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Autore: Pixforever    29/05/2016    0 recensioni
"La cometa Eurydice sta per entrare in collisione con la terra. È allarme in tutto il pianeta. Diverse evacuazioni sono in corso in vari stati. È questione di ore"
La fine è vicina
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Ispirata a 'One last Time' di Ariana Grande
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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E forse è davvero la fine. 
Ogni cosa che ho fatto mi torna in mente. 
Ecco perché se n'è andato. 
Sono stata così stupida.
Se l'ho perso è solo a causa mia. 
Gli ho mentito, l'ho ingannato. Eppure lui ha continuato a essere l'unica persona che mi rendeva davvero felice. Almeno, lo ha fatto fino  a quando non ha scoperto tutto. 
E ho visto la delusione nei suoi occhi. Quegli stessi occhi che un tempo erano solo miei e che mi avevano fatto cadere ai suoi piedi. 
Poi credo di aver capito meglio come funziona il mondo e ho iniziato a cambiare. Ho detto addio alla piccola, timida e silenziosa Hayley. 
Tutti adoravano la nuova me. 
Ma conquistando l'amicizia degli altri ho perso l'amore di Matt. Solo che non me ne sono resa subito conto. Ho iniziato a vederlo quando rimaneva per lungo tempo in silenzio. 
Stavo perdendo interesse per lui, come con un giocattolo vecchio. 
E lui ne soffriva silenziosamente. 
Poi ho incontrato Bradley e ho pensato che per Matt ormai non provavo più nulla. 
Ma avevo paura di dirglielo. È sempre stato un ragazzo sensibile e temevo che rompere con lui, dirgli che non l'amavo più, l'avrebbe distrutto. Sicuramente l'avrei fatto soffrire di meno in quel modo. 
L'avermi visto baciare Bradley l'ha portato via da me per sempre. 
Non mi ha chiesto spiegazioni. Non mi ha insultato. Non ha pianto, non di fronte a me almeno. 
L'ho chiamato e non rispondeva. 
Sono andata a casa sua e ho visto che parcheggiato all'esterno c'era un camion dei traslochi. 
Se ne era andato. Forse si era semplicemente trasferito in periferia o forse aveva cambiato città. 
Non lo cercai più. Non potevo fargli questo. Non potevo ricordargli di avergli provocato tanto dolore. O forse semplicemente non riuscivo ad accettare io di aver fatto soffrire una persona a me tanto cara. E incontrandolo avrei visto i suoi occhi. Non avrei retto. 
È proprio vero che ti rendi conto di quanto una persona conti per te solo quando l'hai persa. 
Io non avevo mai smesso di amare Matt. 
Lui è stato colui che mi ha tratto in salvo tante volte. Mi è stato accanto nei momenti felici e tristi. Era l'unica persona che conosceva la vera me e che mi accettava per come ero. 
E io l'ho ferito.
Però ora non posso più vivere così. 
Mi sono chiusa di nuovo in me stessa. 
Ho perso quegli amici che avevo trovato. 
Forse però non erano davvero miei amici. 
Devo trovarlo. 
Devo parlargli. 
Voglio che sappia tutto. 
Anche se sembrerò una stupida non mi importa. 

"La cometa Eurydice sta per entrare in collisione con la terra. È allarme in tutto il pianeta. Diverse evacuazioni sono in corso in vari stati. È questione di ore"

Nelle strade regnava il panico. Le persone gridavano e piangevano. 
Avevano tutti perso la speranza. 
Le auto erano abbandonate e occupavano una lunga coda al centro della strada. 
Un uomo gridava attraverso un megafono: 
-Mantenete la calma- ma le persone gli andavano addosso gridando e formando una folla fino a travolgerlo. 
Poco più avanti una bambina di era fermata, nonostante tutti gli sforzi della madre per portarla via, ad indicare il cielo. 
La cometa stava andando in pezzi che si sarebbero scontrati presto con la crosta terrestre anticipando la catastrofe. 
Scie luminose nel cielo, meravigliose e letali. 

Avevo sentito di questa possibile catastrofe ma nel tempo ne hanno annunciate talmente tante scatenando il panico per nulla che pensavo fosse un'altro falso allarme. Sono immobile, pietrificata. Non riesco a muovere un muscolo. Rumori di esplosioni in lontananza. I residui delle scie lasciate in cielo da quei frammenti di cometa. Persone che corrono in ogni direzione, urtandomi, ma senza sapere dove andare. 
Poi tra loro scorgo una figura. Ha la stessa maglietta che indossava al nostro primo concerto insieme. E mi sta guardando. È fermo di fronte a me, solo un paio di metri ci separano. 
Un passo. 
Due poi tre. 
Sono tra le sue braccia. 
Mi stringe forte, come non ha mai fatto. 
Mi allontano, devo parlargli e lui lo sa. 
Ma non mi da il tempo di aprire bocca che le nostre labbra sono incollate. 
E tutto il resto scompare. 
Non c'è tutta la gente che scappa dall'inevitabile spaventata. 
Non c'è nessuna cometa che sta per distruggere il nostro mondo. 
Ma la sirena di un'ambulanza ci riporta con i piedi per terra. Ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi, mentre il veicolo passa al nostro fianco, sfiorandoci di striscio. 
-Mi dispiace essermi comportata in quel modo, non so neanche perché l'ho fatto. Vorrei che tu mi perdonassi ma so che è impossible. Non mi importa più. Ti amo Matt e voglio che tu lo sappia, non ho mai smesso- dico d'un fiato mentre le lacrime mi rigano le guance ma il ragazzo di fronte a me le asciuga con una carezza. E sorride. 
-Non m'importa. È passato. Tutti commettiamo errori- mi stringe di nuovo a se. 
Un rombo. Uno scossone. Fatichiamo a restare in equilibrio. 
-Non c'è nulla che si possa fare per fuggire a tutto questo- dice con rassegnazione. 
-Allora vieni con me- gli stringo una mano e lo guido attraverso auto, persone e abbandono. 
L'ambulanza di prima è parcheggiata e un uomo con una divisa rossa e bianca sta tentando di rianimare una donna con il viso sfregiato. Ma sembra tutto inutile. 
Li superiamo. 
Siamo nella hall di uno dei più prestigiosi hotel della città. 
Saliamo le scale. 
Alcune finestre hanno i vetri rotti e diverse persone osservano ciò che la cometa sta facendo. 
La porta del tetto è finalmente di fronte a noi. 
Il tetto è completamente vuoto. Siamo soli. 
Ci avviciniamo al cornicione sempre tenendoci per mano. Poi Matt con un braccio mi stringe a se e insieme osserviamo ciò che sta per succedere. 
Ormai il cielo sembra fatto di fuoco. 
Alcune colonne di fumo si levano alte andando a fondersi con il cielo in diversi punti della città. 
Le grida delle persone sono attutite da questa altezza ma stanno comunque svanendo, per lasciare spazio alla rassegnazione e allo stupore per lo spettacolo incredibile che sta avvenendo in cielo. 
La cometa di sta avvicinando e al suo passaggio lascia scie azzurre contro il cielo rosso. Altri frammenti si staccano formando altre scie, sfumature di verde, grigio e blu. 
La temperatura sembra alzarsi sempre di più. 
Mi volto per guardare Matt negli occhi. 
E mi perdo nel suo sguardo per l'ultima volta.

****
Angolo autrice 
Spero che vi piaccia questa ennesima ministoria. 
Commentate per farmi sapere cosa ne pensate!
Baci, 
C.
  
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