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Autore: Akune_Niives    24/05/2016    6 recensioni
Sequel di "Un bacio non ha mai ucciso nessuno". Sterek? Of course!
Il Branco torna a Beacon Hills e Stiles racconta loro della sua cotta spropositata per lo sconosciuto di nome Derek.
Dal testo:
"«Mi stai dicendo che tu sei venuto in questo locale per quasi due mesi con il solo intento di scovare e conoscere questo Derek?»
Stiles abbassò la testa colpevole.
«Te l’avevo detto che sentivo puzza di bugia, in quell’sms. Stiles, ascoltami: qualsiasi cosa succeda stasera, io sono con te. Questo tipo non riuscirà a non guardarti, vestito così attirerai sicuramente la sua attenzione. E se non ti guarderà, ci berremo sopra e ti aiuterò nella ricerca della tua anima gemella. Chiaro?»
Stiles sorrise e dette una pacca sulla spalla di Scott. Sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa, ma Scott non lo avrebbe abbandonato per niente al mondo e questa era l’unica cosa che importava."
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Liam, Liam Dunbar, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Kisses'
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Beh, ve l'avevo detto che quel finale era "troppo aperto" e che non sarebbe finita in quel modo..
Come dite? Anche questa ha un finale aperto? E chi ha detto che non ci sarà una
terza ff? MUAHAHAH.
Ehm-ehm.. Anyway.. Vorrei dedicare questo capitolo alla mia Alpha,
Duinne_Malfoy (e nemmeno riesco a creare il link che vi rimandi alla sua pagina perché sono nabba e non mi hanno insegnato) perché.. Beh, è il suo compleanno! E questo è il mio regalo :3 Ti voglio bene, donnah!
Buona lettura!




















(16:45) Hey bro! Stasera torniamo a BH.. Felice? SM
(16:45) Scottieeeee! Certo che sono felice! Mi avete mollato qua come un cucciolo, brutti stronzi.. A che ora arrivate? SS
(16:46) Non è certo colpa mia se qualcuno spende tutta la propria paghetta in videogiochi invece di metterla da parte per farsi una vacanza con gli amici!! Comunque dovremmo tornare verso le 21.. SM
(16:48) Ah-ah-ah.. Davvero, Scottie? Allora sappi che non te li farò nemmeno toccare quei “videogiochi” quando tornerai! SS
(16:48) Ok, parliamone.. Cosa sono queste minacce?! SM
(16:49) Ahahah. Lo hai voluto tu, lupacchiotto!-SS
(16:50) Minacce futili a parte.. Dove andiamo stasera? Ho sentito Liam e pensavamo di fare un salto al nuovo locale.. SM
(16:50) Il Full Moon? SS
(16:50) Sì, quello! Hai avuto modo di farci un salto in queste sere? SM
(16:52) Ehm.. No.. Cioè, sì.. Solo una volta.. SS
(16:52) Stiles.. SM
(16:53) Sì? SS
(16:53) Sento puzza di bugia fin da qui. SM
(16:54) …Ti odio. SS
(16:54) Non è vero e lo sai! SM
(16:55) Muoviti a tornare, ti racconto tutto direttamente stasera.. SS
(16:56) Va bene! Chiama Lydia.. Dovrebbe essere anche lei sulla strada per il ritorno.. SM
(16:57) Signorsì, capo Alpha! SS
(16:58) Idiota.. SM
 
 







(17:12) Signorina Martin? SS


*chiamata in corso da Lydia a Stiles*


«Hey..»
«Il tuo messaggio mi ha quasi fatto finire fuori strada.»
«Ti distrai così facilmente, quando sei alla guida? Potrebbe essere potenzialmente pericoloso..»
«Stiles.. Che cosa dovevi dirmi?»
«Sì, giusto.. Scott mi ha detto di chiamarti per dirti che stasera facciamo un salto al locale nuovo in centro.. E visto che anche tu stai tornando, dovresti venire con noi!»
«Ovviamente.. Beh, direi che la situazione è perfetta per darti il mio nuovo regalo..»
«Mi hai preso un regalo?!»
«Certo.. Secondo te, io vado a Milano nella settimana della moda e non riporto alcun regalo per il mio adorato branco?»
«Ruffiana.»
«Ogni tanto.. Fra due ore sono a casa tua, ti voglio pulito e profumato.»
«Hey.. Non sono mica Prada!»
«Hai ragione.. Prada non si lamenta mai, al contrario di te!»
«Ok, mai far arrabbiare una Banshee. Ti aspetto qui.»
«Bravissimo, tesorino della zia.»
«Ti odio, Martin.»
«Ti adoro anche io, Stilinski. Ciaaao!»
 
 

Stiles riattaccò senza nemmeno rispondere al saluto.
Maledizione. Ma proprio al Full Moon?? Non potevano uscire fuori città? O stare in casa? No, ovviamente no. Se la sua vita fosse stata più semplice, lui non sarebbe stato Stiles Stilinski.
Erano ormai due settimane che non rimetteva piede nel locale, dopo la colossale cazzata che aveva fatto.
Aveva detto che se ne sarebbe fregato, che ormai era adulto e non poteva fossilizzarsi su certe cose. Fra pochi mesi sarebbe finalmente entrato nel college della contea assieme ai suoi amici e doveva solo togliersi quel pensiero dalla mente.
Ma il suo volto era come impresso a fuoco nel suo cervello e gli pareva di vederlo ovunque. Per le strade, alla televisione, perfino nei suoi videogiochi.
L’immagine di Derek era indelebile, così come il suo profumo e il suo sapore.

Sapeva di menta.

Profumava di pioggia estiva.

E Stiles si sentiva sempre più coglione.
Forse parlarne con Lydia lo avrebbe aiutato a diradare la nebbia che gli intrappolava i pensieri.
Sì, lei lo avrebbe aiutato! O lo avrebbe preso a pugni.

La seconda ipotesi ha più possibilità di avverarsi.” pensò, mentre si spogliava per entrare nella doccia.
 
 
 





 
 





Uscì dal bagno dopo quasi 40 minuti. Il motivo? Beh.. Il continuo pensare a quegli occhi color foresta lo aveva obbligato ad occuparsi di una questione parecchio “ingombrante” nei suoi piani bassi e si era preso tutto il tempo del mondo.
Ancora con l’accappatoio indosso, notò il suo telefono illuminarsi. Si avvicinò e si pietrificò.


*12 chiamate perse da Lydia*
*1 sms non letto da Lydia*


L’apocalisse.

Cliccò titubante sul tasto per leggere il messaggio, come se stesse per aprire una Strillettera fumante in mezzo alla folla.

(20:15) Stilinski. Se non apri questa maledettissima porta, la butto giù a suon di urli. E tu non vuoi sentirmi urlare, vero?! LM


Maledizione.
Altro che 40 minuti.


«Sono morto.» sussurrò, sgranando gli occhi.

Con un unico movimento, si tolse l’accappatoio e si vestì più in fretta che poté. Si lanciò giù per le scale (rischiando seriamente di spezzarsi l’osso del collo) e spalancò il portone, trovandosi di fronte una Lydia Martin infuriata come una belva.


«Tu. Hai. La. Minima. Idea. Di. Quanto. Faccia. Caldo?!?» sibilò, assottigliando lo sguardo. «Non voglio sapere cosa tu stessi facendo. E ringrazia che non ho il superudito o la superforza per arrampicarmi fino alla tua finestra perché altrimenti ti avrei già fracassato la testa. Spostati!» continuò, spingendolo da un lato, schiaffandogli un pacco sul petto ed entrando in casa.

Stiles non aprì bocca nemmeno per un secondo. Lydia era pericolosa già di suo, figurarsi una Lydia incazzata. Chiuse la porta dietro di sé e si disse mentalmente che sarebbe rimasto in silenzio finché non avrebbe visto la sua migliore amica rilassarsi.

Il fresco venticello artificiale creato dal ventilatore in cucina sembrò attirarla come una luce fa con una falena e subito

Stiles vide le spalle di Lydia abbassarsi.

Bene, era un punto a suo favore.

Subito si incamminò in cucina, prese una bottiglia di thé freddo dal frigo e glielo servì in un bicchiere con tanto di ghiaccio.

Lei lo guardò sottecchi.

«Mh. Inizi a farti perdonare, Stilinski.»

Stiles tirò un respiro di sollievo.

«Menomale.. Allora.. Prima di passare a “Lydia passione Stilista”, devo parlarti di una cosa.. No, tranquilla!» aggiunse subito, quando l’amica spalancò gli occhi e strinse la presa sul bicchiere «Niente di grave.. Nessun pericolo.. Nessun danno! Solo una cosa che è successa mentre voi eravate via..»

Lydia lo osservò attentamente per qualche secondo e poi, con un gesto del mento, lo invitò a parlare.

E Stiles parlò.

Le raccontò tutto. Di Derek, del loro primo incontro, di quella sera, delle sue sensazioni, i suoi dubbi e le sue paranoie sul fatto di tornare al Full Moon e rischiare di incontrarlo nuovamente.

Lydia bevve il thé con estrema lentezza e quando Stiles finì il suo discorso, lei lo prese per un polso e se lo trascinò al piano di sopra, non prima di aver recuperato il pacco da sopra il tavolo.

«Bene. Stasera lo rivedrai. Motivo in più per usare il mio regalo! Non osare lamentarti.»
Stiles deglutì rumorosamente.
 
 
 
 
 
 






Scott accostò con la macchina di Kira nel vialetto nello stesso momento in cui spuntò Liam con la sua moto.

«Hey.. Credevo di essere in ritardo..» mormorò il beta mentre si toglieva il casco.

«Per una volta, mi sa che siamo in orario..» rispose l’Alpha uscendo dall’abitacolo.

In quel momento, la porta di casa Stilinski si aprì e vi uscì una Lydia sorridente e perfettamente truccata.

«Lydia? Sei già pronta?» chiese Scott incredulo.

«Ti ripeto la stessa frase che ho detto qualche ora fa al tuo amico: tu non vuoi sentirmi urlare, vero?»

«Sei molto bella, stasera..» disse Kira, arrivando in suo soccorso.

Lydia sorrise e si voltò verso la casa.

Gli altri tre seguirono il suo sguardo e rimasero senza parole alla vista del giovane uomo che stava chiudendo la porta a chiave.

Stiles indossava una camicia leggera color azzurro antico e dei pantaloni bianchi strettissimi che fasciavano perfettamente le sue gambe (e che gli avevano fatto sfuggire non si sa quante imprecazioni nel tentativo di indossarli, quello ci teneva a precisarlo!!)

«Alla faccia della serietà.. Fratello, stai benissimo!» commentò Scott, avvicinandosi per abbracciarlo.

«Mi fai sentire poco elegante, vestito così..» borbottò Liam, sorridendo.

«Non scherzateci, credo che non riuscirò mai più a toglierli per quanto sono stretti!»

«Oh, falla finita! Sei bellissimo. Vedrai come ci resterà di sasso, il tuo bel moretto.»

«Aspetta.» mormorò Scott, staccandosi dall’amico «Quale bel moretto?!»

«Kira, vieni in auto con me. Lasciamo gli uomini ai loro discorsi..»



 
 





E così si divisero. Scott, Stiles e Liam nell’auto di Kira e le due ragazze nell’auto della biondo-fragola.
Durante il viaggio, Stiles raccontò tutto al fratello esattamente come aveva raccontato tutto precedentemente a Lydia.
Scott non disse niente, ascoltò e basta, annuendo di tanto in tanto.

Poi parlò.

«Mi stai dicendo che tu sei venuto in questo locale per quasi due mesi con il solo intento di scovare e conoscere questo Derek?»

Stiles abbassò la testa colpevole.

«Te l’avevo detto che sentivo puzza di bugia, in quell’sms. Stiles, ascoltami: qualsiasi cosa succeda stasera, io sono con te. Questo tipo non riuscirà a non guardarti, vestito così attirerai sicuramente la sua attenzione. E se non ti guarderà, ci berremo sopra e ti aiuterò nella ricerca della tua anima gemella. Chiaro?»
Stiles sorrise e dette una pacca sulla spalla di Scott. Sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa, ma Scott non lo avrebbe abbandonato per niente al mondo e questa era l’unica cosa che importava.

«Sicuri che voi due non siate davvero fratelli?» chiese Liam spuntando con la testa dai sedili posteriori.

«Tranquillo, cucciolo. Un giorno aiuteremo anche te!»

Liam arrossì e non disse più niente, accucciandosi sul suo sedile.

Certo, sarebbe stato facile.. Se solo la sua anima gemella non fosse già fidanzata con una Kitsune del Tuono. Ma questa è un’altra storia.
 
 
 
 
 




Arrivarono al locale verso le 22:30 e la fila per entrare era già arrivata ad una lunghezza impronunciabile.

Subito Scott e Lydia iniziarono a parlare per capire come riuscire ad entrare senza dover aspettare ore, ma Stiles si diresse verso il buttafuori e lo salutò con un sorriso.

«Ciao, Mike.. Sono con alcuni amici stasera, dici che riusciremo ad entrare?»

L’omone gli sorrise e alzò la catenella per farlo passare. Stiles si girò verso il gruppetto e fece cenno di seguirlo.

Gli altri, sbigottiti, lo seguirono.

Entrarono nel locale e subito la musica assordante colpì i delicati timpani dei lupi.

«Maledizione.. Non ci ero più abituato..» mormorò Liam, portandosi una mano all’orecchio sinistro.

Stranamente, la musica iniziò ad abbassarsi fino ad arrivare ad un livello accettabile in modo da poter conversare. Era ancora effettivamente presto, la festa si sarebbe scatenata verso le 23:30, come sempre, quindi avevano ancora un’ora per potersela prendere comoda e stare tranquilli.

«C’è odore di Alpha.» disse Scott, senza muovere un muscolo.

Come non detto.

«Un Alpha? Qui? Non me ne ero mai accorto..»

«Semplicemente perché non puoi accorgertene, piccolo umano..»

«Zitto un po’, cucciolo Liam.»

«Facciamo finta di niente.. Sicuramente anche lui o lei avrà percepito i nostri odori.. Andiamo a prendere da bere.»

Stiles puntò diretto verso il bancone ma si pietrificò sul posto dopo pochi passi.

Era lui. Ed era lì.

Bello come mai, poggiato con la schiena al bancone e con la solita bevanda scura stretta in una mano.

I loro sguardi si incrociarono per un solo istante. Derek stava solo sondando l’ambiente e sembrò non accorgersi di lui.

Ma fu quando tornò velocemente su di lui che Stiles sentì il suo cuore perdere un battito.

Lo aveva riconosciuto.

Scott e gli altri lo sorpassarono per andare verso il bancone. Lydia però si accorse della momentanea paralisi dell’amico
e gli fu vicino.

«Dov’è?»

«Davanti a me. Mi sta guardando.»

Lydia si voltò velocemente e tornò con lo sguardo su Stiles.

«Visto. E’ figo, avevi ragione, ma ricordati cosa ti ho detto. Indifferenza. Bello come sei, stasera non potrà evitarti.»

Stiles annuì e distolse lo sguardo dal quel giardino infinito e si concentrò sul barista.

Scott aveva già ordinato per tutti: quattro birre e una cola per Liam.
Il giovane umano, però, sentiva su di sé uno sguardo insistente, caldo e penetrante. Uno sguardo che non si perdeva nessuno dei suoi movimenti.
Sapeva a chi appartenesse quello sguardo ed era davvero difficile cercare di non voltarsi ma doveva farcela.

Dopo poco, una voce raggiunse anche il suo normale udito.

«E’ il tuo branco?»

Stiles si voltò e sbiancò.

Derek stava parlando con Scott.

«Ci sono problemi, per caso?»

«Ti ho solo fatto una domanda. E’ il tuo branco?»

«Sì, loro sono il mio branco.»

Derek annuì e sorrise. Voltò la testa e da dietro di lui spuntò la ragazza con cui Stiles lo aveva sempre visto al pub.

«Lei è il mio branco. Siamo a Beacon Hills da anni ma non avevamo sentito la presenza di un altro Alpha. Sono Derek.» disse, porgendogli una mano.

«Scott.» rispose e gli strinse la mano con la propria.

«Bene, le presentazioni le hai fatte. Adesso puoi parlare con il loro umano. Posso tornare dai miei amici?» esclamò Cora, spazientita.

Stiles vide Derek alzare gli occhi al cielo e non capì.

Guardò gli altri e a quanto pare non era l’unico ad esser confuso. Anche Scott aveva la fronte aggrottata e Liam aveva la testa leggermente inclinata verso destra.

Tipico dei cuccioli.

Derek scacciò via la sorella con un gesto e poi tornò a guardare Scott.

«Devi essere un Alpha giovane che ancora non conosce le regole da rispettare con gli altri branchi..» riprese e per confermare le sue intenzioni, fece brillare gli occhi di rosso.

Gli occhi di Scott si accesero di risposta, in contemporanea a quelli dorati di Liam e Kira.

«Quando il componente di un branco vuole parlare con qualcuno di un altro branco, prima deve presentarsi all’Alpha e solo dopo tentare di avere una conversazione con il soggetto interessato..» continuò e si fermò solo pochi secondi per guardare Stiles.

Scott seguì il suo sguardo.

«Oh.. Tu.. Vuoi parlare con Stiles?»

«Sì, se per te non è un problema.»

«No, certo che no.. Basta che me lo rendi intero.. Ci tengo a mio fratello.» cercò di scherzare il giovane Alpha.

Derek sorrise di rimando senza però staccare gli occhi dall’umano.

«Credimi, non gli torcerei nemmeno un capello.»

E in quel momento, Stiles era sicuro di essere appena andato in arresto cardiaco.

Che cosa diavolo stava succedendo?! No, doveva stare tranquillo. Scott era suo fratello, il suo Alpha. Non lo avrebbe mai lasciato solo con uno sconosciuto che poteva farlo letteralmente a pezzi e che non avrebbe avuto alcuna difficoltà a nascondere il suo cadavere.
Aspetta.. Dove stava andando Scott?! Perché si stava allontanando insieme al branco? Perché Lydia gli stava sorridendo in modo così inquietante?

«Allora..»

Stiles saltò sulla sedia e si portò una mano al petto per lo spavento, chiudendo gli occhi e riuscendo, non si sa come, a trattenere un gridolino che di maschile non aveva nemmeno l'ombra.

Derek si era seduto accanto a lui. Troppo vicino. E lui non se n’era accorto, da quanto si era distratto per capire dove stessero andando tutti.

«Hey, tranquillo.. Non ti mangio..»

«Ma potresti..» rispose, sempre con gli occhi chiusi.

«Preferisco la pizza.»

Cos..?! Aveva appena fatto una battuta? Stiles aprì lentamente prima un occhio e poi l’altro.

«Divertente.. Volevi parlarmi?» chiese, con voce tremante.

«Tu mi hai baciato.»

«Già..»

«Così, all’improvviso.»

«Già..»

«Rischiando di far scoppiare una rissa fra branchi se per caso il tuo Alpha fosse stato a conoscenza delle regole.»

«Già.. Oh, cazzo.»

Stiles sbiancò. Tutto gli fu chiaro in meno di un secondo ma le troppe informazioni rischiarono di farlo cadere dallo sgabello.
Gli sguardi fra di loro c’erano stati, Stiles non li aveva sognati. C’era interesse da parte dell’altro ma non era riuscito a capire, fino a quel momento, perché Derek non si fosse mai avvicinato o perché ogni volta spariva dalla sua vista.

C’erano delle regole.

E Stiles le aveva bellamente infrante.

«Beh, a mia difesa vorrei dire che non eravamo a conoscenza di queste regole.. Scott è un Alpha da pochi mesi e il nostro Emissario è in vacanza da un po’ di tempo, ci ha detto solo pochissime cose.. Avrebbe aggiornato Scott su tutto il resto al suo ritorno.. Però..»

«Certo che chiacchieri davvero tanto, ragazzino..» lo interruppe Derek, ridendo.

Il cuore di Stiles fece un doppio salto carpiato.

Derek era bello, sì. Ma quando sorrideva era come se tutto attorno a loro venisse messo in ombra e l’unica luce fosse puntata sul moro.

«Beh.. Sì.. Mi è.. ehm.. Difficile spegnere il cervello.. Ogni tanto..» balbettò, sbattendo più volte le palpebre nel tentativo di darsi un contegno.

«Mh.. Ho notato.. Comunque, ti va di ballare?»

Solo in quel momento Stiles si era accorto che avevano alzato nuovamente la musica e la gente in pista si era moltiplicata.

«Sì.. Ok.. Ma ti avverto, non sono un granché come ballerino..»

«Mica siamo ad un ballo di gala..» rispose il moro «Basta che segui la musica e ti lasci andare..» continuò, per poi prenderlo per mano e trascinarlo in mezzo alla massa di gente che, euforica, si stava scatenando a più non posso.

Stiles rimase paralizzato al centro della pista senza sapere cosa fare, guardandosi ogni tanto attorno per cercare di copiare i movimenti di qualcun altro.

Da lontano, notò Lydia che cercava di incoraggiarlo a gesti. Con poco sforzo, riuscì a leggere il labiale e capì cosa cercava di dirgli l’amica.

Chiudi gli occhi e balla.

Stiles le sorrise e lo fece.

Chiuse gli occhi e si lasciò andare. Si fece guidare dalla musica fino a farla diventare una parte di lui, muovendo i fianchi e facendo ondeggiare la testa a ritmo. Si estraniò da tutto, staccò il cervello e non pensò più a niente.

Dopo quelle che gli parvero ore ma che in realtà furono solo pochi secondi, sentì due braccia forti che lo circondavano ed un corpo che iniziava a muoversi al suo stesso ritmo.

Aprì gli occhi e si trovò davanti un Derek con gli occhi lucidi, la fronte imperlata di sudore e le labbra socchiuse. In quell’istante, pensò che non potesse esistere niente di più bello.

Circondò il collo del moro con le braccia ed immerse le mani nei suoi capelli, tirandoselo più vicino.

Derek sorrise alla sua intraprendenza e gli sfiorò la mascella con il naso.

Il castano socchiuse gli occhi e lasciò andare un piccolo gemito che non sfuggì ai sensi sviluppati del lupo. Decise, però, di prenderlo contro piede e, mentre il lupo ancora registrava nella mente quello che stava succedendo, Stiles fece scontrare le loro labbra.

Derek sorrise ma non rimase con le mani in mano come la scorsa volta.

Strinse l’umano contro di sé, come a non volerlo più lasciare e approfondì il bacio. Ci fu una lotta di lingue, scoordinata e senza alcun senso, che poi diventò un inseguimento.

Stiles sentì il cuore esplodergli definitivamente nel petto e gli sembrò di toccare le stelle con un dito.

Allora è vero..” pensò Stiles, in un momento di lucidità “Un bacio può davvero farti rinascere.”

Ed era così che si sentiva. Come se fino a quel momento avesse vissuto dentro un bozzolo freddo e buio e adesso era stato riportato alla vita dalle labbra di Derek, rinascendo come una bellissima farfalla.

Si separarono solo quando l’ossigeno iniziò a mancare ad entrambi.

Gli occhi verdi di Derek si incastrarono in quelli color whiskey di Stiles e sembrarono fondersi in un’unica cosa che niente al mondo sarebbe mai riuscito a separare.

«Mi hai baciato di nuovo..» disse Derek nell’orecchio del castano.

«Già!» rispose il ragazzo, ridendo.

Portò una mano sulla guancia del moro a sfiorarne la barba e con un mezzo sorriso, gli sussurrò:

«Posso tenerti con me?»

«Per tutto il tempo che vorrai..»
 
I baci, quella notte, furono talmente tanti che superarono il numero delle stelle di tutto l'universo.
 
 
   
 
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