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Autore: imlucky    24/05/2016    1 recensioni
Vorrei farvi conoscere le mie avventure e la mia storia, io sono Alaska ho 16 anni, dirò solo questo, se volete scoprire altro dovrete leggete la mia fantastica storia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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NOTA AUTORE: Ho deciso di riscrivere completamente la storia aggiungendo più particolari, ovviamente la storia e i personaggi rimarranno invariati. Spero vi piaccia.------------------------------------------------------------------------------------------------- Sentii la pioggia contro i vetri e il soffio del vento sbattere sulla finestra. “Alaska alzati è tardi, non te lo ripeto più!” urlò mia madre dal piano inferiore. A quell’esclamazione mi rigirai nel letto coprendomi la testa con il cuscino. Sbuffai e con malavoglia mi alzai dal mio amato lettone soffice e mi diressi verso la finestra,non avrei mai più rivisto casa mia, il mio grande giardino. Avrei dovuto dire addio alla mia migliore amica Alexandra. E a quei pensieri il mio stomaco si strinse e mi venne voglia di piangere. Sarebbe stato il mio ultimo giorno qui nello Utah a St. George la mia amata cittadina, mio padre pochi giorni fa ricevette dal capo la notizia che l’azienda avrebbe aperto una nuova sede a San Francisco e lui sarebbe uno degli impiegati scelti per rappresentare la nuova sede, e quindi io e mia madre lo avremmo seguito. I miei genitori sono un esempio di vero amore, nonostante questi ostacoli non hanno mai smesso di amarsi è questo che invidio ma stimo molto di loro. Appena arrivai a scuola entrai in classe, mi venne subito incontro Alexandra, come potrò mai farcela senza di lei, la mia ancora di salvezza, l’unica che riesce a comprendermi con un solo sguardo. “Mi mancherai moltissimo Alaska” disse abbracciandomi “Anche tu Alex”, la strinsi forte a me sperando di potermi svegliare da quest’incubo orribile. Nessun altro venne a salutarmi, chi vorrebbe mai avere tra le amicizie una ragazza stronza e acida, che tutti evitano. Il mio ultimo giorno di scuola a St. George passò veloce, ma ne fui sollevata, e così me ne tornai a casa. “Sono tornata” urlai dalla soglia, nessuna risposta, molto probabilmente erano a lavoro, anche per loro sarebbe stato l’ultimo giorno. Andai nella mia stanza e legai i miei lunghi capelli neri come le pece in un’alta coda. Mi sedetti sulla scrivania e mi struccai. Tolsi il mascara dalle mie ciglia e per un attimo rimasi a fissare i miei occhi, azzurro ghiaccio, magnetici e penetranti. Decisi di mettere via negli scatoloni le mie ultime cose. Non cenai, aspettai l’arrivo dei miei genitori per poi andarmene a dormire. La mattina dopo mi svegliai a causa del trambusto proveniente dal paino inferiore, molto probabilmente era arrivato il camion dei traslochi, scesi a fare colazione e come sempre bevvi il mio inseparabile caffè lungo. “Alaska sbrigati che tra poco si parte” annunciò mia madre entusiasta, mi vestii e uno alla volta portai tutti gli scatoloni nel camion. Mi girai un’ultima volta per guardare la mia camera completamente spoglia e mi scese una lacrima. Mi mancherà terribilmente tutto questo. Un ora dopo partimmo per San Francisco, misi subito le cuffiette e ascoltai un po’ di musica. Il viaggio durò ben 10 ore,fu lungo e stancante. Ma appena arrivammo una gioia e un eccitazione inaspettata fecero capolino dentro di me. Guardai fuori dal finestrino incantata, era una città magnifica. La nostra nuova casa era situata leggermente fuori dal centro. Era recintata, una scala portava sino alla porta d’ingresso, dove affianco vi si trovava anche un piccolo portico. Il muro esterno era color tortora. Mi ero letteralmente innamorata di quella casa. Entrai, e mi diressi subito al piano superiore. Entrai in una stanza che immaginai sarebbe diventata la mia futura camera da letto. Era molto spaziosa ed aveva una finestra con terrazza. Portammo dentro tutti i vari mobili e scatoloni. Andai a letto esausta, il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola. Sarebbe stato tutto nuovo per me. Avrei frequentato il terzo anno del liceo, nella scuola pubblica di San Francisco. Alle sette del giorno dopo mi svegliai, stranamente molto attiva, l’agitazione mi stava stringendo le budella. Quando arrivai a scuola mi sentii come una bambina smarrita al supermercato,avanzai lentamente, guardandomi in giro spaurita, non sapendo dove fosse la mia classe, chiesi ad una ragazza in corridoio. “Ciao scusami, sai dirmi dove si trova la 3C?” chiesi,lei mi guardò e sorrise dolcemente “Piacere Destiny. Immagino tu sia nuova,vieni ti accompagno. Comunque siamo nello stesso corso” concluse con un sorriso, mi fece cenno di seguirla, salimmo le scale e percorremmo il corridoio in silenzio finché lei non si fermò davanti ad un’aula, notai un cartello :<3C> deglutii lei bussò ed entrammo, “Buongiorno prof. Mi scusi il ritardo, ma ho trovato la nuova ragazza che dovrà frequentare questa classe” mi sentivo le occhiatacce ardenti sulla pelle come marchi a fuoco. “Buongiorno. Avvicinati, come ti chiami?” avanzai lentamente verso la cattedra “Mi chiamo Alaska Chalmers, vengo da St. George una cittadina nello Utah, mi sono trasferita qui da due giorni circa.” Dissi sorridendo “Okay Alaska vatti pure a sedere lì in fondo vicino a quel ragazzo c’è un posto libero” mi indicò un banco vuoto affianco al mio presunto nuovo compagno di banco, mi andai a sedere e lui mi sorrise “Piacere Aaron” allungò la mano verso di me , io la strinsi con sicurezza “Piacere.” Seguii le lezione di storia con interesse e presi appunti, mentre facevo tutto ciò mi sentii costantemente osservata. Mi voltai leggermente ed Aaron mi fissava “Vuoi una foto?” chiesi sfacciata “Simpatica” rispose lui con sorrisetto sarcastico. Mi concentrai per un attimo su di lui, aveva occhi verdi luminosi, capelli castani corti un po’ ribelli, alto, muscoloso ma la cosa che mi colpì di più fu il suo sorriso. “Vedo che hai fatto amicizia con Aaron il puttaniere della scuola” disse ridendo Destiny raggiungendomi a fine lezione, io alzai gli occhi al cielo divertita “Seriamente devi stare attenta, lui ha il potere di sedurti, portarti a letto, e poi spezzarti il cuore in mille pezzi” Io alzai le mani in segno di resa “ Tranquilla, con me non funziona la storia” la rassicurai “Non è questo il punto ci sono cascata pure io, ha il potere di sedurti quel ragazzo. Forza ora andiamo in mensa” Ci sedemmo in un tavolo vuoto, e poco dopo arrivò un ragazzo “Ehi amore” disse baciando Destiny “Ehi Luke, lei è Alaska, è nuova. ” Luke mi sorrise “Piacere”. Pranzai tranquilla tra chiacchiere e risate, stavo mangiando una mela quando vidi un ragazzo sedersi affianco a me , mi girai per vedere chi fosse, ed era il ragazzo di prima, Aaron. “Nessuno ti vuole qui Aaron” lo rimbeccò Destiny “Forse tu non mi vuoi, ma qualcun’altra sì” si girò verso di me, io posai il frutto ed alzai un sopracciglio “Io? Non farmi ridere per favore.” Dissi sarcastica. “Si, tu tesoro” mi provocò lui “Senti bello non ti conosco nemmeno so appena il tuo nome non mi rompere! E ora se non ti dispiace vorrei finire la mia mela in pace!” lo liquidai “Acida e stronza. Mi piace questa combinazione” disse mordendosi il labbro. “Stupido stressante e puttaniere, pessima combinazione” dissi con tono arrogante. Aaron non aggiunse nulla, mi guardò per alcuni istanti e poi se ne andò.
   
 
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