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Autore: ladyElric23    12/04/2009    4 recensioni
rieccomi con una nuova storia, ovviamente Light/L! ^^ spero vivamente che vi piaccia. ^^ "Ricordava il loro doloroso addio, in un piovoso sabato pomeriggio, all’aeroporto di Tokio, dove si erano divisi, dove, tra mille lacrime, aveva visto partire la persona a cui teneva di più al mondo, solo per un suo capriccio, solo perché non aveva voluto seguirlo… Ma lui ora era li, era tornato, ed il cuore di Light ricominciò a battere forte, come ormai non faceva da tempo. Lo osservò meglio… Non era cambiato in questi anni; i capelli sempre scompigliati, sempre così esile, con la sua carnagione chiara, su cui adesso spiccavano due occhiaie, sempre così dannatamente affascinante da farlo capitolare. " mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate! ^^ kiss.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Misa Amane
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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UN SENTIMENTO CHE TRASCENDE IL TEMPO

 

Era una calda serata estiva quando Light Yagami entrò nel bel ristorante, che era stato completamente riservato a loro, per festeggiare il compleanno della sua fidanzata, Misa Amane.

Venne investito dalla fresca aria condizionata, beandosi del leggero refrigerio che questa donava, e solo in un secondo momento notò che la sala era già tutta gremita di persone, venute per la festa della bionda.

Si avviò verso di loro, salutando tutti in modo amichevole, anche le persone per cui non aveva una grande simpatia, quando ad un tratto lo vide…

LUI era li, nell’angolo di destra, che parlava e rideva con Matt, bello come mai se  lo era ricordato in quegli ultimi due anni.

Una fitta al cuore lo prese, mentre ricordava quel passato che, nonostante tutti i suoi sforzi, non era ancora riuscito a dimenticare.

Ricordava bene quando erano compagni di classe, e quella sana rivalità che li aveva accompagnati  durante gli anni scolastici. Ricordava l’estate del loro diploma, la storia che era nata tra loro, che fino a quel momento non avevano manifestato i loro reali sentimenti. Ricordava la gioia, le lacrime, la passione e le discussioni di quel loro rapporto.

Ricordava come L, un giorno, mentre guardava la luna, seduto alla finestra, gli avesse detto, senza neanche guardarlo, che il signor Watari gli aveva offerto un lavoro nella polizia investigativa; di come, con così tanta, apparente, facilità, gli avesse detto che sarebbe presto partito per Londra.

Ricordava il loro doloroso addio, in un piovoso sabato pomeriggio, all’aeroporto di Tokio, dove si erano divisi, dove, tra mille lacrime, aveva visto partire la  persona a cui teneva di più al mondo, solo per un suo capriccio, solo perché non aveva voluto seguirlo…

 

Ma lui ora era li, era tornato, ed il cuore di Light ricominciò a battere forte, come ormai non faceva da tempo.

Lo osservò meglio…

Non era cambiato in questi anni; i capelli sempre scompigliati, sempre così esile, con la sua carnagione chiara, su cui adesso spiccavano due occhiaie, sempre così dannatamente affascinante da farlo capitolare.

Stava sostenendo un’animata discussione con il ragazzo, e sorseggiava quella che sembrava un’aranciata… l’unica bibita analcolica… tipico di L.

Sorrise tra se e se, ma il suo flusso di pensieri fu interrotto da Misa, che, quando lo vide,  gli si gettò tra le braccia.

Dopo poco fu lei stessa a dirgli “lo sai, Matt ha portato un ospite speciale…”, mentre, facendosi spazio tra tutte quelle persone, si avvicinava a L, fino a quando non si trovarono  l’uno di fronte all’altro.

“ti ricordi? L era partito per Londra una volta terminati gli studi…” disse la bionda, ancora abbracciata a lui

“si, me lo ricordo” rispose sbrigativo

“ciao Light” disse L

“ciao…”

“bene, ora vi lascio un po’ soli, vado a salutare gli altri ospiti” e detto questo se ne andò, seguita da Matt, che si allontanò con una scusa banale.

Erano rimasti soli, o almeno, così si poteva dire, e questo li imbarazzava entrambi, in quanto non avevano  neanche il coraggio di guardarsi negli occhi.

“quindi ora, tu e Misa…” esordì il detective

“si”

“… e dal suo comportamento presumo che non sa di noi…”

“no…”

“ok…” fece cadere la conversazione il moro, in tono lieve, bevendo un altro sorso di aranciata.

“ti trovo bene…” gli disse improvvisamente Light, cogliendolo di sorpresa

“oh, grazie… anche tu…”

Quella situazione era frustrante. Avevano  migliaia  di cose da dirsi, ma nessuno dei due voleva, o trovava la forza per farlo.

Si limitavano a tacere, guardandosi talvolta di sfuggita.

Per fortuna quella situazione così assurda fu interrotta dalla voce di Misa, che incitava tutti a sedersi a tavola.

Un tavolo immenso apparecchiato tutto in bianco e nero, proprio come aveva voluto la festeggiata.

 

I due non erano seduti molto distanti, ma non si parlarono mai. Light lo guardò a lungo, spesso soprapensiero, ma L, dal canto suo, si sforzò mentalmente di non farlo.

La cena sembrava non finire mai, ogni volta veniva servita una nuova portata, ma dopo il terzo dessert Misa si alzò, raggiungendo il castano, attirando l’attenzione dei presenti battendo lievemente un cucchiaino sul bordo di un bicchiere.

“signori, un attimo di attenzione” disse, con quella sua voce così squillante, prendendo Light per mano “è con immensa gioia che vi annuncio che… io e Light ci sposiamo!!” disse, baciandolo, tutta sorridente, per poi riprendere “la settimana prossima, ovviamente siete tutti invitati!”

In quel momento i ruoli si erano invertiti…

L, a quelle parole, si era girato di scatto, guardando il ragazzo, che teneva lo sguardo fisso sul tavolo, mentre tutto intorno a loro gli invitati facevano le loro congratulazioni alla coppia.

 

Subito dopo fu fatto spazio e la stanza diventò una grande sala da ballo, che presto si riempì di musica.

Il futuro sposo però non si unì alle danze, ma uscì fuori, sulla terrazza, sapendo che avrebbe trovato li il soggetto dei suoi pensieri.

Ed infatti eccolo, con i gomiti appoggiati sulla ringhiera, piegato leggermente in avanti, che, pensieroso, guardava quella notte carica di stelle.

“sempre a guardare le stelle, vero?” gli disse dolcemente il castano affiancandolo

“già… non me le ricordavo così belle! A Londra non si vedono così bene…”

“da quant’è che non tornavi a casa?”

“da quando ci siamo salutati”

“e adesso perché…”

“avevo un caso da risolvere qui in Giappone, ma ora che l’ho risolto non so quanto mi fermerò”

“che ne pensi di me e Misa?” chiese improvvisamente

“beh… lei sembra molto innamorata… vi auguro di essere felici” rispose, in tono piatto

“COSA?! Stai scherzando, spero?!” domandò Light adirato, ma notando lo sguardo interrogativo di L continuò “ti presenti qui dopo due anni, durante i quali non ci siamo ne visti ne sentiti, e l’unica cosa che riesci a dirmi è “vi auguro di essere felici”?!?”

“non sono stato io a voler far finire tutto, Light, lo sai! È stata una tua scelta, ed è giusto che tu sia andato avanti e ti sia rifatto una vita!”

“adesso sarebbe colpa mia?! Sei tu che sei voluto partire a tutti i costi per Londra!”

“…non potevo rinunciare, era la mia occasione! Quindi ti ho chiesto di fare una scelta, e tu hai scelto di rimanere…” disse, abbassando lo sguardo, facendo per andarsene con un “non verrò al tuo matrimonio… partirò quella stessa mattina”

A quel punto Light, agendo d’istinto, lo afferrò per i polsi e lo tirò a se.

“te ne vai un’altra volta?” gli chiese, con voce carica di dolore

“Light, lasciami…” cercò di divincolarsi, ma la presa dell’altro era troppo salda

“perché?” chiese semplicemente il castano, come se non lo avesse neanche ascoltato.

…ma quella singola parola fece crollare ad L tutte le difese…

Smise di divincolarsi, lasciando che l’altro continuasse a tenergli i polsi, e scostò la testa, in modo da non guardarlo negli occhi, dopodiché, con un filo di voce disse

“come puoi chiedermi di guardarti mentre ti sposi con Amane?”

La sua voce, così insicura e tremante, colpì Light come uno schiaffo.

Vederlo così fragile gli faceva male, e, senza neanche accorgersene, allentò la presa, per poi attirarlo a se, abbracciandolo con forza.

Il moro sgranò gli occhi per la sorpresa, poi appoggiò la fronte nell’incavo della sua spalla, stringendo tra le dita il tessuto della sua camicia.

“mi sei mancato tanto” gli sussurrò il castano all’orecchio, e, prima che potesse opporsi, calde lacrime gli rigarono le guance, in un pianto silenzioso, andando ad infrangersi sull’indumento dell’altro.

Per entrambi sembrò di essere tornati indietro nel tempo, al periodo in cui erano felici insieme, e desiderarono che quel momento durasse in eterno…

…purtroppo questo non era possibile…

E Misa Amane, dopo aver bevuto l’ennesimo drink, fece il suo ingresso sulla terrazza, incrinando quel fragile equilibrio che si era formato tra i due.

L si allontanò immediatamente da lui, quasi come fosse rimasto scottato, portandosi uuan mano al viso, ad asciugarsi le lacrime.

“L, stai bene?” gli chiese la bionda, vedendolo in quello stato

“si, Misa, stai tranquilla, sono solo un po’ stanco… “ mentì “…ora, se volete scusarmi, andrei in albergo… grazie per la serata”. E senza aspettare una risposta tornò dentro per prendere il cellulare per chiamarsi un taxi, ma si imbatte in Matt, che si stava dimenando come un pazzo sulla pista da ballo.

“L, che hai?” gli chiese, preoccupato

“niente…”

“hai parlato con Light, vero? Cosa vi siete detti?”

“Matt, non ho voglia di parlarne! Voglio solo andare in albergo…”

“tieni!”

A differenza di quello che pensava, Matt non gli fece altre domande, si limitò a porgergli le chiavi della sua auto, con un “tranquillo, poi mi faccio dare un passaggio da Mello, o da Near!”;

Ancora una volta il rosso si era dimostrato uno dei suoi migliori amici.

“grazie” rispose il moro, che, dopo averlo salutato con un sorriso, prese la sua giacca ed uscì dal locale, montando in macchina, dirigendosi verso l’hotel dove alloggiava, conscio che quella notte non sarebbe riuscito a dormire.

Fu per questi suoi pensieri che non vide Light, che si era precipitato fuori dal ristorante per fermarlo.

 

 

 

Passò una settimana, nella quale Light cercò più volte, senza risultati, di parlare con L, ed arrivò il giorno del suo matrimonio.

Si svegliò  presto quella mattina, era agitato; Ma fu mentre finiva di vestirsi, facendosi il nodo alla cravatta di fronte allo specchio, che finalmente si decise.

Afferrò il cellulare e ricercò un numero in rubrica, quindi…

“pronto, Matt, sono Light”

“oh, ciao Light! Oggi è il gran giorno, eh? Agitato?”

“si, si… sai a che ora parte il volo di L?”

“tra un’ora e mezza, mi pare… mi dispiace, Light, ma non sono riuscito a…”

“grazie mille! Ah, Matt… non ci sarà nessun matrimonio”

E detto questo terminò la telefonata e si diresse subito all’aeroporto.

Durante il tragitto, a causa della fretta, rischiò di investire una vecchia signora, che, tranquillamente, stava attraversando la strada, ed una volta arrivato a destinazione parcheggiò in terza fila, fregandosene di tutto, correndo dentro l’edificio.

Guardò il tabellone dei voli in partenza… Londra… Terminal 5.

Ricominciò a correre, guardandosi intorno, ma non lo vide da nessuna parte, fino a quando…

“Light?!” 

Si sentì chiamare, quindi si voltò di scatto, vedendolo mentre gli si avvicinava sorpreso, con in mano un bicchiere di caffè, e una tracolla che gli ricadeva sul fianco sinistro

“che ci fai qui?” gli chiese

“non farò due volte lo stesso errore…” disse il castano avvicinandosi, incatenando lo sguardo al suo “non voglio perderti anche stavolta…”

Le loro labbra si sfiorarono, lievemente, ma questo bastò a dare i brividi ad entrambi.

“che ne è di Misa Amane?” domandò  improvvisamente L, poggiando la fronte sulla sua

“non lo immagini? Volevo che mi aiutasse a dimenticarti… ma a quanto pare non è servito…”

“non capisco di cosa parli…” sussurrò sulle sue labbra, facendo finta di non capire.

“sono innamorato di te, come il primo giorno! Come se questi due anni non fossero mai esistiti!”

Questa volta il bacio fu passionale e travolgente, e fu seguito dalle parole più belle che L potesse aspettarsi…

“che dici, ricominciamo?”

“si” rispose semplicemente, sorridendo

… dopodiché …

“ciao, io sono Light Yagami”

“L Lawliet, piacere”

“ti fa se facciamo colazione insieme? Tanto per conoscerci un po…”

“volentieri…”

A quel punto non riuscirono più a trattenersi e scoppiarono a ridere, mentre si avviavano, felici come mai, verso il bar più vicino.

 

Non c’è che dire, l’amore è un sentimento strano;

ti invade, così, semplicemente,

senza lasciare possibilità di opporsi

e poi non ti abbandona più.

Anche se si rimane separati due anni

Senza ne vedersi ne sentirsi,

a distanza di chilometri l’uno dall’altro…

… l’AMORE è proprio UN SENTIMENTO CHE TRASCENDE IL TEMPO…

 

 

 

FINE

 

 

Allora, cari lettori, che posso dirvi?

Spero solo che questa mia nuova fic vi sia piaciuta, perché a me è piaciuto molto scriverla! ^^

Quindi, se questa storia vi ha appassionato, coinvolto, o fatto battere il cuore almeno un pochettino, sarei felice se mi lasciaste un commentino per farmelo sapere. ^^

Grazie mille a tutti in anticipo.

Baci.

ladyElric92

 

   
 
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