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Autore: Crepuscolina13    30/05/2016    4 recensioni
In un futuro imprecisato Emma non riesce a dormire e viene colta da dei dubbi esistenziali riguardo la sua vita e quella di Regina, la sua compagna.
SwanQueen, fluff, dolciosità e mielosità in ogni parola.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a tutte le Swen <3 Mai perdere la speranza”

 

 

 

-Regina- sussurrai per vedere se fosse sveglia.

Non lo era.

-Regina- riprovai.

Niente.

-Regina!!- esclamai toccandole una spalla e quello sembrò funzionare.

-Uhmmmmm…..è già mattina?- bofonchiò muovendosi nel letto per girarsi dalla mia parte.

-Mh no, sono le tre di mattina- risposi imbarazzata.

-E’ successo qualcosa ad Henry??!! A Storybrooke- esclamò agitata spalancando subito gli occhi.

-No no tranquilla, non è successo nulla, stiamo tutti bene- la tranquillizzai immediatamente e lei sospirò di gioia.

-Ed allora perché mi hai svegliato a quest’ora?- domandò stropicciandosi gli occhi.

-Stavo pensando..- cominciai non sapendo ben da dove iniziare.

Lei alzò un sopracciglio curiosa, lasciandomi però il tempo per continuare.

-Insomma stavo riflettendo su noi due, sulla nostra vita…-

-Hai avuto qualche ripensamento?- domandò andando in panico.

-No ma cosa ti salta in mente! Sono sicura che ti amo come sono sicura che a 90 anni andrò ancora a giro con il mio maggiolino a bere cioccolata calda-

-Come sei scema- ridacchiò gioendo a quelle mie parole ed io le sorrisi dolcemente.

-Comunque..- ripresi il discorso.

-Ti sei mai chiesta cosa sarebbe successo se tu non avessi mai lanciato il sortilegio oscuro?-

Regina sembrò presa in contropiede, di sicuro non si aspettava una simile domanda a quest’ora della notte ma senza protestare si prese alcuni secondi per riflettere poi rispose:

-Certo, Henry non sarebbe mai nato e tu avresti potuto vivere una vita felice coi tuoi genitori fin da bambina, e se mi stai chiedendo se sono pentita per tutto quello che ho fatto la risposta è no, davvero Emma mi dispiace molto per averti rovinato la vita ma Henry è la cosa più bella che mi sia capitata e…-

-No ehi- la frenai subito accarezzandole una guancia, attirando così i suoi occhi nei miei.

-Non è assolutamente quello che volevo chiederti, e poi anche se sembrerà strano, io non sono dispiaciuta per come sono andate le cose, altrimenti come tu stessa hai detto Henry non sarebbe mai nato- poi qualcos’altro mi venne in mente e continuai a parlare.

-Comunque non dire mai più che tu mi hai rovinato la vita perché non è assolutamente così, anzi, tu mi hai salvato, hai riempito la mia vita di gioia ed amore- ridacchiai per il controsenso visto che in teoria avrei dovuto essere io la Salvatrice.

-Anche tu hai cambiato totalmente la mia vita, l’hai distrutta, l’hai stravolta ma poi l’hai ricostruita da capo, dalle basi fino alla cima e l’hai resa migliore, perfetta- mi confessò prendendomi la mano e lasciandomi un delicato bacio a fior di labbra.

Ed io sorrisi.

-Per quanto mi piacciano queste dediche romantica a notte fonda non è per questo che ti ho svegliato-

-Ed allora per cosa? Non riesco proprio a capire cosa vuoi dire- mi spiegò a disagio per non riuscire a decifrare la mia mente ingarbugliata, colei che aveva l’onore di detenere la Stele di Rosetta per decifrare il mio cuore.

-Oltre alle conseguenze che hai detto prima hai mai pensato che se tu non avessi lanciato il sortilegio noi non ci saremmo mai innamorate?- spiegai finalmente, facendo una smorfia al solo pensiero di un esistenza in cui Regina non era presente.

-Mai dire mai- cercò di consolarmi lei.

-No Regina! Fra di noi ci sarebbe stata una differenza di età pari a 30 anni!- dissi nervosamente cercando di farla ragionare.

-Già..- commentò tristemente.

-Tu hai lanciato il sortilegio per vendicarti di mia madre ma anche per trovare la felicità giusto?- domandai però con rinnovata speranza.

-Giusto- rispose dubbiosa per questo mio cambio di umore.

-E tu hai sempre pensato che quella felicità ti sia capitata sotto forma di Henry o erro?-

-No dici giusto- ma dal suo tono di voce incerto, potei capire che non era ancora arrivata alla conclusione a cui io ero giunta.

-Ed allora hai mai pensato che fosse tutto già scritto?-

-Emma mi dispiace ma io proprio non riesco a capirti- ammise imbarazzata.

-Ascolta- esclamai accarezzando le sue mani tra le mie.

-Tutti, e tu per prima, hanno sempre pensato che il sortilegio sia stato qualcosa di negativo, appunto per questo ha l’appellativo oscuro.

Ma nessuno ha mai pensato che forse quel sortilegio abbia portato a tutti dei benefici.

Forse tutto questo era destino, forse noi eravamo destinate a stare insieme-

-Emma cosa…-

-Regina pensaci!- esclamai entusiasta.

-Da prima ancora che nascessi mi è stato affibbiato l’appellativo di “Salvatrice”, colei che avrebbe potuto spezzare il sortilegio lanciato dalla Regina Cattiva, ma se invece fossi stata colei in grado redimere la sovrana malvagia? Se fossi stata la tua Salvatrice?-

-Mi stai dicendo che secondo te, tutte le nostre vite erano destinate a ciò, tutto il male che ho fatto ci ha in realtà portato a far del bene?- chiese scettica anche se cominciai ad intravedere una scintilla di speranza in fondo ai suoi occhi.

-Non sto dicendo che tutte le tue azioni cattive siano giustificabili ma che forse non bisognerebbe più accusarti di aver lanciato il primo sortilegio visto che esso ha portato più benefici che conseguenze negative-

-Quindi secondo te noi eravamo destinate ad innamorarci?- domandò scettica ed a bocca aperta, la mia bella Regina.

-E’ una visione un po' troppo romantica vero? Scusami di averti svegliato quest’ora per una simile sciocchezza- mi mortificai immediatamente, Regina non sembrava averla presa molto bene.

-Tu sei un’idiota- affermò con voce neutrale, guardandomi con disappunto.

-Si hai ragione scusami io..- ma non potei continuare le mie scuse che all’improvviso mi trovai le labbra molto impegnate, ed anche la lingua.

-Ti amo- disse tra un bacio e l’altro.

-Ma non ero un’idiota?- chiesi provocandola e abbracciandola per attirarla a me.

-Si un’idiota terribilmente romantica di cui purtroppo sono follemente innamorata- bofonchiò al mio orecchio, accarezzando il mio collo con le sue mani lisce e delicate.

-Ti amo anch’io-

Poi con un braccio la sollevai un poco per portarla sotto di me.

-Ti amo, ti amo, ti amo ed adesso ho una fottuta voglia di fare l’amore con te- le confessai facendo scendere lentamente la mano dal suo collo al suo ventre piatto e morbido.

-Miss Swan le parole- mi bacchettò lei.

-Mhh- mormorai baciando e leccando il suo collo.

-Emma non possiamo!- si lamentò.

-E perché?- chiesi scendendo a baciare la porzione di pelle vicina ai suoi seni.

-Perché domattina dobbiamo svegliarci presto, c’è il quindicesimo anniversario di matrimonio dei tuoi genitori, anche se con sortilegi vari saranno anche più di cento, proprio non capisco come David riesca ancora a sopportarla-

Non prestai minimamente attenzione a quella spiegazione, ed indisturbata puntai dritta al mio obbiettivo facendo scivolare una mano tra le sue gambe.

All’improvviso sentì un pizzicotto al braccio.

-Regina!- esclamai lamentandomi del dolore.

-Ti ho detto di no, non ho alcuna intenzione di arrivare in chiesa con le occhiaie perché qualcuno qui presente non ha saputo domare i propri bollenti spiriti- si difese sgusciando via dalla mia presa per ritornare nella sua parte di letto.

-Come rompi- bofonchiai alzandomi in piedi ed infilandomi le ciabatte.

-Ed adesso dove credi di andare?- domandò contrariata.

-A dormire con Henry così non rischierò di saltargli addosso da un momento all’altro- spiegai arrabbiata.

-Ecco brava- rispose severa, così senza degnarla di un altro sguardo uscì dalla nostra camera da letto per infilarmi nelle coperte di mio figlio, facendo attenzione a non svegliarlo.

Dopo cinque minuti la porta della cameretta si aprì e Regina si unì a noi.

Io sorrisi abbracciando entrambi.

Certo la mattina saremmo state doloranti per le scomode posizioni e probabilmente qualcuno avrebbe rischiato di cadere per terra per le piccole dimensioni del letto di Henry, ma almeno saremmo state felici.

La nostra piccola famiglia rendeva unico e splendido ogni giorno della nostra vita.

D’altra parte eravamo destinate a stare insieme.

 

  
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