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Autore: elekus483    23/05/2016    3 recensioni
Non poteva credere a quello che stava ascoltando.
Non ci voleva credere, ma forse in fondo al suo cuore lo sapeva già, solo che aveva voluto sperare, aveva voluto credere che ci fosse realmente una possibilità, una risposta.
Invece si sbagliava.
Non era Dio a guidarlo, a parlargli attraverso quelle visioni, era il suo incubo peggiore.
Piccola ff scritta dopo aver visto la 11x09 e 11x10 e pubblicata solo oggi!! XD
Spero vi piaccia e se vi va lasciatemi una piccola recensione :)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucifero, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con | Contesto: Nel futuro
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                                                                                           LOSE YOURSELF

 

Urla di dolore e di angoscia.
Odore di carne bruciata.
Odore di sangue.
Sensazione di non avere più un corpo, o di averlo ma non sapere più come ricomporlo tanto è stato spezzato, distrutto.
Torturato.
Quando finirà tutto ciò?
Lo sa già.
Mai.

Non poteva credere a quello che stava ascoltando.
Non ci voleva credere, ma forse in fondo al suo cuore lo sapeva già, solo che aveva voluto sperare, aveva voluto credere che ci fosse realmente una possibilità, una risposta.
Invece si sbagliava.
Non era Dio a guidarlo, a parlargli attraverso quelle visioni, era il suo incubo peggiore.

Lo rincorreva, lo perseguitava.
Lo picchiava, lo frustava e nel frattempo rideva.
Rideva e continuava a torturarlo anche mentalmente.
Nessuno verrà mai qui a salvarti, come potrebbe? Sei una nullità, hai rovinato la vita a tutti quanti, specialmente a tuo fratello.
Non gli importa niente di te. Non ti ha mai voluto”
No..” sussurri, sconfitto ma una parte di te sa che è tutto vero.
Le catene bloccavano il suo corpo, impedendogli ogni movimento.
Gli uncini si conficcarono nella sua carne e solo il dolore lo riportò alla realtà.

Chiuse gli occhi per un secondo sperando che poi una volta riaperti non si sarebbe più trovato dentro quella gabbia. Sperava che stesse avendo un'allucinazione, come di quelle che l'avevano perseguitato anni prima, quando il muro nella sua testa per proteggerlo dai ricordi dell'inferno, era stato disintegrato.
Sfortunatamente non successe nulla, si trovava esattamente nello stesso posto di pochi secondi prima e non era da solo.
Lui e il Diavolo.
Nella gabbia.
Come ai vecchi tempi.
“Branda sopra o branda sotto?” gli chiese, come se fosse una situazione del tutto normale.
“O preferisci che condividiamo?” aggiunse, con voce maliziosa.
Bastò poco per far esplodere i ricordi dolorosi del tempo trascorso col diavolo nella gabbia.
Scosse la testa cercando di dimenticarli ma non ci riuscì e subito le sensazioni di avere quel corpo malvagio dentro di lui lo soffocarono, assieme anche alle frasi crudeli che gli venivano sussurrate di continuo all'orecchio.

Sei mio, solamente mio. Ci completiamo sai? Siamo fatti l'uno per l'altro, non lo vedi? Non lo senti? Nessuno ci può dividere, siamo una cosa unica”
Lo sentiva dentro il suo corpo e non poteva fare niente per fermarlo, non solo il suo corpo era bloccato dalle catene ma non aveva nemmeno più energie per combattere quella forza oscura.
Poteva resistervi con la mente ma solo per non sentire più quello che gli diceva di continuo, sulla sua vita, sulla sua famiglia. Su suo fratello.
Nonostante un parte di lui sapeva benissimo che il diavolo lo stava solo ingannando per indebolirlo e per distruggerlo, una sua piccola parte pensava che non tutto quello che gli veniva detto era falso.
Quante volte aveva deluso il fratello? Quante volte le loro strade si erano divise solo per colpa sua? Troppe e il pensiero lo uccideva; era peggio di tutte le torture che Lucifero gli infliggeva senza pietà. Pensava di meritarsi quello che gli veniva afflitto.
Si meritava tutto quel dolore.
Si meritava di essere punito per quello che aveva fatto al fratello.
Chiuse gli occhi, cercando di ricordare i bei momenti passati con Dean, fin dalla loro infanzia; come se in qualche modo questi potessero distrarlo o diminuirgli il dolore intenso e insopportabile che sentiva al basso ventre e che aumentava sempre di più.
Le fiamme lo circondavano, le sentiva dapperttutto.
Le voci dei dannati e del diavolo rimbombavano nella sua testa e non c'era modo di arrestarle.
Mentre il suo corpo veniva distrutto ancora una volta, Sam si perse completamente in sé stesso e nel dolore sia fisico che mentale che provava.
Lucifero aveva vinto e l'avrebbe tenuto per sé per l'eternità.

Quel tempo era passato.
Aveva cercato di rimediare a tutti gli errori commessi, cercando di mostrare quanto suo fratello fosse importante per lui, quanto contasse davvero la sua presenza e quello che facevano assieme. La loro attività di famiglia.
Aveva cercato di salvarlo dal male, dall'oscurità in cui stava cadendo pian piano, riportandolo alla luce, anche quando gli altri avevano perso la speranza.
E sapeva che a Dean andava bene, anche se salvandolo aveva riportato in vita un mostro antico, da cui forse non avevano alcuna speranza di sopravvivere.
Ma almeno erano di nuovo insieme.
E insieme avrebbero cercato di combatterlo e sconfiggerlo.
Sapeva per questo che Dean non l'avrebbe lasciato ancora in quella gabbia.
Non avrebbe permesso al diavolo di alzare ancora le mani su di lui, di fargli ancora del male.
Doveva solo aspettare, resistere.
Questa volta non si sarebbe perso in sé stesso. Non avrebbe permesso al diavolo di vincere ancora una volta.
Avrebbe vinto lui.
Avrebbero vinto lui e suo fratello.
Lo sapeva. 



 

  
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