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Autore: dropofrumonmytongue    26/05/2016    0 recensioni
❛ E' strano come le cose possano cambiare.
—come possano mutare, seppur impercettibilmente.
Questo, la giovane Catherine Agatha Meirelle Parker lo sa fin troppo bene —amante della musica, la piccola di casa non si è mai troppo sbilanciata nello esprimere i propri sentimenti, i propri dubbi e incertezze.
E' solo grazie a Christopher, giovane insegnante di violoncello, che la giovane Parker decide di aprire il suo cuore da sempre chiuso, sbarrato.
S' innamora, Catherine, s' innamora tanto intensamente da dimenticare quella fredda barriera d' indifferenza che l' ha sempre sempre avvolta, rendendo indifesa, scoperta di fronte a ciò che l' amore del giovane professore potrebbe farle.
Decide —sceglie di vivere, di vivere ogni emozione tanto intensamente, di sedurre ed essere sedotta da quegli occhi celesti capaci d' incantarla. ❛
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« Dimmi, Aine, che vuoi? » domandò la giovane, piano la mano scivolò sotto il mento a sostenere il bel viso ──lunghe ciocche scure incorniciavano il volto pressoché perfetto, ciocche che si persero sulle spalle solleticando appena la pelle perlacea del collo che Catherine si premurò a scostare rapidamente facendole ricadere in un leggero sbuffo dietro la schiena esile.
        Estratto Capitolo I ;
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐈 ;


« Ehy, Catherine ──ma allora, Catherine, mi stai ascoltando? » 
La giovane Parker alzò lo sguardo dal suo spartito inarcando appena il sopracciglio quasi perplessa da quella tanto sperata richiesta d' attenzione da parte della migliore amica. No, non era decisamente giornata. « Dimmi, Aine, che vuoi? » domandò la giovane, piano la mano scivolò sotto il mento a sostenere il bel viso ──lunghe ciocche scure incorniciavano il volto pressoché perfetto, ciocche che si persero sulle spalle solleticando appena la pelle perlacea del collo che Catherine si premurò a scostare rapidamente facendole ricadere in un leggero sbuffo dietro la schiena esile. 
Molti avrebbero definito la secondogenita di casa Parker una delle cose più simili ad una creatura fatata. Non a caso la timida fanciulla viveva nel suo mondo, fasciata nelle mille preoccupazioni che potevano impegnare un animo di per sè tormentato ──in tempesta, avrebbero potuto affermare in molti.
L' amica cominciò un triste soliloquio, o almeno lei lo riteneva tale. Sparlava di un disastro di proporzioni epiche che consisteva nella scelata di uno stupido abito di cui, Catherine, si sarebbe di certo vergognata ad indossarlo.
La giovane Parker posò il mento sulla mano, sbuffando annoiata, ascoltare lo sproloquiare dell' amica d' infanzia talvolta risultava eccessivamente noioso, soprattuto se gli argomenti erano ti tale elevatura.
D' altro canto, se nella nuca, a volta bacata si premurava di ricordarsi Catherine, della migliore amica, non giravano altro che inutili fronzoli nella sua tutt'altre preoccupazioni annebbiavano la mente e il cuore.
Gli esami.
Malefica sventura voluta dal cielo. Impervi e impossibili per chi, come lei, era costretta a quegli inutli discorsi da mattina a sera.
Catherine si ridestò da quell' incubo fatto di pois e coroncine, riprendendo a scribacchiare distrattamente sul quaderno di algebra senza riuscire però a concludere nulla. Allora le ferite verdi si puntarono sulla figura della migliore amica « Ti prego, Aine ... Ti supplico, taci. » non vi era tono a colorare la voce sottile della ragazza se non il più sincero dissappunto, non era mante dell' eccesso, ne dello spreco. 
Taque, Aine, forse offesa, ma poco importava alla ragazza sopratutto se i discorsi della ragazza riguardavano sempre e comunque abitini corti, succinti e ragazzi idioti senza cervello. 
Tornò con la testa sui libri la bella Parker sottolineando ciò che doveva studiare, lanciando di tanto in tanto uno sguardo al viso rosso d' imbarazzo della migliore amica, era offesa, scosse allora il capo e le diede un leggero buffetto sulle guance, lasciandosi sfuggire dalle labbra dischiuse un breve sorriso « Perdonami, okay? » eppure, improvvisamente, la voce perse una tonalità e la ragazza deglutì rumorosamente.
Christopher Reed. 
E il suo mondo cadde a pezzi. 


𝑵𝒐𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍' 𝑨𝒖𝒕𝒐𝒓𝒆  ;

Buon pomeriggio, volevo ringraziare chiunque fosse giunto alla fine della storia e chi vorrà lasciare, se non ora più avanti, un commento alla storia.
Tengo molto alla mia Catherine & per me le significa molto, le sue emozioni sono le mie e spero che con il tempo diventino le vostre 

 
   
 
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