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Autore: Annalisa Accardi    29/05/2016    4 recensioni
la nascita della piccola Lily riporta nella mente di Beckett vecchi ricordi, ma anche nuove speranze per il futuro......
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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E' sdraiata sul letto dell'ospedale, col suo uomo seduto su una sedia che dorme, lo accarezza dolcemente mentre il suo sguardo è rivolto all'esserino che dorme affianco a loro nella culla.
Era nata qualche ora prima, e lei nonostante sapesse che l'emozione sarebbe stata immensa, non riusciva a descrivere realmente cosa provasse, e come quella bambina ora fosse la cosa più' importante della sua vita. Era stata lei a dire a Rick di cercare di dormire un po': il travaglio e il parto erano stati molto lunghi e dovevano riposare tutti due, ma Kate non ci riusciva, aveva paura che chiudendo gli occhi al suo risveglio si sarebbe poi ritrovata in un letto di un ospedale, ma non con suo marito e la loro bambina affianco, ma con la paura di essere sopravvissuta senza Castle: quello era il suo incubo piu' ricorrente dalla sparatoria di un anno e mezzo prima, quando lei credeva che sarebbero morti sul pavimento della loro cucina......
Erano ancora vivi in lei quei momenti da quando si era accasciata per terra ma non riusciva a raggiungere suo marito, aveva usato tutte le forze che erano presenti nel suo corpo per avvicinarsi a lui. Kate voleva urlare, chiedere aiuto, non per lei ma per suo marito, per l'amore della sua vita che la stava lasciando. Lei stringeva forte la sua mano per dagli coraggio ma la presa di Castle diminuiva istante dopo istante fino a quando lasciò la sua mano definitivamente, beckett sentì ogni forza lasciare il corpo e si sentì morire anche lei. Non poteva lasciarlo andare da solo così smise di lottare lasciandosi esalare l'ultimo respiro e ripetendo nella sua mente ALWAYS.
Quando si era risvegliata giorni dopo aveva visto due occhi azzurri che la guardavano, aveva sorriso ma poi si accorse che non erano gli occhi di suo marito, ma quelli di una madre che la guardavano con dolcezza, la dolcezza e l'amore che solo lo sguardo di una madre può dare; in quello sguardo lei vide l'amore che Johanna provava per lei nonostante non fosse più in vita, che le erano mancati per tanto tempo, si sentì figlia, e vide una madre felice di veder tornare alla vita la propria figlia. Ma questi pensieri durarono poco, gli spari, il sangue, Rick per terra, la sua mano che non la stringeva più', quella era la realtà, lei non era morta ma suo marito, il suo amato marito, l'uomo della sua vita non c'era piu'!? Iniziò a piangere e ad urlare: “Castle, voglio andare da lui, ti prego”.. “Shhh, tesoro stai giù" cercò di calmarla Martha. Im quel momento un medico entrò nella stanza e prendendo il posto di Martha vicino al letto le disse: "Signora castle sono il suo medico, cerchi di stare calma che le spiego la sua situazione e l'intervento che ha subito” Beckett non voleva sapere nulla della sua salute e afferrando il braccio del medico disse usando le poche forze ancora in corpo: "Voglio solo stringere l'ultima volta la mano di mio marito, mi porti da lui, la prego..." il medico guardò Martha che si avvicinò a kate: "Tesoro ascolta, non ti agitare...” Kate la interruppe: "Martha dimmi dov'è che si trova? Dimmi dove.. ho bisogno di lui".
Il medico nel frattempo si era spostato e aveva alzato una veneziana che si trovava su una vetrata che divideva in due la stanza. "Signora guardi qui..” kate si voltò e attraverso il vetro vide una stanza speculare alla sua con all'interno Alexis che faceva segno a qualcuno di voltarsi; in un istante, quando i loro occhi si incontrarono, bastò quello sguardo per isolarsi dal mondo, non erano morti, erano malconci sì, ma erano lì a pochi metri di distanza.
Nei giorni seguenti i medici si rassegnarono al fatto che quando entravano nella stanza di uno dovevano dare informazioni dell'altro, amici e parenti erano impegnati a scambiare bigliettini o messaggi che uno scriveva per l'altra. Passavano le ore a guardarsi e sorridere, finché il caporeparto decise che per il bene di tutti, soprattutto quello del personale, era meglio metterli nella stessa stanza. Finalmente erano insieme e si potevano stringere la mano.
Le loro condizioni miglioravano giorno dopo giorno e fu Castle il primo ad alzarsi, una notte kate se leo ritrovato nel suo letto, sudato per lo sforzo fatto ma felice di poterla stringere tra le sue braccia. Da quella notte Rick dopo l'ultimo giro delle infermiere si infilava nel letto di sua moglie, perché in fondo non c'era posto migliore al mondo se non l'uno nelle braccia dell'altro. Durante quelle notti parlavano a lungo, sopratutto del fatto che erano diventati finalmente persone normali che potevano avere una vita normale come il resto del mondo, organizzavano cosa fare nei mesi futuri, viaggi, giri in moto, la famosa luna di miele,.. ma Kate una sera lo sorprese con la sua richiesta “e un bambino" .. “facciamo un bambino”. “Cosa?!".. risposte Castle non essendo sicuro di aver sentito bene. “Un bambino, Rick, un bambino tuo e mio, voglio sentire una vita crescere dentro di me, voglio che ci fondiamo in un altro essere vivente, voglio vedere nei suoi occhi i tuoi”..Disse Kate accarezzandogli il volto, Rick di rimando le diede un bacio con gli occhi pieni di lacrime, lacrime di gioia, di speranza è di amore: "Queste sono le parole più belle che abbia mai sentito e non vedo l'ora che arrivi una bambina.." aggiunse facendole l'occhiolino e inarcando le sopracciglia che contribuirono ad enfatizzare il sorriso più spavaldo di sempre. "Bambina?!" Disse Kate "Pensavo desiderassi un maschietto.." "Mmh no, me lo sento, avremo una bambina e avrà i tuoi stessi occhi e il tuo stesso sorriso, ho bisogno di un'altra te da amare perché una sola vita non basta". Kate lo sapeva che suo marito era uno scrittore e per questo era molto bravo nelle parole, ma ogni volta queste la lasciavano senza fiato, pensando quasi di non meritarsele.. ma ora, ora che tutto era finito, si meritava ogni singola lettera, ogni singolo bacio e ogni singola carezza di Castle.. così non riuscendo a dire nulla si strinse a lui e si addormentò, dormì davvero per la prima volta dopo settimane.

“Amore..” la voce di Castle la fece distrarre dai suoi pensieri, “..cosa ci fai sveglia, sei tu quella che ha partorito dei due o mi sbaglio" continuò Castle sdrammatizzando e dando un occhiata alla piccola che continuava a dormire. “.. Pensavo, tutto qui" sussurrò Beckett “..pensavi?!.. Hai la solita paura di dormire e stare in ospedale ti riporta in mente quelle settimane terribili vero?” le chiese Rick “Vero” rispose Kate che sapeva di non riuscire a nascondergli nulla, la conosceva troppo bene “Si, non volevo addormentarmi per paura che al mio risveglio tu e nostra figlia non ci sareste stati, insomma, che fosse stato tutto un sogno, tu dovresti capirmi, dopo quello che hai passato quando sei sparito,la sparatoria,di quei giorni ho sempre avuto un brutto ricordo, ma questa notte è arrivata la piccola.. ora inizio a pensare ad altro, ora posso distrarmi,.. mmh magari puoi aiutarmi anche tu a << distrarmi >>" concluse Beckett con un velo di sarcasmo e provocazione. Castle si alzò, le diete un bacio e le sussurrò “.. e dimmi che ti amo da impazzire te puo' aiutare?! Mmh potrei provarci a distrarti.."; “Bhe se me lo ricordassi non sarebbe affatto male” continuò Kate alzando il sopracciglio. Si iniziarono a baciare con passione, purtroppo come ogni volta venivano interrotti e in quel momento di proprio il pianto della piccola che li fece, a loro malincuore, staccare.. Castle si voltò verso la culla e prendendo la piccola tra le braccia disse: "Ehii, non si interrompe mamma e il papà, non prendere il vizio nhe.." Kate sorrise e disse: "Ehi scrittore, passami mia figlia..” quando Castle gliela mise tra le braccia Kate gli sussurro ridendo: "Papà ha ragione, ma tu non gli dire che te lo detto o si monta la testa”.. “Ehi,.. ti ho sentito Kate”, "Tu non ascoltare i discorsi tra me e mia figlia sono discorsi tra donne” rispose Kate. E ripresero il bacio che poco prima avevano dovuto interrompere. Il tutto fu accompagnato da profondi respiri della piccola che con i suoi occhietti osservava tutto con attenzione e stupore, non sapeva ancora che di fronte a lei c'erano due persone che si amavano tantissimo, che sarebbero morte l'uno per l'altra e ora anche per lei. Non sapeva che l'aspettava una vita piena di gioia, di ammirazione, di cadute accompagnate dal coraggio e dalla forza di rialzarsi, di sorprese e di amore.
Qualche minuto dopo Kate stava allattando la piccola e Rick la guardava con occhi pieni di gioia, mai in vita sua aveva visto una cosa più bella. "Smettila di guardarmi così, come se non lo avessi mai visto fare.." disse Kate "mmh vuoi dire come un uomo che non ha mai visto allattare un neonato, bhe è così, non ho mai visto allattare mia figlia.." rispose Castle "..Meredith non ha mai voluto allattare Alexis, anzi.. i primi giorni non la voleva nemmeno accanto, nonostante le infermiere insistevano che ogni bambino avesse bisogno del contatto con la propria madre. Quindi ora mi capirai se non posso fare al meno di pensare a tutto quello che è mancato ad Alexis e a non smettere di guardarti..". "Amore" disse Kate "Alexis è cresciuta benissimo nonostante sua madre, tu le hai fatto da madre e da padre. Le hai dato tanto amore che le è servito per diventare la donna meravigliosa che è diventata". "Bhe adesso che mi ci fai pensare avrei potuto comprare dei biberon a forma di seno, ahhaha" disse Castle scherzando. Kate diede sfoggio alla sua fatidica occhiata, poi si fece seria e continuò "Non so se sarò una buona madre, ma con te al mio fianco so che nostra figlia sarà la bambina più fortunata al mondo perché lei è Alexis hanno la fortuna di avere te come padre.." inutile dire che Rick si era commosso a quelle parole.. Si avvicinò a lei e le diede un bacio poi disse "Ci resta una sola cosa da fare, lei merita un nome, hai qualche idea?" "Sai non lo so, mi piacerebbe un nome che fosse importante per noi, ma che allo stesso tempo sia d'impatto" disse Kate. "Io avevo pensato a Johanna come tua madre ma forse certe cicatrici è meglio non riportarle alla memoria.." Kate annuì "..Per questo ho pensato ad un nome alternativo ma che allo stesso tempo te la ricordi: Lily " concluse Castle. "Lily mi piace, i Lilium erano i fiori preferiti da mia madre, e tu me li hai regalati tante volte" "te li avevo regalati poco prima del nostro primo bacio... ma quello era un bacio sotto copertura non aveva valore..Castle". "Si certo, questa storia è simile a quella dove dici che mi venivi dietro solo per i libri", "Hai ragione Kate, non convinciamo nessuno con queste storie..". Rick si rivolge alla piccola e le sussurra "ti piace il nome?! Devi sapere che i Lilium sono il fiore da regalate ad una donna fiera, onesta e di classe così come sei te. E un uomo lo deve regalare alla donna che considera sua". Come sempre Castle ne sapeva una più del diavolo a causa delle sue ricerche che aveva condotto per i suoi bestseller. "Lily è perfetto" disse Kate accarezzando la guancia di Castle. Nel frattempo la piccola aveva smesso di mangiare e si era addormentata, così decisero di coccolarla ancora un po' che la vicinanza della loro bambina faceva scomparire le ombre del passato. Ciò che più emozionata entrambi era pensare cosa sarebbe diventata un giorno, se avrebbe seguito le orme della madre o quelle del padre oppure se avesse trovato come Alexis una professione tutta sua, e se un giorno avesse avuto altri fratelli o sorelle. Una cosa i CASKETT l'avevano imparata, dovevano godersi il presente, il futuro era lì dietro l'angolo, ora dovevano solo iniziare il loro sogno che si era trasformato in realtà.. Benvenuta al mondo Lily Castle, nostra piccola e nostro ALWAYS.


UN GRAZIE INFINITO A SARA PER TUTTO
  
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