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Autore: fefi97    24/05/2016    7 recensioni
Justin e Brian hanno una diversa concezione di febbre.
O forse no, e Brian è solo molto bravo a far credere il contrario.
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Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FEVER

 

 

 

Brian sapeva che non avrebbe dovuto sorridere in quel modo, eppure non riusciva proprio a nascondere un sorrisetto un po' bastardo, mentre era appoggiato con eleganza al muro sulla soglia dei gradini della zona notte, le braccia incrociate sopra la canottiera nera che indossava.

-Non dirmi che hai davvero passato tutta la notte a vegliarlo. Credevo che scherzassi. -

Justin, che stava facendo avanti e indietro per il salotto, si voltò per guardarlo un po' male e un po' divertito, un tenue sorriso sulle labbra rosse.

Justin aveva il viso stanco e sbattuto e anche se la notte prima ci avevano dato dentro alla grande, Brian sapeva che non era merito suo l'aria distrutta del giovane marito.

No, lo stronzetto doveva aver aspettato che lui si addormentasse per poi sgusciare via dalle sue braccia e sgattaiolare in salotto, a controllare come una mamma chioccia il moccioso.

A proposito del moccioso...

Brian lasciò scivolare lo sguardo sul figlioletto di otto mesi, placidamente addormentato tra le braccia di Justin, una manina stretta a pugno sulla maglia grigia del ragazzo – che in realtà era di Brian, ma ormai l'uomo si era rassegnato al fatto che l'altro gli predasse l'armadio, così come gli aveva predato a suo tempo il frigo, la carta di credito e persino il cuore, cazzo.

E proprio il cuore di Brian, non poté non scaldarsi un po' a quella vista.

E okay, era davvero patetico sentirsi la persona più fottutamente fortunata del mondo, ma, fanculo, lui era Brian Kinney, poteva persino permettersi di gongolare un po' davanti alla sua famiglia senza per questo risultare una lesbica in calore.

-Aveva la febbre, Brian. - gli fece presente il biondo, riprendendo lentamente a camminare, gli occhi azzurri stanchi ma velati di amore, mentre li posava sulla testa scura del bimbo.

Brian inarcò le sopracciglia, stizzito.

-Aveva la febbre due giorni fa, Justin. - gli fece il verso con un sorrisetto, mentre scendeva con eleganza i gradini e raggiungeva Justin.

Con un sospiro, circondò da dietro con entrambe la braccia la vita di Justin, abbracciando sia lui che il figlio e costringendolo a fermarsi. Dopo una prima finta resistenza, Justin si lasciò andare tutto felice contro il suo corpo e Brian soppresse un sorrisetto contro la spalla del ragazzo.

-Non sei stata una brava mogliettina quest'oggi Raggio di Sole... Mi hai fatto svegliare da solo e senza nemmeno un pompino... - lo redarguì con voce maliziosa, sussurrandogli le parole direttamente nell'orecchio.

Justin rise piano, cercando di contenersi per non svegliare il piccolo.

-Volevo essere sicuro che Jamie non avesse ricadute. - bisbigliò poi in tono affettuoso, sistemandosi meglio il figlio tra le braccia.

Brian alzò gli occhi al cielo, scoccando poi un'occhiata fintamente risentita al volto pacifico del bambino.

-Ma se sta meglio di me, il moccioso. -

Justin voltò appena il viso per scoccare al marito uno sguardo beffardo, che mise immediatamente Brian all'erta.

-Non fingere che a te non importi. Sei tu quello che quando gli é venuta la febbre ha contattato il pediatra più rinomato e caro di tutta Pittsburgh, costringendolo a precipitarsi qui alle sei del mattino. -

Brian storse il naso.

-Quello era un etero idiota. Continuava a dirmi che stavo esagerando e che non c'era bisogno di allarmarmi così tanto, ma non era lui quello rincoglionito dal pianto straziato del moccioso. -

Justin emise una risatina.

-Beh, effettivamente non ce n'era bisogno. Erano solo due linee di febbre. - scoccò a Brian un sorriso luminoso, per cui Brian si ritrovò ad odiarlo, perché non poteva sorridergli a tradimento in quel modo e renderlo ancora più lesbica di quanto già non si sentisse, cazzo.

-Ammettilo, siamo due patetiche mamme chiocce, di quelle che vanno in allarme non appena sentono il figlio starnutire. Renderemo nostro figlio complessato prima ancora di iscriverlo all'asilo. -

Justin rise davanti alla faccia ostentatamente disgustata di Brian.

-Parla per te, Splendore. Non sono io quello che é rimasto sveglio tutta la notte come un deficiente a cullare un bimbo perfettamente sano. - gli fece presente Brian, allungando una mano per passare leggero le dita sulle ciocche castane di Jamie. Il bambino arricciò il naso e storse il viso paffuto, ma continuò a dormire, premendosi un po' di più contro il corpo caldo di Justin.

Gli angoli della bocca di Brian si sollevarono automaticamente e anche Justin sorrise, riportando lo sguardo sul bambino, che con quei ciuffi di spettinati capelli castani gli ricordava tanto Brian.

Biologicamente era figlio di Justin, eppure il destino aveva voluto che assomigliasse a Brian, nel colore scuro dei capelli e degli occhi, che erano un colore indefinito tra il castano e il verde scuro e che il bambino aveva preso dalla madre biologica.

Brian pensava però che Jamie avesse il sorriso di Justin e anche se era un pensiero assolutamente infondato dato che per ora Jamie aveva solo gengive, nessuno lo avrebbe distolto da quella convinzione.

E per quanto gli riguardava, quel sorriso bastava per fare di Jamie un piccolo Raggio di Sole.

-Perché non mi lasci un po' il moccioso e vai a dormire, mh? Conoscendoti non avrai chiuso occhio tutta la notte, piccola testa di cazzo. - lo rimbrottò poi dolcemente Brian all'orecchio, con un tono che proprio non riuscì a impedirsi di far uscire dolce.

Anche Justin sorrise, mantenendo gli occhi puntati sul figlio.

-Mi piace guardarlo dormire. E' così pacifico e sereno. -

Brian sbuffò.

-Ci credo, ha otto mesi ed é probabilmente il bambino più viziato del mondo. Che cazzo di preoccupazioni dovrebbe avere? - borbottò, allungando una mano per accarezzare leggero una guancia morbida e rosa.

Justin rise, ma la sua risata si trasformò a metà in un grande sbadiglio, che fece inarcare le sopracciglia a Brian in una chiara espressione da “te l'avevo detto”.

-Vuoi darmi il moccioso o devo passare alle maniere forti? -

Justin sorrise malizioso, tendendo il collo indietro e ammiccandogli.

-Dipende cosa intendi per maniere forti. -

Brian alzò gli occhi al cielo, ma sorrideva.

-Forza, dammelo e vai a dormire, sembri un cazzo di zombie. - lo rimbrottò in tono appena più dolce, liberando i fianchi di Justin dalla sua presa e tendendo le braccia verso il figlio.

Justin baciò lievemente il figlio sulla fronte prima di farlo passare nelle braccia forti e protettive di Brian, che si strinse immediatamente Jamie al petto. Justin si alzò in punta di piedi, per lasciare un veloce bacio sulla bocca del marito.

-Mettilo nella culla e vieni a letto anche tu. E' domenica anche per te in fondo. - gli sussurrò sulle labbra.

Brian annuì, sorridendo appena.

-Tu vai. Dieci minuti e ti raggiungo.-

Justin si staccò, rivolgendogli uno sguardo allegro e beffardo.

-Dì la verità, vuoi coccolarti tuo figlio come una disdicevole lesbica senza che nessuno ti veda, vero? -

Brian fece una smorfia, mentre Justin rideva leggermente.

-Non abbiamo detto che devi andare a dormire, tu? - sbuffò fingendosi infastidito, abbassando lo sguardo su Jamie che si era rannicchiato contro la sua nuova fonte di calore.

Justin si allontanò lentamente verso la camera da letto, ridendo ancora. Brian lo fissò finché non lo vide buttarsi a peso morto sul letto, poi abbassò nuovamente lo sguardo su Jamie.

-Finalmente soli, eh moccioso? - sussurrò con affetto, sollevando il figlio all'altezza del suo viso e strofinando dolcemente la propria guancia contro quella morbida del bambino, che mugolò piano. Brian sorrise, poi con il figlio tra le braccia si diresse nella stanza da letto. Invece di riporre Jamie nella culla nell'angolo si coricò con attenzione accanto a Justin, che era rannicchiato su un fianco con il viso rivolto verso di lui e gli occhi già chiusi.

-Brian... la regola é che deve dormire nella culla... così farà i capricci da grande. - biascicò Justin confusamente, riuscendo ad essere petulante anche quando era mezzo morto.

Brian roteò gli occhi, passando rudemente una mano tra i capelli biondi del marito.

-Jamie sta dormendo della grossa, non sa nemmeno di esserci nel letto con noi. - bisbigliò, facendo scivolare con attenzione il figlio addormentato in mezzo a loro.

Justin stiracchiò un sorriso, ormai più addormentato che sveglio.

-Lo sapevo... lo sapevo che stravedi per lui anche se non vuoi ammetterlo. - bofonchiò e Brian lo zittì protendendosi per dargli un bacio.

-Ora sta zitto e dormi. - ordinò poi con voce morbida, stendendosi su un fianco davanti a lui, osservando con attenzione nella camera semibuia Justin e Jamie dormire uno affianco all'altro, i petti che si alzavano e si abbassavano quasi allo stesso ritmo.

Brian sorrise e inconsapevolmente si fece più vicino ai due, passando un braccio intorno alla vita di Justin, facendo attenzione a non schiacciare Jamie tra loro.

Poi chiuse gli occhi.

 

 

 

 

ANGOLINO

 

 

Ciao!

Si lo so, di storie così ne é pieno il fandom e di certo questa non rende giustizia a tutte le altre con lo stesso tema dato che é solo una sciocchezza che avevo scritto tempo fa, però mi andava di pubblicarla lo stesso, perché questi due sono troppo belli per non fantasticarci sopra in veste di genitori amorevoli e zuccherosi ^^”

Spero vi sia piaciuta!

Un bacione! :*

Fede <3

 

 

 

  
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