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Autore: _ToMSiMo_    12/04/2009    3 recensioni
Sempre allo stesso tavolo,allo stesso modo,durante la stessa cena. Bill aveva portato a tavolo un vassoio pieno di crostini con le salse più strane. Tom seduto alla destra del gemello,batteva incostantemente i piedi a terra. All’altro lato,la sua migliore amica Öde,sedeva accanto al marito,Vind. -Non posso farlo- continuava a ripetere il chitarrista buttando giù una quantità eccessiva di crostini. Bill,per assaggiarne almeno uno,dovette togliere il vassoio dalla visuale del fratello. Spero che anche questa storia,vi piaccia. Sperando di non deludere nessuno. Baci!
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I händerna på en gitarrist

 

Alla mia profuga,perché ti voglio bene davvero.

Perché mi incoraggi e mi appoggi. Ti profugo <3

Sempre allo stesso tavolo,allo stesso modo,durante la stessa cena. Bill aveva portato a tavolo un vassoio pieno di crostini con le salse più strane. Tom seduto alla destra del gemello,batteva incostantemente  i piedi a terra. All’altro lato,la sua migliore amica Öde,sedeva accanto al marito,Vind.

-Non posso farlo- continuava a ripetere il chitarrista buttando giù una quantità eccessiva di crostini. Bill,per assaggiarne almeno uno,dovette togliere il vassoio dalla visuale del fratello.

-Tom- disse Vind incrociando le braccia al petto- sei il migliore amico di Öde,se ti ha chiesto di battezzare Lycka non puoi dirle di no-

Bill sbuffò deluso dalla risposta del gemello. Avrebbe voluto lui battezzare la figlia della sua migliore amica,quella bimba con i capelli rossi come la madre,e gli occhi nocciola simili a quelli del suo gemello.

-Tom- riprese Öde- sei il mio migliore amico,semmai dovesse succedere qualcosa-deglutì- a me e Vind,sei l’unico che vorrei si prendesse cura di lei-

Lo fissò con gli occhi da cerbiatto che lo avevano convinto mille volte.

-Il bello è che non ho neanche tanto tempo per decidere- disse il chitarrista buttando la sua testa all’indietro dando segno di disperazione.

-Allora??- lo esortò Bill.

-Ok,va bene! Solo perché sei la mia migliore amica,solo perché adoro Lycka-

Fu così che accettò di battezzare quella creatura di tre mesi.

Durante il sacramento,voleva mandare tutto all’aria,ma l’unica cosa che non voleva era deludere Öde,erano legati da tanto. Era stata la sua prima cotta,e poi era diventata la sua migliore amica. Da quando era diventato famoso in tutto il mondo,lei, aveva intrapreso una sua vita. Aveva conosciuto Vind in un viaggio studio e da allora erano la coppia fissa della regione. Andando avanti nel tempo,si erano innamorati seriamente,si erano sposati ed era nata Lycka. Lycka significa felicità e il nome la rappresentava bene perché era l’unica bimba dell’ospedale che non piangeva mai.

Tom non era geloso del matrimonio di Öde,componeva anzi il suo numero,o quello di Vind, solo per chiedere qualche consiglio. Una volta Öde dovette andarlo a prendere in un locale,perché si era dimenticato la strada di casa. Non gli faceva pesare mai niente,era come il fratello che non aveva mai avuto. Anche Bill,certo,ma la prima cotta non si dimentica mai.

Durante il pranzo al ristorante,generosamente offerto dal padrino, Öde si liberò della sua famiglia giusto cinque minuti per avere il tempo di fumare una sigaretta. All’esterno del locale il sole illuminava gran parte delle montagne. A farle compagnia c’era anche Tom. Öde gli si avvicinò,prese posto come sempre tra la sua mega felpa e gli passava la sua sigaretta ogni qual volta Tom lo richiedeva.

-Ma tu le tue no,eh?- chiese lei guardando il tramonto.

-Si,ma le tue sono più buone!!-

-E’ sempre droga,Kaulitz!!-

Tom le baciò la fronte e poi prese a fissare il sole che sembrava intento ad illuminare solo loro due.

Calò lentamente il silenzio,Vind non era geloso del loro rapporto,stimava Tom,lo aveva aiutato sempre quando era successo un qualsiasi casino.

-Tom- disse Öde guardandolo negli occhi- grazie per aver deciso di prenderti cura di mia figlia. Adesso è anche un po’ tua figlia-

Non era abituato ad avere una figlia.

- Öde,deve  chiamarmi zio,però!!-

-Certo,papà- disse l’amica togliendosi dalla sua felpa,ma mentre stava per uscire venne bloccala e Tom rialzò la zip.

-Non ti piace stare qui?-chiese lui.

-Si,lo sai ma dentro ci aspettano. E poi dai Tom, che altro mi devi dire?-

-Che sono felice di essere il tuo migliore amico,il padrino di Lycka e che ti voglio bene, davvero-

Öde lo guardò,le si gonfiarono le guance e poi scoppiò in una risata talmente fragorosa che gli altri ospiti del locale che stavano all’esterno,la guardarono quasi terrorizzati.

- Öde,ma che figure mi fai fare?- scherzò Tom.

-Quelle che ti meriti!!-

Tom la guardò mettendo il broncio,come un cucciolo piccolo e indifeso.

-Lo so Kaulitz è crudele per te accettare una cosa del genere,soprattutto se questa è la pura verità,ma tanto un giorno ti ci abituerai- gli fece l’occhiolino e aperta la zip,con grandi saltelli torno all’interno assieme alla sua famiglia.

La serata era stata molto divertente,come al solito la piccola non aveva dato fastidio a nessuno.

In auto, Tom era dietro con Bill e la piccola tra le braccia. Öde,sedeva a destra del guidatore e Vind mentre guidava cambiava tremila stazioni radio.

-Dovrei farti un cd dei Tokio,Vind- disse Bill, con l’aria di vocalist famoso e affermato.

-No,Bill poi inizio ad odiarti seriamente-

Tom soffocò una risata, Öde lo guardò male e Lycka parve sorridere.

Accompagnati i gemelli,che per il bene di tutti,preferivano usare la vecchia A5 di Vind,la famiglia Regn si recò nella piccola villetta che avevano acquistato con il lavoro di ingegnere del capo famiglia. Neanche  a farlo apposta,era situata di fronte a quella dei Kaulitz. Da sempre erano anche vicini. Vind era un cugino di secondo grado di Gustav ed era anche per merito suo se Gustav e Georg si erano uniti alla grande famiglia.

Öde una volta entrata in casa,sistemò le borse della piccola nella sua cameretta e poi le preparò il latte caldo. Appena pronto,Vind la prese tra le braccia,iniziò a cullarla lentamente mentre con la mano sinistra le teneva la bottiglina rosa con i coniglietti. La madre,seduta sul letto li guardava piena d’amore. Era così felice,perché dopo la morte dei suoi genitori,non aveva desiderato che una famiglia.

Quando la piccola chiuse gli occhi,Vind le baciò la fronte e la mise nella culletta ai piedi del letto. Raggiunse poi sua moglie che sfinita stava quasi chiudendo gli occhi.

-Amore,ti fidi di Tom?- chiese lui

-Più di qualsiasi altra cosa al mondo!- disse lei.

Il marito le baciò le labbra e poi chiuse gli occhi assieme alla donna della sua vita. Non si preoccupava di Tom,aveva fiducia in loro.

Anche lui aveva una migliore amica che aiutava ogni volta,perché la moglie non doveva essere la migliore amica di Tom Kaulitz? Chitarrista più sexy del secolo? Più pensava a quanto fosse più bello di  lui e più gli saliva una rabbia,ma dentro di sé,sapeva che l’unica cosa che sua moglie non ammetteva e non avrebbe mai ammesso,erano i tradimenti. Alla fine anche lei,aveva spesso di voler bene a Tom come fidanzato,prima dei 16 anni. Era la storia più sicura del mondo.

Öde e Tom si erano conosciuti a dieci anni,quando lei si trasferì della Svezia in Germania,dopo la morte dei genitori. La zia a cui era stata affidata morì alcuni mesi dopo e Simone divenne la sua mamma. Approvava il rapporto Öde-Tom ma nessuno ci credeva davvero. Per prima lei. L’amicizia profonda li legava da sempre,e questo era l’unico dato di fatto.

La mattina seguente Öde fu svegliata dall’odore di cappuccino proveniente dalla cucina. Notando la culla vuota,infilò di fretta le sue scarpe da notte e prese a scendere le scale a due a due. Sotto,vi trovò suo marito intento a preparare caffè e cappuccino e Tom che stava dando il biberon a sua figlia.

-Buongiorno- dissero i due appena la videro.

Öde corse a dare un bacio sulle labbra al marito,un bacio sul naso a sua figlia ed uno sulla fronte al chitarrista.

-Ehi ci manca un ragazzo,dov’è Bill?- chiese bevendo il suo caffè-latte bollente.

-Eccomi,tesoro. Sono andato a comprare qualcosa a mia nipote- disse facendo l’occhiolino ad Öde.

Prese le buste e le mise sul tavolo. Vind rimase sorpreso dalla quantità di vestiti minuscoli che riuscivano a contenere. Tute e vestiti stupendi,degni di una bimba come lei.

-Amore- riprese poi quest’ultimo- io devo scappare a lavoro,dovremmo decidere quando iniziare il progetto di cui ti ho parlato: il centro d’assistenza sociale-

Le si avvicinò,le baciò la fronte e poi salutando sua figlia,scappò dalla porta del retro per prendere la sua auto. Rimasta sola,con i gemelli e la sua bambina,ne approfittò per pulire un po’ la stanza e poi con l’aiuto di Tom fece il bagnetto alla bambina. La sintonia tra lei e Tom era molto alta. Lycka era entusiasta delle risate che Tom procurava a sua madre.

-Tom,mi passi un pannolino?- disse Öde asciugando la sua piccola che si agitava come una pazza.

-Ehm.. cos’è un pannolino?- disse il chitarrista facendo finta di niente.

Öde lo guardò male,scettica.

-Ehi Öde sorridi,so cos’è un pannolino..-

-Lo spero per te- disse lei- Vieni qui e mettiglielo tu,dai-

Tom arrossì violentemente,si avvicinò alle gambe di Lycka e mentre Öde le manteneva provò per la prima volta nella sua vita a mettere un pannolino.

-Essendo la prima volta è andata bene,Kaulitz. Sii soddisfatto,sarai un padre ottimo- disse facendogli l’occhiolino.

Poi mentre aspettava Öde che era intenta a scegliere cosa mettere,si stese sul letto con la piccola,facendole il solletico sulla pancia.

-Sai- disse parlando alla bambina ma  alzando la voce per farsi sentire anche da Öde- sei bella come la tua mamma,anzi più bella. Purtroppo tuo padre,doveva essere qualcun altro,ma non fa niente. Tua mamma,fa tante scelte sbagliate che una in più o una in meno,non cambia. Sarà per la prossima volta.-

La bambina fece un verso di gioia e lui continuò –Lo so che tu mi volevi come papà,tesoro,ma tua madre deve partire per le vacanze studio,e su tesoro,non si può.-

Dal bagno arrivarono le risate soffocate di Öde,che stava ancora decidendo il vestito adatto.

-Guarda Tom che ti ho sentito,e lo sai che non era destino-

-Ma sei il destino lo hai nel sangue- disse lui- ti chiami anche destino!!-

Indossando una maglia rossa e un jeans scuro,uscì dal bagno,si sedette accanto a Tom e posizionatasi sopra di lui,iniziò a fargli il solletico,mentre la bimba ormai presa dai suoi giochi nella culla,non gli infastidiva.

Tom ribaltata la situazione,si mise sopra di lei e prese anche a darle baci sulla fronte.

-Tom,basta- rideva Öde senza riuscire a fermare le sue risate.

-Tu dovevi stare con me- disse Tom mettendosi al suo fianco.

-Stà zitto!!!- disse Öde e con una mossa veloce prese il cuscino e lo piazzò giusto in faccia al chitarrista.

Continuarono così per ben 5 minuti,ma poi dovettero smettere perché Lycka si era addormentata e non volevano disturbarla.

Si mise i tacchi Öde e si avvicinò alla culla di sua figlia con Tom molto preso che faceva le stesse sue cose.

-Davvero è stupenda- disse poi il chitarrista mettendo le mani sui fianchi della madre.

-Uhm Kaulitz perché tu devi sempre esagerare?-

-Ma dai Öde,ti voglio bene,dico quello che penso-

Öde si voltò e si ritrovò faccia a faccia con il chitarrista. Piantò  i suoi occhi verdi,in quelli nocciola del chitarrista e si morse il labbro.

-Amo Vind Tom-

-Si ma ami anche me- disse lui.

Spostò il suo sguardo al collo del chitarrista,aveva ancora la stessa collana di quando erano 16enni.

-Dillo che mi ami- disse lui con una vena di malizia.

-Si ti odio,Kaulitz- prese a ridere e poi scese in cucina a preparare il pranzo per il ritorno del suo maritino.

Prima di uscire Tom si voltò.

-Ci vediamo domani,stasera ho le prove. Ricordati tu mi ami…- e con una grossa risata,lasciò la villetta. Certe volte,Tom sapeva davvero farsi odiare da Öde,ma alla fine si volevano bene davvero.

 

  
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