The Long and Winding Road
The wild and windy night
That the rain washed away
Has left a pool of tears
Crying for the day
Why leave me standing here
Let me know the way
(The Beatles, The Long and Wilding Road, 1970)
È una strada lunga e ventosa quella che conduce alla statua del Guercio.
Lyfia la percorre ogni mattina, mentre con carezze taglienti la tramontana le sfiora le guance, i capelli e le dita protese al cielo. Alle sue spalle, testimone silenzioso del mattutino, Frodi di Gullinbursti veglia su di lei. Stringendo l’anima tra i denti quando, tra le preci che Lyfia rivolge al dio – Che il filo di Balmung penda verso il terreno e siano poesia ed idromele a saziare il cuore del Guercio – ascolta un pensiero d’amore – appena un sussurro – librarsi nell’aria per quello straniero che profumava di grecale.
And still they lead me back
To the long winding road
You left me standing here
A long long time ago
Don't leave me waiting here
Lead me to your door
Niente di personale, Lyfia. Niente di personale.
Frodi farà pure la figura del fesso, ma non riesco a non propendere per lui (così come propendo per Hagen, e non per Hyoga), poveraccio.
Niente di personale, Aiolia.
Uno degli epiteti di Odino è Il Guercio (Bileygr), poiché il dio si cavò un occhio e lo offrì a Mímir per un sorso da Mímirbrunnr, la fonte della saggezza.
I campi d'azione di Odino sono la battaglia, la magia e la poesia, tutte attività che rendono l'uomo 'invasato', uno dei possibili significati che sono alla radice del nome stesso del dio.