle solide pareti che separano nettamente il freddo gelo dal caldo calore.

Eppure da quella finestra entra così tanto freddo. Non sarebbe meglio chiuderla? Ma sì, chiuderla per sempre e rimanere avvolti in quel calore che sembra coccolarti.

Purtroppo no, non possiamo farlo. Volenti o nolenti, quello che ci fa rabbrividire è parte di noi e non lo puoi eliminare, puoi soltanto abituarti a quella strana presenza.

Senza pensare a quanto sia fragile e sottile il vetro della finestra, e che con una folata di vento si potrebbe spalancare e sopraffare tutto quel calore.

Impallidisci a quell' idea.

Allora cerchi di trovare qualsiasi cosa possa rinforzare quel confine, ma ogni tentativo sembra vano: la finestra tende sempre ad aprirsi un po', a permettere alla bufera che regna di fuori a far sentire la propria presenza anche all' interno.

Speri tanto che non si apra più di così, ma quella speranza ti logora dentro, ti rende pesante, timoroso, freddo, qualsiasi cosa tu debba diventare per tenerla chiusa lo diventi, perché sai che in caso di un affronto con quella tempesta, non ci sarebbe scampo.

Pare che ora si sia chiusa. Meno male, ora posso godere un altro pò di quel piacevole calore.
  
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