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Autore: BabyzQueeny    12/04/2009    2 recensioni
"La mia famiglia la chiama scatola dei sogni, è di vetro e chi la dona lo deve colorare del colore degli occhi della persona che lo riceverà… All’interno si mettono due uova di cioccolata e un nastro. Le uova rappresentano i sogni e i desideri che noi ‘coviamo’ nel cuore mentre il nastro la ragione che ci indicherà come seguire il sogno… E’ una sciocchezza ma dice che porta fortuna, fa avverare i sogni… Ecco si beh e la scatola era blu, come i tuoi occhi… ma è andata distrutta"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Auguri…nono, buona Pasqua questo è per te, nononono… Io ti ho comprato questo, sai è Pasqua e…. eh no, ancora…Spero ti piaccia, felice Pasqua… No non ce la farò mai’

Eccola qui la più grande sfigata di questo pianeta…Chi? Me ovvio. Ero così imbranata da non riuscire nemmeno ad andare da lui e dirgli… “Sai ti ho fatto un regalo, non so come e non so il perché… So solo che questo colore mi ispira, è il colore dei tuoi occhi, blu come l’oceano e poi il fiocco è del colore dei tuoi capelli… Oro, uno splendente bellissimo oro’

Cosa c’era di difficile? Cosa c’era di complicato? Niente… E allora perché non riuscivo a fare un altro passo?

Ero lì, seduta su quella panchina, immobile, con il regalo sulle gambe a immaginare come sarebbe stato perfetto andare da lui, darglielo e poi dirgli ‘ mi piaci… Baciami ti prego ’ e poi magari lui mi avrebbe sorriso e avrebbe esaudito la mia richiesta, meglio di quanto mi aspettassi… magari appunto.

E lui era lì, bellissimo, stupendo, magnifico… che giocava con i suoi amici.

Forse era per loro che non riuscivo mai ad avvicinarlo, non era mai solo, c’erano sempre quei due idioti alle spalle. La piccolina mi chiamavano e io ogni volta mi bloccavo, arrossivo e fuggivo via.

Stupida? No… Troppo timida.

Quando era vicino a me il cuore batteva così forte che avevo paura esplodesse e ogni tanto mi chiedevo se lo sentiva anche lui per come pulsava.

Strinsi ancora di più quel piccolissimo regalo, presi un bel respiro e mi alzai. Dovevo essere coraggiosa, forte… Si certo facile a dirsi.

Camminavo a capo chino gli occhi puntati sulle mie scarpe.

Piano piano riuscivo a sentire le loro voci, la sua voce, così roca, piena profonda… Unica. Che scema a volte sembravo quasi una lunatica.

Mi fermai a pochi metri dal campetto e lo guardai. Era così bello vederlo giocare, ridere con gli amici perché aveva segnato e poi era troppo carino quando mi guardava…. HEI un attimo, chi stava guardando chi?

“Ciao Lù” 

Mi aveva vista?

Alzai di scatto la testa e puntai i miei occhi nei suoi, non l’avessi mai fatto… In quel momento il mondo intorno a me scomparve. Mi sorrideva e gli occhi erano luminosi vivi, solo per me.

“Ah ecco la piccolina, ciao. Cos’è? Ti sei incantata?”

Ed ecco che tutta la magia stupenda del momento venne rovinata da loro. Quegli odiosissimi gemelli che al posto del cervello avevano il vuoto assoluto.

“Non…non mi sono incantata.”

Ciò che non mi spiegavo era il motivo per cui ogni volta che ero davanti a lui mi bloccavo, cominciavo anche a balbettare… Cosa insolita, stupida ed infantile…

“ si certo, sono nato ieri io”. Adoravo lui, odiavo loro. Così, così, così…scemi ecco. Mi dava persino fastidio il fatto che dicessero insieme le stesse frasi o che se le completassero a vicenda.

Ma non avevo mai il coraggio di dirlo o semplicemente di rispondere a tono, l’ho già detto ero troppo timida.

“dai lasciatela stare” ed ecco che lui mi salvava, mi difendeva … Beh lui era lui no? “come mai sei qui?” me lo chiese in un tono così gentile che non potei che sorridere. Lui era sempre buono con me, dolce e disponibile e poi mi guardava con quei due pozzi al posto degli occhi… wow avrei potuto annegarci dentro.

“ecco vedi io, cioè si insomma, tieni auguri” gli porsi il pacchetto col viso basso e le braccia tese verso di lui… Come una bambina. Da sotto la frangetta vidi che mi sorrise ma prima che potesse prendere il pacco  uno degli idioti diede una botta al mio regalo e lo fece cadere a terra. Io ero scioccata mentre sentivo con le mie orecchie ogni parte del mio dono andare in pezzi.

Spalancai gli occhi  abbassai le mani e mi girai di scatto verso il gemello. “ops” fu quello che sentii dire dalla sua bocca. Strinsi i pugni così forte da far diventare completamente bianche le nocche.

‘stupido stupido stupido stupido stupido’ mi ripetevo all’infinito in testa e più stupida io a fargli un regalo. Sciocca, ecco cosa ero… I suoi amici erano degli idioti, avevano distrutto il mio regalo e lui non aveva detto nulla, non si era arrabbiato… Illusa.

In quel momento corsi via, più forte che potevo. Che avevo di sbagliato? Le lentiggini forse, gli occhi troppo verdi? I capelli troppo neri, il fisico troppo magro? Ma soprattutto che avevo fatto di male? Perché mi trattavano così? Che errore avevo commesso? Mi meritavo tutto questo?

Evidentemente si

Però poi fui bloccata. Una mano mi afferrò il polso. Non mi girai, non volevo che quel qualcuno mi vedesse piangere. Mi vergognavo da morire.

“Lucie…ti prego guardami”  Era lui. Come potevo non farlo se me lo chiedeva così?

Piano mi girai e ciò che lessi nei suoi occhi non mi piacque, era…triste?

“scusali, sul serio, sono stupidi, ti prego non piangere” Mi si avvicinò piano e mi asciugò una lacrima. Chiusi gli occhi, il cuore stava impazzendo.

“ti prego non chiudere gli occhi, sono così belli”. Sorrisi e poi li aprii. Mi stupii però di quanto fosse vicino. Pochissimi centimetri, troppo pochi. “ vedi? Sei così bella quando sorridi” il mio cuore perse un battito ma negai col capo “non sono bella, non con queste lentiggini, non con queste trecce”. Ma lui fece no con la testa e sorrise, un sorriso diverso, strano… Indescrivibilmente stupendo.” Sei così tenera con le tue trecce e sei troppo carina con le lentiggini… Non cambierei nulla di te” e sfiorò il suo naso col mio. Ridacchiai un po’, forse era vero… Forse aveva ragione e poi era così bello. Frugò nelle tasche e ne uscì ciò che rimaneva del mio regalo “ cos’è?” mi chiese “anzi cos’era?” e di nuovo quel sorriso…

Presi un bel respiro e cominciai a parlare. “La mia famiglia lo chiama scatola dei sogni, è di vetro e chi la dona lo deve colorare del colore degli occhi della persona che lo riceverà… All’interno si mettono due uova di cioccolata e un nastro. Le uova rappresentano i sogni e i desideri che noi ‘coviamo’ nel cuore mentre il nastro la ragione che ci indicherà come seguire il sogno… E’ una sciocchezza ma dice che porta fortuna, fa avverare i sogni… Ecco si beh e la scatola era blu, come i tuoi occhi… ma è andata distrutta”… Ripresi fiato e lo guardai, mi sorrideva, non aveva ancora cambiato espressione… Era bellissimo. “ wow, è un’idea stupenda, grazie sul serio”…”beh era un’idea” dissi amareggiata

“Beh le uova sono buone ancora però” e rise, piano poco e io con lui. Riusciva a trovare sempre il lato positivo delle cose. Mi porse un ovettino di cioccolata e uno lo mangiò lui. Io non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, così carino . Lo amavo? Probabilmente si.

Poi mi abbracciò. All’improvviso tanto che non me lo aspettavo e sgranai gli occhi. Di sicuro così vicino poteva sentire il mio cuore, che ormai galoppava, era velocissimo. Poggiai le mie mani sul suo petto e chiusi gli occhi. Era una sensazione stupenda.

“ Sai Lù? Questa sembra proprio la Pasqua più bella di tutta la mia vita” e mi strinse di più a sé. La mia felicità era a mille e non potei che sorridere. Allacciai le mie braccia al suo collo e mi lasciai cullare dal suo profumo, così dolce così incantevole…come lui.         

 

Probabilmente la scatola dei sogni della zia ha funzionato…

 

 

piccola shot di Pasqua... augurissimissimi <3 by babyzqueeny

 

spero vi piaccia recensite vero? *-*

  
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